Che dire è affascinante vedere questo corpo tra le pieghe di un velo che traspare sensualità guardandolo provi un brivido…. Guardati allo specchio e rifletti… Quando pensi di dover fare qualcosa di difficile .. ricordati che hanno fatto questo con il marmo….
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Siamo abituati a pensare a quello che ci succede, piuttosto che sentire l’effetto che fa
Siamo abituati a pensare riguardo a quello che ci succede, piuttosto che sentire l’effetto che fa. Questo è il motivo per cui cercate sempre una spiegazione al verificarsi degli eventi, una giustificazione per i comportamenti tenuti da voi e dagli altri, una conferma alle opinioni riguardo ai motivi che hanno provocato una data condizione. Così per esempio, pensate che trovare la risposta al perché una relazione è andata male, vi faccia sentire sollevati. Nonostante ciò, il vostro stato d’animo rimane lo stesso. Se vi sentite tristi o arrabbiati per qualcosa che è successo, capirne le cause non vi fa passare la tristezza o la rabbia. Il pensiero deve essere ancorato all’emozione che provoca, ovvero fino a quando vi domandate: “Perché la persona che amo mi ha tradito?” e rimanete attaccati soltanto alle ipotesi per le quali l’evento è accaduto, non siete in contatto con il mare di emozioni che provate per essere stati traditi. Se invece vi chiedete: “Come mi sento rispetto a quello che è successo?”, molto probabilmente scoprirete che vi sentite arrabbiati e delusi, che avete perso la fiducia nel prossimo, che vi sembra di valere di meno e che ora vi sentite terribilmente insicuri. In questo modo potrete scegliere come comportarvi, imparare a farvi rispettare e non permettere che quello che vi ha ferito non accada di nuovo. Il solo pensiero rischia persino di farvi trovare delle giustificazioni all’accaduto e scervellarsi inutilmente sul perché è successo, senza permettervi di comprendere cosa volete fare e come volete reagire per stare meglio.
Le erbe aromatiche da coltivare in casa
Erbe aromatiche, un aiuto prezioso in cucina per rendere i nostri piatti ancora più gustosi, facili da coltivare in giardino ma anche in casa o sul terrazzo scopriamone alcune…Il basilico è tra le piante aromatiche quella che fa subito pensare ai sapori del Mediterraneo. Questa pianta profumata ama la luce, il calore e un terreno sempre umido e ben drenato. La cura del basilico non è complicata, basta qualche piccola astuzia: d’estate si può tenere la pianta all’aperto, ma mai esposta direttamente ai raggi del sole, in inverno invece è opportuno portarla in casa, in una zona luminosa dove la temperatura si aggira intorno ai 20° C. Adatta per preparare sughi, condimenti frittate, torte salate e piatti di minestre ma anche per aromatizzare la carne e il pesce, la salvia è una pianta che prospera in giardino ma che può adattarsi anche a vivere al chiuso purché ci sia molta luce. Preferisce un tipo di terreno leggero e ben drenato, per evitare ristagni d’acqua che danneggiano l’apparato radicale. Erba aromatica dal sapore che ricorda quello della cipolla ma più delicato, l’erba cipollina ama i terreni ricchi di sostanze organiche e annaffiature frequenti. Questa pianta prospera all’aria aperta d’estate ma in inverno va tenuta in casa, al riparo da correnti d’aria.Il prezzemolo è un’erba aromatica che può essere coltivata sia in giardino che sul terrazzo all’interno di fioriere o vasi. Molto utilizzata in cucina per insaporire i piatti di carne e le minestre, richiede la luce diretta, il calore, un terriccio ricco di sostanze organiche e annaffiature frequenti
I colori dell’alimentazione
Tutti sanno che una giusta dieta alimentare basata sul consumo di alimenti di origine vegetale quali frutta e ortaggi fa bene, ma non tutti sanno perché. Gli ultimi studi hanno dimostrato che le proprietà salutistiche derivanti dai fattori nutritivi e fattori protettivi intrinsechi dei vegetali stessi aiutano a regolare l’efficienza del proprio organismo. Oltre all’elevato contenuto di acqua, fibre, vitamine e minerali esistono tutta una serie di sostanze chiamate Polifenoli e Flavonoidi che non sono altro che prodotti organici naturali che conferiscono ai prodotti ortofrutticoli colorazioni vivaci e invitanti ma soprattutto hanno funzioni protettive su i diversi sistemi e apparati del nostro organismo. Forse pochi hanno fatto attenzione ma le diverse colorazioni si possono classificare in 5 gruppi: verde, rosso, bianco, giallo/arancio, blu/viola. Fondamentale nel corso della nostra giornata far ruotare le diverse colorazioni affinché’ si possa trarre il maggior beneficio da ogni gruppo. Quindi scegliamo 5 porzioni di colore diverso ogni giorno. Questo buona abitudine oltre che indurre a variare il normale consumo di alimenti, ci aiuta ad associare un sano e attivo stile di vita, ideale per stare in forma e curare il nostro benessere.
