La dieta mediterranea aiuta la depressione

Secondo uno studio spagnolo, l’alimentazione mediterranea ha molteplici effetti positivi, primi fra tutti il fatto di essere una dieta equilibrata, salutare e gustosa. Ma d’ora in poi, a quanto già sappiamo, l’alimentazione mediterranea sarebbe in grado di combattere la depressione e al tempo stesso dare gratificazioni che dal palato incidono poi sull’umore.Un gruppo di ricercatori iberici ha infatti notato che chi segue l’alimentazione mediterranea ha meno rischi di cadere vittima della depressione perché fa uso di frutta, verdura, pesce, cereali integrali e noci: alimenti tipici della dieta mediterranea e utili al nostro benessere psicofisico. Gli studiosi sono giunti a queste conclusioni seguendo un campione di diecimila persone che hanno compilato un questionario in cui descrivevano l’alimentazione degli ultimi sei anni. Dopo 5 anni dal test, sono 480 i casi di depressione grave che i medici hanno rilevato, e hanno equiparato quel che i pazienti mangiavano rispetto al loro malessere. Dal semplice riscontro è risultato allora che chi seguiva un’alimentazione mediterranea correva il 30% di rischio in meno di imbattersi in problemi depressivi. Inoltre nei paesi che non seguono un’alimentazione mediterranea in particolar modo nei pesi nordici, ci sono molti più casi di questo disturbo, finora correlato alla temperatura e alla mancanza di luce solare. Ora le percentuali nordeuropee di depressi potrebbero avere una spiegazione in più. Per dare una spiegazione scientifica agli effetti che l’alimentazione mediterranea produce sull’umore, partiamo dall’alimento principe, ovverosia la pasta: la pasta contiene triptofano, che ha effetti stimolanti dell’umore. Un bel piatto di pastasciutta al giorno leva il medico di torno o almeno lo psicologo. Poi l’olio di oliva, ricco di acidi grassi, che può essere benefico contro la depressione. Ma la caratteristica che rende l’alimentazione mediterranea così vincente è la sinergia tra elementi salutari come fitosteroli, fibre, flavonoidi, proteine nobili e acidi grassi.Tutte sostanze che prevengono problemi cardiovascolari e hanno azione antiossidante a antinfiammatoria. In più l’alimentazione mediterranea è da sempre legata a sane abitudini alimentari, come il consumo di legumi, cereali, cibi semplici, prevalenza di pesce, il consumo di prodotti stagionali che migliorando lo stato di salute generico di chi la segue ne aiuta anche il comportamento sociale e la felicità.

 

 

Giornata mondiale degli insegnanti

Si sono presi cura di noi e poi dei nostri figli, nipoti, e speriamo si possano prendere cura di tutte le generazioni che verranno, insieme a mamme papà e nonni sono le figure con cui condividiamo parte della nostra vita….di chi stiamo parlando? Degli insegnanti, nonostante le gravi lacune della scuola odierna,  l’assenza di incentivi  e di riconoscimenti, professori e maestri restano figure dall’innegabile fascino. Fonte di ispirazione per la letteratura in tutte le sue forme. La Giornata mondiale degli insegnanti è indetta dall’Unesco e cade proprio oggi, 5 ottobre Questa Giornata onora la sottoscrizione delle Raccomandazioni dell’UNESCO sullo status di insegnante, la principale struttura di riferimento per i diritti e le responsabilità dei docenti, ed ha come obiettivo fondamentale quello di suscitare riflessioni sul ruolo di quelli che vengono definiti “professionisti della formazione”, sulle sfide che affrontano ogni giorno. la Giornata mondiale degli insegnanti vuole porre l’accento su una vera e propria risorsa fondamentale per lo sviluppo della civiltà umana, e del pianeta. L’Unesco focalizza la “sfida” rappresentata dagli insegnanti come qualcosa che va oltre i numeri. Al fine di ottenere questo risultato è fondamentale un sistema educativo in grado anzitutto di attrarre e mantenere personale docente ben preparato, motivato, efficace ed equilibrato tra uomini e donne. Con un sistema che supporti gli insegnanti sia nella classe, dove svolgono la loro funzione educativa a contatto con gli studenti, che nella loro continua formazione, affinchè dopo un abbondante colazione ogni mattina i nostri ragazzi si rechino a scuola spensierati felici e dopo un po’….istruiti

