Un piatto gustosissimo

Le zucchine alla scapece sono un secondo piatto o un contorno tipico della cucina napoletana, una preparazione dal sapore forte e particolare che ben si associa a tutti i piatti a cui può accompagnarsi, sia di carne che di pesce. Si tratta di un piatto molto saporito e facilissimo da preparare, anche se deve riposare un paio d’ore prima di essere portato in tavola. Le squisite zucchine alla scapece si cucinano tagliando a rondelle le zucchine per poi friggerle sistemandole infine in un’insalatiera, aromatizzandole con aglio, foglie di menta e aceto e lasciandole marinare tranquillamente per un paio d’orette. Scopriamo tutti i passaggi per preparare velocemente lezucchine alla scapece.Per prima cosa pulite le zucchine e tagliatele a rotelline non troppo sottili, quindi friggetele in abbondante olio caldo per alcuni minuti. Quando appariranno sufficientemente dorate, scolate le zucchine e versatele direttamente all’interno di una insalatiera piuttosto capiente. Aggiustate di sale e aggiungete anche alle zucchine nell’insalatiera qualche spicchio di aglio e qualche foglia di menta, realizzando diversi strati. Irrorate il tutto con l’aceto e lasciate riposare per circa 2 ore, una volta trascorso questo periodo di tempo mescolate il tutto e servite subito in tavola

La pizza è calda, appiccicosa, deliziosa e… pericolosa

Calda o fredda, rossa o bianca, farcita o semplice, se ne parla in tanti termini, ma probabilmente mai di pizza pericolosa. E invece, il piatto forte del Bel Paese che fa impazzire anche gli americani è anche questo. Sembra infatti che ben 2.400 cittadini statunitensi siano finiti in ospedale a causa della pizza. Perche’ parliamo di pizza pericolosa La Commissione sulla sicurezza dei prodotti dei consumatori degli Stati Uniti mette in guardia gli americani. La pizza è calda, appiccicosa, deliziosa e… pericolosa. Ebbene sì, non bisogna mai dimenticare che anche le cose migliori della vita possono essere rischiose. E non stiamo parlando di pericoli legati alla linea o al colesterolo, come si potrebbe intuire. Ma di veri e propri rischi per la salute, con conseguenze anche importanti. Nella sua ultima serie di dati, la CPSC esplora ogni tipo di danno impensabile. Ne deriva una stima per molti versi sorprendente. Ad esempio, sembra che migliaia di persone siano state vittime di lesioni legate alla pizza. Dunque i motivi principali per cui la pizza ha inviato persone al pronto soccorso sono stati i tagli e le ustioni. la sicurezza alimentare. Quando parliamo di “sicurezza alimentare” di solito intendiamo il modo in cui la carne e i prodotti vengono gestiti nei ristoranti e nei negozi di alimentari. Non ci verrebbe mai in mente di pensare ad una pizza pericolosa, capace di provocare ustioni e lesioni. E invece, in America, molte persone si sono ferite tagliando o afferrando e mordendo un pezzo di pizza bollente. Altre scivolando e cadendo mentre trasportavano pizze, oppure entrando e uscendo da pizzerie,un dato buffo, ma non troppo,è innegabile che pensare alla pizza come un alimento capace di ferire può apparire buffo. E alcuni potrebbero ritenere i risultati di questa ricerca inverosimili. In realtà, se pensiamo a quante persone mangiano la pizza, questo numero di incidenti appare persino basso.

Il cibo più consumato in tempo di covid

Quando parliamo di alimentazione e cibo, noi italiani non abbiamo nulla da imparare da nessuno. Abbiamo inventato la dieta mediterranea. Produciamo e coltiviamo in effetti tutti gli alimenti presenti sulla terra. La nostra cucina e i nostri vini sono da sempre tra le eccellenze mondiali. Ma, proprio parlando di classifiche mondiali, ecco che sono stati pubblicati i tre cibi più consumati al mondo. E, senza apparenti sorprese, 2 su 3 sono tipicamente tricolori: pasta e pizza. Al primo posto, però, il riso, che può vantare comunque delle ottime coltivazioni anche in Italia, specialmente in Piemonte, Lombardia e Veneto. Piatto tipico nazionale di paesi giganteschi quali Cina, India e Giappone, è tuttavia presente in quasi tutti i paesi del globo. L’intero continente asiatico, contando più di 1 miliardo persone, è risultato decisivo nella vittoria finale. In questi paesi va anche ricordato che il riso ha tantissime varietà, e spesso, costando molto poco, è l’alimento base sulle tavole dei ceti medio bassi. Negli ultimi anni, però, anche grazie a cuochi e chef rinomati, il riso ha conquistato gli europei e gli italiani. Nel nostro paese è molto apprezzato sia nella versione invernale del risotto, che in quella estiva del riso freddo ,ma in quest’anno di covid è stato toccato il record di consumo di pasta. Nel nostro paese è risultata anche molto gradita la versione integrale, sempre più inserita nelle diete per perdere peso. Ricordiamo che tutti i recenti studi in ambito alimentare, hanno confermato che assumere carboidrati fa bene al nostro corpo. L’importante è cercare di non abbinare il pane alla pasta e di non esagerare con sughi e condimenti.

