Una tradizione locale, caratteristica proprio del Valdarno aretino, che da generazioni si rinnova stiamo parlando della Fantoccia della Befana.Si tratta di un dolce che fonda le sue basi nelle tradizioni di zona, accortamente preparato nelle vecchie famiglie come dono da far trovare ai più piccoli in concomitanza con l’arrivo della Befana, coincidente con l’ultima festività del periodo natalizio.La Fantoccia nasce nelle campagne di Montevarchi e Terranuova Bracciolini, diffondendosi nei paesi limitrofi come un grande biscotto a forma di Befana per le bambine e di Cavallo per i maschietti, decorato con cioccolatini ed altri dolciumi inizialmente disponibili in casa, oggi divenuti confetti e praline di zucchero colorato La sua preparazione consiste nella sapiente lavorazione di un impasto a base di uova e farina, ingredienti semplici. Dopo il procedimento di stesura dell’impasto, attraverso le due forme tipiche si ottengono basi da decorare, prima di passare da una cottura in forno di circa trenta minuti Le antiche origini di questo simpatico e invitante dolce dell’Epifania, come detto, risiedono in tempi lontani, quando le famiglie di contadini dovevano letteralmente inventarsi dei doni per i propri piccoli da inserire nelle cosiddette “calze della Befana”.Nella sua versione primordiale infatti, la Fantoccia non nasceva con la sua consistenza di biscotto dal cuore morbido e la superficie croccante, bensì veniva ricavata dallo stesso impasto con cui quotidianamente si otteneva il pane. Per quelle famiglie che non potevano permettersi l’acquisto di regali ai propri figli, la mattina della Befana nei forni comuni si cuocevano queste variazioni dalla forma simpatica, arricchite con qualsiasi cosa fosse disponibile.Si tratta quindi di una tradizione unica che resiste da decenni, sapientemente portata avanti,ancora oggi nelle cucine e ora anche nelle pasticcerie del Valdarno conservando un sapore unico e gustoso, se vi capita di passare in Valdarno in questo periodo non mancate di assaggiare questa tipicità