Quante volte ci sentiamo nervosi e mal disposti verso il prossimo senza un visibile motivo. Quando capita dovremmo, però, provare a chiederci se, per caso, non abbiamo un po’ di fame. Secondo una recente ricerca, infatti, la rabbia e l’aggressività potrebbero essere una reazione all’appetito. Alle volte, quindi, anzichè “aggredire” il prossimo basterebbe fare uno spuntino per ritrovare il buon umore. Mettere qualcosa sotto i denti potrebbe evitare discussioni spiacevoli e potrebbe farci sentire subito meglio. A giungere a questa conclusione sono stati i ricercatori dell’Università della Carolina del Nord. Il team ha analizzato i meccanismi psicologici che si attivano nelle persone a seconda del livello di appetito. E il Daily Mail ha riportato i risultati ottenuti. La sensazione della fame è, sicuramente, spiacevole. E benché, talvolta, si pensi di poterla controllare, l’organismo potrebbe, invece, innescare delle reazioni negative senza che ci si renda conto di quale sia la loro reale causa. Il motivo per cui la sensazione di appetito ci rende, talvolta, un tantino intrattabili è, facilmente, di natura fisiologica. Quando le calorie nel corpo iniziano a mancare, scendono il livelli di zucchero nel sangue. Questo processo provoca una sensazione di debolezza e di malessere che, talvolta, può sfociare in sintomi come nausea e spossatezza. In una tale condizione è inevitabile che chi non ha un’elevata capacità di controllo possa diventare irascibile ed aggressivo con il prossimo. Quando ci si sente deboli per evitare che il malessere peggiori e degeneri in rabbia, è consigliabile, quindi, fare uno spuntino e, soprattutto, evitare, se possibile, di avviare attività faticose per il corpo e la mente. Non “mangiatevi” il prossimo con le parole, dunque, ma mangiatevi, piuttosto un bel piatto di pasta. Ogni cosa sembrerà meno fastidiosa ed insormontabile.
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Lo stress un prezioso alleato
Ti hanno sempre insegnato che lo stress è il nemico della salute e del nostro benessere e che, per vivere bene, dobbiamo evitarlo come la peste. La buona notizia è che non è vero, possiamo rilassarci, anzi, dobbiamo rilassarci: uno studio dell’Università del Wisconsin ha dimostrato che chi considera queste emozioni come una minaccia ha più probabilità di ammalarsi di patologie cardiovascolari. Non solo: la ricerca sostiene che pensare ai danni dello stress non fa che peggiorarne i sintomi: aumenta il nervosismo e la sudorazione, accelera il battito cardiaco, provoca formicolio alle mani, dolori muscolari Al contrario, accogliere un evento stressante per come si presenta, senza eccessive ansie, attiva una reazione formidabile di adattamento di tutto l’organismo e ci aiuta a osservare come la nostra mente deformi la percezione della realtà, vedendo ostacoli e pericoli dove non ce ne sono. Dipende da noi. Insomma, lo stress può essere un alleato e una risorsa preziosa. Il cuore batte all’impazzata? Sta pompando più sangue. Il respiro è affannoso? Arriva più ossigeno al cervello. In pratica, nel nostro corpo di fronte a un evento stressante, si verificano reazioni utili ad affrontare una sfida. Succede grazie all’ossitocina. Chiamata anche ormone dell’amore, questa sostanza prodotta durante un momento di stress regola la pressione e il ritmo cardiaco, aumenta la capacità di sostenere il dolore fisico e accresce il coraggio: tranquillità e sicurezza di sé sono tra le emozioni che prendono il sopravvento e ci spingono all’azione, inibendo la paura.L’ossitocina è anche l’ormone dell’empatia, della fiducia, degli abbracci. Viene rilasciata infatti quando interagiamo con gli altri, chiedendo sostegno o confidandoci. È per questo, per esempio, che quando siamo tristi o angosciati, condividere la nostra angoscia con un amico ci fa sentire meglio. L’altro ormone che viene prodotto nei momenti critici è la dopamina, una sostanza in grado di favorire la concentrazione e la lucidità mentale. È necessaria per aiutarci a prendere la decisione giusta al momento opportuno…. e allora, cambia punto di vista Capire cosa ci succede quando siamo stressati non è sufficiente a rivoltare la situazione. Dobbiamo essere in grado di identificare i segnali che arrivano dal corpo, attivare tutte le risorse in campo e scegliere di cooperare con quella parte di noi che si sta arrabbiando o spaventando. Come? Iniziando prima di tutto a respirare con il diaframma, a sorridere. Poi è fondamentale fare attività fisica: l’energia provocata dallo stress si converte in movimento e genera endorfine, sostanze che inducono calma e serenità, ed in fine sdraiatevi e contemplate il cielo magari facendovi accarezzare dal vendo caldo dell’estate
Chi non è alla ricerca della felicità?
