La curiosità è donna, anche nel momento di acquisto di un vino. Da una analisi dei consumi le enoappassionate ‘manifestano una curiosità maggiore degli uomini. Spesso non hanno uno schema predefinito sui vini da acquistare, la selezione avviene realmente sullo scaffale ed apprezzano sempre il consiglio di un esperto. In tema di gusti invece si può rilevare che prediligono vini freschi ed eleganti. Con un’età mediamente maggiore, l’acquirente uomo invece sa già cosa scegliere e punta sul prestigio dell’etichetta, cercando vini strutturati ed importanti”.
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Cosa mettere a tavola
Uno dei problemi che si ripresentano con maggior frequenza è il classico dilemma sul ‘cosa mettere a tavola’. Complice una quotidianità dai ritmi frenetici, il tempo per organizzare efficacemente la propria alimentazione è, sempre più scarso e tendenzialmente collocato a ridosso dalla ‘scadenza’. Tant’è vero che, in molti casi, si materializza la scena in cui si fissa il frigo semivuoto, cercando un modo per fronteggiare lo stomaco inquieto. È da queste situazioni che sono venute alla luce molte ricette ‘salvavita’, dove l’unica costante è un elemento base, cui viene via via affiancato ciò che sia a disposizione in quel preciso istante. Sono piatti figli del bisogno, in una sorta di riordino virtuoso, ricavano l’arte culinaria dal caos.A questa cerchia appartengono di diritto le torte salate, che abbinano facilità di preparazione, adattabilità agli ingredienti e soddisfazione del palato. Il punto fermo della ricetta è la pasta sfoglia, cui si può affiancare una varietà di alimenti in funzione di gusti, preferenze e, perché no, particolari esigenze alimentari. È un piatto dalla grande variabilità, in cui l’abbinamento al vino giusto, giocoforza, dipende dalla guarnitura. Si aprono così numerose possibilità.Solitamente, infatti, la scelta del vino segue sempre quella del piatto. In questo caso, invece, c’è ampia discrezionalità nel costruire una ricetta che si sposi ad una bottiglia già in possesso seppur con certi limiti.
La vita di coppia si decide anche a tavola.
Nulla fa miracoli, ma molte cose possono aiutare, specie con il consiglio di un buon nutrizionista. Si scopre così che esiste una sorta di menù che può riportare armonia e vitalità in camera da letto, dando una mano soprattutto all’uomo. Ecco una carrellata dei cibi che, per le loro caratteristiche, possono essere definiti ‘anti-flop’.I consigli arrivano dal primo congresso nazionale della società italiana di andrologia , che è stato interamente dedicato a natura, ambiente e alimentazione. Al vertice degli alimenti da tenere presenti per migliorare la sessualità maschile ci sono gli asparagi, in quanto fonte di vitamina E. Ricordarsi poi delle mandorle, ricche di antiossidanti e Omega 3, 6 e 12: trenta grammi al giorno hanno un effetto positivo sulla capacità sessuale e riproduttiva dell’uomo. Ottimo lo zenzero, che è anch’essa una pianta ricca di antiossidanti. Se ne viene assunta una dose massima consigliabile di 15 grammi a settimana, gli esperti ritengono che si possa favorire la produzione ormonale endogena. Per quanto riguarda la cicoria invece, parliamo di un’erba che è fonte di androstenedione: il suggerimento è di 250 grammi anche due volte a settimana, in modo da fornire ormoni sessuali all’organismo. Per la gioia di molti, nei cibi che fanno bene all’amore c’è anche il cacao. Una tavoletta fondente al 70% alla settimana si ritiene che aiuti la produzione di piacere e il relax, che comunque non fa mai male. Le ostriche, note per essere un cibo afrodisiaco, sono davvero consigliate per il loro elevato contenuto di zinco, che serve a stimolare la produzione di testosterone.Eccoci all’aglio: nonostante l’odore molto forte e sgradevole, risulta un alimento importante, perché contiene l’allicina, una sostanza che aumenta il flusso sanguigno. Il consiglio è due spicchi d’aglio al giorno, per tre mesi consecutivi. Un valido alleato è inoltre l’avocado, ricco di acidi grassi essenziali, vitamina B e acido folico. Infine il vino rosso: un bicchiere a pasto svolge un effetto positivo su tutto l’organismo e anche sulla sessualità. Ma attenzione, perché ci sono anche i cibi nemici dell’amore. Fra questi il caffè, il pepe, i latticini, gli alcolici, gli insaccati e i cibi fritti se consumati in quantità eccessiva, in quanto possono avere un effetto potenzialmente infiammatorio.
