Due cuori e una capanna il detto popolare che evoca la vittoria dell‘amore e del romanticismo non sempre regge. Chi tradisce, tradirà di nuovo”: il detto comune incastra alle loro responsabilità i partner traditori, per sempre bollati con la lettera rossa del tradimento. Riacquistare la fiducia del partner o risultare affidabile agli occhi di uno futuro, risulta più difficile con un amante sul curriculum e uno studio sta dando una base scientifica al motto di saggezza popolare, lasciando intendere che effettivamente in questo caso non si impara dagli errori, ma c’è maggiore possibilità di ricommetterli Lo studio, pubblicato dalla rivista Archives of Sexual, ha analizzato 500 partecipanti, coinvolti in rapporti sentimentali. I ricercatori hanno chiesto loro di indicare se fossero coinvolti in relazioni con qualcuno diverso dal proprio partner o se sospettassero di esser stati traditi. I risultati hanno dimostrato che le persone che avevano tradito durante il loro primo rapporto erano tre volte più propense a rifarlo rispetto a chi in passato era rimasto fedele.Il tradimento lascia le sue cicatrici anche su chi lo subisce. Chi aveva scoperto l’infedeltà di un ex partner è risultato avere il doppio delle possibilità di iniziare una nuova relazione con qualcuno che in futuro lo tradirà. Il sospetto, poi, sarà difficile da metter da parte e nonostante l’innocenza, sarà quattro volte più probabile ipotizzare la presenza di un amante.A motivare questa tendenza potrebbe essere il fatto che il cervello si abitua a mentire. Secondo uno studio pubblicato su Nature Neuroscience, le piccole bugie desensibilizzano il nostro cervello alle emozioni negative associate, incoraggiando a mentire anche in futuro.Una sorta di allenamento del tradimento, che abitua la mente a mettere da parte senso di colpa, disagio e imbarazzo, quando si cede alla debolezza, preferendo qualcun altro al proprio lui o alla propria lei.
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Tradire è un po’capire
Quando si parla di tradimento quasi nessuno guarda le cose da punti di vista differenti dall’opinione comune, chi tradisce viene considerato un vile egoista, e chi ama una persona di già legata ad un’altra un poco di buono. Programmi televisivi abituati più a adulare il pensiero dominante che ad approfondire gli argomenti, quando affrontano il tema “tradimento” sono tutti d’accordo nel sancire la “disonestà”, l’“immoralità”, per condannare senza contraddittorio e senz’appello, senza nemmeno cercare di capire, i sentimenti di chi ha a che fare col tradimento.Quasi nessuno pone sul piatto della bilancia intorno al tradimento una verità che chi conosce veramente il tradimento sa bene, e cioè che tradire vuol dire amare di più. Perché l’amante di una persona di già legata ad un’altra è una figura che ama pur avendo in cambio molto meno rispetto all’esserne unico partner; perché chi tradisce è una figura che in qualche modo ama la persona che ha accanto, e poi ama chi diventerà compagno di tradimento.Quello che conta è il risultato finale della cosa, e cioè che tradire ha a che fare con l’amore, con una capacità estesa e illimitata di dare e ricevere amore, con una moltiplicazione delle possibilità dell’amore: e l’amore, come sappiamo bene, non dovrebbe mai avere a che fare con l’avidità e l’egotismo, altrimenti che amore è? Tradire è, insomma, amare di più.Cosa diceva Osho? «Qualunque cosa distrugga la libertà non è amore. Deve trattarsi di altro, perché amore e libertà vanno a braccetto, sono due ali dello stesso gabbiano che volteggiano in un immenso mare». E diceva anche che «ogni volta che vedi il tuo amore in conflitto con la tua libertà, significa che stai facendo qualcos’altro in nome dell’amore». Nessuno riflette mai, infatti, sull’egoismo, quello vero, sì, e violento, di chi pretende la fedeltà, e in nome di quella magari trasforma la fine di un amore o la scoperta di un tradimento in una tragedia, troppe volte non soltanto in senso emotivo, ma letterale. Sting in una famosa canzone diceva «if you love somebody set them free», sarebbe a dire se ami qualcuno lascialo libero.Libero di fare cosa? Libero di amare altri, libero di farsi amare da altri, libero di dimenticare il partner abituale e le sue attese per un momento oppure per sempre, libero di riaffermare, attraverso la sua vita, che l’amore è un’estensione, non una gabbia.La parola amore deriva dal verbo amare, che ha però un’etimologia incerta. Alcuni, però, facendo più poesia che etimologia, sostengono che amore si possa leggere come a-mors, sarebbe a dire senza morte. Dove c’è una gabbia c’è una morte della libertà, e dove non c’è una gabbia, c’è il vero amore.
