L’estate è arrivata, molte famiglie sono alle prese con la pianificazione delle ferie. Ma per alcuni, le vacanze possono trasformarsi nel peggiore degli incubi con scenate sotto l’ombrellone, musi lunghi a tavola e valigie disfatte per “volare” dall’avvocato. Insomma, il caldo fa scoppiare le coppie. Lo dicono i numeri il 30% delle crisi coniugali si concretizza in ferie.Sul perché c’è poco da dire. I coniugi sono “costretti” a condividere il periodo di vacanze. Accade che le giornate di permanenza prolungata sotto lo stesso tetto acuiscono tensioni raccolte nel tempo e dissidi preesistenti. Durante l’anno il tempo che si trascorre insieme non è poi tantissimo tra lavoro, hobby, uscite con gli amici. Poi si parte per le vacanze e ci si ritrova a tu per tu col coniuge, 24 ore su 24. D’altra parte nel 40% delle cause di separazione i principali imputati sono proprio la routine, la mancanza di dialogo. Seguite, ovviamente, dai tradimenti. Le ferie ci mettono lo zampino: a esempio, è più semplice notare sms e Whats App ricevuti o inviati in continuazione e a qualunque ora. Può sembrare una banalità, ma non lo è se pensiamo che la metà delle infedeltà di coppia è tecnologicamente assistita. Passano pochi giorni e si va dall’avvocato: non è un caso se la maggior parte degli avvocati matrimonialisti infatti nel periodo estivo non si allontana troppo dal proprio studio.