 

Il simbolo dei tropici

È il simbolo del caldo e del mare dei  Tropici e, per estensione, dell’estate che arriva. Il Panama bianco, reso immortale dallo scrittore Ernest Hemingway, non è solo il must del sole del mare dell’estate ma un bene preziosissimo, così prezioso che nel 2012 persino l’Unesco è scesa in campo per dichiararlo Patrimonio, seppure intangibile, dell’Umanità. E patrimonio lo è davvero, anche se  con Panama alla fine ha poco a che vedere. Perché questo simbolo del caldo esotico viene invece prodotto da ormai nel cuore delle montagne dell’Ecuador,da almeno 300 anni in una città di nome Cuenca. Famosa per le sue bellezze artistiche e coloniali e da qualche tempo anche per essere diventata il paradiso di migliaia di pensionati. Cuenca è la città ideale, grazie al clima mite la paglia non si corrode e quasi ubbidisce alle mani degli artigiani che la lavorano».  Nato come cappello per ripararsi dal sole cocente, divenne un accessorio simbolo grazie al Presidente degli Stati Uniti Roosevelt, il quale per la prima volta nel novembre del 1906 ne indossò uno, immortalato da una foto sul New York Times, in occasione di una sua visita ai lavori del Canale di Panama, da cui il nome. La paglia utilizzata proviene dalle palme “toquilla”, ma la qualità dipende da quanto è fine la fibra che si usa: più è sottile, più la realizzazione è pregiata, a rendere questo cappello un prodotto davvero doc è, infatti, tutta la filiera produttiva. La paglia arriva dalle coste dell’Ecuador, e sono gli stessi uomini e donne, a lavorarla con l’utilizzo di pochi macchinari

Visitare la Toscana

La Toscana è mare, montagna, campagna, terme e arte. E’ una delle regioni più amate dai turisti stranieri, prolifica di ispirazioni artistiche ed enogastronomiche d’eccezione grazie alla fitta rete di Strade del Gusto sparse nel territorio e di opere d’arte di forte richiamo internazionale, uno su tutti il David di Michelangelo, una delle sculture più famose al mondo. Il mare si pregia della presenza delle sette isole-gioiello dell’Arcipelago Toscano Elba, Isola del Giglio, Montecristo, Capraia, Pianosa, Giannutri e Gorgona, delle spiagge della Maremma, della riviera apuana e del meraviglioso mare dell’Argentario; la natura esplode rigogliosa nel Mugello, in Versilia, in Vallombrosa, sull’Appennino dove spicca l’Abetone e tra le Alpi Apuane, per scendere dolcemente nei paesaggi rilassanti delle colline dove si produce il vino per eccellenza il Chianti, ma non solo. Ci sono le colline, della Val di Sieve e la Val di Cecina, c’è la Val d’Orcia, la Val di Chiana, la laguna di Orbetello e altre oasi verdi. Toscana è relax che ha fatto la storia del termalismo italiano: da Montecatini a Chianciano, dai Bagni di Lucca alle Terme di San Giuliano, la rete termale della regione include 14 località all’avanguardia per soggiorni improntati sulla salute del corpo e dell’anima. Culla del Rinascimento italiano, basterebbe da sola Firenze e il suo centro storico Patrimonio dell’Umanità Unesco per ripercorrere la storia dell’intero Paese. Ma tesori unici sono sparsi nelle altre città d’arte della regione, da Lucca a Livorno, da Siena ad Arezzo, da Pisa a Massa-Carrara, senza tralasciare i borghi minori dal fascino medievale e le cittadelle fortificate sparse un pò ovunque nel territorio, e in ogni angolo che andrete troverete cibo e vino eccellenti

