Matrimoni…per convenienza

Decenni fa, molti matrimoni si facevano per convenienza e le persone restavano insieme “fino a quando la morte le separava”. Ma non perché si amassero, ma perché non c’era il divorzio o non era visto di buon occhio. Oggi le coppie si fanno e si sfasciano con la stessa facilità con cui si può cambiare un paio di scarpe. Tuttavia, la cosa interessante è che la maggior parte delle persone continua a considerare il matrimonio come qualcosa che deve durare per tutta la vita, quando nella realtà, stando alle statistiche, dura in media sei anni. Ogni coppia ha la sua storia, i suoi scontri e difficoltà, ma uno dei fattori chiave che fa deragliare la maggior parte dei rapporti d’amore è la precipitazione al momento di scegliere il partner, o fare il grande passo, trasportati dalle situazioni. Ciò nonostante, perché il rapporto funzioni, prima di compromettersi per sempre, dovremmo porci alcune domande sulle quali non riflettiamo mai abbastanza. Guardate il vostro partner con gli occhi dell’energia. Chiudete gli occhi, immaginate di essere ciechi e di non avere mai visto il vostro partner. Che cosa provate? Cosa risalta di lui/lei? Vi piace quello che vedete? Nella nostra società ci lasciamo prendere la mano da ciò che vediamo con gli occhi, ma non guardiamo quasi mai dentro alle persone. È vero che l’attrazione fisica è importante, ma non è tutto, principalmente quando si cerca qualcuno con cui vivere una vita insieme. I ricordi sono la “colla” che lega la coppia. Ricordare i tempi buoni e cattivi che si è vissuto insieme unisce le persone. Tuttavia, quando due persone sono molto diverse e non hanno delle passioni comuni faranno fatica a costruire quei ricordi piacevoli. Perciò, le probabilità di rottura del rapporto alla prima crisi sono molto alte. Ogni coppia passa attraverso dei momenti difficili e tutti facciamo degli errori. In questi casi, se la persona che avete al vostro fianco non è paziente, la crepa nel rapporto diventerà sempre più profonda. Ovviamente, ogni persona ha i propri limiti, non si tratta di subire tutto e diventare uno zerbino, ma si dovrebbe adottare un atteggiamento positivo ed essere disposti a investire emotivamente nel rapporto, finché guardandovi nello specchio riuscite a trovare coerenza e lealtà la vita anche quella di coppia ha bisogno di persone “vere”.

Baciarsi rafforza l’organismo e ci rende più sani

Amore, scambiamoci un po’ di batteri”. Presumibilmente non è la frase più romantica da dire alla propria ragazza e può anche costarvi un ceffone ben assestato, ma il proposito non è per nulla negativo, perché il bacio è anche questo.Gli studi dell’esperta Susan Erdman rammentano infatti che lo scambio di milioni di microbi che avviene con il bacio è un vero toccasana per il nostro organismo.Il nostro corpo, che piaccia o no, è abitato da centinaia di milioni di microbi e benché si associ la parola “batterio” ad un concetto negativo, la grande maggioranza  di essi aiuta organi e tessuti a svolgere al meglio le loro funzioni.Le cose migliorano poi se ai “nostri” batteri aggiungiamo quelli benigni provenienti da un altro organismo.In che modo? Ma attraverso i baci ovviamente!La conferma è avvenuta anche attraverso gli esperimenti effettuati dalla Dott.ssa su alcuni topolini da laboratorio alimentati con bibite probiotiche Alla fine del ciclo di sperimentazione infatti, i topolini maschi avevano sviluppato pelo lucente ed un’andatura da veri “macho”.Quello che un poeta definì “un’apostrofo rosa tra le parole t’amo” ci aiuterebbe dunque ad avere un umore migliore, una pelle più liscia e una maggiore desiderabilità, perché, si sa, stare in salute ci rende anche più belli!Se dunque vi serviva un ulteriore motivo per dare un bel bacio di durante il Kiss World Day o San Valentino alla vostra ragazza non indugiate. Baciarvi fa bene alla salute!

