Yogurt un alleato in cucina e oltre

Lo yogurt, classico o vegetale, non è soltanto un alimento da gustare a colazione o a merenda, ma anche un valido alleato in cucina e per prendersi cura della propria bellezza in modo naturale. Preparazione del gelato: aggiungendo ¼ in peso di latte e altrettanto di panna allo yogurt cremoso, insieme a una piccola quantità di zucchero o miele, è possibile preparare un gelato senza dover ricorrere alla pastorizzazione ma procedendo direttamente al passaggio in gelatiera. Si ottiene un gelato cremoso e lievemente acido, perfetto da accompagnare a frutta fresca e, in particolari modo, ai frutti di bosco Formaggio fresco: lasciando scolare per una notte lo yogurt attraverso un telo a maglia molto stretta, si separa la parte di siero da quella più solida, ottenendo così una massa più densa ma pur sempre morbida. Questa sorta di formaggio, noto come labneh, è tipico del Medio Oriente e può essere lavorato a forma di palline e condito con erbe tritate o spezie prima di essere condito con un filo di olio di oliva. Il piatto è di solito servito come antipasto oppure in aggiunta a piatti di verdura.. Ghiaccioli: frullando la frutta di stagione con yogurt bianco, e in caso di necessità aggiustando la dolcezza con un cucchiaino di zucchero o di miele, si ottiene un composto perfetto per i ghiaccioli. Occorre colarlo negli appositi stampi e lasciarli solidificare in freezer per ottenere una merenda sana e leggera. Frappè e smoothies: per alleggerire la componente grassa e calorica dei frullati, siano essi frappè o smoothies, basta sostituire il gelato o il latte con lo yogurt bianco aggiungendo, casomai, due cubetti di ghiaccio nel bicchiere del frullatore. Lievitazione: l’aggiunta di yogurt all’impasto per la pizza favorisce la lievitazione e ne riduce i tempi grazie alla presenza dei microrganismi naturalmente contenuti. Preparazione yogurt: come un’araba fenice lo yogurt serve per produrre in casa altro yogurt, poiché risorge dalle sue ceneri dando luogo di volta in volta a un prodotto più saporito e di corpo più piacevole. Questi sono alcuni spunti per utilizzare lo yogurt in cucina, oltre ai più semplici e intuitivi che lo vedono protagonista di coppe di frutta al posto di un dolce a fine pasto o di una merenda Nel caso in cui la data di scadenza fosse superata da 2 o 3 giorni, assaggiando preventivamente il prodotto, lo yogurt è consumabile senza alcun problema, se è stato conservato correttamente. Se la data di scadenza fosse stata superata da più tempo non gettate via il vasetto: potrete usarlo per preparare un impacco esfoliante per il viso unendo un’albicocca schiacciata e un cucchiaio di crusca di avena; si massaggia su viso e collo e si lascia agire 15 minuti prima di sciacquare con acqua tiepida. Chi impiega l’henné come riflessante oppure per coprire i capelli bianchi, può aggiungere lo yogurt insieme a un cucchiaio di olio di mandorle e tè nero caldo alla polvere di henné: in questo modo i capelli riacquistano lucentezza e setosità.

 

 

Alimenti scaduti ecco quando non sono più da consumare

Oltre la data di scadenza, gli alimenti possono subire un’alterazione dal punto di vista nutrizionale. Nel primo caso si tratta di cibi freschi, ad alto contenuto di acqua, che sull’etichetta riportano la dicitura “da consumarsi entro”. Le etichette sono affidabili, ma lasciano sempre un margine di consumo. Quindi è importante fidarci delle nostre sensazioni o impressioni giudicando un alimento dall’odore, dal colore e anche dalla compattezza. la Dottoressa Laurenti,  spiega quali alimenti  possono essere un pericolo per la nostra salute e quando è il caso di non consumarli. Lo yogurt, ad esempio, a meno che non ci siano evidenti segni di alterazione, non rappresenta un rischio, quello che si può perdere sono le proprietà nutritive legate ai lattobacilli. Ma questo, secondo uno studio francese, avverrebbe addirittura dopo tre settimane. Da evitare, invece, sono il consumo di latte massimo due giorni dopo la scadenza. Se la confezione del formaggio fresco che avete nel frigo si è gonfiata, al suo interno è in corso un’alterazione batterica; se ha fatto la muffa, toglierla può non essere sufficiente. Questa a volte può entrare nella pasta del formaggio, e nei casi peggiori può produrre micotossine liposolubili. Anche con l’uovo è meglio non rischiare, se affonda nell’acqua è ancora buono ma sconsiglierei di consumarlo oltre i due giorni dalla scadenza. Nel caso della spremuta d’arancia, dopo due ore la vitamina C si perde rapidamente a causa dell’ossidazione, e potrebbe accadere anche nelle macedonie non consumate subito, a seconda della varietà di frutta. Anche le verdure in busta sono abbastanza deperibili, infatti dopo la data di scadenza In linea teorica, tutti gli alimenti a basso contenuto di acqua, oltre la data di scadenza indicata e conservati correttamente, sono innocui per la salute. L’unico discapito è quello di perdere le sostanze nutritive e alterare il sapore originale dell’alimento.