Vuoi essere felice ?…..Mangia bene !
Tutti sappiamo che mangiare è uno dei piaceri della vita e la ricetta della felicità si nasconde nei nostri piatti: molti alimenti, i cosiddetti “comfort food”, sono in grado di alleviare le emozioni sgradevoli e aiutare a ritrovare la serenità. Una corretta ed equilibrata alimentazione va ad influenzare la corretta produzione di neurotrasmettitori. tra questi la serotonina, l’ormone del buonumore. La dottoressa Raffaella Cancello, ci spiega non esistono veri e propri cibi del buonumore, ma, alcuni nutrienti contenuti in determinati alimenti risultano necessari per produrre un mediatore del benessere, la serotonina appunto. Il principale nutriente per produrla è l’aminoacido triptofano: si trova nel latte e derivati, nel pesce, nell’albume, nella soia e nelle carni bianche.Per essere sereni bisogna dedicare il giusto tempo anche al pasto, non si deve mangiare in fretta e nemmeno parlando o guardando lo smarthphone. E’ fondamentale seguire una dieta bilanciata: fare una buona colazione, mangiare a pranzo e la cena non dev’essere il pasto più abbondante.Diversi studi recenti hanno dimostrato come la depressione sia spesso associata ad una dieta ricca di grassi saturi, povera di verdura e frutta fresca, insomma una dieta di scarsa qualità. Inoltre, la carenza di magnesio e vitamine del gruppo B favorisce i sintomi più seri. Uno studio ha identificato le sostanze presenti negli alimenti che hanno le stesse funzioni degli ingredienti utilizzati nei farmaci antidepressivi, confrontando tra loro più di 1700 sostanze. Sono emersi gli alimenti del buonumore, tra questi cioccolato, fragole, mirtilli e the. In un altro studio, i ricercatori dell’Università di Otago hanno dimostrato che frutta e verdura fresche fanno bene all’umore. Un’altra ricerca, ha osservato l’effetto del cioccolato sull’umore di volontari sani di mezza età. Le persone che hanno consumato regolarmente piccole dosi di cioccolato hanno raggiunto livelli molto più elevati di calma e contentezza Quindi possiamo affermare che il cioccolato fondente e con almeno il 70% di cacao, non solo è buonissimo, ma aiuta ad abbassare il cortisolo, l’ormone dello stress. E’ ricco di antiossidanti, favorisce il rilascio di endorfine, ormoni che aiutano a combattere la depressione dando una sensazione di benessere.E’ quindi scegliendo gli alimenti giusti che possiamo migliorare salute, umore e lucidità mentale. Mangiare bene può quindi essere davvero la strada per sentirsi felici.
Perché proviamo emozioni?
Un tramonto sul mare, un litigio importante, un abbraccio al rientro dalle vacanze, un caffè sul lago…. miglioni le circostanze che evocano emozioni…. ma cosa sono veramente le emozioni? Le emozioni di base hanno scopi di adattamento molto semplici ma importanti per la nostra sopravvivenza. Per quanto riguarda le emozioni piacevoli gioia, felicità ecc., si può affermare che la descrizione precisa di un’emozione positiva ha la funzione di rafforzare i legami affettivi con le altre persone. Gli studiosi che si occupano di emozioni di recente hanno ribadito la centralità dell’esperienza emotiva quale “canale comunicativo” privilegiato nei rapporti con gli altri. La funzione adattiva delle emozioni spiacevoli o dolorose paura, rabbia, tristezza ecc., invece, sembra essere quella di “avvisarci” e di descrivere situazioni da noi interpretabili come minacciose anche dal punto di vista psicologico oltre che fisico e quindi di agire di conseguenza ad esempio la reazione di paura di fronte ad un pericolo permette di reagire prontamente per evitarlo. Le emozioni sono esperienze che le persone ricordano con grande frequenza sia per comunicarle ad altri, sia per rimuginarle fra sé e sé. Infatti, le informazioni più importanti che comunichiamo scambi comunicativi con amici, compagni di vita, ecc. sono le esperienze emotive associate agli eventi che raccontiamo.L’emozione è dunque una esperienza intensa e passeggera che diventa un’occasione per prendere contatto con gli altri in vari modi.
