“Vi invitiamo a mangiare più patatine”. Anzi, no: “Vi consigliamo di mangiare più patatine”, che è diverso e pure più strano. Così hanno scritto qualche tempo fa sull’edizione online del New York Times in un editoriale molto condiviso e commentato sui social. E nemmeno si riferivano alle patatine fatte in casa, tagliate a mano e fritte nell’olio buono: no, intendevano proprio quelle da supermercato, il peggio del peggio, l’apoteosi del cibo ultra trasformato. Sono impazziti? Macché, sono sensibili. Il ragionamento del quotidiano americano è che in un periodo di difficoltà emotiva, fra passata pandemia da coronavirus, guerra ,precarietà il junk food può essere utile per tirarci su di morale. Fa male al corpo tanto quanto fa bene all’animo, in sostanza. Ma è vera questa cosa? Non che faccia male, perché quello lo sappiamo che è vero Ma che in qualche modo faccia anche bene. È se è vero, quanto possiamo concedercene senza esagerare? Il segreto è nella serotonina…
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Una cascata di bontà
Perfetta per occasioni conviviali nelle quali si voglia regalare ai propri ospiti un tocco di originalità, ideale per matrimoni e cerimonie, o quando si organizza una festa o una cena particolare, si può dunque prendere in considerazione di preparare questo valanga di cioccolato, che non può che ammagliare di bontà chi avrà il piacere di partecipare . La cascata di cioccolato fuso che ne avrà origine non solo permetterà di ottenere un magnifico effetto scenico, ma anche di utilizzarla per completare diversi tipi di dolci, per esempio la fonduta al cioccolato, nella quale intingere frutta fresca. Per poterla preparare però è necessario possedere l’elettrodomestico preposto a questo uso. Per ottenere una cascata di cioccolato liscia e delicata, è fondamentale curare la temperatura di fusione. La prima accortezza è di far fondere il cioccolato a bagnomaria. Il cioccolato deve essere tritato e, una volta posto nel recipiente, va mescolato con un cucchiaio di legno finché non è sciolto. Al di là dell’effetto scenografico prodotto dal fiume di cioccolato fuso che scenderà dalla fontana di cioccolato, è importante anche decide quali cibi servire e come sfruttare tutta la cioccolata ottenuta. In genere, vengono forniti agli invitati dei bastoncini o delle forchettine che consentano di intingere varie prelibatezze nella fonduta. Naturalmente a seconda del tipo di cibo, andrebbero messi a disposizione dei piattini o delle ciotoline.La frutta è un classico da abbinare alla cascata di cioccolato: a seconda della stagione, si possono servire fragole, ananas, mandaranci, kiwi, pere, già opportunamente tagliati Oppure si possono preparare degli spiedini con varie tipologie di frutta Anche i marshmellows sono un ottimo accompagnamento per la fontana di cioccolata. Particolarmente golosi e zuccherini, sono adatti per le feste in cui sono presenti molti bambini. I più arditi, possono provare anche a far scorrere liquori che si abbinano bene ai dolci, come per esempio il Grand Marnier. In questo caso, però, bisognerà fare attenzione a non esagerare con le dosi. Infine, per chi ama i gusti salati, la fontana potrebbe servire anche per creare una cascata di formaggio fuso: andrà però selezionato accuratamente il tipo di formaggio, perché sia in grado di fondersi in modo omogeneo rimanendo liscio e gustoso. Soluzione ideale per intingere grissini, cracker o i classici nachos messicani.
Un avocado al giorno toglie il…..
