I sentimenti vanno coltivati

Le emozioni passano i sentimenti vanno coltivati, parola del grande sociologo Zygmunt Bauman, ogni relazione è unica: “non si può imparare a voler bene”. Amarsi e rimanere insieme tutta la vita, ovvero ciò che oggi è una rarità. Non conosciamo più la gioia dei legami durevoli e lasciarsi disconnettersi  è facilissimo. Cos’è che ci spinge a cercare sempre nuove storie? Il bisogno di amare ed essere amati. L’amore fluido è questo: viviamo nel nostro tormento tra la voglia di provare nuove emozioni e il bisogno di un amore vero. Un amore separato tra il desiderio di emozioni e la paura del legame. Dunque siamo costretti a vivere relazioni brevi o all’infedeltà. “Nessuno è “prigioniero”. Sta a noi decidere. Alcune scelte sono più facili e altre più rischiose. Quelle a prima vista meno impegnative sono più semplici rispetto a quelle che richiedono sforzo e sacrificio. L’amore non è un oggetto preconfezionato e pronto per l’uso. È affidato alle nostre cure, ha bisogno di un impegno costante, di essere ri-generato, ri-creato e resuscitato ogni giorno, l’amore ripaga quest’attenzione meravigliosamente. Il mercato ha fiutato nel nostro bisogno disperato di amore e ci alletta con la promessa di poter avere tutto senza fatica: soddisfazione senza lavoro, guadagno senza sacrificio, risultati senza sforzo, conoscenza senza un processo di apprendimento. L’amore richiede tempo ed energia. Ma oggi ascoltare chi amiamo, dedicare il nostro tempo ad aiutare l’altro nei momenti difficili, andare incontro ai suoi bisogni e desideri più che ai nostri, è diventato superfluo: comprare regali in un negozio è più che sufficiente a ricompensare la nostra mancanza di compassione, amicizia e attenzione. Ma possiamo comprare tutto, non l‘amore. Non troveremo l’amore in un negozio. L’amore è una fabbrica che lavora senza sosta, ventiquattro ore al giorno e sette giorni alla settimana”.

Baciarsi

Dall’affetto fraterno alla passione, dalla provocazione al saluto di tutti i giorni. Il bacio suggella i momenti più importanti della nostra vita, ma è cambiato nel tempo e nelle culture. Il primo bacio della storia è stato forse quello di Adamo ed Eva, ma da allora ha fatto molti passi. Gli antichi cristiani lo scambiavano come segno di pace durante la messa; costume che fu poi abolito nel Tredicesimo secolo.I romani lo usavano come saluto tra le classi più elevate, ma l’imperatore Tiberio nel primo secolo a.C. lo vietò. Si riteneva infatti che fosse responsabile di una malattia che deturpava il viso. Baciarsi è un atto che col tempo va perdendosi. E invece è uno dei preliminari più appassionati ed eccitanti, se dato con creatività. E poi, pensateci: quanto può essere eccitante essere bloccate contro un muro o sdraiate su di un divano e baciate focosamente? E quando è stata l’ultima volta che vi è successo? Dite che succede solo nei film? Risposta errata.

14 febbraio San Valentino

Il 14 Febbraio, La giornata degli innamorati ha origini lontane, nel 496 d.C., quando l’allora papa Gelasio I volle porre fine ai lupercalia, antichi riti pagani dedicati al dio della fertilità Tali riti che si celebravano il 15 febbraio prevedevano festeggiamenti sfrenati in cui venivano create coppie estraendole a sorte. Inoltre per le vie di Roma gli uomini inseguivano le giovani con fruste di pelle di capra, per propiziarne la fertilità. Anche le donne in dolce attesa si sottoponevano volentieri al rituale, convinte che avrebbe fatto bene alla nascita del bambino. In fondo, ad alleviare il dolore bastava lo spettacolo offerto dai corpi di quei baldi giovani, che si facevano strada completamente nudi o, al massimo, con un gonnellino di pelle stretto intorno ai fianchi.Nel giorno dell’amore il santo prescelto come protettore degli innamorati fu San Valentino. Molte sono, infatti, le storie sul popolare vescovo di Terni che lo vedono complice di infelici amanti.Uno degli episodi più significativi fu la celebrazione del matrimonio, fortemente contrastato per motivi religiosi, tra una giovane donna cristiana, Serapia e Sabino, un legionario romano pagano. Si narra, inoltre, che fosse anche un ottimo conciliatore: un giorno Valentino, sentendo litigare due fidanzati, andò loro incontro con una rosa invitandoli a tenerla stretta come segno di riconciliazione e subito tra i due tornò la pace.Ma San Valentino oggi deve la sua popolarità soprattutto al marketing: solo in Italia è stato calcolato che tra cenette, fiori e sms, verranno spesi quasi mille milioni di euro. Sono questi i numeri del business che ruota intorno ai cuori e alle parole “ti amo”.

