Disegnare agisce sul cervello

In generale disegnare, dipingere e realizzare oggetti a mano modellando la creta sono attività particolarmente indicate per stimolare le funzioni cognitive, ridurre lo stress e renderci felici. Non temete se non siete provetti pittori, si tratta di attività che potete fare anche se la vostra capacità artistica equivale a quella di un bambino piccolo, perché nessuno vi valuterà, lo potete fare soltanto per voi stessi. E i benefici saranno evidenti, in particolare per il vostro cervello. Ecco sette cambiamenti che accadono dentro di noi semplicemente disegnando. Stimola la creatività, anche se ci sembra di non averne. Come in tutte le cose è la pratica a renderci bravi o a farci migliorare. Quindi lavorare sulla nostra capacità di immaginare non può fare altro che aumentare la nostra creatività. Rende più forti dal punto di vista psicologico. Forse perché, disegno dopo disegno, diventiamo più consapevoli e capaci di trovare nell’arte un eccellente alleato e una valvola di sfogo dalle emozioni. È ormai assodato che chi fa arte visiva riesce a reagire in maniera più energica e propositiva alle avversità. Felicità assicurata, infatti il disegno spesso viene utilizzato anche come sostegno per chi soffre di lievi stati di depressione. Forse perché aiuta a incontrare una parte molto nascosta di noi stessi e a tirare fuori quello che fa soffrire. Fa bene alla memoria. Non solo cibo ricco di fosforo, ma anche dedicarsi a un’attività artistica allena le nostre capacità cognitive. Inoltre, è risaputo che, ad esempio, realizzare mappe concettuali come dei grafici colorati ci aiuta nel tenere a mente le cose. Tutto ciò che è disegnato si ricorda meglio. Combatte l’ansia a colpi di disegni e colori, oppure manipolazione. Dedicarsi a un’attività artistica ci fa concentrare e fa allontanare la mente da quei meccanismi che ci portano sensazioni sgradevoli di stress e agitazione. È un po’ come meditare, ma con una matita in mano. Aiuta quando si sta male. Anche in questo caso non si tratta di magia, ma soltanto di distrarre e allontanare la mente da una sensazione dolorosa o di malessere, per farla concentrare su come realizzare al meglio il nostro progetto. Ancora più concentrati grazie al disegno: dedicarsi a questa attività migliora la memoria, ma anche la nostra capacità di essere totalmente presenti in quello che stiamo facendo, riuscendo così a trarne il meglio.

 

Primo giorno di scuola

Si avvicina l’evento più importante, amato ma anche odiato  dal mondo degli studenti: il primo giorno di scuola. Il ritorno a scuola è il momento più traumatico dell’anno perchè, dopo tre mesi di lunghe dormite e giornate spensierate trascorse al mare o in montagna, gli studenti delle scuole elementari, medie e superiori devono riprendere in mano borse,zaino, libri e quaderni per tornare a lezione. Il rientro a scuola poi è un momento fondamentale perchè spesso si incontrano nuovi professori e insegnanti, e quindi il primo giorno di scuola diventa determinante per dare ai professori  la giusta immagine di noi stessi. Vi sentite pronti?  Se parliamo di scuola primaria il momento è ancora più delicato, perché sarà la prima volta che il bambino si allontanerà dalla madre e dalla casa, rappresentando quindi un momento cruciale del suo percorso evolutivo, è la sua prima … entrata in società. Per la buona riuscita di questa che è una vera e propria piccola iniziazione, la collaborazione dei genitori è fondamentale. Saranno loro, infatti, i primi a dover dimostrare al bambino di considerare la scuola un luogo sicuro, in cui potersi sentire a proprio agio. Se iniziate un ciclo scolastico passando dalle elementari alle medie, ad esempio  innanzitutto fate attenzione alla prima impressione che date. Da quel momento in poi infatti sarà difficile che i professori cambino opinione, quindi attenti a come vi muovete sin dall’inizio! Curate il look, non siate provocatori o polemici…Quindi domani mattina fate una colazione completa e nutriente Un primo pasto ricco e sano non è da sottovalutare, in quanto può essere un fattore determinante per l’andamento della giornata. Mangiate frutta e verdura: vi daranno energia, e poi via verso una nuova avventura…Buon anno scolastico a tutti!!