Le giuste temperature per pane e pizza fatti in casa

Pizze, focacce, dolci. Il profumo dei prodotti da forno preparati in casa inonda le stanze e fa venire l’acquolina in bocca. Ma capita, per chi si improvvisa pasticciere o panettiere per chi è alle prime armi, che qualcosa vada storto e che l’odore di pane diventi puzza di bruciato. Nella maggior parte dei casi l’errore sta proprio nelle temperature che si utilizzano per cuocere gli impasti. Ecco perché è importante non andare ad occhio ma seguire  regole precise, che vanno poi calibrate a seconda delle caratteristiche del proprio forno. Infatti ogni prodotto necessita di una temperatura differente per essere cotto ad arte, e questa ne determina le caratteristiche finali, sia in termini di fragranza e sapore che di conservabilità.
Per fare una pizza in casa, è buona norma aumentare il grado di idratazione dell’impasto oppure la percentuale di grassi al suo interno olio extravergine, burro, strutto che, con la loro azione protettiva sull’amido, consentiranno all’acqua rimasta a fine cottura di permanere più a lungo nel prodotto finito».
Diverso è il discorso per il pane o i dolci che necessitano di temperature più basse.Per i panini che hanno pezzatura più piccola, vanno bene 250 gradi. Per il pane comune bisogna partire da 220 e far scendere la temperatura a 180, per fare asciugare bene la mollica e renderlo più conservabile oltre ad essere più fragrante. Per i dolci invece, ad esempio un Pan di Spagna, bisogna rimanere su temperature più basse: 170/175 gradi. Stessa cosa per i croissant poiché sono ricchi di grassi e cuocendoli a temperature più elevate rischieremmo di tirarli fuori dal forno crudiI biscotti, invece, vanno cotti a 170 gradi per 15 minuti tranne che per le brioches, ad esempio, la cui conservabilità è in po’ più alta, come per i panini.

Pasta Day

Secondo dati diffusi da Unione Italiana Food  in Italia tutti mangiano pasta (98%) con 23,1 kg procapite annui. Circa 6 italiani su 10, in tutte le fasce di età e con un picco al centro-sud, la portano in tavola tutti i giorni. E durante il lockdown il 28% ne ha consumata di più. Ma la pasta made in Italy è la prima scelta  anche per il 72% delle famiglie inglesi, il 68% di quelle francesi, il 54% di quelle tedesche e il 48% negli Stati Uniti. Uno dei caposaldi della cucina italiana è senza dubbio la pasta alla carbonara, piatto romano per eccellenza diventato ormai un classico la cui preparazione accende sempre il dibattito tra cuochi, esperti di gastronomia e semplici golosi. La ricetta originale prevede esclusivamente l’utilizzo del guanciale e del pecorino romano, niente cipolla o aglio, con cui si condiscono a fuoco spento gli spaghetti legandoli con le uova sbattute e abbondante pepe nero.

Scegliere la pizza meno calorica

Per evitare le calorie di una pizza una capricciosa ha circa 320 calorie per 100 gr bisogna scegliere condimenti leggeri e che possano abbassare le calorie di una classica pizza. Devi sapere che una pizza tradizionale pesa almeno tra i 300 e i 400 grammi, quindi di per sé questa è molto calorica! Tra le pizze consigliate a dieta ci sono:La margherita classica, questa ha 270 calorie ogni 100 grammi, ed è di solito la più consigliata a dieta. Pizza con verdure grigliate e funghi, circa 300 calorie ogni 100 grammi, ideale per riuscire a integrare le verdure all’interno della cena. Pizza solo pomodoro, basilico e un goccio d’olio senza mozzarella chi non può mangiare formaggi durante la dieta può scegliere di mangiare lo stesso la pizza. Pizza pomodoro e verdure, in questo caso la pizza ha 240 calorie per 100 gr.Questi sono solo alcuni esempi delle pizze a dieta che si possono consumare, in linea generale si consiglia di evitare invece pizze particolari e ricche di condimenti o ingredienti, come salumi se proprio non puoi resistere, meglio optare per degli affettati magri, formaggi stagionati, panna, carne e altri condimenti eccessivamente grassi e calorici.