Una formula per la coppia perfetta

Lo avevano compreso già gli antichi Greci, anche se a metterlo nero su bianco fu Galileo Galilei: “L’universo è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche”. I calcoli di Galileo osservavano i pianeti, la Luna, e fenomeni fisici come la caduta dei “gravi”. Ma in realtà la matematica si applica a tutto  Prendete per esempio l’amore: il matrimonio perfetto, forse, non esiste, ma si può provare a farlo durare… con la matematica. Ne è convinto lo psicologo John Gottman, dell’Università di Washington, che ha messo a punto una formula per stimare la probabilità di fallimento di un legame. Tale formula, a detta sua, funziona nel 90% dei casi.Lo studio è iniziato negli anni ’90, esaminando coppie appena sposate: i due partner discutevano per 15 minuti, mentre i ricercatori assegnavano loro dei voti. Per esempio, a ogni sorriso e gesto affettuoso guadagnavano punti; con segnali d’insofferenza e battutine sarcastiche li perdevano. I ricercatori hanno poi seguito le coppie nel corso degli anni, per vedere come se la passavano.A partire da dati come questi, Gottman e James Murray, matematico, hanno elaborato l’“equazione dell’amore”, che misura la reazione emotiva positiva o negativa di ciascuno dei due partner durante un dialogo. Sul lungo periodo, infatti, le chance di sopravvivenza della relazione dipendono proprio da queste reazioni. Le due formule descrivono rispettivamente le reazioni di lei (Dt+1) e lui (Ut+1) al comportamento dell’altro. Per la donna: d è l’umore quando è sola; rDDt è l’umore quando c’è il marito; IUD(Ut ) è l’influenza esercitata dal partner. Nella formula per lui: u è l’umore da solo; rUUt è l’umore quando c’è lei e IDU(Dt  ) l’influenza di lei. Nella pratica, l’equazione matematica conferma quanto il buon senso dice da sempre: la chiave di una relazione duratura è il dialogo. Per non arrivare ai ferri corti, dire quel che si pensa, senza essere aggressivi, funziona meglio che chiudersi nel mutismo. Serve un po’ di allenamento, ma si può fare. Di certo conviene provarci: un’unione stabile fa stare bene, mentre convolare a seconde nozze non è altrettanto vantaggioso, le statistiche non incoraggiano a lasciare la strada vecchia per la nuova: il 67% delle seconde unioni va a finire male, contro il 46% delle prime.

Far crescere la barba (ma anche no)

Far crescere la barba è diventata una vera e propria mania: era cominciata come una delle manifestazioni dello stile hipster, una cosa riservata ai più giovani, ma presto la barba lunga ha messo radici tra le diverse generazioni di uomini, perché ha iniziato a rivelare i suoi innegabili vantaggi. Quella di tre giorni cattura l’attenzione di una donna che cerca una storia a cuor leggero come dire..passeggera. Se è più folta e lunga, è sinonimo di una relazione di lunga durata. Lo dice una ricerca pubblicata sul Journal of Evolutionary Biology. “La barba lunga identifica il maschio alfa, la sua capacità di misurarsi e di proteggere la famiglia”, spiega uno dei ricercatori, il professor Barnaby Dixon. Oltre all’etologia, ci sono anche spiegazioni più dirette per cui gli uomini oggi scelgono di avere la barba lunga: nasconde i difetti del viso e rende all’istante più attraenti. Secondo Darwin, negli uomini, la barba si è evoluta perchè le donne hanno sempre preferito i maschi dal volto peloso, considerandoli più attraenti, forti e virili. Eppure uno studio sembra smentire questa affermazione: le donne coinvolte nella ricerca hanno dimostrato una preferenza per i maschi ben rasati e con il volto pulito, innamorandosene di più Secondo i ricercatori la barba, pur aumentando lo status sociale, conferirebbe un aspetto troppo aggressivo e farebbe sembrare anche più vecchi.