Cosa sarebbe il Natale senza luci? Le decorazioni natalizie, l’Albero non sono complete fino a quando non sono state scelte, sistemate e accese le luci. Che si tratti anche di ghirlande o del nostro albero in giardino con luci colorate, candele o una combinazione di entrambe, le luci di Natale sono un elemento importantissimo delle decorazioni natalizie. Le candele altresì sono l’elemento ideale per dare alla casa un’atmosfera speciale e calorosa, piena di comfort. Le luci di Natale sono per il Natale quello che le uova di cioccolato sono per la Pasqua…praticamente indispensabili !!
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Luci di Natale alimentate da un anguilla elettrica
Le luci di Natale, per decorare alberi e facciate delle case, sono una tradizione, ma comportano anche un consumo di energia. Per ridurre gli sprechi, qualcuno ha avuto l’idea di alimentare le luci con fonti di energia alternative.Una delle idee più originali in questo senso è quella avuta da un acquario giapponese, che è riuscito ad alimentare le luci del suo grande albero di Natale altro oltre due metri grazie ad un’anguilla elettrica. Il meccanismo sfrutta la capacità dell’anguilla di generare elettricità quando si muove, “catturando” la corrente con due piastre di alluminio. Va detto che la corrente generata non è del tutto costante, e le luci dell’albero si trovano a lampeggiare in modo casuale e con intensità diverse a seconda di come nuota l’anguilla, ma questo in questo caso è un pregio dato che aggiunge fascino alle luci
Candele Profumatissime
Profumate, bellissime e sfarzosissime. Sono le Candele profumate che saranno di sicuro le più amate della stagione, ora che le giornate si stanno accorciando e abbiamo più voglia di goderci la nostra casa Fragranze dolci e speziate che vi fanno sentire subito coccolata e protetta dai primi freddi autunnali. Sin dai tempi antichissimi le candele hanno accompagnato la storia dell’uomo, fanno parte del nostro vivere quotidiano a tal punto da farle diventare anche complementi d’arredo raffinati ed eleganti. Saranno ideali compagne per una sera romantica insieme al tuo lui, ma accompagneranno divinamente anche un cammino acceso con la legna scoppiettante Utilizzate al meglio le vostre candele, ricreandovi la giusta atmosfera , ma ricordatevi di non lasciarle mai incustodite.
Avete mai dormito in igloo?
Chi ama la libertà della vacanza scomoda ma emozionante, chi cerca un contatto vero con la natura, chi vuole sentirsi eschimese per un giorno senza attraversare mezzo mondo, può scegliere di pernottare con il proprio sacco a pelo in un vero igloo di ghiaccio, tra le cime innevate, il silenzio e lo splendido panorama delle Dolomiti.Le temperature d’inverno sfiorano anche i meno 20 gradi, ma all’interno dell’igloo la temperatura, grazie alle proprietà isolanti della neve mista ad aria, non scende mai al di sotto dello zero, e, durante la notte, grazie al calore prodotto dal corpo umano, si stabilizza attorno ai 18 gradi.Un igloo di ghiaccio per due in Val Senales In Trentino Alto Adige.Una casa di ghiaccio: l’igloo del rifugio Bellavista ha il letto di ghiaccio, delle nicchie scavate nella neve. Oppure Igloo in Val Senales, a pochi metri dal rifugio Bella Vista.A più di 1.800 metri d’altezza, circondati dalle cime innevate delle Alpi della Ötztal, puoi provare l’esperienza indimenticabile di dormire in una vera casa di ghiaccio.Si arriva con la seggiovia e poi a piedi fino al rifugio eco-friendly Bella Vista. Si chiama così perché da qui la visione è mozzafiato, più di quello che potreste sognare. Non lontano dal rifugio, tre igloo, costruiti secondo la tradizione lappone, vi accolgono con le loro pareti di ghiaccio avvolgenti e sensuali. Il letto matrimoniale è una lastra di ghiaccio ricoperta da pelle di pecora, sulla quale si dorme con un sacco a pelo da spedizione a prova delle temperature più difficili. Ci si può concedere una sauna la più alta d’Europa o un bagno in una piscina esterna con acqua riscaldata. Tutt’attorno la neve e le montagne bianche.Dopo una cena a base di prodotti regionali e magnifici formaggi,nel cordiale rifugio Bella Vista, riscaldato da una grande stufa, vi attende l’igloo per due, con le sue pareti di ghiaccio e uno spumante in camera, già alla temperatura perfetta!La sveglia è nella Natura. Un té caldo per riscaldarvi e una prima colazione in rifugio, con prodotti locali, per prepararvi a una giornata di discese con gli sci o di passeggiate sulla neve con le racchette.
