Agosto sta finendo e questo è stato il week end con i maggiori rientri da domani si riparte per molti italiani questo significa una cosa sola, la fine delle vacanze e il ritorno al lavoro. Ebbene, per gestire al meglio il rientro alla quotidianità è importante prendersi del tempo per sé e per coltivare le proprie passioni, considerando il lavoro solo come una delle tante attività della giornata. Insomma, meglio concedersi qualche svago e rilassarsi, un po’ come se si fosse ancora in parte in vacanza. Dall’altro lato, è molto utile porsi degli obiettivi, sia professionali sia personali, per avere i giusti stimoli durante le attività quotidiane. La maggior parte delle volte, dopo le ferie estive, si ritorna alla routine quotidiana senza la giusta carica, ma anzi con frequenti momenti di ansia . Non si tratta ovviamente di una vera e propria depressione nel senso clinico del termine, ma questi sintomi tendono a vanificare i benefici delle vacanze, rendendo spesso il mese di settembre una vera e propria penitenza. C’è, però, una serie di consigli utili ad addolcire il rientro al lavoro e ad apprezzare di più un periodo dell’anno non proprio così speciale. Anzitutto, è bene concedersi qualche giorno vuoto, senza particolari impegni, per abituarsi al rientro e non passare direttamente dalle giornate al mare tra spiaggia e divertimento a quelle trascorse interamente in ufficio. Scherzandoci su, quest’anno è diventata virale una simpatica vignetta secondo cui il rientro dalle vacanze dovrebbe essere come l’inserimento dei neonati all’asilo nido:si parte piano piano, con un’ora al giorno, e quando si piange si torna a casa. Scherzi a parte, anche qualche coccola in più può essere un valido incentivo: un piatto di spaghetti e una grigliata con gli amici, una gita nel weekend, una colazione in famiglia come se fossimo sempre in albergo o qualsiasi altra attività gradita può rendere meno traumatico il ritorno alla routine. In questo modo la sveglia mattutina sembrerà meno crudele e le ore passate davanti al computer trascorreranno più in fretta, con la testa almeno in parte ancora in modalità relax.
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Tradizioni Pasquali
A Pasqua c’è l’abitudine di regalare uova di cioccolato. In realtà quest’abitudine è nata con il tempo, ma all’inizio si regalavano uova vere, con il guscio colorato, col significato di rinascita e che la vita ricomincia. La mattina di Pasqua, a Teggiano, in provincia di Salerno, i figli baciavano i piedi ai genitori in segno di perdono. In Versilia, sempre in segno di perdono, ma stavolta verso Gesù, le donne dei marinai baciano la terra. In Venezia Giulia, dove se ne beve mezzo bicchiere di acqua benedetta a digiuno, prima di mangiare due uova sode e una focaccia innaffiata con vino bianco. Un altro simbolo utilizzato durante il periodo pasquale è il fuoco. In particolare, a Coriano, in provincia di Rimini, vengono accesi dei falò la sera della vigilia, mentre nelle campagne nella provincia autonoma di Bolzano si porta il fuoco benedetto. I falò vengono accesi anche a San Marco in Lamis, stavolta accesi su un carro con ruote. A Firenze l’uso del fuoco sacro è cambiato nel tempo: prima dell’anno mille venivano infatti portate nelle case delle candele che venivano accese da un cero a sua volta acceso attraverso una lente o una selce; agli inizi del Trecento venivano usati invece tre pezzi di selce che secondo la tradizione arrivavano dal Santo Sepolcro di Gerusalemme; secondo il racconto, tali pezzi di selce vennero donati alla famiglia dei Pazzi da Goffredo di Buglione. Nel seguito, l’uso del fuoco sacro a Firenze si concretizzò in un carro pieno di fuochi d’artificio.
Come quando fuori …
Ecco che piano, è arrivata la pioggia. Prima a piccole dosi, poi più scrosciante. Il cielo è pesante, la dolce malinconia prende il sopravvento e non si resiste a farsi fare compagnia da un cesto di legna scoppiettante che brucia dentro il caminetto. Proprio noi , che solo qualche giorno fa ci lamentavamo del caldo che non voleva finire, ora l’umidità penetra nelle ossa. Ci facciamo coccolare dal calore delle nostre case, il clima preferito, la felicità è una cosa semplice in fondo e quando fuori piove non si sta poi così male. Perché, diciamolo, nonostante i tanti buoni propositi maturati lo scorso anno durante il lockdown, l’autunno e l’inverno ci regalano le migliori scuse per non uscire, per ascoltare la pioggia sotto le coperte, prendersi un tè con dei biscottini, guardare la televisione un intero week end senza sentirsi troppo in colpa. Come quando fuori piove ed il calore di casa ti avvolge pian piano.