Ebbene si , diverse ricerche scientifiche hanno affermato che vivere vicino al mare migliora il benessere e la qualità della vita: insomma, regala felicità. Ora lo conferma un nuovo studio dell’università britannica, secondo il quale abitare in località di mare migliora in modo “lieve ma significativo” la nostra salute fisica e mentale. Su un campione di 48 milioni di persone, i ricercatori hanno infatti rilevato che chi si trova a meno di un chilometro dal mare dichiara più spesso di essere in “buona salute” rispetto a chi vive a distanze maggiori. I motivi sarebbero numerosi: la sola presenza del mare ridurrebbe i livelli di stress e poi l’ambiente costiero renderebbe le persone più inclini a tenersi in esercizio, per esempio con frequenti passeggiate sulla spiaggia oppure praticando sport marini durante tutto l’anno, o quasi.Questo studio, come dicevamo, non è l’unico a celebrare i benefici dell’ambiente marino sulla psiche. Altre ricerche hanno mostrato come basti solamente osservare paesaggi marini o in generale paesaggi naturali, come in campagna per avere ricadute positive sul nostro umore, e perfino migliorare le proprie capacità di concentrazione. I grigi panorami urbani, invece, attivano sensazioni opposte o comunque meno favorevoli: possono cioè facilitare tristezza e depressione.

Trascorrere un weekend sano
Per molte persone trascorrere un weekend sano, all’insegna delle buone abitudini alimentari e di esercizio fisico, non capita praticamente mai. Al contrario, cedere alla tentazione di vizi e stravizi, sembra essere diventata la norma. Alto consumo di alcolici, abbuffate domenicali, alzarsi più tardi del solito e poltrire di fronte alla tv sono i grandi classici del week end e se poi ci sono dei ponti e il week end si allunga allora siamo rovinati!. Vari studi hanno rilevato che, in media, il peso di una persona raggiunge il picco il lunedì e scende il venerdì. Troppe birre il sabato sera e la rinuncia alle sane abitudini settimanali, come l’esercizio fisico, ne sono senz’altro la causa. Ma le conseguenze di questo comportamento sbagliato, possono anche essere più gravi. Spesso, infatti, il lunedì si riparte con un senso di malessere e stanchezza, oltre che con cattivo umore. Se avessimo trascorso un weekend sano, invece, sicuramente le cose sarebbero state diverse.Svegliarsi più tardi il fine settimana è un’altra cattiva abitudine che ha risvolti negativi. Il programma del sonno nei fine settimana, di solito alzandosi e svegliandosi più tardi, può causare ciò che è stato definito “social jet lag”. I ricercatori dell’Università dell’Arizona hanno studiato gli effetti del jet lag sociale, rilevando conseguenze negative sulla salute. Gli esperti consigliano allora di trascorrere un weekend sano, partendo anche dalla modifica delle abitudini settimanali. Evitiamo di privarci di tutto durante i giorni lavorativi. Sì ad un’alimentazione controllata, ma concediamoci anche un piccolo vizio. Nel fine settimana, stacchiamo la spina dal lavoro: lasciamo le email in ufficio, dedichiamoci al giardino ai lavori all’aria aperta. Non rinunciamo, all’allenamento fisico. Invece di andare in palestra, possiamo magari fare una bella passeggiata o corsa al parco. Oppure nuoto, una partita a tennis, o altre attività che solitamente non possiamo svolgere durate la settimana.
