Nel cammino della vita

Perderai molte persone nel cammino della tua vita Alcune lentamente, senza neanche accorgertene. Quella tazza di tè bevuta in compagnia , quella telefonata in meno, un messaggio dimenticato Altre per scelta tua o non tua.  Alcune però ti rimarranno addosso Basterà una foto dimenticata tra un libro una canzone alla radio ed ecco che te ne ricorderai Sorriderai Magari ti chiederei come stanno affrontando le loro battaglie  Se sono felici E forse ti commuoverai pensando a come le avete affrontate insieme Poserai la foto spegnerai la radio e di nuovo comincerai la tua giornata cercando di scrollarti di dosso quella sensazione di aver perso insieme a loro…. almeno un po’ di te

I confini tra dolore e piacere

I confini tra dolore e piacere sono soggettivi e dipendono dalle esperienze, dalle preferenze e dalla tolleranza al dolore di ciascun individuo. In generale, il dolore è una sensazione spiacevole e fastidiosa che può essere causata da una lesione, una malattia o una condizione patologica, ma anche da uno stato emotivo, da una perdita affettiva, da una delusione d’amore . Il piacere, d’altra parte, è una sensazione positiva e gratificante che può essere anche lo stare seduti sulla spiaggia al tramonto davanti al mare. Tuttavia, esistono alcune esperienze che possono essere percepite sia come piacevoli che dolorose, come ad esempio il tatto di una zona del corpo molto sensibile, un massaggio profondo o l’esercizio fisico intenso. In questi casi, il confine tra dolore e piacere può essere sfumato e dipende dalla percezione individuale. In ogni caso, è importante ricordare che il dolore e il piacere sono entrambi segnali del nostro corpo e devono essere interpretati e gestiti in modo appropriato per mantenere la salute e il benessere generale. Se hai dubbi o preoccupazioni riguardo a dolori o sensazioni spiacevoli che provi, consulta sempre un medico o un professionista qualificato

Sei stanco o sei triste…..

Ci sono giorni che arrivi a casa distrutto, ti distendi nel divano ti butti sul letto perché sei stanco morto e è poi iniziano a scenderti le lacrime senza un motivo preciso È possibile che la stanchezza sia in realtà un sintomo di tristezza o di altri problemi emotivi. La stanchezza e la tristezza sono entrambi stati emotivi comuni e spesso vengono interconnessi. La tristezza può causare stanchezza fisica e mentale, e la stanchezza può peggiorare i sintomi della tristezza. In alcuni casi, le persone possono usare la parola “stanco” per descrivere i loro stati d’animo, anche se ciò che in realtà sentono è tristezza o altri problemi emotivi. Questo può essere dovuto a molte ragioni, come la difficoltà a esprimere le proprie emozioni o la paura di affrontare i problemi emotivi. In ogni caso, è importante riconoscere i propri stati d’animo e cercare aiuto se si sente che la tristezza o altri problemi emotivi stanno influendo negativamente sulla vita quotidiana.

Il vero amore è travolgente

L’amore è puro, l’amore è doloroso, l’amore è dolce, l’amore è terribile. Il vero amore è travolgente. Le nostre vite dipendono da lui ed è come se il pianeta smetta di girare se l’amore non esistesse. L’amore è quella cosa per cui lottiamo fino in fondo e di cui piangiamo la perdita Si dice  se non ti hanno mai ferito, o sei molto fortunato o sei solo. Conosciamo bene la poesia del cuore, ma nel corso degli anni tendiamo a sfatare sempre di più questo sentimento. Arriviamo a conoscere i processi biologici che causano reazioni specifiche, le influenze culturali che ci suggeriscono come comportarci e cosa pensare sull’amore o ancora i processi psico e fisiologici che ci fanno sbattere la testa per qualcuno. E proprio nel momento in cui pensiamo che non c’è spazio per il romanticismo in un mondo basato sulla scienza, ci innamoriamo, o più semplicemente guardiamo negli occhi il nostro amato, e tutte le conoscenze apprese vengono messe in secondo piano. Alla fine, ciò che più importa è il sentimento in sé.