 

Colorare con frutta e verdura si può.

Sembra bizzarro, ma è possibile! Basta sapere come fare a estrarre colori dagli ortaggi e dai frutti e preparare dei magnifici acquerelli, pronti all’uso! Per colorare con frutta e verdura bisogna prima di tutto trovare gli strumenti su cui andremo a creare i nostri colori. Essenziale è il mortaio, con il suo pestello. Cos’è? Quello strumento adoperato per preparare il pesto, dove si schiacciano pinoli e basilico. In secondo luogo servono un tagliere, un cucchiaino di bicarbonato sciolto in un bicchiere d’acqua, un bicchierino di aceto bianco, un coltello e un colino.Quelli appena descritti sono tutti gli strumenti essenziali per preparare i colori. A questo punto ci serve la materia prima, ovvero la frutta e la verdura per colorare. Gli ingredienti di nostro interesse, per colorare con frutta e verdura, sono: Per il rosso: barbabietola cotta, fragole e lamponi Per il giallo: i fiori freschi di tagete giallo o di favagello Per l’arancione: i fiori di calendula, le carote grattugiate, i fiori freschi di tagete arancione. Per il verde: gli steli morbidi di erba di prato, il trifoglio e gli spinaci.Per il rosa: le bacche di uva dei merli. Per il viola: il cavolo cappuccio, di colore viola scuro. Dal cavolo cappuccio possiamo ricavare anche il blu, il rosa intenso e il verde smeraldo. Unendo qualche goccia di limone tende al blu, per via della sostanza acida contenuta nel succo di limone, mentre se aggiungiamo un cucchiaino di bicarbonato tende al verde smeraldo, sostanza che porta questo cambiamento di colore.   A questo punto abbiamo sia attrezzi che ingredienti giusti per procedere alla creazione dei colori. Non ci resta che colorare con frutta e verdura. Gli ingredienti vanno messi uno alla volta all’interno del mortaio. Tagliali con il coltello e sminuzzali con le mani. Una volta sminuzzato l’ingrediente, bisogna pestarlo col pestello e sfregarlo nelle pareti del mortaio, aggiungendo poche gocce d’acqua. Verrà fuori un succo colorato, che va colato con il colino e messo in un bicchierino.La procedura va ripetuta singolarmente per ogni colore e quando avrete ottenuto tutti i colori che vi interessano, allora potete iniziare a dipingere!Colorare con frutta e verdura è un’idea bellissima, da mettere in pratica come terapia contro lo stress. Inoltre le mamme che hanno deciso di provarci e insegnare ai propri bambini a colorare con elementi naturali, insegnando loro a coltivare orto, in casa e fuori, rispettando la natura, divertendosi con poco.

