Anche in Italia, ormai, è ampia l’offerta di pasta e pane integrali. La produzione aumenta in modo proporzionale alla richiesta. La pasta e il pane vengono prodotti con la farina ricavata da diverse tipologie di cereali, in primis grano, farro, segale, avena, miglio. Raffinare significa privare i cereali di elementi costitutivi quali la crusca, l’endosperma e il germe. Nei prodotti integrali, invece, tale sottrazione non avviene. Il che significa che restano intatti i naturali contenuti di fibre, vitamine, sali minerali. Nel caso dei prodotti raffinati, invece, le quantità diminuiscono. I vantaggi derivanti dal portare in tavola un cestino di pane o un piatto di pasta integrale sono riconducibili soprattutto all’elevata quantità di fibre che li caratterizzano. Le fibre favoriscono un’ottimale funzionamento dell’intestino, aumentano il senso di sazietà, ostacolano parzialmente l’assorbimento di zuccheri semplici e grassi,e proteggono il cuore. Se sono di qualità, la pasta e il pane integrali hanno un sapore deciso ma leggero, un po’ legnoso. Se però sono carenti dal punto di vista qualitativo, il sapore risulta poco percettibile. Anzi, diciamolo: in alcuni casi nemmeno s’avverte. Non è necessario abolire del tutto pasta e pane raffinati, ma sarebbe opportuno alternarli con quelli integrali.