 

 

Cioccolato e…..San Valentino

La cioccolata piace ai più e quindi rappresenta un regalo sicuro per la festa di San Valentino. Sono ormai storici i binomi cioccolato e personalità, e perfino cioccolato e sesso! Il terapeuta neozelandese M. Langham, certo delle potenzialità del cioccolato, ha addirittura messo a punto dei test in cui sono usati i cioccolatini, catalogati per forma, ripieno, cacao usato e tipo di involucro. Al termine delle sedute, fatte di assaggi, si dice in grado di tracciare un profilo psicologico del paziente! Accertato comunque risulta il binomio cioccolato e desiderio: la fenilalanina, presente nel cioccolato, è prodotta anche dal nostro cervello in fase di innamoramento. Certo è inoltre l’effetto del fenolo  una delle infinite molecole contenute nella cioccolata  come protettore del cuore, e quello della teobromina che, pur agendo come la caffeina, non induce aumento della frequenza dei battiti cardiaci. In realtà le quantità irrisorie di queste molecole per singolo cioccolatino non hanno effetti determinanti, resta però l’effetto psicologico legato all’ appagamento del gusto.

Hearts of chocolate

La città degli innamorati

La città degli innamorati? Più che a Verona, città natale di Romeo e Giulietta, il titolo di capitale dell’amore spetta a Terni, dove tra il II e III secolo nacque Valentino, vescovo e martire, che a furor di popolo, nel corso dei secoli, si è guadagnato l’appellativo di patrono, non solo di tutte le coppie che si amano sul serio ma anche difensore, dei matrimoni “misti”, oggi di grande attualità, perchè celebrò il matrimonio fra il soldato romano Sabino ed la giovane cristiana, Serapia.A Valentino toccò la palma del martirio il 14 febbraio 273 d.C. per ordine del prefetto Furio durante le persecuzioni accese dall’imperatore Aurelio. Era stato accusato di aver sostituito con un rito cristiano l’antica ricorrenza pagana dei Lupercalia, dedicati al dio Lupercus, protettore della fertilità. Ma la notorietà internazionale di San Valentino si deve alla leggenda, nata secondo alcune fonti nei paesi anglosassoni, per cui il santo era solito donare un fiore del suo giardino ai giovani che andavano a trovarlo. Sembra che tra due di questi giovani visitatori sbocciasse l’amore e che essi convolassero lietamente a giuste nozze. Da allora gli innamorati, che in segno di buon augurio, si recavano far visita a San Valentino, divennero così numerosi da indurlo a dedicare un giorno dell’anno a una benedizione nuziale generale.

Sta per arrivare San Valentino….ditelo con un viaggio

Se Cupido, alla faccia della crisi economica, fa ancora scoccare le sue frecce, i fiorai incrociano le dita e fanno scongiuri sperando di vendere qualche rosa rossa in più dell’anno scorso. E se l’omaggio floreale, resta in cima alle preferenze degli innamorati di ogni età, le agenzie di viaggio offrono pacchetti low cost per tutte le tasche, a Parigi o Venezia, da sempre, classiche mete di “fughe d’amore”. Non mancano offerte per week end “roventi”, magari a Sharm El Sheik. Tra le proposte più sfiziose, mini soggiorni alle terme o in una spa, tra saune e massaggi profumati da condividere con l’amato .Pare che l’ultima tentazione sia il fine settimana in un agriturismo con annessa beauty farm che offre un trattamento a base di vino terapia, capace di regalare una pelle di velluto, per provare l’ebbrezza di un bacio durante un idromassaggio al vino doc. Come tradizione comanda molti ristoranti ed enoteche offriranno cenette romantiche a lume di candela Ma c’è chi allegramente preferisce “snobbare” San Valentino ed è il 40 per cento dei giovani italiani tra i 20 e i 30 anni secondo un indagine Doxa  che dichiara di non festeggiare in nessun modo l’evento, evidenziando come il capriccioso dio dell’amore non abbia bisogno di feste comandate….amare è per sempre…