Esiste una dieta per sgonfiare la pancia?
Possiamo davvero ignorare che le nostre abitudini alimentari influiscono così tanto sul nostro gonfiore addominale? No, non possiamo. Quindi la lista della spesa è da rivedere introducendo i cibi che sgonfiano la pancia… la nuova food-routine è da abbinare a rimedi naturali e a sanissime abitudini di vita da seguire. Se, si vuole seguire una dieta, si potrebbero ridurre o eliminare gli alimenti che “irritano” l’intestino. In particolare gli zuccheri aggiunti. Preferire, invece, i cibi pancia piatta più efficaci tra i quali troviamo: mandorle, noci, quinoa, fiocchi d’avena, spiega la biologa nutrizionista Macorsini Subito desiderosi di mettere la mani sulla lista completa dei super food anti gonfiore? C’è altro da sapere. Ovviamente non va dimenticata la frutta! Senza esagerare per la presenza di zucchero che, anche se naturale, non va assunto in grandi quantità .E quindi largo a I benefici dei finocchi: ricchi di fibre, aiutano a eliminare liquidi in eccesso e tossine e facilitano la digestione. Gli asparagi: favoriscono la diuresi svolgendo, quindi, un’azione drenante. Colazione con yogurt: ricco di fermenti lattici vivi, migliora la flora batterica intestinale. Cucinare con le spezie : diminuiscono la fermentazione e aiutano a bruciare più calorie. Il superfood la menta: è nota per le sue proprietà digestive e contrasta la fermentazione dei cibi.Bere tè verde prima di dormire: inibisce l’assorbimento dei grassi e combatte la ritenzione idrica.Il potere della papaya è quello di drenante, inoltre favorisce la digestione delle proteine.La dieta dell’ananas e del pompelmo: sono drenanti e contengono enzimi che eliminano i gonfiori.Assumere mirtilli ogni giorno: sono ricchi di fibre, riducono le infiammazioni e stimolano la diuresi.Quante mele al giorno? Una va benissimo se mangiata con la buccia, diminuisce il gonfiore perché agisce sulla ritenzione idrica. L’alimentazione da sola non basta a sgonfiare la pancia. Praticare attività fisica mirata e ridurre lo stress aiutano e parecchio: L’organismo produce cortisolo per aiutare il corpo a combattere ansia e nervosismo, ma questa produzione promuove anche la generazione di grassi, specialmente nella regione addominale del corpo. Condurre una vita molto stressata può portare a una maggiore secrezione di questo ormone. Per questo motivo, bisogna chiedersi se si sta dormendo abbastanza. La qualità del sonno è la cosa più importante per ridurre lo stress. Fare meditazione, yoga, pilates o altri esercizi rilassanti una volta al giorno
10.000 passi per mantenersi in forma
Lo sport e l’attività fisica in generale hanno molteplici effetti positivi sulla salute psichica e fisica di un individuo. Il movimento, infatti, aumenta la capacità di concentrazione, costituisce un’ottima soluzione per liberarsi dallo stress, migliora la percezione del proprio corpo e sviluppa le competenze sociali, tutti aspetti utili non solo a lavoro, ma anche nella vita di tutti i giorni.Spesso il tran tran quotidiano, una giornata di pioggia o semplicemente un’alta dose di pigrizia, possono favorire uno stile di vita sedentario, con inevitabili effetti sulla salute e sulla linea dei meno volenterosi.Per questo un importante azienda , ha deciso di coinvolgere i propri dipendenti in un progetto volto a stimolare una maggiore attività fisica e a promuovere, a partire dall’ambiente di lavoro, sane abitudini di vita, che nel medio-lungo periodo si trasformano in preziosi benefici a vantaggio del benessere personale.Per tutto il mese di giugno, i dipendenti si sfideranno così a suon di “passi”, che verranno registrati e misurati da un apposito contapassi dato in dotazione a ciascuno. Al termine dell’iniziativa, sul podio saliranno i tre che si saranno “mossi” di più, dentro e fuori dall’ufficio. Obiettivo della sfida è, infatti, spronare anche i più restii a non rimanere tutto il giorno incollati al divano, appena tornati a casa e alla sedia al lavoro e principalmente a vincere la pigrizia, quella che spesso induce a prendere l’automobile anziché la bici, o l’ascensore al posto delle scale.Per incoraggiare, inoltre, l’adozione di pratiche sportive oltre l’orario di lavoro, ai fini della competizione potrà essere conteggiato anche il tempo trascorso nuotando e andando in bicicletta. Al termine della settimana, ogni partecipante sommerà al numero di passi effettuati, risultanti dal proprio contapassi, gli eventuali ulteriori bonus derivanti dalle attività di nuoto o bici svolte durante il tempo libero, e li comunicherà al responsabile della gara. Il vincitore si aggiudicherà un weekend per due persone, al secondo ed al terzo classificato, invece, verrà offerta una cena per due persone.