Le persone fedeli…si vedono in faccia….
Cornuti d’Italia permetteteci la confidenza!, tirate un sospiro di sollievo. D’ora in poi potreste avere un’arma in più per tenervi alla larga da traditori seriali e divoratrici di uomini. Al primo appuntamento portatevi gli occhiali da vista buoni e controllate bene le proporzioni del viso della persona che vi sta davanti: se la faccia è squadrata, più larga che lunga, fate molta attenzione. Potreste avere a che fare con un soggetto dall’attività sessuale decisamente vivace e impulsiva, che prende un po’ sotto gamba il concetto di fedeltà.Se pensate che stiamo recuperando una vecchia teoria di Lombroso in salsa rosa e piccante, vi sbagliate di grosso. A correlare l’anatomia del volto con l’infedeltà non è un controverso antropologo nostalgico, ma una seria ricerca dell’Università del Canada Lo studio è solo l’ultimo di una serie che collega certe peculiarità psicologiche e comportamentali con il rapporto tra larghezza e lunghezza del volto. Diverse ricerche, ad esempio, hanno dimostrato che gli uomini che hanno un viso squadrato tendono ad essere percepiti come più aggressivi, dominanti, disonesti e perfino più attraenti come partner occasionali.Gli esperti attribuiscono queste differenze nelle proporzioni del viso a variazioni dei livelli di testosterone durante particolari momenti dello sviluppo, ad esempio durante la pubertà: del resto, questo ormone gioca un ruolo cruciale nel stabilire i desideri e le attitudini sessuali dell’individuo adulto.In questo nuovo studio, i ricercatori canadesi hanno condotto due analisi separate. La prima ha coinvolto 145 giovani emotivamente impegnati: il loro comportamento interpersonale e sessuale è stato valutato attraverso un questionario e poi messo a confronto con le proporzioni del viso. La seconda analisi è stata estesa a 314 giovani, interrogati circa l’orientamento sessuale, il rapporto con l’infedeltà e il concetto di sesso senza amore.I risultati indicano che il rapporto fra larghezza e lunghezza del volto è un parametro efficace per valutare la sessualità, sia negli uomini che nelle donne: più la faccia è squadrata, più la persona è sensibile al richiamo del sesso. Negli uomini, in particolare, questa caratteristica si associa anche ad una maggiore tendenza all’infedeltà e ai rapporti occasionali.
Amare due persone…si può
Probabilmente conoscete qualcuno a cui è successo, o forse è accaduto a voi stessi: persone che vivono con il proprio partner per anni e, nello stesso tempo, hanno un’altra relazione. E affermano di amare entrambi allo stesso modo. È possibile amare due persone insieme o è solo un sogno? Nella nostra cultura, monogama e per ordine della Chiesa cattolica, non è visto di buon occhio vivere due relazioni insieme, anche quando non si tratta di infedeltà. Infatti, la poligamia o l’amore plurimo, sono uno stile di vita non diffusamente accettato. Abbiamo sulle nostre spalle troppi secoli di regole e norme sociali tacitamente accettate dalle quali risulta difficile liberarsi.Quindi, se fin da piccoli ci è stato insegnato che possiamo avere un solo partner abbiamo anche ipotizzato di conseguenza che si possa amare una sola persona. Tuttavia, molte persone cercano spesso l’aiuto di uno psicologo perché amano due persone insieme e non sanno cosa fare. Il dato curioso è che queste persone non sempre sentono il peso dell’infedeltà, ma piuttosto sperimentano un conflitto interiore perché la società richiede loro una decisione che essi sono incapaci di prendere, perché il loro cuore è diviso. In realtà, il nostro cuore, per usare un eufemismo, non include un contatore. Non smettiamo di amare perché amiamo già un altra persona. In realtà, se ci pensiamo bene, l’unico amore che esige di essere esclusivo è quello per il partner, quando per esempio l’amore per i genitori, i bambini o gli animali non lo è. Quindi, se siamo in grado di amare molte persone, non è possibile anche amare anche due partner nel contempo? Molteplici studi hanno mostrato che quando ci innamoriamo si creano dei grandi cambiamenti nel nostro cervello, cambi che ci portano ad agire e sentire in modo diverso e possono fare in modo che in quel momento vediamo solo la persona oggetto del nostro desiderio. Tuttavia, questa è la fase della infatuazione, la fase iniziale in cui i sentimenti sono molto intensi, dopo la fase della infatuazione, questi ormoni ritornano a livelli normali e sviluppiamo quello che viene definito amore maturo, che è differenziato da un maggior impegno e, attraverso il quale si consolida il rapporto di coppia. Pertanto, è molto probabile che possiamo sentirci innamorati di una persona e provare amore maturo per un altra insieme e se entrambe le relazioni continuano nel tempo, possiamo arrivare ad amare entrambi allo stesso modo, o almeno in modo simile. In realtà, la chiave non sta nel chiedersi se sia possibile amare due persone assieme, ma se questo ci rende felici e rende felici anche i nostri partner. Nel caso dell’amore plurimo, nel quale c’è il consenso di tutte le parti, la felicità è possibile. Tuttavia, quando c’è infedeltà o ci si sente a disagio in questa situazione a causa dei propri valori morali, amare due persone si trasforma in un conflitto che non da nessuna felicità.