Anche la pizza subisce il coronavirus

Il lungo periodo di lockdown e le chiusure forzate non hanno giovato nemmeno a sua maestà la pizza Margherita che, dopo 131 primavere, rischia il collasso. In pericolo, causa il coronavirus, è il futuro di ben 63mila pizzerie e quello di circa 200mila addetti. Un settore, insomma, che pure ora conta i danni della terribile pandemia.A lanciare l’allarme è Coldiretti che in un’analisi ricorda come il fatturato della pizza nel mondo abbia superato di gran lunga i 100 miliardi di euro, confermandosi una pietra miliare del Made in Italy e un simbolo del successo della dieta mediterranea nel mondo, tanto che l’Unesco ha proclamato l’arte dei pizzaioli patrimonio immateriale dell’umanità.Nel periodo pre-Covid 19 solo in Italia si sfornavano circa 8 milioni di pizze La chiusura forzata dei locali ha avuto dunque un impatto devastante non solo sulle imprese e sull’occupazione ma anche sull’intero sistema agroalimentare che ha visto chiudere un importante sbocco di mercato per la fornitura dei prodotti. Durante il lockdown dovuto all’emergenza gli italiani non hanno comunque voluto rinunciare alla Margherita provando a farla in casa con il raddoppio delle vendite di preparati per pizze Con le prime riaperture in molti sono invece ricorsi prima alla consegna a domicilio e poi all’asporto pur di non farsi mancare il piatto simbolo del Made in Italy, anche se la ripartenza per i locali resta comunque difficile a causa di una diffusa diffidenza da parte di chi ha ancora paura, della chiusura di molti uffici con lo smart working e dell’assenza totale dei turisti stranieri, da sempre tra i più accaniti consumatori di pizza.

 

Il consumo quotidiano di caffè

Una ricerca della Duke University ha rilevato come il consumo quotidiano di caffè, o bevande gassate aumenti di quasi il 10% l’apporto di zuccheri, aumentando così il rischio di disturbi cardiovascolari e obesità. E il riferimento non è solo ai bevande, tradizionalmente ricche di grassi di ogni tipo, ma anche alla semplice tazzina di espresso, soprattutto laddove si abbondi con lo zucchero: ecco perché eliminare il caffè dal menu potrebbe significare risparmiare centinaia di calorie, a tutto vantaggio del girovita.

Siamo tutti come il bordo della pizza o la parte migliore o lo scarto

Se la pizza all’ananas è una bizzarria tutto sommato tollerabile per voi mentre quella ai 110 formaggi  totalmente esagerata, che ne dite della trovata a metà tra il curioso e il fantasioso di una catena di ristoranti italiani in America? Dal 18 luglio, infatti,  nel New Jersey,  presenterà nel menù una particolarità: ovvero una scatola all’interno della quale ci saranno solo i bordi della pizza.C’è chi ama il cornicione della pizza a Napoli è un must e può essere farcito anche con la ricotta e chi invece preferisce eliminarlo concentrandosi più sulla pizza stessa: da Villa Italian Kitchen la maggior parte dei clienti va matta per la crosta che fanno tanto da accogliere finalmente le richieste degli avventori e soddisfarli in tutto e per tutto proponendo un nuovo piatto, fatto per l’appunto soltanto della parte finale della pizza. Il prezzo di questa trovata è più che gustoso: per 6 pezzi di crosta solo 2,70 dollari, e il bello è che non bisogna neanche perdere tempo a consultare il menù e scegliere tra decine e decine di pizze… Basta poco e il pranzo è servito!

E pizza sia!! ma attenti alla scelta

Basta scorrere la lista di una qualsiasi pizzeria per rendersi conto delle mille facce che può assumere la più italiana delle ricette: a fianco delle classiche Margherita e Marinara si sono ormai guadagnate un posto fisso la pizza con mozzarella di bufala insieme alla sempre più diffusa Ortolana. Fin qui tutto bene, ma come non rimanere perplessi davanti a un’inquietante Katerpillar con una farcitura così piccante e indigesta da perforare ogni difesa gastrica o allo sviamento di una Patatosa devastata da una montagna di patatine fritte e ketchup? Le differenze non sono solo nel gusto, ma anche nella sostanza energetica .Se tra una Marinara con pomodoro, olio e origano e una Capricciosa condita con carciofini, funghi, olive, prosciutto e abbondante mozzarella ci possono essere anche 500-600 calorie di differenza, l’ibrida pizza patatosa può sfondare il muro delle 1300 calorie. E a proposito dei grassi, una curiosità certamente da americani: gli esperti del Georgia-Pacific di Atlanta hanno studiato la pizza e hanno ideato un modo per renderla meno calorica. Basta appoggiare una salvietta di carta assorbente evitando quella che si sfalda facilmente sulla superficie di una pizza calda per rimuovere fino al 14 per cento dei grassi.E le pizze surgelate? Vendute in confezioni con tutti gli ingredienti necessari per prepararle, sono pronte in una ventina di minuti, richiedono solo un piccolo sforzo per l’impasto ma il gusto e la fragranza sono tipici del prodotto appena sfornato. Possono essere farcite a piacere, ma per un giusto equilibrio la farcitura deve costituire più o meno il 50% del peso totale. Le pizze surgelate già pronte e farcite, sono il massimo della praticità e della velocità: si mettono nel forno già caldo e dopo 5-10 minuti si possono portare in tavola. Rispetto alle prime arrivate sul mercato, quelle di oggi vantano gusti e compattezze migliori, grazie ai progressi delle tecniche di conservazione. È importante però dare un’occhiata a ingredienti ed etichetta nutrizionale