Sapete qual’è la bevanda preferita dalle donne per l’aperitivo?
Sapete qual è la bevanda preferita dalle donne per l’aperitivo? Il vino bianco. Il motivo per cui avviene una cosa simile è genetico: sono infatti naturalmente più sensibili al gusto amaro.Il vino è una delle bevande più consumate al mondo e anche coloro che non amano gli alcolici ne hanno bevuto un bicchiere almeno una volta nella vita. Che si tratti di un aperitivo o di una bevanda usata per accompagnare il pranzo o la cena, non importa, riesce ad aggiungere un tocco di allegria a ogni momento passato in compagnia degli amici. C’è chi preferisce il rosso, chi il rosato e chi il bianco ma la cosa che quasi nessuno sa è che questa scelta viene influenzata anche dal sesso a cui si appartiene. Secondo uno studio condotto da Bertelli e da Roberto Barale le donne preferirebbero il vino bianco. In particolare, è stato chiesto a 300 persone di nazionalità italiana e altre 300 della Repubblica Ceca di degustare un vino rosso molto corposo e i risultati sono stati chiari: le femminucce sarebbero risultate più sensibili al gusto amaro e, di conseguenza, avrebbero preferito quasi sempre il vino bianco. Il motivo per cui avviene una cosa simile? Nelle donne il polimorfismo relativo all’astringenza è più significativo, nel senso che i loro geni gli fanno sentire in maggior misura la sensazione di amaro, particolarmente marcata nel vino rosso. Come se non bastasse, anche gli italiani sono risultati più sensibile al gusto dell’amaro, cosa che dimostra che anche la cultura di appartenenza gioca un ruolo basilare nel propri gusti. Insomma, a quanto pare, le donne italiane vanno matte per un bicchiere di bianco: quale migliore bevanda per il loro aperitivo?
La scuola del vino
Metti una sera a cena, un incontro tra amici, qualche calice di buon vino e due chiacchiere. Improvvisamente un’idea, un lampo che balena nella mente di questi giovani romani così amanti del vino che, osservando quelle bottiglie, etichette magari meno conosciute, si sono chiesti come poterle proiettare nella considerazione, e sulle tavole, dei consumatori. Nasce così, solo un paio di anni fa, la nuova “scuola” del vino. Un servizio promosso da un gruppo di romani con l’obiettivo di sviluppare la conoscenza del mondo enologico in Italia, un paese così affermato come produttore di vino quanto povero di veri “conoscitori” del prodotto. Winedo nasce nel 2016. Esaminando e studiando i positivi trend di crescita del vino online, ci siamo resi conto di quanto fosse ancora poco sviluppata la conoscenza del mondo del vino, nel nostro Paese, racconta Pisi. Da qui l’idea base di Winedo: diffondere la cultura del vino mediante un sistema di conoscenza online chiamato “Edo”. Attraverso l’acquisto di bottiglie scrupolosamente selezionate, si inizia un percorso di studio guidato che consenta ai Clienti di apprezzare meglio ciò che bevono. Winedo si presenta come guida nel mondo del vino, Edo è un sistema di apprendimento basato su diversi livelli. L’utente si registra e inizia dal livello 1. La piattaforma web, in automatico, individua quali bottiglie acquistare per passare dal livello 1 al livello 2. Una volta effettuato il primo ordine, il Cliente riceve un’infografica didattica, di facile comprensione. Più si sale di livello, maggiore sarà la complessità e la conoscenza acquisita, più particolari saranno le bottiglie da acquistare in piattaforma. Alcuni esempi: come primo livello si richiede l’acquisto di una bottiglia di qualsiasi tipologia: bollicina, bianco, rosé o rosso, è indifferente. Al livello 6, invece, si richiede l’acquisto di un metodo classico e di un metodo charmat per progredire di livello. L’infografica del livello 6 spiegherà le differenze tra i due metodi di spumantizzazione. Il cliente, quando riceverà a casa le bottiglie, saprà già cosa aspettarsi nel bicchiere. Quindi non avete più scuse se volete, e sempre ed esclusivamente se solo lo vorrete, potrete diventare dei veri esperti in vini