 

Rientrare dalle vacanze

In principio era la vacanza, ovvero “staccare la spina” … durata, breve o lunga, lontano, sia fisicamente che mentalmente, dalla vita quotidiana. Dunque, mare, sole, giorni di riposo, relax, più tempo da dedicare a noi stessi, non più inondati dai problemi e dalle responsabilità di tutti i giorni. Le prime sensazioni possono essere incredibili, fatica, stanchezza, demotivazione e malinconia, si è più stanchi di quando si è partiti. Certo, è normale questo tipo di reazione, ma si tratta di manifestazioni che in breve tempo sbiadiscono, così come i ricordi della brezza sulla spiaggia. Ma, spesso si parla di “Post- Vacation Blues” ovvero “Stress da rientro”, una Sindrome che porta con sé sintomi fisici e psicologici non proprio piacevoli, e dovuti alla ricerca di assestamento, in quanto durante il periodo “di stacco” ci si è abituati a lasciare. Persistono nel tempo influenzando negativamente la ripresa della gestione dei ritmi di vita, che invece dovrebbero riadattarsi ovviamente al solito tran-tran, sensazione di intontimento, caos e difficoltà a concentrarsi, sembra di essere dentro una bolla. A questi si aggiungono “sintomi” di carattere affettivo, perdita di entusiasmo, irritabilità e chiusura relazionale. È proprio ciò che avviene anche in questo caso, pensate come può essere vissuto il ritorno alla vita “normale”, magari dopo aver vissuto dei giorni in assoluta libertà, senza doversi curare degli orari, concedendosi momenti di divertimento e relax. Poi tutto ad un tratto ci si ritrova catapultati in una vita che spesso e volentieri è sinonimo di lavoro, scuola, doveri, al di fuori di in un’atmosfera sognante di cui una vacanza è portatrice. Non esistono regole valide per tutti, ma possono essere utili alcune considerazioni, in primis riprendere con gradualità, in modo che mente e corpo possano riabituarsi. Per molti le vacanze non sono esattamente riposanti, meglio concedersi un po’ di relax vero prima di riprendere. E perché no, cercare di apportare dei miglioramenti relativamente a quelle situazioni che generano più disagio e fatica, le stesse lasciate prima di partire.

Le parole più belle in italiano

L’italiano è una lingua musicale. Ce lo dicono gli stranieri che quando ci ascoltano, hanno il sorriso sulla bocca, ci fate caso? Noi, ovviamente, abituati a sentirla, siamo poco consapevoli del suo incredibile fascino. Pensate, l’italiano è al terzo posto tra le lingue più insegnate, anche se non è utile. Insomma, piace e basta. Cioè dà piacere. Sarà perché è una lingua che balla, che suona,che canta, tanto è vero che è detta del bel canto. Lirica appunto e non solo per l’Opera. Una volta un insegnante americano mi ha detto: “Un italiano, potrebbe anche solo parlare di quando va a buttare  pattumiera e, a me, sembrerebbe una cosa bellissima…” Gli ho risposto, ridendo, che per fortuna parliamo anche di altro. E tanto! Secondo me però sono i poeti e gli scrittori quelli che sciorinano i vocaboli più misteriosi che ci affascinano. E, poi, ci sono quelle parole dialettali, piene di anima e di colore. Se ci fermiamo ad ascoltarle, ci meravigliano sempre. Al mare sotto l’ombrellone o la sera mentre tirate tardi in giardino con gli amici provate a fare un toto parole, tra quelle più danzanti, più sonore e gradevoli anche un po’particolari. Ecco qualche suggerimento per iniziare…..Ciao: suono dolce e allegro (lo usano ormai quasi in tutto il mondo). Impetuoso: sembra quasi di vedere il significato di questa parola. È come un’onda del mare incontrollata. Resipiscente: chi si ravvede dai propri errori (parola poco usata, bella però!). Sciamannato: disordinato, trasandato (provate a usarla ogni tanto!). Struggente: tra desiderio e tomento. (Parola molto intensa e densa di significati). Trasecolare: rimanere sbalordito e sconcertato. (Divertente il suono e l’effetto, che dite?)

