Il nostro cammino è spesso pieno di ostacoli, grossi macigni si inseriscono fra noi e le nostre aspirazioni, fra noi e la realizzazione dei nostri desideri. A volte tocca scendere a patti con l’impossibilità di vederli realizzati, ma non prima di aver esaurito tutte le cartucce della nostra volontà, spostato mari e monti per cambiare la prospettiva ai macigni, deviato il corso dei fiumi perché la corrente ci scivolasse a valle. L’abitudine è il peggiore dei mali, il più grande assassino della curiosità la vera via per sentirsi liberi è nella libertà dei nostri pensieri, nella rottura degli schemi preconcetti, nella capacità di destrutturare le idee preconfezionate e di non accettarle se non ci soddisfano, di criticarle se non hanno fondamento, di stracciarle se ci imprigionano. La rinuncia alla vita tranquilla per dare risposte alle domande e provare cosa sia amare l’umanità, una comunità . Una denuncia contro l’isolamento e l’indifferenza che rendono deboli, ciechi ed ostili; un inno al rispetto per il prossimo ed del tuo mondo. Un mondo piccolo e lento, fatto di dettagli cui prestare attenzione; un contraltare alla nostra esistenza frenetica che si perde le sfumature del cielo, il rumore del mare, il profumo della primavera, gli sguardi, i sorrisi, la dove c’è, la gioia dove si annida nel vorticoso scivolare da un giorno all’altro. Un altro mondo è possibile, se i principi umani di solidarietà, rispetto e amicizia restano vivi tra gli esseri umani. La forza dei sogni e la caparbietà della volontà ci restituiscono una morale altissima, alla quale tornare sempre: “Nel nostro viaggio che è iniziato quando siamo nati abbiamo da imparare tante cose l’importanza della lentezza e, della calma, del ragionamento, la forza del desiderio, che è dentro di noi,l’importanza di riflettere e vivere la vita come se oggi fosse l’ultimo giorno…ci renderà migliori
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19 Marzo Festa del Papà
La festa del papà nasce all’inizio del secolo scorso per omaggiare il ruolo del genitore all’interno della società. Nel mondo però i vari Paesi hanno date diverse per festeggiare questa giornata in Italia, la Festa del papà cade il 19 marzo, giorno del calendario che nel 1479 papa Sisto IV dedicò a San Giuseppe il perché della scelta, Giuseppe nei secoli è stato considerato il “padre per eccellenza”, buono, laborioso, comprensivo e capace di crescere il Figlio di Dio. Insomma, un vero simbolo della figura paterna. Nel nostro paese la Festa del Papà è un’occasione per i figli di dimostrare tutto il loro amore. Biglietti e regali, sono all’ordine del giorno, ma anche il buon cibo è un ottimo modo per dire grazie ai nostri papà. Tra i cibi tradizionali di questa giornata, famosissimi sono le zeppole di San Giuseppe, gustose frittelle napoletane guarnite con crema o marmellata Tali golosità sono attribuite al santo perché si dice che durante la fuga in Egitto per sfuggire al terribile re Erode, Giuseppe fu costretto a mettersi a vendere delle specie di frittelle per mantenere la famiglia. Sempre a San Giuseppe sono infatti dedicati anche i bignè tipici della tradizione romana, anch’essi rigonfi di crema le “sfince” siciliane, in Toscana sono le frittelle, insomma tanti dolci tanti regali e
……..tanti auguri a tutti i papà del mondo!
Oggi è primavera !
Oggi ha inizio il periodo in cui le giornate le ore del giorno, acquisiscono progressiva lunghezza, fino a toccare il punto massimo sul finire della stagione. Elemento che contraddistingue la primavera è la rinascita della natura, col rifiorimento di piante e fiori in orti e giardini……. Benvenuta Primavera !!

I giorni della merla
I giorni della merla sono gli ultimi tre giorni di gennaio, il 29, il 30 ed il 31. Secondo la tradizione popolare, sono i tre giorni più freddi dell’anno. Dovete sapere che i merli, un tempo, avevano delle bellissime piume bianche e soffici. Durante il gelido inverno, raccoglievano nei loro nidi le provviste per sopravvivere al gelo, in modo da potersi rintanare al calduccio per tutto il mese di gennaio. Sarebbero usciti solo quando il sole fosse stato un poco più caldo e i primi ciuffi d’erba avessero fatto capolino tra i cumuli di neve. Così, aspettarono fino al 28 di gennaio, poi uscirono. Le merle cominciarono a festeggiare, sbeffeggiando l’Inverno: anche quell’anno ce l’avevano fatta; il gelo, ai merli, non faceva più paura! Tutta questa allegria, però, fece infuriare l’inverno, che decise di dare una lezione a quegli uccelli troppo canterini: sulla terra calò un vento gelido, che ghiacciò la terra e i germogli insieme ad essa. Perfino i nidi dei merli furono spazzati via dal vento e dalla tormenta. I merli, per sopravvivere al freddo, furono costretti a rintanarsi nei camini delle case. Lì, il calduccio li riscaldò e permise loro di resistere a quelle giornate. Solo a febbraio la tormenta si placò e i merli poterono riprendere il volo. La fuliggine dei camini, però, aveva annerito per sempre le loro piume bianche: fu così che i merli divennero neri, come li possiamo vedere oggi.