Anche frutta e verdura sanno che ora è

A rilevare i segreti è stata una nuova ricerca che ha scoperto che questi alimenti, dopo il raccolto, continuano a rimanere vivi per un certo periodo di tempo grazie al loro orologio biologico interno. Secondo gli scienziati della Rice University, frutta e verdura, così come gli altri esseri viventi che popolano il pianeta, hanno un loro ritmo circadiano in grado di adattarsi alle varie situazioni proprio come fa il corpo umano dopo un lungo viaggio, per recuperare il jet lag. Gestire questo orologio biologico delle piante, secondo gli scienziati, potrebbe però avere dei benefici per la salute dell’uomo, salvando a lungo le caratteristiche benefiche degli alimenti.Frutta e verdura non muoiono nel momento in cui vengono raccolte, ha detto Janet Braam. Essi rispondono al loro ambiente per giorni, e abbiamo scoperto che potevamo usare la luce per convincere a fare di più lotta contro il cancro con gli antiossidanti in determinate ore del giorno.Com’è possibile? Basata sui modi in cui le piante usano i loro orologi circadiani per difendersi dagli insetti affamati. La ricerca ha così scoperto che l’Arabidopsis thaliana o arabetta comune  inizia ad aumentare la sua produzione di prodotti chimici poche ore prima dell’alba, per contrastare l’attacco degli insetti, proprio nel momento in cui essi iniziano a nutrirsi.E il momento migliore per consumare le verdure sarebbe proprio durante quando esse, per difendersi dai parassiti, accumulano le sostanze chimiche, preziose per la salute umana. Per riuscire a dimostrare che i vegetali hanno questa capacità, il team di ricerca ha simulato dei cicli giorno-notte e di luce e buio per controllare il comportamento degli “orologi interni” di alcuni tipi di frutta e verdura, tra cui cavoli, carote, zucca, spinaci, lattuga, zucchine, patate dolci e mirtilli. Non possiamo ancora dire se tutte le condizioni di buio o luce accorciano la durata di conservazione di frutta e verdura, ha detto Braam. Quello che abbiamo dimostrato è che mantenere intatto l’orologio interno è vantaggioso nella resistenza agli insetti ma potrebbe anche produrre benefici per la salute. “È meraviglioso pensare che potremmo essere in grado di aumentare i benefici per la salute dei nostri prodotti semplicemente cambiando il nostro modo di conservarli.Tra i prodotti più salutari un antiossidante chiamato 4-MSO, un composto anti-cancro presente nei broccoli e in altri ortaggi.

La sorpresa dallo scarto

Divani “fatti” con le bucce della frutta, cemento ricavato dai gusci delle uova e persino carburanti tratti da vecchi pneumatici: è il riciclo che non ti aspetti. La sorpresa è nello scarto. In tempi di super materiali e bio-tessuti, la vera sorpresa arriva dagli scarti: molte startup italiane  stanno testando metodi per ridare vita a materiali destinati al macero: dai gusci delle uova alla frutta marcia, fino ai resti del latte usato nell’industria. Eccone alcuni esempi Residui alimentari diventano… Carta. Crush è un nuovo tipo di carta prodotto da una nota azienda di Vicenza, partendo da residui di agrumi, uva, ciliegie, lavanda, mais, olive, caffè, kiwi, nocciole e mandorle: da questi alimenti si ottiene un tipo di carta colorata, utile anche per il packaging. Gli scarti agro-industriali vengono purificati e ridotti in piccolissime parti. Infine sono miscelati con cellulosa vergine e fibre riciclate. L’ananas per fare scarpe e borse. Il Piñatex è un materiale ricavato dalle foglie di ananas, così resistente da poter essere usato per produrre borse e scarpe. L’idea di usarlo così è di una startup spagnola, ispirata dagli abiti tradizionali ricamati delle Filippine, realizzati con fibre di foglie d’ananas. Il risultato? Simile all’eco-pelle, con costi inferiori. la Puma l’ ha utilizzata per produrre un paio di scarpe. È ancora in fase sperimentale ma Fruitleather potrebbe presto arrivare nelle nostre case sotto forma di un materiale duraturo molto simile alla pelle, da usare per produrre calzature ma anche divani, poltrone e sedie. L’idea è di una start-up di Rotterdam, i cui soci ritirano bucce di frutta e verdura marcia e ammaccata dai mercati e trasformano il tutto in purea, che viene poi cotta ed essiccata. Il processo, dal quale si ricavano fogli di materiale simile alla pelle, è molto più pulito ed ecocompatibile di quello da cui si ricava la pelle tradizionale. Gusci d’uovo in… cemento. Strano, ma vero: il fragile guscio delle uova, può diventare duro come cemento di alta qualità. I ricercatori della Calchéra San Giorgio di sono riusciti a trasformare i gusci d’uovo in cemento biocompatibile e a renderlo resistente grazie a una composizione a base di argilla: una volta polverizzati i gusci d’uovo e portati a alte  temperature diventano calce proprio come le pietre da cava. E mescolando questo carbonato con un’argilla naturale, si ottiene un cemento più elastico di quello tradizionale. Latte dà origine a tessuti: usare il latte di scarto per realizzare un tessuto più leggero della seta, che oltretutto ha anche l’effetto di idratare la pelle. È quello che fa l’azienda pisana. L’idea non è nuova: la fibra di latte, infatti, era impiegata in Italia già negli anni Trenta, ricavata dalla caseina, una proteina del latte. Oggi, grazie a innovative tecniche la fibra deriva dagli “avanzi” delle industriali casearie e di quelle cosmetiche, mantenendo inalterate le sue caratteristiche tessili e la proprietà di idratante naturale