Uomini e donne chi tradisce di più
Le persone più appagate della propria vita sessuale di coppia sono quelle che hanno maggiori probabilità di tradire il proprio partner, così come gli uomini con compagne meno belle e le donne poco attraenti. Sono alcune dei risultati cui è giunto un team di studiosi dell’Università Statale della Florida, che ha voluto analizzare su segnali e peculiarità che possono favorire la tendenza al tradimento. Insomma, se non siete sicurissimi della fedeltà della persona amata, gli scienziati americani potrebbero avere qualche utile consiglio I ricercatori, coordinati da Jim McNulty, hanno coinvolto nello studio 235 coppie appena sposate, e le hanno seguite per tre anni e mezzo. Durante il periodo dell’indagine gli scienziati hanno tenuto traccia di diverse informazioni sull’andamento delle relazioni, come la appagamento della vita di coppia sotto le lenzuola, eventuali tradimenti e la capacità di impegnarsi a lungo termine .Dopo aver raccolto tutti i dati McNulty e colleghi hanno iniziato a vagliare i segnali della fedeltà e dell’infedeltà, scoprendo anche caratteristiche inaspettate. Ad esempio, le persone che avevano la maggior tendenza al tradimento erano proprio quelle più soddisfatte della propria vita sessuale col partner. Secondo gli studiosi queste persone hanno un contatto più positivo col sesso, e forse tendono a cercare piacere anche al di fuori del rapporto di coppia ufficiale. Ancora, più predisposti al tradimento sono risultati gli uomini con più relazioni a breve termine nel periodo prematrimoniale e quelli con compagne meno carine. Le donne meno attraenti, infine, tendevano a tradire più di quelle considerate “belle”. Gli studiosi hanno sottoposto ai partecipanti fotografie di uomini e donne mediamente e molto attraenti, scoprendo che chi allontanava prima lo sguardo dalle immagini e chi tendeva a svalutare l’attrattiva delle persone ritratte aveva minore tendenza al tradimento. Insomma, se notate il partner troppo interessato a certi “dettagli” forse ha un istinto più orientato al tradimento.
Col caldo la coppia…..scoppia
L’estate è arrivata, molte famiglie sono alle prese con la pianificazione delle ferie. Ma per alcuni, le vacanze possono trasformarsi nel peggiore degli incubi con scenate sotto l’ombrellone, musi lunghi a tavola e valigie disfatte per “volare” dall’avvocato. Insomma, il caldo fa scoppiare le coppie. Lo dicono i numeri il 30% delle crisi coniugali si concretizza in ferie.Sul perché c’è poco da dire. I coniugi sono “costretti” a condividere il periodo di vacanze. Accade che le giornate di permanenza prolungata sotto lo stesso tetto acuiscono tensioni raccolte nel tempo e dissidi preesistenti. Durante l’anno il tempo che si trascorre insieme non è poi tantissimo tra lavoro, hobby, uscite con gli amici. Poi si parte per le vacanze e ci si ritrova a tu per tu col coniuge, 24 ore su 24. D’altra parte nel 40% delle cause di separazione i principali imputati sono proprio la routine, la mancanza di dialogo. Seguite, ovviamente, dai tradimenti. Le ferie ci mettono lo zampino: a esempio, è più semplice notare sms e Whats App ricevuti o inviati in continuazione e a qualunque ora. Può sembrare una banalità, ma non lo è se pensiamo che la metà delle infedeltà di coppia è tecnologicamente assistita. Passano pochi giorni e si va dall’avvocato: non è un caso se la maggior parte degli avvocati matrimonialisti infatti nel periodo estivo non si allontana troppo dal proprio studio.