Caratteristiche di un rapporto sano

Nel linguaggio popolare, quando incontriamo una persona di cui ci innamoriamo, diciamo che “ci fa impazzire”, ma è chiaro che in ogni rapporto ci deve essere un po’ di ragionevolezza. E a quel punto possiamo chiamarlo “rapporto sano”, fatto da persone che si comprendono, o possiamo dargli altri mille nomi diversi. Ma soprattutto va detto che in un rapporto del genere è possibile trovare un equilibrio, o almeno questo è ciò che sostengono alcuni esperti. Un punto importante per avere una relazione di coppia sana è che ogni membro sia responsabile della propria felicità. È fondamentale che l’amore verso l’altro nasca da un solido amor proprio e da una forte autostima che rafforzi l’idea che abbiamo tante cose preziose da apportare alla relazione.Ricordate che se vi sottovaluterete, potreste finire per incolpare il vostro partner o per dipendere troppo da lui/lei. È per questo motivo, che il rapporto deve essere tra eguali, ambedue dovete trovare un equilibrio nella ripartizione delle responsabilità. Aprire i canali di comunicazione per mantenere l’equilibrio.  l’importanza della comunicazione per stabilire e mantenere l’equilibrio di cui abbiamo appena parlato. A questo scopo, è fondamentale fare uso dell’empatia e saper aprire canali di ascolto attivo.Non sarà sempre facile, ma è necessario mantenere la capacità di comprensione dell’altro. Bisogna comprendere i punti di vista del proprio partner e il motivo per cui fa ciò che fa. Dobbiamo essere flessibili e tolleranti, anche se non siamo d’accordo con lui/lei. Ci troviamo sulla stessa barca e abbiamo uno scopo comune.Praticare l’assertività in quanto miglior forma di sincerità.Un rapporto di coppia sano non sarà mai basato sulla menzogna, questo è un punto fondamentale. Per questo motivo, è necessario che entrambe le parti siano sincere sulle questioni più importanti, le vere ancore della coppia. Se c’è qualcosa che vi dà fastidio, non tenetevelo dentro fino ad essere saturi, altrimenti diventerete custodi di centinaia di comportamenti che vi creano dispiacere.“Quando qualcuno si mostra a te per quello che è davvero, fidati di lui”.Per quanto il vostro partner vi conosca, inoltre, non conosce al 100% tutti i vostri pensieri. Se scegliete di dare tutto per scontato, è facile che molte situazioni si trasformino in discussioni e dinamiche negative. Anche se siete particolarmente in simbiosi, dunque, cercate di essere chiari quando vi esprimete. Non c’è niente di male a mostrarsi vulnerabili di fronte al proprio compagno di vita, in fondo è la persona che vi ama.

Discutere rende più felici anche in coppia

Una parola detta al momento sbagliato. Un’espressione del viso che suona come una minaccia un pugno sbattuto sul tavolo un gesto di rabbia come una porta che sbatte. I malumori, i comportamenti irritanti fino ad arrivare allo scontro fanno parte del menù quotidiano della maggior parte delle coppie. Almeno di quelle consolidate. Ma  attenzione  non è un segnale di crisi. Al contrario, può essere un indicatore dello stato di salute di un rapporto di coppia perché discutere e persino litigare rende le coppie più felici. Specie quando la relazione è nella sua fase nascente, si cerca di dare il meglio di sé magari anche evitando certi atteggiamenti che invece fanno parte delle nostre abitudini come alzarsi a mezzogiorno nel fine settimana o mangiare patatine sul divano senza cucinare neanche un piatto di pasta . Ma questa sorta di ‘messinscena’ non può reggere per troppo tempo e man mano che la coppia si consolida viene fuori la vera personalità dei partner con tutte le conseguenze che ciò può comportare, incluso innervosire l’altro. “La convinzione che in coppia si stia bene quando si è tranquilli e in armonia è un mito duro a morire spiega Novara, pedagogista. Spesso si è sicuri che tutto vada bene quando si hanno le stesse idee, si condividono gusti e amicizie, si vive d’amore e d’accordo. L’intesa totale, la sintonia, il capirsi con lo sguardo, ci appaiono come l’essenza stessa della relazione affettiva, mentre litigare sembra invece una ferita”. In realtà, dirsene ogni tanto quattro non è affatto negativo: è segno che viviamo una relazione vera senza artifici e che ci si sente totalmente a proprio agio senza dover nascondere le proprie diversità. “Nella complessità della vita di tutti i giorni, e soprattutto nell’intimità delle relazioni di coppia ognuno ha bisogno per essere se stesso e per star bene con il partner di ridefinire e riaggiustare il rapporto: le relazioni prive di conflitti non sono vitali. Attenzione però, questo non vuol dire che sia un bene darsi fastidio apposta, quello che conta è imparare a litigare