La o il Wok

La o il Wok è un tipo di padella semisferica fonda, originariamente in ghisa o in ferro, utilizzata in molti Paesi Asiatici e icona della cucina Cinese, infatti è dalla Cina che viene il suo significato: “Pentola di Cottura”. Il suo punto di forza è la versatilità: i i cinesi la utilizzano per qualsiasi tipo di cottura, da quella al vapore alla frittura, ma anche per saltare, sfumare, brasare e per ridurre le salse. Nella frittura a immersione il Wok è molto indicato per la sua forma, che permette di utilizzare scarse quantità d’olio arrivando subito a temperature elevate. Alcuni Wok sono dotati di griglia incastratile sul bordo della padella, ciò permettere di riporre il cibo già fritto, così da farlo scolare e mantenerlo caldo per il tempo rimanente della frittura. La griglia viene utilizzata anche per la cottura al vapore: basta versare dell’acqua nel Wok  e impilare sopra i cestelli, la sua forma concava favorisce il formarsi del vapore, oppure collocare direttamente il cibo sulla griglia. L’affumicatura viene invece praticata collocando il carbone, coperto da segatura, nella padella al posto dell’acqua e adagiando i piccoli pezzetti di carne o pesce, prima aromatizzati in salamoia per qualche ora, sulla griglia. Per stufare carni e verdure, devi mettere piccole quantità d’olio, farlo riscaldare bene, versarvi gli ingredienti che vuoi cuocere e chiudere con un coperchio, in questo modo si formerà del vapore che unendosi con l’olio formerà ottimo liquido di cottura. Ma parliamo del tipo principale di cottura: la cottura al salto. Per questo tipo di cottura i cinesi utilizzano oli non propriamente oli nobili, come quello di arachidi o girasole. Basta metterne pochi cucchiai, ma ovviamente va benissimo anche il nostro olio extravergine di oliva. La tecnica utilizzata dai cuochi orientali si basa sul fatto che sia pesce, verdura o carne dev’essere sempre “in movimento”. Non bisogna, infatti, mai lasciarla nell’olio, ma occorre smuoverla continuamente o, se sei abbastanza abile, grazie al  “salto”. Ricorda: il cibo va mosso di continuo, trattenendone una parte sulla parete e cuocendo il tutto in modo rapido e veloce, così i sapori e gli odori si uniranno tra loro e il tutto si cuocerà in modo omogeneo.

La colazione Ideale

La colazione ideale dei ragazzi esiste, anche al bar. Secondo alcuni  ricercatori della Umea University, la colazione ideale dei ragazzi dovrebbe includere proteine, grassi “buoni” e carboidrati dalla frutta o verdure e cereali integrali.  A casa.. una tazza di latte con il caffè anche d’orzo o il cacao, oppure lo yogurt, forniscono proteine a cui unire cereali integrali o muesli, oppure una fetta di pane con la marmellata e frutta a merenda. In alternativa, frutta, pane e marmellata a colazione e lo yogurt a merenda! Oppure, verde, yogurt con muesli e frutta fresca, e 20 mandorle a merenda. Richiede solo un minimo di organizzazione per evitare di saltarla. Al bar.. la brioche, ricca di grassi, purtroppo non sazia e, pur essendo buona al gusto, dal punto di vista nutrizionale è povera. Per la colazione al bar, che non deve essere un rito quotidiano, meglio scegliere una fetta di torta senza creme tipo crostata o torta di mele e un cappuccino o latte macchiato. L’importante è che questo pasto così importante non venga mai saltato