 

 

Riprogramma il cervello alla felicità

I ricercatori di Princeton hanno inserito cavie da laboratorio in programmi di 6 settimane di esercizio aerobico comparando le cellule cerebrali con un gruppo rimasto inattivo; dopo sei settimane, i ricercatori hanno rilevato che gli animaletti sottoposti ad attività fisica avevano cellule cerebrali che mantenevano il corpo il uno stato di calma quando sottoposti a stress. Quelli che invece non erano stati inseriti nel programma di attività fisica continuavano a reagire con una forte reazione quando sottoposti a situazioni di stress. Questa importante scoperta ha portato i ricercatori ad affermare che attività fisica può realmente “modulare” l’attività cerebrale per renderlo più resistente all’ormone dello stress e mitigare gli effetti negativi indotti dai suoi alti livelli. Corri che ti passa In caso di forte stress, le nonne consigliavano di fare un respiro profondo oppure un bagno caldo e tutto passava. “Dal momento che la risposta allo stress è soprattutto fisica, ovvero il cervello stimola il rilascio di certi ormoni che influenzano l’aumento della pressione e del battito cardiaca, non è sempre possibile gestire lo stress semplicemente facendo un respiro profondo” sottolinea Monika Fleshner,. Una recente ricerca della Scuola di Medicina di Yale, ha rivelato che lo stress può essere responsabile anche dello sviluppo di comportamenti di dipendenza e adesione a cattive abitudini perché danneggia quell’area del cervello che è deputata all’auto controllo e al processo decisionale. Per di più, come ha rivelato la ricerca dell’Università di Princeton, stimolare il corpo facendo esercizio fisico può essere il più efficace antidoto allo stress. Pertanto, rispolverare le scarpe da ginnastica, uscire a fare una lunga passeggiata ogni giorno sembra essere più efficace di qualsiasi altro rimedio.

Combattere l’invecchiamento…celebrale

Per vivere meglio bisogna prevenire. I cinquantenni di oggi possono prepararsi adottando norme dietetiche e fisiche: si tratta di non oltrepassare il peso forma, difficilmente riottenibile una volta che si è ingrassati troppo, e di ridurre le proteine nella dieta soprattutto riducendo la carne a favore di frutta e ortaggi. È intorno ai 50 anni, ma anche prima, che si previene l’osteoporosi, bevendo più latte, preferendo i formaggi freschi a quelli invecchiati che liberano componenti acide, negative per le ossa, ingerendo più sostanze alcaline che combattono l’acidosi, causa dell’osteoporosi: bisogna perciò mangiare più insalata, arance, pomodori, banane, broccoli e cavoli e, soprattutto, spinaci. Ecco una specie di decalogo sullo stile di vita ideale per tenere in efficienza il cervello: Iniziate un programma di ginnastica «dolce» che mantenga il corpo in buona efficienza e migliori la circolazione cerebrale, fatto essenziale per tenere la mente in forma. L’attività fisica riduce l’ipertensione, ma se avete la pressione alta è necessario controllarla con farmaci adatti alla terza età. Camminare per almeno 20-30 minuti al giorno è un ottimo esercizio per il corpo. Se lo si fa insieme a un amico, se ne traggono anche benefici di tipo «sociale» . Se praticate uno sport, evitate tutte quelle attività che possano portare a traumi: se si va in bicicletta bisogna portare un casco da ciclista. Se siete dei fumatori, smettete il più presto possibile: fumare fa male ai polmoni, al cuore, ai vasi e, di conseguenza, al cervello. Non eccedete nel bere alcolici: due bicchieri di vino al giorno per gli uomini, uno per le donne, possibilmente di vino rosso. Dormite in abbondanza: il sonno riposa il corpo e durante il sogno il cervello viene stimolato. Ma la cosa più importante è mantenere vivo un interesse o un hobby che tengano occupati, stimolino la mente, mantengano in esercizio la memoria. È quindi fondamentale tenere viva la mente e continuare ad aggiornare i propri schemi mentali facendo, per quanto possibile, nuove esperienze.

