È molto importante conoscere gli errori più comuni che si commettono con i nostri amici felini per garantire loro una vita felice e sana. Ecco alcuni degli errori più frequenti: I gatti amano le coccole, ma solo quando lo decidono loro. Forzarli può renderli nervosi o aggressivi. Non rispettare i loro spazi: Ogni gatto ha bisogno del suo spazio personale. È importante rispettare i suoi tempi e non disturbarlo quando vuole stare tranquillo. Sgridarli troppo: Sgridare un gatto non serve a molto e può danneggiare il vostro rapporto. È meglio premiare i comportamenti positivi e ignorare quelli negativi. Non giocare con loro: Il gioco è fondamentale per la salute mentale e fisica del gatto. Dedica almeno mezz’ora ogni giorno a giocare con lui. I gatti hanno esigenze nutrizionali diverse dai cani. È importante scegliere un cibo specifico per gatti. Lasciare sempre cibo a disposizione: L’obesità è un problema comune nei gatti. È meglio stabilire orari fissi per i pasti e non lasciare cibo disponibile in continuazione. Dare al gatto cibo umano: Molti alimenti umani sono dannosi per i gatti. Evita di dare al tuo gatto cioccolato, cipolle, aglio, uva, uvetta e altri alimenti potenzialmente tossici. Non tagliare le unghie: Le unghie lunghe possono causare disagio al gatto e danneggiare i mobili. È importante tagliarle regolarmente. Non fornire un ambiente sicuro: Assicurati che la tua casa sia a prova di gatto, eliminando eventuali pericoli come sostanze tossiche o oggetti che il gatto potrebbe ingoiare.
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I gatti non obbediscono
I gatti sono noti per essere liberi e meno obbedienti rispetto ai cani, ma questo non significa che siano meno intelligenti o che non possano imparare. I gatti sono animali solitari per natura e non hanno la stessa attitudine alla cooperazione che hanno i cani, che discendono da animali da branco. Questa indipendenza si traduce in un comportamento meno diretto a compiacere gli esseri umani. I gatti sono motivati principalmente da ciò che li interessa in quel momento, come cibo, gioco o esplorazione se siete seduti o sdraiati sul letto e chiami il tuo gatto se la richiesta non rientra nelle loro priorità, è probabile che la ignorino. I gatti possono imparare, ma lo fanno in modi diversi rispetto ai cani. Spesso imparano tramite associazioni positive, come ricompense, esempio quando prendi un piatto per dargli da mangiare, piuttosto che tramite comandi diretti. Questo può dare l’impressione che non obbediscano, anche se in realtà stanno imparando a modo loro. Ogni gatto ha una personalità unica. Alcuni possono essere più inclini a interagire e “obbedire”, mentre altri possono essere più distaccati o diffidenti. In sintesi, i gatti non “obbediscono” nel senso tradizionale perché sono creature indipendenti con motivazioni proprie. Tuttavia, possono imparare a rispondere a certi stimoli o comandi se trovano un motivo valido per farlo!
Lo strano comportamento dei gatti
Avere un gatto può essere un’ esperienza straordinariamente gratificante. Il gatto è un amico che ti aspetta a casa. Inoltre, possedere un gatto ha benefici per la salute come ridurre lo stress e l’ansia. Ci sono diversi fatti che non conosciamo sui gatti e sul loro comportamento, ad esempio, quando sei seduto sul divano e lui arriva e ti tocca e si strofina.I gatti spesso battono la fronte contro il viso, le gambe o fronte del loro proprietario. Quando lo fanno, non provano in nessun modo di combattere. Gli esperti dicono che i gatti lo fanno per salutare i loro umani preferiti. Un gatto che fa questo si fida di te e si sente sicuro intorno a te. Quando i gatti si sfregano contro i mobili, cosa o persona che sia, trasferiscono i loro feromoni all’individuo o all’oggetto per contrassegnarlo come un territorio di fiducia. Gli esperti chiamano così questo comportamento: il passero. Ora sii orgoglioso del tuo modo di essere e coccola il tuo gatto se adotta spesso questo comportamento. Quando si tenta di leggere o quando si cerca di scrivere al computer, quando sei a preparare un piatto di pasta eccolo che arriva e si affretta a sdraiarsi sul libro o sulla tua tastiera o annusa cosa stai cucinado. Quando ciò accade, potresti perdere la pazienza. Tuttavia, tieni presente che i gatti lo fanno semplicemente per attirare la tua attenzione. Quando si frappongono tra te e l’oggetto che attira la tua attenzione, i tuoi gatti stanno solo cercando di dirti di prenderti un po’ più di cura di loro. Inoltre, si trascinano sui tuoi effetti personali il più delle volte per contrassegnare il loro territorio.