Ikigai..la felicità quotidiana
Chi vuole vivere per sempre? Per sempre forse no, ma molto a lungo è uno dei desideri più accesi per molte persone: a parte i casi estremi come la crioconservazione, è sempre più diffusa la credenza che uno stile di vita sano, con tanta attività fisica e un’alimentazione corretta, possa aiutare nell’impresa di se non vivere per sempre, almeno provare ad arrivare a essere degli arzilli ultraottantenni. Forse però potrebbe non bastare: a che serve condurre una vita controllata se poi non si è felici di vivere? Da questo quesito sono partiti il blogger García, massimo esperto a livello mondiale di cultura giapponese, e il giornalista Miralles, e indagando gli stili di vita delle popolazioni , sono giunti a una risposta: ikigai. Le Zone Blu sono le regioni in cui scienziati hanno individuato numerosi casi di longevità unica. Queste si trovano in Sardegna, in California, in Costa Rica, in Grecia e in Giappone. Più precisamente, sull’isola giapponese di Okinawa si contano oltre ventiquattro centenari ogni centomila abitanti, un valore significativamente più alto della media mondiale. Impazienti di individuare le ragioni di questa straordinaria eccezione, García e Miralles hanno condotto anni di studi sul luogo, fermandosi in particolare a Ogimi, il cosiddetto “villaggio dei centenari”, e verificando che, tra i fattori vitali di questa incredibile longevità, vi sono una vita semplice all’aria aperta un’alimentazione sana ed essenziale, una dedizione a coltivare l’amicizia e i rapporti umani. Ma il risultato più sorprendente delle ricerche è stato scoprire una sorta di ingrediente segreto: l’ikigai, appunto, ossia la propria ragion d’essere, il motivo che ci spinge ad alzarci dal letto ogni giorno, la felicità di dedicarci quotidianamente a ciò che amiamo.Tutti custodiamo nel profondo il nostro ikigai, qualcuno lo ha già individuato, qualcun altro ancora no: per alcuni può essere accudire i propri figli e vederli crescere, per altri può essere tenere speech pubblici sull’importanza della comunicazione non verbale, per altri ancora, curare fiori piante e giardini.Tutte queste attività possono essere l’ikigai. Ecco che il frutto di queste ricerche è diventato un piccolo manuale, intitolato proprio Il metodo Ikigai edito da Rizzoli: un libro che dai consigli alimentari fino alle pratiche meditative e fisiche, passando per le pillole di saggezza:ma non illudetevi, la felicità non è così a portata di mano come sembra, occorre grande dedizione per raggiungerla. Ogni singolo giorno.