Gatto nero day

Rompere uno specchio causa sette anni di guai, aprire un ombrello in un luogo chiuso, rovesciare del sale, il gatto nero…queste alcune delle tante superstizioni più diffuse, oggi   in Italia, l’associazione animalista Aida&A ha indetto il Gatto nero day: il 17 novembre non un giorno a caso! Anche il 17 si dice porti iella è la giornata a difesa della dignità del gatto nero e della sua vita.Quella del gatto nero portatore di sfortuna è una credenza che risale al Medioevo. A quell’epoca, il gatto nero era considerato il compagno diabolico delle streghe per la sua abitudine a uscire di notte e il suo colore era associato all’inferno e al lutto. L’origine della diceria della la sfortuna portata dal gatto nero che attraversa la strada risale all’epoca in cui si andava a cavallo: infatti, se un gatto attraversava all’improvviso la strada, il cavallo poteva spaventarsi e disarcionare il cavaliere. Non in tutti i Paesi, però, è così: in Francia e in Inghilterra i gatti neri vengono considerati dei portafortuna.

Settembre un nuovo inizio

E’ arrivato di nuovo Settembre, il consueto punto di partenza dopo la pausa estiva, quest’ultima una parentesi di relax mescolata quanto più possibile al massimo distacco della spina. Il rientro alle solite abitudini e impegni può davvero apparire scioccante, ma si possono usare astuzie banali e facili che però offrono spazio ad una ripartenza efficiente. I preferiti spaziano in vari ambiti della vita quotidiana e forse proprio per questo ogni anno garantiscono una sorta di zona franca in cui rifugiarsi per ottenere l’ esito sperato. Queste ancore di salvezza diventano delle abitudini e forse proprio per questo hanno il potere di consolare, infondere forza e determinazione. Il cibo è un tema importante durante tutto l’anno e, le vacanze sono una pausa lunga, spesso caratterizzata da orari e abitudini diverse, le occasioni di convivialità aumentano e anche il nostro rigore o dieta richiede una pausa con concessioni maggiori. Il gelato diventa una merenda più frequente, un bicchiere di vino un motivo in più per allungare le chiacchiere a tavola e se si mangia a ristorante non si ha il totale controllo degli alimenti. Tornare alle abitudini alimentari una volta rientrati a casa, è come ritrovare noi stessi, e anche se a volte fa più fatica, allo stesso tempo è un ottimo metodo per scorrere lentamente nella vita che poi ci accompagnerà quasi tutto l’anno a seguire. Malgrado si voglia conservare tutte le energie ricaricate durante la pausa estiva, o forse proprio grazie a queste ultime, prima di riaprire ufficialmente le danze di lavoro, scuola e famiglia, il sistemare la casa ci aiuta a a ripartire. Settembre è il mese in cui, sistemiamo quei piccoli particolari lasciati indietro, ridipingiamo le finestre, aggiustiamo i mobili e i cassetti, sistemiamo i quadri, ripuliamo il giardino, spolveriamo i ripiani alti, ecc. Insomma rendiamo il nido, che ci accoglierà per tutti i mesi a venire, pronto e bello. E voi considerate settembre un nuovo inizio? Gli assegnate caratteristiche positive o negative

Stanchi ci pensa…

Il ginseng una pianta molto conosciuta per le sue proprietà toniche e stimolanti per l’organismo, un prezioso alleato naturale in diverse situazioni.  Il ginseng si ricava dalle radici di alcune piante ed è diffuso soprattutto in Oriente anche se attualmente è uno dei rimedi più utilizzati anche nei paesi occidentali, dove molte persone sono alla ricerca di qualche sostanza naturale che possa aiutarle a sostenere i ritmi frenetici a cui sono spesso sottoposte. Il ginseng permette al corpo di “adattarsi” a nuove situazioni come ad esempio una diversa temperatura nel caso di cambi di stagione ma anche a periodi di stress psicofisico. Assumerlo tutti i giorni può aiutare quindi ad affrontare un momento della propria vita particolarmente intenso, stressante o faticoso. Il ginseng in questo caso sostiene e dona un’alta dose di energia da spendere nel corso della giornata. Altra caratteristica che offre il ginseng è quella di migliorare la concentrazione ideale per gli studenti nel periodo in cui devono affrontare gli esami così come per chi lavora può utilizzarlo nei momenti cruciali della propria attività. ll ginseng si trova in commercio sotto forma di polvere, capsule, preparato per infusi, estratti liquidi e anche la radice secca, con la quale si possono preparare infusi ma che può essere anche masticata.te-ginseng-fruttaweb-001