I giorni della merla
Si sa, i proverbi vanno sempre “presi con le pinze”, ma molte volte ci indovinano. I giorni della Merla sono i più freddi dell’anno? Non ci sono conferme scientifiche di questa credenza popolare, ma nel 2020 potrebbe essere davvero così. Quest’anno, infatti, per il 29, 30 e 31 gennaio le previsioni meteo parlano di una nuova ondata di gelo, maltempo e neve in arrivo dal Nord Europa. Sicuramente qualcuno ha fatto arrabbiare Gennaio e il primo mese dell’anno adesso cerca la sua vendetta. Che significa? Ecco spiegata la leggenda dei Giorni della Merla. Perché i giorni della Merla sono i più freddi dell’anno? Il motivo di tutto ciò è da ricercarsi in una famosa leggenda. Molti anni fa una merla si lodava di avere delle belle piume bianche e candide come la neve. Poiché il tanto temuto freddo del primo mese dell’anno non si era ancora fatto vivo, la merla iniziò a prendersi gioco di Gennaio. Allora il mese si arrabbiò e decise di chiedere tre giorni in prestito a febbraio all’epoca gennaio durava 28 giorni per far abbattere sulla Terra un’ondata di freddo e gelo. E così, con l’arrivo della bufera di neve, la merla cercò riparo in un caminetto. Alla fine riuscì a salvarsi dal gelido e arrabbiatissimo mese di Gennaio, ma le sue piume diventarono nere nere. A dir la verità sono molte le leggende a riguardo. Ecco perché, secondo la leggenda, i giorni della Merla sarebbero i più freddi dell’anno. Un’altra credenza accompagna questo periodo dell’anno: se i giorni della Merla sono freddi, si dice che la primavera sarà bella; se invece sono caldi, la primavera arriverà in ritardo. Quest’anno, le previsioni meteo di fine gennaio trovano conferma, avremo “sicuramente” una bella primavera calda. Non resta che sperare, dunque, che il detto popolare corrisponda a realtà.
La candelora
La festa della Candelora viene celebrata sia dalla Chiesa Cattolica e anche dalla Chiesa Ortodossa e alcune Chiese protestanti. La Candelora è il nome popolare della festa della Presentazione al Tempio di Gesù che si celebra proprio il 2 febbraio di ogni anno. In questo giorno si benedicono le candele, simbolo ci Cristo che è luce che illumina le genti. Prima la festa veniva celebrata il 14 febbraio, 40 giorni dopo l’Epifania. Il nome Candelora deriva dall’antica festività romana pagata dei Lupercali, che si celebrava a metà febbraio. Anche loro usavano candele per parlare di purificazione. Si passò al 2 febbraio grazie a Giustiniano, che preferì anticipare questa celebrazione religiosa. n Italia esistono molti proverbi e credenze sulla Candelora e sulla possibilità di capire come andrà il resto dell’inverno in base alle condizioni meteo del 2 febbraio. Trattandosi di un giorno a metà tra inverno e primavera, si pensa che se in questa giornata il tempo sarà bello allora siamo ormai fuori dall’inverno. Se il tempo, invece, sarà brutto, magari con pioggia e vento, vuol dire che l’inverno continua ancora a lungo. In realtà esiste anche un detto, in alcune regioni, che dice esattamente l’opposto: se c’è il sole alla Candelora siamo ancora in pieno inverno, se il tempo è brutto e nevica stiamo uscendo dalla stagione più fredda. Le credenze comunque variano in base alle diverse zone dell’Italia
2 ottobre festa dei nonni
Oggi si celebra la festa dei nonnie molte parole si spendono per questi instancabili babysitter, dispensatori di saggezza e certe volte anche di qualche soldo per aiutare l’economia domestica. Il rapporto con i nonni è unico: proteggono come i genitori, ma sono anche i complici dei giochi dei bambini acconsentono in piccoli vizi che regalano ai nipoti il senso di un affetto grandissimo ma anche leggero e spensierato. La Festa è concepita proprio come momento di incontro e riconoscenza nei confronti dei nonni-angeli custodi dell’infanzia. L’idea di un giorno nazionale da dedicare ai nonni è venuta per prima ad una casalinga del West Virginia, Marian Mc Quade. Promotore della festa dei nonni, da un decennio in Europa, è soprattutto l’Ufficio Olandese dei Fiori che ogni anno, organizza iniziative ed eventi per celebrare il legame unico e prezioso tra nonni e nipoti e invita a regalare ai nonni una piantina, per ringraziarli di tutto ciò che questi speciali angeli custodi fanno per i nipotini. Inestimabile il loro affetto per i nipoti si dice che per loro ….i nipoti siano figli due volte!
