Festa della donna

Ogni anno, il 8 marzo, il mondo celebra la Festa della Donna. È un momento per onorare le conquiste delle donne in tutti i settori della vita, spesso divise tra famiglia, casa, lavoro, un occasione per  riflettere sui progressi compiuti e rinnovare l’impegno per l’uguaglianza di genere. Questo giorno è un’occasione speciale per riconoscere il valore delle donne nelle nostre comunità, e nel mondo intero.

La mimosa il fiore delle donne

La mimosa è un fiore spesso associato alla Festa della Donna, in quanto simbolo di rispetto, apprezzamento e solidarietà verso le donne. La mimosa è un fiore giallo molto profumato e delicato, che rappresenta la bellezza, la forza e la vitalità delle donne. Regalare un vaso o un mazzetto di mimose per la Festa della Donna è un gesto simbolico di riconoscimento dell’importante contributo delle donne alla società e di solidarietà verso la lotta per i loro diritti. Ma anche in pasticceria la mimosa dice la sua con il tradizionale dolce Mimosa una torta tipica italiana a forma di mimosa, spesso preparata in occasione della Festa della Donna. Il Dolce Mimosa è un dolce gustoso e allegro, perfetto per festeggiare la Festa della Donna con amici e familiari. In Italia, è una vera e propria tradizione culinaria della Festa della Donna e viene spesso preparato dalle pasticcerie e dai ristoranti in occasione di questa festività.

8 Marzo si celebra la festa della donna

Domani è l’8 marzo celebrato come la Festa della Donna in molti paesi del mondo. Questo giorno ha radici storiche nell’attivismo femminista e nella lotta per i diritti delle donne. L’8 marzo è stato designato come la Giornata Internazionale della Donna nel 1910, durante una conferenza tenutasi in Danimarca. Da allora, è stato celebrato in tutto il mondo per onorare le conquiste delle donne nella società e nella politica, così come per sottolineare l’importanza della parità di genere. La Festa della Donna è anche un’occasione  per riflettere sui problemi ancora non risolti che le donne affrontano ogni giorno. Simbolo rappresentativo di questa giornata il fiore della mimosa.

La Festa della Donna è un’occasione per riconoscere la bellezza, la forza e la resilienza delle donne in tutto il mondo. Buona Festa della Donna!

La gratitudine dell’orsetto lavatore

Tre anni fa, Nikki Robinson ha trovato un  cucciolo di procione sulla strada che stava percorrendo verso casa. All’inizio ha provato a contattare dei rifugi e dei veterinari, ma non le è stato dato l’aiuto e così lo ha salvato lei. Sua mamma aveva già avuto esperienza con i procioni e così hanno deciso di portarlo in casa e salvarlo. Lo hanno chiamato Little Hands, all’inizio aveva bisogno di molte attenzioni e le due donne se ne sono prese cura per circa due mesi e mezzo, anche perché il procione era debole e disidratato. Il procione è un animale onnivoro si ciba praticamente di tutto. La sua dieta è, quindi, molto varia e include insetti, vermi e altri invertebrati, piccoli vertebrati come pesci, anfibi e roditori, frutta fresca, frutta secca come noci e ghiande le due donne si sono adoperate affinché si rimettesse in forma e poi lo hanno liberato in natura. Qualche giorno dopo con grande stupore e sorpresa, l’animaletto forse grato per quanto le donne hanno fatto, è tornato spesso nel loro giardino a trovarle e spesso si fa accompagnare dagli altri orsetti lavatori anche loro compagni di disavventure su strada, accuditi dalle signore quando si dice la gratitudine

Quello che mangiamo influenza la mente

Il cioccolato è il primo alimento a cui noi tutti pensiamo quando si parla di mente e cibo. Ma non è l’unico….Quanto i cibi influenzino il nostro stato d’animo lo sperimentiamo ogni giorno. Basti pensare a quante volte, magari dopo un’intensa giornata lavorativa, tra le mille possibili opzioni dietetiche, il nostro corpo, mosso dalla nostra mente, ricerchi sempre e solo un determinato alimento: il nostro comfort food.E non è solo il classico esempio del cioccolato, panacea sicura contro tutte le delusioni o tonico rinvigorente prima di un esercizio fisico o di una riunione importante, o del latte e miele, dolce ninnananna efficace nel sedare i nostri pensieri e conciliare il sonno. Tanti sono gli esempi: dal te al caffè quando dobbiamo fare fronte a impegnative prove mentali, alla carne nel caso in cui occorra sostenere le nostre forze, alla marmellata o al miele per risvegliare il nostro umore. Ma quante volte incorriamo in dei grossolani errori? È chiaro a tutti che non sarebbe il caso di affogare i nostri malumori in una vaschetta di gelato al cioccolato piuttosto che di accoccolarci ogni sera con un tazzone di latte. In grande sintonia con i dilemmi Shakespeariani, è giusto chiedersi ma è la mente che ci spinge a ricercare uno specifico cibo, o è un determinato cibo a modificare il nostro stato d’animo e quindi la nostra mente? Il  classico esempio è quello degli Omega 3, contenuti nel pesce o nei semi oleosi, in grado di migliorare la lucidità mentale e quindi le capacità percettive, di mantenere giovane il nostro sistema nervoso e di incidere molto positivamente sullo stato dell’umore come dimostrato in diversi studi sulla depressione. O ancora i cereali integrali, che grazie al potere saziante, al pari della cioccolata sono in grado di aumentare il senso di soddisfazione, riducendo, l’intensità e la gravità di eventuali episodi ansiosi. Anche la frutta secca grazie al contenuto di magnesio, eserciterebbe un apprezzabile attività sedante, calmante e rilassante. Ma, studi alla mano, è sicuramente il “dolce”, inteso come gusto, vale pertanto anche la frutta, ad impattare enormemente sulla nostra mente. Numerose evidenze, infatti, dimostrano come la semplice sensazione di questo gusto, possa attivare numerosi centri del cervello, connessi con il senso di motivazione, gratitudine e benessere. Non ci resta pertanto che scegliere se usare l’alimento come strumento di bilanciamento utile nel mantenere sempre una mente lucida, attiva e reattiva, o soccombere alla quotidianità ed affogare i malumori nei soliti alimenti, che ben sappiamo farci male. Ma infondo, ancora una volta, vale sempre lo stesso detto, “prevenire è meglio che curare”.