Idee…il cappuccino di zucca

ll cappuccino di zucca è una crema molto semplice e appetitosa perfetta per servire un antipasto differente dal solito, in perfetto stile invernale, dove si possa ben sfruttare il sapore dolce e delicato della zucca di stagione, offrendo qualcosa di differente ed originale che riscuoterà sicuramente un certo trionfo. A primo sguardo potrebbe quasi sembrarvi una semplice vellutata di zucca, ma in verità è molto di più.Il cappuccino di zucca è una preparazione al cucchiaio che ricorda il classico cappuccino di caffè, la bevanda più famosa per la prima colazione, a casa come al bar, per il doppio strato, in questo caso di zucca e di soffice crema allo yogurt, e per la spumosità della cremina in superficie realizzata in genere con un formaggio montato. Per ultimare il cappuccino, non potendo sfruttare la classica spolverizzata di cacao, si inserisce come rifinitura e guarnizione una marmellata dal gusto lievemente acido, per meglio contrastare la dolcezza della zucca stessa. A piacere è possibile poi decorare il tutto con dei gherigli di noci e semi di zucca.Il cappuccino di zucca è una ricetta che nella sua facilità riesce ad essere anche un concentrato di benefici. Leggera perché non si adoperano molti grassi, salutare perché preparata con la purea di zucca, un ortaggio che ci offre davvero gusto e nutrimento. Ma questo cappuccino può essere pensato anche l’alternativa sana e bilanciata da offrire ai bambini che non amano mangiare le verdure. Il suo aspetto un po’ insolito, infatti, li renderà particolarmente felici con poco.

Le verdure fanno bene alla salute

Le verdure fanno bene alla salute. Lo sanno tutti  che se ne dovrebbero mangiare almeno 5 porzioni al giorno, associandole  alla frutta, altro elemento benefico per il nostro organismo. Gli esperti consigliano sempre di utilizzare prodotti freschi e di stagione, così da poter fare un pieno di vitamine e preziosi nutrienti. Dobbiamo però fare attenzione a come cuociamo le verdure, per non perdere tutti i benefici. E dobbiamo anche prestare molta attenzione a come tagliare le verdure. Perché altrimenti potremmo distruggere non solo il gusto, ma anche la salute. Secondo NPR’s, che cita diversi studi scientifici, anche il modo con cui tagliamo le verdure può rovinarle dal punto di vista della salute e del gusto. Per questo dobbiamo sapere come si devono tagliare bene, per non buttare via tutto il bene che fanno.  Tagliare male le verdure ne modifica il sapore, perché tutto dipende da come viene rotta la struttura cellulare e da quanti liquidi contenenti vitamine e minerali vengono rilasciati. Anche la consistenza può essere modificata da come tagliamo le verdure. Alcune diventano più molli! Tagliare finemente cipolla, aglio e porro è importante, per evitare di rovinarne il sapore. Così come lo stesso dovremmo fare con broccoli, cavoli e cavolfiori. I pomodori tagliati a fette sono in grado di sprigionare tutto il loro sapore fresco che subito ci fa venire in mente l’estate. Lo sapete che affettare le verdure aumenta il contenuto di polifenoli, dall’effetto antiossidante e che danno un sapore amaro al cibo? Succede soprattutto tagliando lattuga, sedano e bietola.Gli antiossidanti così rilasciati, però, si possono danneggiare. Gli esperti inoltre consigliano di tagliare le verdure e refrigerarle, perché le temperature basse aiutano molto.

Soma d’ay

Sono davvero molte le proprietà terapeutiche dell’aglio utili anche se c’è qualche chilo in più da eliminare: regola la pressione sanguigna, è un antibiotico naturale contro le infezioni gastrointestinali che fanno aumentare e accrescere il girovita, è in grado di diminuire i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue e ha un’azione ripulente e detossinante sul fegato e l’apparato digestivo in genere. Tipico stuzzichino piemontese d’altri tempi è la così chiamata “soma d’aj” ovvero una fetta di pane stropicciata con aglio un goccio d’olio e una presa di sale. Era “il pranzo” dei vendemmiatori ed era accompagnata da un grappolo d’uva nera: sveglia l’intestino ed è antiossidante e brucia i grassi. Se la cosa che vi preoccupa nel mangiare aglio è il vostro alito, non preoccupatevi, per ripulirlo dopo un pasto con aglio basta masticare una foglia di salvia, una fogliolina di menta, un chicco di caffè o dei semini di anice