L’amore per sempre non è impossibile

L’amore “per sempre” non è impossibile. E ci può essere. Ma sempre più spesso le coppie attraversano crisi che possono provocarne la fine. Eppure, anche in questi casi, l’amore, quello che c’è stato, conta. E si dimostra positivo anche quando c’è da mettere un punto. Risolutivamente. Per farlo con bontà e altruismo.In alcune precedenti ricerche si era già parlato dell’incapacità di porre fine a un rapporto a causa di motivazioni egoistiche. E quindi, ad esempio, l’amore non si chiude per paura di rimanere soli. O per difficoltà economiche. O per alcune questioni legate alla famiglia e agli amici. Ad ogni modo, l’”io” prevale. Pochi giorni fa, invece, una nuova rivelazione. Un team di ricercatori canadesi e statunitensi ha da poco scoperto, infatti, che anche l’altruismo è apprezzabile. E che, in qualche modo, influenza il nostro agire in amore. Lo studio, pubblicato sulla rivista Journal of Personality, ha sottolineato che anche i bisogni del partner vengono considerati anche alla fine del sentimento. E valutati attentamente.Non si sa perché prevalga questa bontà d’animo: “è qualcosa pro-sociale”Per giungere a queste conclusioni, gli esperti dell’Università dello Utah hanno realizzato due studi differenti. Nel primo sono state monitorate 1.500 persone per dieci settimane. Nel secondo, invece, hanno osservato 500 partecipanti prossimi alla rottura della relazione. Ebbene, secondo Samantha Joel, “Quando le persone percepivano che il partner era fortemente coinvolto emotivamente nella relazione, erano meno propensi a sospendere il rapporto”.In altre parole, si ha paura che l’altro soffra. Arrivando così a sopravvalutare l’emozione dell’altro. “In generale non vogliamo danneggiare i nostri partner e ci preoccupiamo della loro sofferenza”, commenta Joel. Ciò serve a dimostrare che “ci si prende cura dell’altro e ci si preoccupa del partner e dei suoi sentimenti”. E conclude: “Non ci sono valide spiegazioni sul motivo per cui c’è questa attenzione. E’ qualcosa pro-sociale”.