La Toscana

La Toscana è mare, montagna, campagna, terme e arte. E’ una delle regioni più amate dai turisti stranieri, prolifica di ispirazioni artistiche ed enogastronomiche d’eccezione grazie alla fitta rete di Strade del Gusto sparse nel territorio e di capolavori di forte richiamo internazionale, uno su tutti il David di Michelangelo, una delle sculture più fanose al mondo. Il mare si pregia della presenza delle sette isole-gioiello dell’Arcipelago Toscano Elba, Isola del Giglio, Montecristo, Capraia, Pianosa, Giannutri e Gorgona, delle spiagge della Maremma, della riviera apuana e dell’Argentario; la natura esplode folta nel Mugello, in Versilia, in Vallombrosa, sull’Appennino dove spicca l’Abetone e tra le Alpi Apuane, per degradare dolcemente nei paesaggi rilassanti delle colline dove si produce il Chianti, ma non solo. Ci sono le colline pisane, quelle san miniatesi, la Val di Sieve e la Val di Cecina, c’è la Val d’Orcia, la Val di Chiana, la laguna di Orbetello e altre oasi verdi. Toscana è relax che ha fatto la storia del termalismo italiano: da Montecatini a Chianciano, dai Bagni di Lucca alle Terme di San Giuliano, la rete termale della regione include innumerevoli località all’avanguardia per soggiorni improntati sulla salute del corpo e dell’anima. Culla del Rinascimento italiano, basterebbe da sola Firenze e il suo centro storico Patrimonio dell’Umanità Unesco per ripercorrere la storia dell’intero Paese. Ma tesori unici sono sparsi nelle altre città d’arte della regione, da Lucca a Livorno, da Siena ad Arezzo, da Pisa a Massa-Carrara, senza tralasciare i borghi minori dal fascino medievale e le cittadelle fortificate disseminate un pò ovunque nel territorio.

Ferie in mongolfiera

Sta arrivando l’estate e come di consueto questi sono i giorni che si iniziano a programmare le ferie. Se avete intenzione di vivere un’esperienza magica, allora la Cappadocia è il posto che fa per voi. La Cappadocia è una piccola regione della Turchia centrale e ciò che la rende speciale è la sua  formazione geologica unica al mondo, motivo per cui è dal 1985 sito patrimonio  dell’Umanità dell’UNESCO. Tappa imperdibile se vi trovate in Cappadocia è il giro in mongolfiera, un’esperienza unica al mondo che vi permetterà di vedere questi splendidi paesaggi da un altro, elevato, meraviglioso  punto di vista.Prenotare un viaggio in mongolfiera è semplice: potete farlo direttamente dall’Italia, tramite agenzie di viaggi locali, oppure una volta che vi trovate lì vi basterà andare in una delle tante agenzie organizzate per la trasferta.Il costo non è molto un volo si aggira intorno ai 100-150 euro a testa  ma ne vale assolutamente la pena.  Irrinunciabile è il giro attorno all’antico complesso di abitazioni e monasteri e sopra la valle denominata “La Valle dei Camini e delle Fate”, particolari formazioni laviche a forma di cono dove un tempo si rifugiarono le popolazioni eremite. Il viaggio in mongolfiera si può fare tutto l’anno, ma è sicuramente preferibile in primavera-estate, quando le condizioni meteo sono più miti. Anche se il clima è mite, però, è consigliabile vestirsi pesanti, perchè a quell’altezza non è poi così caldo. La partenza è all’alba e il viaggio dura un’ora circa a 500-600 metri di altezza: da qui adorerete il sole sorgere dietro le montagne, in un cielo limpido e popolato da tante mongolfiere colorate.