La volpe
La volpe rossa, o semplicemente volpe, è la più grande delle volpi propriamente dette e il carnivoro con l’areale più vasto, essendo presente in tutto l’emisfero boreale dal circolo polare artico al Nordafrica, il Nordamerica e l’Eurasia. Il suo areale si è espanso insieme a quello umano, essendo stata introdotta in Australia, dove viene considerata nociva per i marsupiali e uccelli indigeni. Fra le volpi del genere Vulpes, la volpe rossa rappresenta una forma più specializzata al carnivorismo. Oltre che per le maggiori dimensioni, si distingue ulteriormente dalle altre volpi per la capacità di adattarsi a qualsiasi ambiente. La volpe rossa vive solitamente in coppia o in piccoli gruppi rivolti ad una coppia riproduttiva e la sua prole o da un maschio con varie femmine imparentate. I cuccioli cresciuti tendono a rimanere con i genitori per assisterli nella cura di nuovi piccoli. Si ciba prevalentemente di piccoli roditori, ma caccia anche conigli, uccelli terricoli, rettili, invertebrati e giovani ungulati. Ogni tanto si nutre anche di frutta e vegetali. Sebbene tenda a uccidere i predatori più piccoli, incluse altre specie di volpe, è vulnerabile agli attacchi di predatori più grossi come lupi, coyote, sciacalli e vari felini di grossa taglia. La specie ha una lunga storia d’associazione con gli umani, essendo stata cacciata attivamente come animale nocivo o da pelliccia per molti secoli, ed è protagonista di tante fiabe e leggende e per la sua furbizia, da qui il detto “furbo come una volpe” Dato il suo vasto areale e la popolazione numerosa, è fra gli animali più importanti nel commercio delle pellicce.
Quanto è importante dormire
Che lo facciate su un amaca dondolati dal vento, in riva al mare, sul divano,o sul letto di casa a tutti sarà capitato di sognare. Sognare è un’attività molto salutare. A causa dei ritmi sempre più frenetici della vita, tendiamo a ricordare poco i sogni e, in generale, a sognare molto poco. Probabilmente la causa è che passiamo troppo poco tempo in fase rem, la fase particolare del sonno in cui si verificano la maggior parte delle esperienze oniriche. Quando il sonno è sano, ha un andamento particolare e ricorsivo: ci sono cicli di circa novanta minuti ciascuno, divisi in fasi. Durante questo periodo si alternano la fase non-rem, cioè quella dedicata al sonno ristoratore in cui non si è completamente immobili, e la fase rem, in cui siamo completamente immobili. La fase rem, cioè “movimenti rapidi degli occhi” è quella in cui compaiono i sogni. L’immobilità forzata serve al nostro corpo per bloccarci, altrimenti rischieremmo di mimare i movimenti fatti nei sogni, con il risultato di farci male o combinare disastri in casa mentre siamo addormentati. Lo stress influisce negativamente sulla qualità del sonno rem, ed è un peccato perché i sogni servono anche a proteggerci dagli effetti dannosi degli eventi stressanti della vita quotidiana, oltre che a migliorare l’empatia. A molti sarà capitato di non trovare soluzione a un problema lavorativo o personale, soluzione che invece sembra spuntare dal nulla dopo una bella dormita. Proprio da qui deriva il consueto “dormici su” consigliatoci spesso da amici e parenti. Dietro la saggezza popolare si nasconde in realtà un dato scientificamente provato: durante il sonno le esperienze della giornata vengono riconsiderate, elaborate e codificate secondo strategie diverse rispetto a quelle che utilizziamo da svegli, concediamoci quindi le giuste ore di sonno ci aiuteranno anche quando siamo svegli.