Buon ferragosto
La più coraggiosa decisione…essere di buon umore
Perché essere di buonumore non è così facile ? Del resto come recita la famosa frase di Voltaire ci vuole coraggio. Sai che ci sono dei cibi che possono migliorare l’umore? In sostanza avere un umore alto è possibile, ma ci vuole anche un po’ d’impegno da parte tua. La cosa positiva, però, è che il buonumore è contagioso, perciò circondati di persone gioiose e regala un po’ della tua gioia agli altri. Ecco alcuni consigli Hai presente la ginnastica facciale, quella che impiega un certo numero di piccoli muscoli del viso per sollevare le tue labbrucce in un sorriso? Provala, non ti scoraggiare. Cura il tuo sonno. Se sei riposata, il buonumore verrà da sé. Stikazzi è una parola bellissima: ti permette di scaricare tutta la negatività in un angolo intorno a te, uno di quelli che poi non guardi più. Il sole aiuta: cercalo, esci, in giardino vai al parco corri al mare respiralo. Certo, quando piove è difficile, ma c’è un lato positivo anche nella pioggia: trovare un rifugio e bere una tazza di thè con dei biscottini non è poi male. E se non lo trovi, crealo a tua immagine e somiglianza stando seduta sul tuo divano . Cioccolato = serotonina. Ciò non significa diventare tutta ciccia e brufoli, ma se ti concedi un po’ di cacao amaro o una tazza di cioccolata calda fondente, più qualche dolcetto sostanzioso una volta a settimana, non fai un danno e non rovini la tua alimentazione. Anzi. Concediti pause e coccole. In fondo è per quelle che affrontiamo le difficoltà di tutti i giorni. Circondati di belle cose e di colori positivi, vitaminici, energetici. I caldi sono perfetti giallo, arancione, rosso. Oppure i freddi rilassano blu, viola, azzurro. E ovviamente non dimenticare il verde speranza. Circondati anche di belle persone. Che abbiano i tuoi valori, il buonumore che a volte ti manca, la tua stessa voglia di mordere il mondo, il tuo entusiasmo e la tua visione delle cose. L’energia che scorre fra le persone è alla base di tutto: cercala e troverai quelle che ti faranno star bene. Puoi imparare a gestire le tue reazioni al mondo esterno. Se alimenti la tua autostima, il buonumore verrà da sé. Trova te stessa. Non è una frase da monaco buddhista, ma è l’unico modo per avere sempre il sorriso dietro l’angolo: ciò che ti fa star bene sarà sempre con te, se capisci davvero chi sei.
Il giorno della rivincita …..San Faustino
È l’ora della rivincita. Come ogni anno arriva la festa dei single, San Faustino. Titoli di coda su Samn Valentino si volta pagina. Una ricorrenza speciale per tutte quelle anime solitarie costrette a subirsi frasi d’amore cuori, cuoricini e immagini romantiche sui social. Facebook, Instagram, Twitter, persino Spotify ricordava del giorno degli innamorati. Ma oggi basta. Non è più il tempo di “Buon San Valentino”, “Ti amo amore mio”, e simili. Oggi è San Faustino, la festa del patrono più amato dai single. E non importa se tale Faustino non abbia storicamente alcuna connessione con le persone sole. L’importante è che ci sia un pretesto per non lasciare ai soli innamorati tutti i festeggiamenti. Ma chi era San Faustino e perché viene associato ai single? Il patrono bresciano, secondo le leggende popolari, sarebbe stato un “Cupido” che aiutava le donne a trovare marito. Ma c’è anche chi sostiene che il nome Faustino possa portare fortuna a chi cerca disperatamente un partner ma che, purtroppo, non riesce a trovarlo. Cosa c’entra con la festa dei single? Assolutamente nulla. Il motivo per cui si usa festeggiare San Faustino il giorno dopo San Valentino, va ricercato in una serie di dicerie e leggende popolari. Per alcuni, infatti, il patrono bresciano era famoso per aiutare le donne a trovare marito. Per altri, Faustino – dal latino faustus, “favorevole, propizio” – porterebbe appunto fortuna nel cercare e trovare l’amore. A dir la verità, la teoria più convincente e logica per cui oggi i single di tutto il mondo celebrano la loro “beata solitudine” è la seguente: prendersi una rivincita sui “felicemente innamorati” e avere subito una risposta pronta a tutti quelli che chiedono: “Come lo festeggi San Valentino?”. – “Domani, lo festeggio domani”. -“Ma domani è la festa dei single!”- “Appunto”.