La natura curiosa…cammina da sola

Esistono varie tipologie di canne di bambù da cui si ricavano ceste di ogni tipo e natura e anche dei bellissimi complementi d’arredo, chi le osserva e ne è in possesso vede anche nei nostri giardini crescere delle piccole foreste grazie al suo espandersi velocemente.Esistono anche  strani fenomeni naturali, e anche queste sono avvolte da varie leggende: le piante della specie Socratea Exorrhiza si distinguono per le loro radici, fuori suolo e simili a gambe. Queste palme sono dette “walking trees” dal momento che sarebbero in grado di fare piccoli spostamenti, alla ricerca della posizione migliore rispetto al solo.
Si possono osservare a Sumaco, nella biosfera Unesco, in Ecuados. Le piante mobili arriverebbero a camminare alcuni  centimetri al giorno fino a un totale di 20 metri all’anno, seguendo il sole man mano che le stagioni mutano. In pratica, le radici crescono più facilmente dalla parte dove trovano maggior luminosità, mentre al contrario vengono meno quelle che si trovano in condizioni meno favorevoli, facendo sì che la pianta si “sposti”.socratea-exorrhiza-walking-tree-1

La Toscana

Toscana:  arte e cultura e storia racchiuse in una sola parola. Il fascino e la suggestione che rievoca al solo nominarla non può essere descritto neanche con miliardi di parole. E’ qualcosa che bisogna provare per poterlo comprendere, non basta il semplice racconto di chi ci è già stato, di chi ci vive, o un articolo che tenta di raccontarne le bellezze artistiche e i paesaggi con fugaci giochi di parole. La Toscana va vissuta, perlustrata, condivisa. E’ un patrimonio a cui bisogna voler bene, che bisogna tutelare e proteggere dall’inesorabile trascorrere del tempo e l’inevitabile stupidità umana; un patrimonio da preservare. A partire dal 1982, l’Unesco  ha inserito nella lista dei siti dichiarati, appunto, Patrimonio dell’Umanità, 6 luoghi della Toscana aggiungendovi, proprio nel 2013, anche le Ville ed i Giardini Medicei per arrivare a 7 siti. Un viaggio in Toscana potrebbe essere, quindi, un’ottima ragione per approfittare delle prime giornate di primavera , sempre più calde e miti, e partire alla scoperta delle 7 meraviglie di Toscana, magari gustando una bistecca “Fiorentina” e bevendo un buon bicchiere di vino Chianti ….Vi aspettiamopaesaggiotoscana

 

Comprate un cappello l’estate arriverà….

Immancabile nel periodo estivo il suo nome, Panama, si deve alla visita del Presidente Roossevelt che nel 1906 ne sfoderò uno mentre era in visita ufficiale proprio  al Canale di Panama, tuttavia, il cappello Panama è storicamente prodotto da ormai 300 anni nel cuore delle montagne dell’Ecuador, in una città di nome Cuenca dove artigiani esperti nel lavorare la paja toquilla, il materiale di cui è fatto, impiegano ore con i piedi a bagno in vasche d’acqua dove viene inzuppata la paglia che deve rimanere umida per poter essere lavorata. Reso immortale Ernest Hemingway, e via via divenuto accessorio must  sulla testa di artisti, attori, celebri nel 2012  l’Unesco lo ha dichiarato Patrimonio, benché intangibile, dell’Umanità. A rendere questo cappello un prodotto davvero doc è poi la filiera produttiva: la paglia arriva dalle coste dell’Ecuador, in particolare dalla città di Montecristo, e sono gli stessi locali, uomini e donne, a lavorarla con l’utilizzo di pochi macchinari essenziali. Di cappelli se ne producono al massimo una decina al giorno, e da prezzi modesti dei modelli più economici il prezzo può salire fino a toccare cifre astronomiche, la dove  si utilizzano paglie pregiatissime.storia-del-cappello-panama-manifatture-equador-hat-history-3