Vino rosso anche d’estate ecco come fare
Mare sole montagna, afa, caldo insopportabile sì in molti, in estate, sentono soltanto il desiderio di un bel bicchiere di acqua fresca, di una bibita ghiacciata o di una bella birra fredda e spumeggiante. In tanti, invece, apprezzerebbero, sorseggiare un bel calice di vino rosso. E’ ben risaputo, però, che il caldo non è un buon alleato dei vini rossi. Quando la colonnina di mercurio sale il vino rosso tende, purtroppo, a sciuparsi velocemente. Per questo, con la bella stagione si preferisce ripiegare su vini bianchi oppure rosè. Ma gli appassionati dei vini rossi possono stare tranquilli. Con qualche accortezza potranno gustare la loro bevanda preferita anche in estate. L’esperta Moulton spiega come fare. Temperatura, luce e ossigeno sono gli elementi che più di ogni altro aiutano a rovinare il vino. Per questo, specialmente in estate, è importante conservare i vini rossi nella maniera giusta. In primo luogo, occorre accertarsi che non prendano troppa aria. A tal fine è sufficiente mettere sempre un tappo alla bottiglie prima di riporle. In questo modo, anche una volta aperta la bottiglia, si impedirà il passaggio dell’aria che può causare un rapido deterioramento del vino. Allo stesso tempo, per proteggere il vino dalla luce e dal caldo, è importante conservarlo in un luogo fresco e asciutto. l frigorifero si rivela la soluzione migliore. Anche per i vini rossi. Chi lo gradisce potrà consumare il vino bello fresco godendo di un piacevole refrigerio anche nelle giornate più calde. Per chi, invece, il vino rosso lo preferisce soltanto a temperatura ambiente, basterà tirare fuori la bottiglia un’ora prima di berla. Così conservati i vini rossi possono conservare fino a 3-5 giorni dall’apertura. I bianchi e i rosè, invece, si conservano fino a sei giorni. Per godere a pien del piacere di un buon vino rosso anche in estate, conviene scegliere, nei mesi più caldi, dei vini più leggeri optando, ad esempio, per un pinot nero in luogo di un merlot.
Il vino in cucina
Il vino è una bevanda alcolica, molto gradita dalla maggior parte delle persone, poiché oltre ad accompagnare ed allietare un buon piatto, può essere utilizzato direttamente nella preparazione di numerose ricette. Una vera e propria unione vincente, che veniva impiegata già ai tempi degli Etruschi e degli antichi Romani, i quali impiegavano il vino per conservare e mantenere fresca la carne. Il suo gusto a volte deciso e corposo, altre delicato o leggermente aromatico, se utilizzato come ingrediente nella preparazione di specifiche pietanze ne esalta ampiamente il sapore, senza renderle alcoliche come erroneamente si può pensare. In realtà l’alcol evapora nel momento in cui la pentola raggiunge una temperatura al di sopra dei 70 °C, ovvero, prima del punto di ebollizione dell’acqua. A questo punto, se non siamo dei cuochi provetti o dei buoni conoscitori di vino come facciamo a scegliere quello più adatto da impiegare in cucina?L’ unico requisito basilare per assicurare il buon esito di un piatto succulento, è impiegare sempre ed esclusivamente, un vino di ottima qualità, i vini bianchi: sono da preferire nella preparazione delle carni bianche, per insaporire le zuppe, i risotti, le minestre, i dolci alla frutta e i piatti di pesce.I vini rossi: ideali per preparare le carni rosse, le minestre e le salse con basi scure e per gli stracotti, perché si prestano meglio a cotture prolungate. I vini aromatici: sono consigliati per cucinare cibi che non necessitano di cottura, ma solo di marinatura.I vini dolci: sono ideali per dare un tocco speciale alla preparazione di alcuni ottimi dolci.