I giorni della merla
Si sa, i proverbi vanno sempre “presi con le pinze”, ma molte volte ci indovinano. I giorni della Merla sono i più freddi dell’anno? Non ci sono conferme scientifiche di questa credenza popolare, ma nel 2020 potrebbe essere davvero così. Quest’anno, infatti, per il 29, 30 e 31 gennaio le previsioni meteo parlano di una nuova ondata di gelo, maltempo e neve in arrivo dal Nord Europa. Sicuramente qualcuno ha fatto arrabbiare Gennaio e il primo mese dell’anno adesso cerca la sua vendetta. Che significa? Ecco spiegata la leggenda dei Giorni della Merla. Perché i giorni della Merla sono i più freddi dell’anno? Il motivo di tutto ciò è da ricercarsi in una famosa leggenda. Molti anni fa una merla si lodava di avere delle belle piume bianche e candide come la neve. Poiché il tanto temuto freddo del primo mese dell’anno non si era ancora fatto vivo, la merla iniziò a prendersi gioco di Gennaio. Allora il mese si arrabbiò e decise di chiedere tre giorni in prestito a febbraio all’epoca gennaio durava 28 giorni per far abbattere sulla Terra un’ondata di freddo e gelo. E così, con l’arrivo della bufera di neve, la merla cercò riparo in un caminetto. Alla fine riuscì a salvarsi dal gelido e arrabbiatissimo mese di Gennaio, ma le sue piume diventarono nere nere. A dir la verità sono molte le leggende a riguardo. Ecco perché, secondo la leggenda, i giorni della Merla sarebbero i più freddi dell’anno. Un’altra credenza accompagna questo periodo dell’anno: se i giorni della Merla sono freddi, si dice che la primavera sarà bella; se invece sono caldi, la primavera arriverà in ritardo. Quest’anno, le previsioni meteo di fine gennaio trovano conferma, avremo “sicuramente” una bella primavera calda. Non resta che sperare, dunque, che il detto popolare corrisponda a realtà.
Mai arrendersi
La capacità di una materia vivente di auto ripararsi dopo un danno, o quella di una comunità o di un sistema ecologico di ritornare al suo stato iniziale, dopo essere stata sottoposta a una perturbazione che ha modificato quello stato …..resilienza la forza di andare avanti nonostante tutto e tutti…www.ferrinigift.it
I colori del Natale
Ci siamo,Natale è vicino, con la sua speciale atmosfera, i suoi tradizionali colori, il suo desiderio di pace e serenità. Come possiamo regolarci per preparare un albero davvero speciale? Il rosso è tra i colori classici per gli addobbi e, quest’anno, è tornato particolarmente in auge. Il rosso riesce a regalare un qualcosa di veramente magico al risultato finale. Il suo colore, deciso, ricorda quello del fuoco e si riflette ovunque grazie alla complicità delle luci a intermittenza: sfere, fiori, fiocchi, decori e pacchettini… sceglierli di colore rosso sicuramente non farà passare inosservato anche l’abete più minuto in quanto a dimensioni. E che dire dell’ambiente che lo ospiterà? Senza dubbio trasmetterà calore,eleganza e stile. Secondo le discipline più o meno scientifiche che studiano il “potere” dei colori e la loro capacità di influire con il nostro stato di animo, il rosso Il rosso è il colore del cuore e dell’amore . Unitamente al rosa e all’oro è una nuance legata all’evoluzione spirituale e alla dimensione in cui la nostra affettuosità si apre agli altri: bello, no? Considerando il clima che naturalmente caratterizza il periodo natalizio forse è proprio il rosso, proprio per questo suo intimo significato, il colore simbolo di questo particolare periodo dell’anno! Si abbina facilmente… o quasi!
Ora solare 25 ottobre 2020
Da qualche anno si discute sull’abolizione o meno dell’ora legale, ma ancora una volta ci troviamo a spostare le lancette. Nel 2021, però, dovrebbe arrivare una decisione definitiva di abolire definitivamente il cambio dell’ora tramite una consultazione promossa dall’Unione Europea. Il 76% dei votanti ha risposto in modo favorevole ma non si è giunti ad una decisione univoca che potesse accontentare tutti i paesi. Mentre la Francia ha deciso di abolire l’ora solare, l’Italia non ha mai preso una posizione. Si dovrebbe arrivare ad una decisione a blocchi in cui i paesi dell’Europa Meridionale potrebbero tenere l’ora legale per tutto l’anno mentre i paesi del Nord opterebbero per quella solare“
Nella notte tra il 24 e 25 ottobre 2020 comunque le lancette dell’orologio dovranno essere spostate indietro di un’ora, precisamente dalle ore 3:00 alle 2:00. Risultato? Potremo dormire un’ora in più, la mattina ci sarà più luce ma il pomeriggio farà buio prima. Ritorneremo a godere della luce del sole fino a sera quando ritornerà l’ora legale, che dovrebbe avvenire l’ultimo week end di marzo 2021, ma il condizionale è d’obbligo. Introdotta nel 1966 l’ora legale, nei mesi caldi, rende le giornate più lunghe regalando un’ora in più di luce alla sera. Se l’ora legale restasse in vigore tutto l’anno avremmo albe molto buie e meno ore di luce alla mattina. Di contro le giornate potrebbero sembrare più lunghe. Da non sottovalutare le ripercussioni sull’umore: nonostante il “jet lag” sia minimo, a qualcuno girerà la luna storta, e per qualche giorno. Nel nostro paese i vantaggi dell’ora legale tutto l’anno sarebbero sicuramente garantiti. Innanzitutto ci sarebbe più risparmio di energia elettrica dello 0,2%: se con l’ora solare il sole sorge alle 4,30 in estate e tramonta alle 20, con l’ora legale il periodo di luce andrebbe dalle 5,30 alle 21.