Hai bevuto un bicchiere di troppo attenzione potresti finire in “cella”
Attenzione a bere qualche bicchiere di vino o qualche cocktail di troppo, potreste finire una notte in cella per far passare la sbronza…Non capita in Italia ma in qualche parte del mondo si. Non capisco dice il commissario capo perché il sistema sanitario o la polizia devono accollarsi la spesa per occuparsi di qualcuno che ha scelto di sbronzarsi fino a non essere più in grado di badare a se stesso”. In un momento di tagli feroci anche ai bilanci della polizia, molti graduati colleghi in tutto il paese hanno appoggiato la proposta di Lee. Il primo ministro Cameron è d’accordo con le celle dei ciucchi, già funzionanti negli Stati Uniti e in alcuni paesi europei, ma finora non ha mai detto di voler fare pagare il conto agli ospiti. Spinto dalla nuova popolarità il commissario capo Lee incalza: “Perché non affidare queste celle per ubriachi a una azienda privata che si prenda cura di loro finché non sia passata la sbronza? All’uscita dovranno pagare una multa e i costi alla compagnia, che spesso non sono bassi. La cosa funzionerebbe anche come deterrente”: Si calcola che tenere una persona sbronza in cella per una notte costa alla polizia dalle 300 alle 400 sterline, più che una notte al grande Hotel, mentre la multa che si applica di solito in questi casi è di 80 sterline. L’anno scorso hanno pagato la penale 31 mila persone, anche non si sa quanti di loro hanno dovuto passare dormire in cella. La cella per i ciucchi è stata inventata in America. Chick Rose, in California, che lavora con il comune, ha detto alla Bbc che da loro non ci sono celle, “abbiamo stanze dove bisogna rimanere per almeno 4 ore. Coperte, cuscini e materassi sono sul pavimento in modo che nessuno possa farsi male cadendo”. La polizia è molto contenta perché portare un ubriaco, o un drogato, al centro è un affare di dieci minuti, mentre portarlo in carcere è una lunga procedura burocratica che può durare delle ore, del resto la causa di centinaia di incidenti con anche cause mortali spesso è lo stato di ubriachezza
Estate green l’hotel di legno
L’estate finalmente è arrivata. Tempo di sole, mare e vacanze. Il top dell’estate? La vacanza green nell’hotel di legno più alto d’Europa. La colossale struttura di 28 metri di altezza divisi in sette piani si trova sul lungomare di Pesaro: il Nautilus Family Hotel è l’ultima creazione di Eden hotels & resorts Edificato in soli due mesi, ci sono voluti 15 trasporti eccezionali per portare in cantiere 788 metri cubi di legno, oltre a 239mila viti e 4.600 connessioni in acciaio per la giunzione dei pannelli necessari alla costruzione del Nautilus. Realizzato secondo criteri di bioedilizia, l’albergo è innovativo a partire dai materiali utilizzati per la costruzione: il legno in primis, più sicuro ed efficace del cemento in termini antisismici, termoisolanti e per le proprietà ignifughe, grazie a lavorazioni che rendono le nuove costruzioni più resistenti al fuoco. L’hotel di legno più alto d’Europa dispone in totale di 111 camere. La realizzazione, consente alla struttura di ottenere il pieno pareggio energetico nel periodo estivo, l’hotel Nautilus potrebbe «rappresentare il progetto pilota per lo sviluppo del brand Family Hotel anche in altre località, così come lo è stato l’hotel Excelsior di Pesaro nella qualità dei servizi erogati, trainando un certo target di clientela». L’hotel di legno di Pesaro ha tutte le particolarità per far rinascere la cultura dell’accoglienza e fare della riviera adriatica delle Marche un’oasi ecosostenibile della costa a est dell’ italia.
