La tristezza un malanno passeggiero

La tristezza, come un malanno passeggero, va curata. Ma non sopprimendone i sintomi. Va accolta, accettata, persino assaporata.  A ogni momento di gioia segue, come un’onda, uno d’ombra. Non è necessario obbligarsi a ridere o a stare in compagnia, ma può essere utile far caso a qualche dettaglio e soffermarsi, per apprezzarlo maggiormente, per far sprigionare le sue virtù curative. Pensa alle cose a forma di cuore Il processo di unione tra simboli grafici e concetti astratti attiva, nel nostro cervello, la corteccia prefrontale. È l’area deputata ai all’apprendimento, ai processi decisionali, alla moderazione, all’orchestrazione di pensieri. Ebbene, è anche quella che, in caso di depressione, declina maggiormente, che tende a spegnersi. Forse è per questo che riaccenderla con una serie di piacevoli associazioni unite all’idea di un sentimento scoprendo la forma del cuore nei sassi, nei germogli, nei fili d’erba nella sabbia, procura un delizioso e sottile sollievo, che ci fa sorridere dentro. ll fuoco: sembra un essere vivente. Lo si può osservare, è affascinante. Parla, strepita, tiene compagnia, riscalda e rassicura. Copre dolcemente i momenti di silenzio che potrebbero essere imbarazzanti. Dipinge l’intera stanza, ed è una componente primitiva dell’incontro, della convivialità. In ogni dipinto ideale c’è sempre un fuoco che campeggia sullo sfondo, insieme a tappeti, cuscini e un calice di vino. Il Cioccolato: è tutto bontà, qui  lo schiocco di quando si rompe la tavoletta, la dolcezza che si scioglie tra le dita o a bagnomaria per mezz’ora per fare la cioccolata. Mezz’ora per pregustare un piacere che ormai tutti attribuiscono al cacao una miriade di effetti benefici. Quando ti senti triste senza motivo pensa…e tutto tornerà più sereno

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