Auguri a tutti i nonni
Tra un po’ ricomincia la scuola
L’inizio della scuola è ormai prossimo e, anche se le prime settimane saranno comunque di adattamento, è bene far trovare i nostri ragazzi ben preparati al rientro .Affinché bambini e ragazzi siano in forma per l’avvio scolastico è importante che comincino fin da subito ad avere una corretta alimentazione e a praticare regolare attività fisica durante il giorno: questo aiuta a scaricare lo stress, combattere in maniera naturale i malumori e a conciliare il sonno. Infatti bambini e adolescenti devono riposare bene e per le giuste ore. L’organismo ha bisogno di tempo per cambiare il ritmo, è quindi importante cominciare prima a preparare i ragazzi al nuovo ritmo scolastico, andando a letto presto la sera, mangiando con pasti regolari 5 al giorno, suddivisi in due pasti principali, una colazione e due merendine a metà mattino e pomeriggio e dando la giusta importanza a sport e movimento all’aria aperta, che agevolano il sonno e l’apprendimento.Da usare con moderazione, inoltre, videogiochi, tablet, computer o televisione nelle ore serali, in quanto strumenti che possono provocare ansia e agitazione ed alterare i normali ritmi del sonno. Il sonno regolare migliora le capacità cognitive di tutti
Perché proviamo emozioni?
Un tramonto sul mare, un litigio importante, un abbraccio al rientro dalle vacanze, un caffè sul lago…. miglioni le circostanze che evocano emozioni…. ma cosa sono veramente le emozioni? Le emozioni di base hanno scopi di adattamento molto semplici ma importanti per la nostra sopravvivenza. Per quanto riguarda le emozioni piacevoli gioia, felicità ecc., si può affermare che la descrizione precisa di un’emozione positiva ha la funzione di rafforzare i legami affettivi con le altre persone. Gli studiosi che si occupano di emozioni di recente hanno ribadito la centralità dell’esperienza emotiva quale “canale comunicativo” privilegiato nei rapporti con gli altri. La funzione adattiva delle emozioni spiacevoli o dolorose paura, rabbia, tristezza ecc., invece, sembra essere quella di “avvisarci” e di descrivere situazioni da noi interpretabili come minacciose anche dal punto di vista psicologico oltre che fisico e quindi di agire di conseguenza ad esempio la reazione di paura di fronte ad un pericolo permette di reagire prontamente per evitarlo. Le emozioni sono esperienze che le persone ricordano con grande frequenza sia per comunicarle ad altri, sia per rimuginarle fra sé e sé. Infatti, le informazioni più importanti che comunichiamo scambi comunicativi con amici, compagni di vita, ecc. sono le esperienze emotive associate agli eventi che raccontiamo.L’emozione è dunque una esperienza intensa e passeggera che diventa un’occasione per prendere contatto con gli altri in vari modi.
Perchè si festeggia il carnevale?
Da Venezia a Rio De Janeiro, tra maschere, travestimenti, dolci e scherzi. Il termine Carnevale deriva dal altino «carnem levare» «privarsi della carne» , con un riferimento all’ultimo banchetto che secondo la tradizione si teneva l’ultimo giorno prima di entrare nel periodo di Quaresima. La data è legata a quella della Pasqua: alla fine dei festeggiamenti, infatti, arriva il Mercoledì delle Ceneri che segna l’inizio della Quaresima, un periodo caratterizzato, invece, da un maggiore controllo, anche spirituale. Una piccola differenza è rappresentata dal Carnevale ambrosiano, la cui particolare durata finisce infatti con il «sabato grasso», quattro giorni dopo rispetto al tradizionale martedì sembra risalire a un pellegrinaggio del vescovo Ambrogio che aveva annunciato il suo ritorno «in tempo per celebrare con i milanesi le ceneri». La popolazione posticipò il rito alla domenica successiva per aspettarlo. È nel Medioevo che ritroviamo molti aspetti della festa attuale. Nel 2019 la Pasqua sarà il 21 aprile: il Giovedì Grasso è caduto il 28 febbraio, mentre il Martedì Grasso sarà il 5 marzo. Da mercoledì 6 marzo Mercoledì delle Ceneri, inizierà la Quaresima, mancheranno quindi quaranta giorni precisi alla Pasqua