Stop alla stanchezza ricaricati con frutta e verdura
Ti senti stanco? Invece di comprare pastiglie multivitaminiche molto costose mangia della squisita frutta e verdura di stagione. Addio stanchezza con le arance. Lo sanno tutti che le arance fanno bene. Ma perché? Inizia la giornata con una spremuta per ottenere dell’ottima vitamina B. Mangia gli asparagi e non ti sentirai più debole. Sono ipocalorici, ricchi di vitamine e sali minerali che favoriscono il recupero delle energie. Inoltre hanno un’azione depurante e diuretica. Non prendere più integratori per il ferro, mangia il tarassaco. Appena colto dall’orto ha più ferro degli spinaci. Se soffri di anemia è il tuo alleato perfetto. Le noci riducono la sensazione di fatica. L’enzima Q10 contribuisce alla produzione di energia al punto che molto spesso viene sfruttato in ambito sportivo per migliorare le performance fisiche. Fonte di vitamina B: le mandorle. Mangia le mandorle perché amplificano la concentrazione e l’attività delle funzioni cognitive. Non esagerare però, mangiane solo 2 al giorno perché sono molto ipocalorici.
L’attività fisica fa bene al corpo e al metabolismo
L’attività fisica mattutina fa bene al corpo in quanto mette in moto il metabolismo, stimola le endorfine, energizza e allo spirito, dando la sensazione di essersi presi cura di sé stessi fin dalle prime ore del mattino. Allenarsi per molte persone è diventato un momento importante da dedicarsi: per questo bisogna farlo nel migliore dei modi. Una delle questioni principali che riguardano l’attività fisica di prima mattina s’incrocia con un’altra buona abitudine: quella della colazione. C’è chi pensa, però, che le due cose entrino in contrasto: si può mangiare prima di correre o nuotare? O è meglio digiunare? Saltare la colazione non è mai positivo. Il primo pasto della giornata è considerato quello più importante, perché apporta il giusto nutrimento al nostro corpo per affrontare le ore seguenti. Per chi, appena sveglio, decide di fare attività fisica, compiendo quindi uno sforzo maggiore, è ancora più fondamentale. La colazione ideale per chi fa sport al mattino si divide in due momenti: prima dell’esercizio dove si preferiscono alimenti facilmente digeribili quelli secchi, ad esempio in piccole quantità, e dopo l’allenamento, dove si completa il pasto con proteine, vitamine e sali minerali, per bilanciare le sostanze perse durante l’esercizio. L’idratazione è importante: bere quindi è basilare, ma bisogna farlo con moderazione. Appena svegli è consigliabile bere un bicchiere d’acqua, magari tiepida o calda, ma non di più. La sensazione sarebbe quella di “sentirsi l’acqua nello stomaco” mentre ci si allena. Dopo, invece, spazio a acqua, tisane, spremute, latte. L’ideale? Un frullato per reintegrare il potassio. Il tempo della colazione ideale è quello di mangiare 30 minuti prima dell’allenamento e nell’arco della mezzora successiva. Mangiare cioccolato a colazione non è un piacere riservato solo a coloro che vanno sulle piste da sci. Il cioccolato, nonostante il suo grande apporto calorico, stimola endorfine, dà energia quindi concediamoci pure il lusso di una tazza di cioccolata calda. 
Un bicchiere di vino equivale a un’ora di palestra
Non si tratta di un sogno o di una bufala! La notizia arriva direttamente dal Canada, esattamente dall’Università di Alberta, che ha condotto un particolare studio sui benefici del vino rosso. Secondo i risultati, con un bicchiere di vino rosso si ottengono dei risultati equivalenti a quelli che si otterrebbero con un’ora di palestra. Il segreto risiede nel resveratrolo, un composto che si trova sia nella frutta secca che nel vino. Un dosaggio elevato di resveratrolo naturale migliora le prestazioni fisiche oltre a rinforzare il sistema cardiaco e la resistenza ossea. Quindi bere un bicchiere di vino unicamente rosso migliora i benefici dell’attività fisica o apporta vantaggi anche a chi non conduce alcuna attività. Questo è solo uno dei numerosi studi che vanno a confermare i benefici del vino rosso a tavola. Attenzione a non esagerare però, il consumo eccessivo potrebbe portare ad effetti opposti. Quindi niente più sensi di colpa per l’happy hour!