Autismo….chi sei Giornata mondiale dell’autismo
L’autismo è una malattia di cui si conosce ancora poco. Non si può prevedere con test genetici come altre forme di disabilità e, spesso, ci si accorge che qualcosa nel proprio bimbo non funziona nella maniera normale solo quando comincia a frequentare il nido o la scuola dell’infanzia. Ma i bimbi autistici, proprio come quelli normodotati, hanno il loro modo di comunicare anche se evitano gli sguardi, il contatto e spesso anche la lingua parlata. Comunicare, per esempio, con un ragazzo affetto da autismo potrebbe rivelarsi difficoltoso: molto spesso i ragazzi colpiti da tale patologia non ti guardano e non ti parlano. Sembra quasi che non ti ascoltino. In realtà non è così e chi li frequenta sa quanto siano sensibili, e nella sua interiorità intelligenti.
Perchè si festeggia il carnevale?
Da Venezia a Rio De Janeiro, tra maschere, travestimenti, dolci e scherzi. Il termine Carnevale deriva dal altino «carnem levare» «privarsi della carne» , con un riferimento all’ultimo banchetto che secondo la tradizione si teneva l’ultimo giorno prima di entrare nel periodo di Quaresima. La data è legata a quella della Pasqua: alla fine dei festeggiamenti, infatti, arriva il Mercoledì delle Ceneri che segna l’inizio della Quaresima, un periodo caratterizzato, invece, da un maggiore controllo, anche spirituale. Una piccola differenza è rappresentata dal Carnevale ambrosiano, la cui particolare durata finisce infatti con il «sabato grasso», quattro giorni dopo rispetto al tradizionale martedì sembra risalire a un pellegrinaggio del vescovo Ambrogio che aveva annunciato il suo ritorno «in tempo per celebrare con i milanesi le ceneri». La popolazione posticipò il rito alla domenica successiva per aspettarlo. È nel Medioevo che ritroviamo molti aspetti della festa attuale. Nel 2019 la Pasqua sarà il 21 aprile: il Giovedì Grasso è caduto il 28 febbraio, mentre il Martedì Grasso sarà il 5 marzo. Da mercoledì 6 marzo Mercoledì delle Ceneri, inizierà la Quaresima, mancheranno quindi quaranta giorni precisi alla Pasqua
Carnevale tempo di festa
Tempo di Carnevale: lo spirito del travestimento, dell’allegoria, del diventare altro ha la sua legittimazione culturale. Il Carnevale diverte i bambini ed appartiene anche agli adulti. L’Italia è un paese carnevalesco: Venezia, Viareggio, Putignano e tanti altri. Ma anche in altri paesi, come Rio de Janeiro il più famoso, è una ricorrenza da celebrare con la massima giocosità trasgressione. Santa Cruz vanta il più “brasiliano” dei carnevali europei: per due settimane la città è invasa da folkloristiche parate. Quest’anno il tema della festa sarà “Il mare e le profondità marine” Si eleggerà la regina della festa, e si proseguirà con le sfilate della “Cavalcata” Nonostante tutto il Mercoledì delle Ceneri,verrà effettuata la “Sepoltura della Sardina” lo spirito del Carnevale, rappresentato da una sardina di cartapesta, venga bruciato, la conclusione vera e propria ha luogo solo nel fine settimana, tra spettacoli, sagre dolci e ulteriori sfilate.
Perché proviamo emozioni?
Le emozioni di base hanno scopi di adattamento molto semplici ma importanti per la nostra sopravvivenza. Per quanto riguarda le emozioni piacevoli gioia, felicità ecc., si può affermare che la descrizione precisa di un’emozione positiva ha la funzione di rafforzare i legami affettivi e sentimentali con le altre persone. Gli scienziati che si occupano di emozioni da poco hanno ribadito la centralità dell’esperienza emotiva quale “canale comunicativo” agevolato nei rapporti con gli altri. La funzione adattiva delle emozioni spiacevoli o dolorose paura, rabbia, tristezza ecc., invece, sembra essere quella di “avvisarci” e di descrivere situazioni da noi interpretabili come ostili anche dal punto di vista psicologico oltre che fisico e quindi di comportarci di conseguenza ad esempio la reazione di paura di fronte ad un pericolo permette di reagire prontamente per evitarlo. Le emozioni sono esperienze che le persone evocano con grande frequenza sia per comunicarle ad altri, sia per riflettere fra sé e sé. Infatti, le informazioni più importanti che comunichiamo scambi comunicativi con amici, partner figli ecc. sono le esperienze emotive associate agli eventi che raccontiamo. L’emozione è dunque una esperienza intensa e passeggera che diventa un’occasione per prendere contatto con gli altri in vari modi.