Quando i ricordi riaffiorano

Uno dei momenti più tristi della nostra vita é quando la porta della casa dei genitori  si chiude per sempre. Una volta chiusa quella porta non ci saranno più i pomeriggi felici con zii, cugini, nipoti, i nonni i fratelli e sorelle. E’ successo anche a voi? Non era necessario andare al ristorante la domenica. Si andava a casa dalla mamma. A Natale la mamma trivellava l’ozono con le sue fritture mentre il babbo  si dedicava all’arrosto girato facendo arrivare il profumo fino al cielo. La tavola era lunghissima e veniva apparecchiata nella stanza più grande. Ora la casa è chiusa non è  rimasto più nessuno. Un cartello vendesi appeso alla porta. Nessuno la vuole quella casa. È vecchia. Va ristrutturata. Costa troppo. Nessuno sa quanto vale quella casa . La casa dei genitori non ha un valore. E così passano gli anni. Non ci sono più regali di compleanno di Pasqua di  Natale da scartare tutti insieme. Pappardelle da mangiare. Ceste di verdure da pulire. Quando la casa dei genitori  si chiude ci ritroviamo adulti senza capire quando abbiamo smesso di essere bambini. Certo per loro rimarremo saremo sempre piccoli e indifesi. Sempre. La mamma avevano sempre il caffè pronto. La pasta. Il babbo il vino in cantina. Le caramelle. Poi un triste giorno finisce tutto. Non ci sono più le canzoni. Non si fa più la pizza nel forno a legna La mamma non friggerà più le patatine. Con loro era rimasto ancora  da fare la salsa di pomodoro ancora una volta. Il vin santo. I cenci. In giardino da a accatastare la legna, che solo insieme stava in piedi alta anche due metri.  Grazie per gli insegnamenti sulla vita. E sulla campagna. E sul giardinaggio. Capita di parcheggiare ancora oggi davanti a  quella casa e  la tentazione sarebbe di correre a  suonare il campanello. E di sentire la mamma  gridare che porco miseria non sono modi quelli. Non suonerò più il campanello. Al massimo quando mi capiterà di pensarvi di nuovo, come ora, canterò una canzone. La nostra quella preferita…… Un amore così grande……

Per vivere bene bisogna mangiare bene

Per vivere bene bisogna mangiare bene, per vivere a lungo bisogna mangiare più volte nella giornata, per vivere in modo energico bisogna introdurre tanti buoni carboidrati, per invecchiare bene bisogna mangiare pochi grassi e mangiare di tutto un po’. Questo è il paradigma della buona alimentazione. L’Oms  e la Fao definiscono l’educazione alimentare «il processo informativo ed educativo per mezzo del quale si persegue il generale miglioramento dello stato di nutrizione degli individui, attraverso la promozione di adeguate abitudini alimentari,chi è moderatamente carnivoro, abbastanza amante del pesce e che non si fa mai mancare tanta frutta e verdura. Per riuscire a centrare tutti questi obiettivi può essere utile questo decalogo. Ogni giorno bisogna fare almeno 5 pasti. A partire dall’età prescolare, la razione di energia va suddivisa in cinque pasti al giorno colazione , spuntino a metà mattina , pranzo equilibrato , merenda nel pomeriggio  e cena . Fare una buona colazione . Dev’essere varia e completa, a base di cereali o prodotti da forno, latte o yogurt e frutta, che fornisca come detto almeno il 15 per cento dell’apporto calorico giornaliero, adeguato all’età e allo stile di vita. Camminare e muoversi per almeno 30 minuti al giorno . A seconda dell’età e delle opportunità possono essere considerati attività fisica anche il gioco o semplici esercizi, come ad esempio salire le scale e spostarsi a piedi o in bicicletta, fare lavori di giardinaggio. Anche le attività classicamente svolte per i lavori di casa fanno bruciare calorie, così come il ballo. Non saltare mai i pasti: eventualmente è preferibile limitare le porzioni. Assecondare sempre il senso di sete . Anzi, è bene tentare di anticiparlo, bevendo a sufficienza. Bere un bicchiere  di acqua frequentemente.