E’in arrivo la cabina che ti spalma la crema
Le regole della crema solare sono cambiate. E’ nata una cabina automatica che in una manciata di secondi assicura una perfetta applicazione della crema protettiva, senza unto, colate, punti rimasti scoperti destinati a ustionarsi sotto al sole. Comodissima, ma non aspettatevi di trovarla sulle spiagge della Romagna: finora è stata installata solo a bordo piscina in dieci hotel di lusso sparsi fra Stati Uniti, Messico e Caraibi. Come funziona la cabina per la crema solare Tutto il procedimento è di una semplicità disarmante. Selezioni il grado di protezione sullo schermo, scegliendo tra fattore 15, 30 o 40, e imposti la tua altezza. Indossi un paio di occhiali protettivi, sali sulla piattaforma e ti metti in posizione con le braccia leggermente allargate. La piattaforma inizia a ruotare, mentre la cabina emette un velo di crema nebulizzata che ricopre ogni centimetro del tuo corpo. Tempo dieci secondi e sei pronto per tornare sulla spiaggia a prendere il sole. Come riporta un articolo di Bloomberg, mettere a disposizione degli ospiti una di queste cabine fa impennare gli incassi, di bagni e hotel. I margini di guadagno che ricavano dalle bevande e dai servizi venduti a bordo piscina o sul mare sono altissimi. Un’impennata confermata anche dal Four Seasons Dallas, che ha installato la cabina nella sua zona relax all’aperto nel 2017 realizzando 170mila dollari in più fra cibo e cocktail rispetto alla media precedente: una crescita esponenziale senza contare che la SnappyScreen è un soggetto che piace molto a chi usa Instagram. Tutta pubblicità extra e senza sforzo.
Tutto in ordine con un tasto
Un hotel giapponese mette a disposizione degli ospiti una serie di insolite comodità, tutte assolutamente high-tech naturalmente: le pantofole, i tavolini e i cuscini da pavimento si riordinano da soli. Si tratta dell’hotel Park Ryokan, in una cittadina di montagna nel Parco Nazionale di Fuji-Hakone-Izu. Questa novità assoluta segna la svolta tecnologica della tipica ospitalità giapponese. A prima vista, il ryokan sembra un qualsiasi albergo tradizionale giapponese: le pantofole ordinatamente allineate all’ingresso, delle camere arredate con tavolini bassi e cuscini sui pavimenti disposti alla perfezione. La sua particolarità, invece, sta nel fatto che pantofole, tavolini e cuscini sono provvisti di una speciale versione della tecnologia di guida autonoma ProPILOT Park di Nissan: quando non vengono utilizzati, premendo un pulsante, tutti questi accessori tornano automaticamente nelle rispettive posizioni. Questo sistema viene impiegato solitamente sulle automobili ed è in grado di rilevare la presenza di oggetti intorno al veicolo e di parcheggiare la vettura automaticamente tramite l’attivazione di un pulsante. La tecnologia nell’hotel è in fase di sperimentazione, ma se dovesse andare tutto come deve andare, potrebbe segnare una vera e propria rivoluzione nel mondo dell’hotellerie e, un domani, torneremo a casa e chi sa troveremo tutto in ordine….
