Sono tornate le zanzare

Sono arrivate. Le antipatiche, fastidiose, insopportabili zanzare sono ritornate. Il caldo e la pioggia di questi giorni è bastato a farle entrare nelle stanze per tormentare le nostre notti Il fastidioso rumore emesso dalle zanzare è dovuto al loro rapido batter d’ali; questo movimento velocissimo da 300 a 600 volte al secondo consente all’insetto di volare, coprendo fino a tre chilometri in un’ora.Le zanzare sono macchine perfette per tormentarci. Spesso non le sentiamo neppure; il rumore in volo è assente, oppure dormiamo così profondamente che non percepiamo l’attacco in corso. L’insetto pratica una piccola ferita nella nostra cute, qualcosa di quasi invisibile, emette una gocciolina di liquido tossico, che irrita la pelle. Meccanismo efficiente: serve a creare una modestissima infiammazione locale generata dalla dilatazione dei vasi sanguigni e subito in quel punto s’intensifica l’afflusso di sangue. Così lei succhia. L’apparecchio succhiatore dell’insetto è talmente sottile che non potrebbe entrare in profondità nella nostra cute, perciò chiama con la sua puntura il sangue, il suo nettare preferito. Tutto è talmente perfetto, spiega Karl von Frisch, entomologo e premio Nobel, che la goccia di liquido iniettato ha la prerogativa d’impedire il coagulo immediato del sangue, così non intasa la proboscide dell’insopportabile dittero. Basta l’acqua in un sottovaso, un barattolo, o altro piccolo contenitore, e il gioco è fatto: si riproducono velocemente. Colgono il nostro odore a distanza anche di settanta metri. Come difendersi? Ci sono vari sistemi, da l’uso di citronelle di ogni tipo a  quelli più complessi e costosi, Le zanzare sono insetti raffinatissimi, non sarà facile eliminarli.Tra qualche anno ci diranno che anche loro, nonostante l’arrivo da lontani continenti, fanno parte del nostro privato chilometro zero: l’inevitabile ecologia domestica. Rassegnamoci. Zzzz! Zzzz! Zzzz!

Il cioccolato fa bene al cervello

Sembrerebbe che il cioccolato sia un toccasana per il cervello. Pare di si. Infatti il paese con il maggior consumo è anche il paese che ha ricevuto più premi Nobel. La cosa strana è che questa statistica non vale solo per la Svizzera detentrice del titolo, ma la correlazione tra i due fenomeni rimane pressoché immutata per le altre posizioni: la Svezia, ad esempio è seconda sia per consumo di cioccolato che per premi Nobel… e così via! Uno svizzero mangia mediamente 11 kg di cioccolata all’anno. Si sa, la Svizzera è il paese sovrano nella produzione di cioccolato, e come da pronostico, la sua popolazione si aggiudica il premio per il maggior consumo pro-capite all’anno. Sono infatti circa 11 i kg, suddivisi per circa 94.000 tonnellate di prodotti realizzati col cioccolato, che ogni svizzero ingerisce ogni anno. Per poter trarre benefici dalle sue proprietà, dovreste mangiare il cioccolato puro, ovvero quello che contiene tra il 60 e l’80% di cacao. Il cioccolato a latte perde molte delle sue proprietà, inoltre che sia in barretta, sciolto o sotto forma di praline, il cioccolato fornisce al corpo grandi quantità di antiossidanti e un’ampia gamma di benefici

Le sfide contro il cibo

Le “sfide contro il cibo” sono ormai comuni, e sono tantissimi i ristoranti e i pub che propongono un piatto di dimensioni esagerate, offrendo premi a chi è in grado di finirli. Un ristorante messicano di New York, il Dom Chingon, ha aggiunto un nuovo elemento alla sfida: chi riesce a finire il piatto di burrito che propongono diventerà socio del ristorante, ricevendo in premio il 10% della proprietà, e l’ occasione di mangiare gratis a vita nel locale. Va detto che il burrito in questione è altamente sfidante, dato che si tratta di una “bestia” di 13kg, fatta da una tortilla di quasi un metro di diametro, ripiena di pollo, carne, carnitas, chorizo, formaggio, fagioli e salse varie. Inoltre il piatto va finito entro un’ora, e deve essere associato da una Margarita insaporita con il Peperoncino Serpente, il peperoncino più piccante del mondo. Non si può neppure andare in bagno, e tanto meno rimettere, prima di avere finito il piatto, altrimenti la sfida viene considerata persa. La sfida è indubbiamente difficile, e infatti finora nessuno l’ha completata. Ma i proprietari sottolineano anche il premio: “Non ti limiti ad avere il tuo nome scritto sul muro. Avrai il muro”, dicono. Secondo qualcuno la sfida però è impossibile, e anche George Shea, fondatore della International Federation of Competitive Eating, che ha dichiarato che secondo lui nessuno al mondo può mangiare un burrito da 13 kg.La sfida del burrito può essere affrontata anche da piccoli gruppi di amici: in questo caso però in premio ci sono solo gadget, e non viene assegnato il premio della proprietà del ristorante.