Un bicchiere di vino rosso corrisponde a un’ora di esercizio fisico
Il vino rosso ha effetti benefici sulla salute: ora anche uno studio lo conferma. Bere un bicchiere di vino a tavola migliora l’efficienza del metabolismo Una dieta sana ed equilibrata prevede che ad ogni pasto si possa bere un bicchiere di buon vino per sentirsi bene. Secondo questo studio canadese il merito è di un antiossidante presente nell’uva rossa: si tratta del resveratrolo. Questa sostanza, secondo la ricerca, migliora l’efficienza del cuore e di tutto il sistema circolatorio come se si stesse facendo del movimento. Il cuore e tutti gli altri muscoli traggono beneficio da questa sostanza e si rinforzano. Anche i livelli di zucchero nel sangue vengono regolati e le cellule restano giovani proprio grazie all’azione antiossidante. Quello dell’Università di Alberta è soltanto l’ultimo degli studi che dimostrano gli effetti benefici del vino rosso sulla salute. L’importante, come in tutte le altre cose, è l’equilibrio. Se si esagera gli effetti benefici sparirebbero, superati da una serie di altri problemi. Infine fate molta attenzione: lo studio canadese parla unicamente di vino rosso. Lo stesso effetto benefico all’organismo non si produce bevendo vino bianco o dei cocktail alcolici. Soprattutto in questo ultimo caso la presenza in maniera massiccia di zuccheri raffinati provoca alterazioni e problemi al nostro organismo, quindi, anche in questi casi, l’importante è sempre la cautela
Come togliere le macchie di vino
Che siano ancora fresche o già asciutte, le macchie di vino su una bella tovaglia, un abito o una camicia sono sempre una gran scocciatura. Niente paura. Basta qualche utile accortezza per riuscire a rimediare. Sapendo, innanzi tutto, che bisogna limitare l’acqua bollente in quanto potrebbe rimuovere le macchie in parte. Il rischio, infatti, riguarda gli aloni rimasti: l’alta temperatura tende a fissarle sui tessuti. Sistemi per rimuovere le macchie di vino, provate con acqua tiepida a cui è stato aggiunta qualche goccia di sapone liquido. Basta versare acqua e sapone direttamente sulla macchia. E poi passare al lavaggio. Quando non si ha a disposizione acqua tiepida e sapone si può intervenire con acqua frizzante. Capita spesso, soprattutto al ristorante o a un matrimonio, che una camicia venga macchiata. Bisogna strofinarla subito con un po’ di acqua frizzante. E una volta tornati a casa via libera al normale lavaggio. Il Sapone di Marsiglia è sempre un ottimo alleato. Sia per le macchie ancora fresche sia per quelle che si sono già asciugate. E’ sufficiente inumidire il panetto e strofinarlo sulle macchie di vino. In modo da pretrattare il capo prima del lavaggio in lavatrice. Come insegna la nonna, il succo di limone è un ottimo rimedio naturale contro le macchie di vino. Si può applicare su quelle asciutte che su quelle già formate. Favorisce l’eliminazione delle macchie e viene potenziato da qualche goccia di sapone liquido se viene lasciato agire il più possibile prima del normale lavaggio. Contro la macchia di vino fresca va bene anche il sale grosso. Da lasciare agire almeno una mezz’ora prima di passare al lavaggio. Un mix di acqua ossigenata e sapone liquido in parti uguali da applicare con uno spruzzino od una spugnetta aiutano a rimuovere le macchie di vino ancora fresche.Chi ha dell’amido di mais, che aiuta ad assorbile il vino in eccesso, può utilizzarlo al posto del normale borotalco. Aggiungendolo al bicarbonato di sodio. Si mescolano in parti uguali e si lasciano agire sulla macchia almeno per mezz’ora prima del lavaggio.
50 sfumature di….vino
Che avesse uno spiccato spirito imprenditoriale, era chiaro. Ma che arrivasse a lanciare due vini ufficiali ispirati alla sua trilogia erotica: 50 Sfumature di Grigio e poi anche di Rosso e di Nero, il più grande caso editoriale degli ultimi tempi, non ce lo aspettavamo. La scrittrice L. James afferma in una nota ufficiale: «Il vino gioca un ruolo basilare in 50 sfumature, aggiungendo sensualità a numerose scene. Ho sempre avuto un debole per il buon vino, così abbinare le mie due passioni e fonderle in due vini è stata un’estensione naturale della serie. Spero che i miei lettori si godano il romanticismo di Christian e Anastasia gustandosi un bicchiere di buon vino».I due vini un bianco e un rosso, gli stessi bevuti dai protagonisti del romanzo, si chiamano Seta Bianca e Raso Rosso, e sono prodotti in California. Il vino rosso è una miscela di Petite Sirah e Syrah, affinati in botti di rovere francese. Le note di degustazione sono cacao, amarena, caramello, vaniglia e chiodi di garofano. Il vino bianco è un mix di Sauvignon Blanc e Gewürztraminer, con note di miele, pompelmo e pera e litchi la “ciliegia della Cina”. Per l’occasione la scrittrice ha scelto due bottiglie classiche con una semplice etichetta nera incorniciata da un motivo argenteo su cui campeggia l’ ammiccante slogan “You.Are.Mine” Tu Sei Mio. Dove trovarli Sono in vendita al costo di 17,99 dollari sul sito Fifty Shades Wine per ora solo negli Stati Uniti. Il vino afrodisiaco Le virtù afrodisiache del vino ce le ricorda il filosofo Apuleio che scrive: “Il vino basta a vincere la viltà del pudore ed a mettere in forza il piacere”. Al di là delle ricerche scientifiche è infatti incontestabile il fatto che la famosa bevanda degli dei consumata in quantità moderate calma e aiuta a sciogliere le inibizioni.