Cuzco…. per una Pasqua indimenticabile
Se pensate per la prossima Pasqua di regalarvi una vacanza vi suggeriamo una meta assai singolare….Solo tre camere attaccate alla roccia, a strapiombo sulla valle di Cuzco, in Perù, uno dei luoghi più amati dagli scalatori e magico perché è sacro alla cultura Inca. L’hotel Skylodge Adventure è isolato da tutto e da tutti. Certo, lo spazio è poco. Più che di albergo si tratta di un capsule hotel. Le camere che loro chiamano suite, del resto costano 430 euro a notte con formula di mezza pensione sono fatte d’acciaio e misurano 7,3 x 2,4 metri, hanno quattro letti, un salotto, il bagno privato e l’illuminazione a energia solare. Per chi non ha il terrore del vuoto, c’è anche una terrazzina esterna da cui godere del panorama meraviglioso. Per arrivarci bisogna arrampicarsi per 400 metri lungo una scala agganciata alla roccia in verticale, ma si può raggiungere più ‘comodamente’ camminando su una strettissima via ferrata e poi lanciandosi attaccati a una zip-line. Le camere sono totalmente appese alla roccia. Se soffrite di vertigini non fa per voi. Silenzio, tanto. Privacy, poca. Dato che le capsule sono totalmente trasparenti. Certo, la vista è impagabile, sia di giorno che di notte. Da ogni angolo la guardiate tranne quello ricolto verso la roccia, naturalmente. L’idea è folle, ma è anche bellissima, non trovate?
Il Grand Café Bataclan ha riaperto al pubblico
Esattamente dopo 2 anni dagli attentati di Parigi, dove sono morte 130 persone. Era il 13 novembre 2015, e svariate persone, compresi dei giovani parigini, si stavano godendo la propria serata sulle terrazze del bar. Le temperature, nonostante il mese e la località, erano insolitamente miti. Nessuno avrebbe mai potuto prevedere il terrificante massacro che si sarebbe compiuto di lì a poco Nel mezzo della serata 89 persone furono uccise per mano di alcuni attentatori. il nuovo manager del Grand Café Bataclan, così ricorda il tragico evento: “Si sono fatti strada dall’entrata principale. Alcuni proiettili hanno attraversato il muro, colpendo uno dei baristi nella coscia.” I terroristi non erano entrati nel bar e Maallem, che ora gestisce il bar ci mostra il punto delle pareti da cui quei proiettili sono riusciti a passare. “Mi avevano chiesto se fossi interessato alla gestione… e ci ho dovuto pensare parecchio. Avevo paura,” spiega Maallem. “Così ho chiesto consigli in giro. A mia moglie, ai miei amici, alla mia famiglia… e tutti mi hanno incoraggiato. ‘Forza,’ mi dicevano ‘non c’è ragione per non farlo. La vita va avanti. Ora il Grand Café Bataclan presenta pavimenti piastrellati, un nuovo mezzanino, un tendone giallo acceso che prende il posto di quello nero di prima, e un po’ di dettagli d’ispirazione cinese che richiamano il passato dell’edificio. Ma c’è una differenza ancora più grande fra il Grand Café Bataclan passato e quello presente. Il primo, che era più una sorta di pub in cui bere birra più che un bar ristorante, serviva, secondo varie recensioni su TripAdvisor, cibo “orribile,” “deludente” e addirittura “da incubo.” Il secondo, invece, seguirà le linee guida dello Chef Souton, la cui esperienza in hotel parla decisamente da sé. Tutto, nella sua cucina, sarà preparato a mano e con amore. Basta scorgere un po’ il menù per capirlo. Tutti i piatti sono “calorosi,” come dimostrato ad esempio dalle cocottine con patate e Camembert, dalle tartare di carne e anche dai dessert classici francesi come la torta al cioccolato senza farina e il crème caramel. E in effetti il nuovo bar è di proposito economico proprio con l’intento di far sentire i clienti abituali a casa. A oggi la sparatoria al Bataclan è uno di quegli eventi che resta nella memoria collettiva della città e dei suoi abitanti, nonostante il restauro effettuato.