Il controllo è spesso insicurezza

ll controllo è un modo di manifestare insicurezza.  Avere bisogno di sorvegliare continuamente l’altra persona, significa che non si ripone abbastanza fiducia in lui/lei o che semplicemente si ha paura, inconsciamente, che l’altro si allontani .Far parte di una coppia e quindi dover rispettare alcune “regole”, come l’essere fedeli, non significa dover tagliare le ali al proprio partner.Se la nostra intenzione è trasferirci per un altro lavoro inseguire i nostri sogni, anche se sarà complicato da accettare o organizzare, nessuno potrà o dovrà impedircelo. La rinuncia o la scelta di favorire è impegnarsi perché la relazione continui. Quando si è coinvolti risulta più complicato, dal momento  che si tende a pensare di star facendo “ di una mosca un elefante”. Ma è proprio ciò di cui cercano di convincervi le persone che vi controllano. Probabilmente Sara, accanto a Luca, si sente speciale. Lei è la sua principessa, la cosa migliore che gli sia capitata, è unica e insostituibile. E, proprio per questo, lui crede di avere il diritto di decidere sulla sua vita e lei, inconsciamente, si lascia controllare.Lascia che lui abbia il coltello dalla parte del manico sul fatto che lei che possa uscire o non uscire con chi le pare, non rispondere subito al telefono se non vuole, che non debba passare per forza le domeniche con la sua famiglia o fare tutti i viaggi insieme. Di sicuro lei si sente protetta e al centro del suo mondo. Ma a lungo andare può diventare segno di avere a che fare con una personalità manipolatrice. Ricordate sempre: siete gli unici padroni della vostra vita. E i vostri partner dovrebbero essere i vostri più grandi alleati, non certo i primi ad affossarvi, e più vi capiranno

 

Che cosa fa funzionare, davvero, un matrimonio?

Qual è il fattore determinante perché una storia resista agli urti del tempo, al lavorio nefasto e inesorabile della quotidianità, alla noia? Rispondere è un rebus complicato che non smette di interessare una moltitudine di coppie assediate dal nemico numero uno, il venir meno di “quella cosa lì” anticamera certa della crisi e forse della rottura. Tutti vogliono sapere come si fa. E studiosi, esperti e osservatori non mancano di dire la loro.Valentina Rimini, per esempio, non ha dubbi: nel suo L’amore non ha legge,punta molto sul recupero della parte più passionale di un rapporto. E suggerisce di tirare il freno a mano negli affari e di concedere più spazio al sesso: in una relazione l’intesa fisica – ricorda Rimini – conta per il 70 per cento.Sembra darle ragione The science of kissing, l’ultimo libro di Sheril : il segreto della durata di una relazione sta nel bacio. È col bacio che capiamo se siamo di fronte all’anima gemella, ed è importante che, negli anni, una coppia continui a baciarsi, mantenendo viva un’intimità forse ancora più profonda di quella sessuale, E se invece il segreto si custodisse inaspettatamente nella sottomissione femminile? La provocazione arriva da  Miriano«Tocca alle donne, per far funzionare un matrimonio, recuperare virtù e ruoli antichi, tutti femminili, come la pazienza, la mitezza, la comprensione, l’accoglienza», spiega Miriano che  convinta che le donne debbano tornare a fare le donne  continua, rincarando la dose: «Bisogna amare per prime. E per quanto riguarda la sottomissione  l’obbedienza leale e generosa, il mordersi la lingua prima di rispondere  ricordare che chi “è sotto” sostiene tutti, fa da fondamenta. È chi sta sotto che regge il mondo».La durata, di per sé, non è un indice certo che le cose vadano bene. Le persone stanno insieme a lungo per molti motivi, che spesso non c’entrano nulla con l’amore, dal mutuo ai figli piccoli, alle insicurezze personali. Stare bene, addirittura essere felici, è questo invece il problema. La formula vincente, assicura  Aron, c’è e si chiama “me-marriage”, in italiano,  suona male, potremmo chiamarlo “matrimonio- me”. Sarebbe a dire: le unioni più felici, soddisfacenti e anche durature, sono quelle che favoriscono la crescita personale, è quella che consente a ciascun partner di ampliare il sé, personale. Di apprendere cose nuove e realizzarsi come individuo attraverso l’altro. In un cantuccio ormoni impazziti, passionalità e romanticismo, ma anche soldi e interessi economici, tipici di certe coppie-impresa votate a obiettivi molto concreti. Tutto questo, spiega Aron, va in secondo piano rispetto alla crescita personale”, il fattore x che, in una relazione, dona vero benessere e felicità. Quanto il vostro partner ha contribuito a farvi imparare cose nuove? Quanto l’averlo conosciuto vi ha reso migliore? Sono solo un paio delle domande di un breve test messo a punto dai due studiosi per misurare il quoziente di “auto-espansione” raggiunto con il partner.