L’arcobaleno
“Dopo la pioggia viene il sereno, brilla in cielo l’arcobaleno” scriveva Gianni Rodari. Ma cos’è un arcobaleno? L’arcobaleno appare quando la luce bianca passa attraverso gocce d’acqua rimaste in sospeso. L’acqua ha una densità diversa da quella dell’aria e la luce viene rifratta in maniera diversa, creando lo spettro di colori dell’arcobaleno. Questo può accadere, ad esempio, vicino a una cascata oppure durante o dopo un temporale.L’arcobaleno non è realmente diviso in strisce. Si tratterebbe invece di una gamma di colori che si sviluppa in maniera continua. Pare sia il nostro cervello a vedere l’arcobaleno come un’unione di strisce colorate ma non è chiaro il meccanismo che ne sarebbe all’origine.Si dice che i colori dell’arcobaleno siano sette: rosso, arancione, giallo, verde, azzurro, indaco e violetto. Sembra però che la percezione di questi colori possa variare da persona a persona, e da cultura a cultura. Nel suo scritto “Meteorologia” Aristotele scrisse di tre colori: rosso, verde e blu. Dante, invece, nel Purgatorio parla di “sette liste”. Successivamente, Newton rapportò le note musicali ai colori dell’arcobaleno, che così diventarono sette. In realtà, non esiste un numero preciso di colori, perché ogni tonalità si fonde con quella precedente e successiva. Il numero dei colori è negli occhi di chi guarda. Una leggenda irlandese racconta che un folletto abbia nascosto una pentola d’oro dove l’arcobaleno tocca terra. Si dice anche che si possa esprimere un desiderio, se si riesce a vedere il punto in cui l’arco di colori raggiunge il suolo. Secondo la mitologia nordica, l’arcobaleno collega il mondo dei vivi a quello dei morti. Per i greci questo grande arco rappresentava, messaggera degli dei. Nella mitologia indiana l’arcobaleno viene chiamato Indradhanush, cioè arco di Indra, dio del fulmine e del tuono In questi Giorni l’arcobaleno è stato dipinto su un lenzuoli o su un fogli per sconfiggere la paura del Coronavirus e, al tempo stesso, cercare di far capire ai propri bimbi la complessità di quanto sta accadendo. È un tempo sospeso, questo, fra giorni che sembrano tutti uguali e l’attesa delle notizie. Che sia esposto ad un balcone in giardino o sul terrazzo per essere visibile anche all’esterno, o che lo si appenda in camera, a mo’ di incoraggiamento, l’arcobaleno è ormai su tutte le bacheche, su tutti i social, accompagnato dall’hashtag #andràtuttobene e #coloravirus.
Perché proviamo emozioni?
Un tramonto sul mare, un litigio importante, un abbraccio al rientro dalle vacanze, un caffè sul lago…. miglioni le circostanze che evocano emozioni…. ma cosa sono veramente le emozioni? Le emozioni di base hanno scopi di adattamento molto semplici ma importanti per la nostra sopravvivenza. Per quanto riguarda le emozioni piacevoli gioia, felicità ecc., si può affermare che la descrizione precisa di un’emozione positiva ha la funzione di rafforzare i legami affettivi con le altre persone. Gli studiosi che si occupano di emozioni di recente hanno ribadito la centralità dell’esperienza emotiva quale “canale comunicativo” privilegiato nei rapporti con gli altri. La funzione adattiva delle emozioni spiacevoli o dolorose paura, rabbia, tristezza ecc., invece, sembra essere quella di “avvisarci” e di descrivere situazioni da noi interpretabili come minacciose anche dal punto di vista psicologico oltre che fisico e quindi di agire di conseguenza ad esempio la reazione di paura di fronte ad un pericolo permette di reagire prontamente per evitarlo. Le emozioni sono esperienze che le persone ricordano con grande frequenza sia per comunicarle ad altri, sia per rimuginarle fra sé e sé. Infatti, le informazioni più importanti che comunichiamo scambi comunicativi con amici, compagni di vita, ecc. sono le esperienze emotive associate agli eventi che raccontiamo.L’emozione è dunque una esperienza intensa e passeggera che diventa un’occasione per prendere contatto con gli altri in vari modi.
Il buongiorno….con un gattino
Chi di noi non è di corsa già al mattino? Oggi giorno sembra non ci sia più tempo per niente, fin dal risveglio! È diverso per chi vive con i gatti e sperimenta le loro fusa. E’ noto che una vita sana e felice non può prescindere solo da un altrettanto sana colazione consumata a tavola e senza fretta…E, per chi ha la fortuna di avere un gatto che si aggira per la casa al primo movimento o alla prima luce del giorno, i benefici di un dolce risveglio possono essere ancora maggiori! Infatti, pare che scambiarsi una buone dose di coccole con il proprio gatto prima di andare a scuola o di uscire per andare al lavoro, possa migliorare il fatale momento della sveglia e dare la giusta carica di positività per affrontare ogni giornata con il sorriso. Iniziare la giornata insieme, fin dalla colazione, potrà aiutarci a rafforzare il legame con il nostro gatto. Sebbene sappiamo sia un animale da compagnia piuttosto libero, il fatto di prendersi cura di un gatto contribuirà a mantenerlo più tranquillo durante la giornata, mentre noi saremo fuori casa.