Chi ama soffre

Nell’amore si mettono in gioco molteplici forme di sofferenza, che vanno dall’amore non corrisposto fino alla scoperta che l’amore non risolve tutto. Per una via o per l’altra, non esiste modo di amare senza soffrire. Perché dev’essere così? Perché l’amore non conduce alla felicità? Non è forse un atteggiamento masochista pensarla in questo modo? L’innamoramento è una specie di “meravigliosa collera” nella quale tutti i significati del mondo si alterano insieme. Ha molto di angoscioso, ma allo stesso tempo dà una vitalità che difficilmente si raggiunge con altre esperienze. L’innamoramento è atroce e, allo stesso tempo, delizioso l’amore ha gli stessi sintomi del colera. Sì, innamorarsi è soffrire con piacere. Soffrire perché quella persona tarda ad arrivare, sentirsi morire quando si intuisce che tutto possa finire. Sapere che saremmo capaci di andare all’inferno in compagnia di quella persona che ci ha rubato il cuore. Si alterna l’emozione di amare e dell’essere amati con la paura di perdere chi si ama. L’entusiasmo dell’incontro, con i dubbi insidiosi dell’abbandono. Una volta finita questa vibrante fase dell’innamoramento, si vive una specie di mancanza dell’inizio. Qualcosa non c’è più, qualcosa non è più come prima. Sappiamo che continuiamo ad amare quella persona, ma sappiamo anche che l’amore ha dei limiti. Allora si soffre, perché bisogna dire addio all’illusione dell’amore eterno.

Trantran mattutino e creatività

Molti ricorderanno la proverbiale scena in cui Paolo Villaggio nei panni del ragionier Fantozzi dopo aver posticipato la sveglia fino all’ultimo minuto, si alza e corre in tutta furia cercando di prendere al volo l’autobus per andare al lavoro. Una vera e propria corsa contro il tempo quella che lo porta, ansante e trionfante, alla fatidica timbratura del cartellino. Una routine mattutina decisamente stressogena come dimostreranno le vicende successive…In effetti diversi studi scientifici sembrano contraddire questa “fantozziana” routine mattutina: alzarsi di buon ora  concedersi del tempo di relax fare una sana colazione ,sarebbero gli ingredienti migliori per iniziare la giornata col piede giusto aumentando creatività e produttività. Secondo i risultati dello studio, i “nottambuli” sarebbero meno inclini a fare attività fisica e consumerebbero una dieta più sregolata e maggiormente ricca di grassi. Le persone più mattiniere invece osserverebbero uno stile alimentare più equilibrato Un precedente studio pubblicato nel 2012 sulla rivista Emoticon concorda con questi risultati ma non solo: i cosiddetti “early riser” sperimenterebbero anche più emozioni positive e, in generale, un miglior livello di soddisfazione per la propria vita I mattinieri, avrebbero un altro vantaggio: quello di dover anticipare il momento in cui andare a dormire interrompendo in tal modo la ruminazione sui problemi, le preoccupazioni e i pensieri negativi. Infatti, secondo uno studio coloro che vanno a dormire prima riescono a ripristinare più facilmente un livello di calma e benessere mentale mentre i più nottambuli, anche a causa di un ridotto numero di ore di riposo, andrebbero incontro a ruminazioni mentali, pensieri angosciosi e disturbi del sonno.  Impostare una routine mattutina che consenta di dedicare del tempo a se stessi prima di buttarsi a capofitto nei “doveri” e nei ritmi frenetici della giornata. Può essere il tempo di fare una sana colazione, una leggera attività fisica, un momento di meditazione o di rilassamento o del tempo per leggere un libro o mettersi a scrivere… La stessa cosa andrebbe fatta per la sera, per rendere graduale il passaggio dall’attività diurna all’inattività del riposo notturno.