Piangere ecco perchè
Ogni vita comincia con il battito del cuore e un pianto: è il segnale che siamo arrivati al mondo, siamo qui, e abbiamo bisogno di aiuto. Attaccabili in tutto, non abbiamo altro sistema per attirare l’attenzione sulle nostre necessità. Alcuni sostengono che l’uomo sia l’unico essere vivente che piange consciamente, mentre secondo altre teorie questo non è del tutto vero, perché anche altri vertebrati come scimpanzé, elefanti, orsi, cani, hanno un sistema lacrimale simile al nostro che serve a mantenere umida la superficie degli occhi. Si potrebbe dire allora che soltanto l’uomo ha sviluppato un pianto di tipo emotivo, ma sappiamo che anche i cuccioli di molti animali, se separati dalle madri, producono dei versi particolari che in alcuni casi assomigliano proprio al pianto dei bambini. Quanto si piange nel mondo? Secondo una ricerca dell’Università olandese il paese dove si piange più spesso sono gli Stati Uniti, e subito dopo, a pari merito, Italia e Germania. Il paese in cui si piange di meno è invece la Cina. Parlando poi di sessi, le donne piangerebbero più spesso. Uno studio tedesco rivela che le donne versano più lacrime, con aumento del fenomeno prima e dopo il ciclo mestruale, mentre i maschi lo farebbero tra le 6 e le 17 volte. Le lacrime dovute ad emozioni di gioia o tristezza contengono infatti livelli più alti di proteine, che hanno un ruolo chiave nel sistema immunitario. Una delle loro funzioni potrebbe proprio essere quella di togliere sostanze chimiche che aumentano durante un evento traumatico, prevenendo il rischio di infarto e riportando l’armonia. Piangi dopo il sesso? È normale I ricercatori chiamano questo fenomeno “depressione post-coito” e lo hanno studiato e documentato fin dall’antichità. Galeno, scriveva intorno al 150 d.C.:«Dopo l’orgasmo, tutti gli animali tranne i galli sono tristi».In realtà questa sorta di malinconia, che colpisce sia uomini che donne, pare essere una risposta dell’organismo al flusso di ormoni rilasciati durante l’atto sessuale. Piangere fa stare meglio Spesso si sente dire che piangere è uno sfogo, che dopo aver versato lacrime a fiumi ci si sente meglio, quasi più rilassati. In effetti alcuni ricercatori hanno filmato 60 persone intente a guardare un film triste. Tra queste, 28 hanno pianto: subito dopo il film, questi “sentimentali” erano più tristi dei compagni di test; ma a 90 minuti dalla proiezione, si sentivano molto meglio di chi non aveva pianto. Secondo una delle maggiori teorie sul tema, detta “del recupero”, il corpo ritroverebbe l’equilibrio più facilmente, dopo un pianto liberatorio.
Cosa accade se non facciamo la doccia per due giorni
A tutti può capitare di non fare una doccia per uno o due giorni. Si tratta di una dimenticanza che, però, ha ricadute significative sul corpo. A rivelare le conseguenze di un simile comportamento è una ricerca pubblicata da TwentyTwoWord e realizzata da un team di ricercatori americani. In pratica, in questo periodo, il corpo è oggetto di una vera e propria invasione batterica e di funghi. Sono oltre mille le tipologie di batteri che ricoprono il corpo in simili condizioni; si tratta di micro organismi spesso pericolosi per l’uomo, soprattutto se entrano in contatto con gli occhi, il naso e la bocca. Ma anche la pelle che può soffrire la mancanza prolungata di una doccia. Secondo i ricercatori, infatti, il contatto del sudore e l’umidità comporta abrasioni cutanee, infezioni, la proliferazione di funghi e, di conseguenza, di cattivi odori. La dermatite ad esempio, è una delle possibili conseguenze con macchie scure che si compattano con il tempo provocando uno strato di sporco difficile da eliminare, ma solo nei casi più gravi di scarsa igiene. Sono gli occhi, la bocca, i genitali, le ascelle ed il viso a rappresentare le aree del corpo più a rischio infezioni batteriche perciò è utile tenerle sempre ben pulite, lavandole accuratamente con l’ausilio di una spugna e un ottimo detergente e asciugandole bene.Anche la durata della doccia è importante. Un’esposizione eccessiva all’acqua corrente può comportare la rimozione del film idrolipidico della pelle, rendendo l’epidermide secca e squamosa. Insomma lavarsi è utile, ma è indispensabile non esagerare. Anche i bambini che hanno una pelle più delicata, devono essere lavati per non più di due volte alla settimana.