Un avocado al giorno toglie il grasso di torno. È questo il risultato della ricerca condotta dall’Università dell’Illinois negli Stati Uniti. L’avocado ha tantissime proprietà benefiche: è ricco di omega 3, grassi buoni, contiene minerali come magnesio e potassio e anche vitamine dei diversi gruppi, è anche un potente antiossidante e riduce il colesterolo cattivo, per questo moltissimi nutrizionisti consigliano di integrarlo nella propria alimentazione. L’obiettivo della ricerca era stabilire se il frutto avesse degli effetti su grasso addominale e in generale sul metabolismo. I partecipanti allo studio, tra i 25 e i 45 anni (61% donne), con sovrappeso o obesità, sono stati divisi in due gruppi, al primo gruppo è stato somministrato per circa 3 mesi un piatto che comprendeva un avocado al giorno al secondo un piatto simile per quantitativo calorico ma senza avocado. Dopo dodici settimane dall’inizio dello studio si è visto che nelle donne l’avocado aveva effettivamente migliorato la distribuzione del grasso addominale, e che il grasso si era significativamente ridotto e ridistribuito in maniera positiva lontano dagli organi come il fegato. Un risultato importante se pensiamo che un eccesso di grasso addominale può essere fattore di rischio di malattie cardiovascolari, come infarto o ictus. Come si legge nello studio questo risultato “suggerisce che l’assunzione di avocado impartisce un profilo di adiposità addominale benefico. Le prossime ricerche saranno incentrate proprio su come differenziare le diete a seconda del genere per ridurre il tessuto adiposo e migliorare la salute del metabolismo”.

Cibo e medicina
“Fa che il cibo sia la tua medicina che la medicina sia il tuo cibo”. In periodi di stress o durante la stagione fredda, ci sono dei cibi che ci aiutano rinforzare le nostre difese immunitarie: ideali per rafforzare mente e fisico e affrontare al meglio tutti gli impegni quotidiani. Ma quali sono davvero i cibi che agiscono come antibiotici naturali e ci aiutano a prevenire e contrastare fastidiosi malanni stagionali? Frutta e verdura di stagione sono sicuramente sul podio, ma anche molti altri di cui forse non tutti conoscono le proprietà: ecco allora quelli che non devono mai mancare nella nostra alimentazione. Pronti a farne scorta? Dal cioccolato fondente alla frutta secca, dal miele ai legumi, ma anche alghe marine le radici, sono tantissimi gli alimenti che fortificano mente e fisico. E lo fanno grazie a proteine, vitamine e antiossidanti, tutti elementi di cui non fare mai a meno: per questo un’alimentazione bilanciata è indispensabile, soprattutto in periodi in cui siamo sottoposti a forti pressioni.
Come fare la spesa al tempo del coronavirus
L’epidemia di Covid 19 ha cambiato tutto: trascorriamo l’intera giornata in casa, e anche i pranzi e le cene sono tra le mura domestiche. I ristoratori si adoperano per affrontare la crisi appoggiandosi al delivery e intanto la grande distribuzione cresce a ritmi vertiginosi. Dato che il cibo è sinonimo di gratificazione, si tende a mettere nel carrello alimenti che servono a sollevare l’umore più che il bisogno fisiologico di mangiare, spiega V. Schirò, biologa nutrizionista.Ecco alcuni consigli su cosa comprare.Evitate i cibi ad alto contenuto di zucchero, grasso, sale, come biscotti, dolci, frutta secca salata, patatine. In questo momento attirano perché sono quelli considerati più gratificanti ma, dato che sono i più insidiosi per il nostro organismo, meglio non metterli affatto nel carrello. I cibi da tenere per concedersi uno sgarro alla regola Sì a farine, ancora meglio se integrali, frutta secca e fresca, marmellate senza zucchero: ingredienti per preparare dolci semplici in casa da riservare alla colazione, che è il momento della giornata in cui il nostro organismo ha più bisogno di energie.I cibi da non farsi mancare per seguire una dieta salutare Puntate sugli acceleratori di felicità: cioccolato fondente che è ricco di triptofano, frutta secca ricca di acidi grassi essenziali e minerali come il magnesio e il potassio che agiscono positivamente sull’umore, frutta fresca ricca di vitamine, carote e finocchi che con la loro croccantezza aiutano anche a sentirsi sazi più velocemente. Insieme a olio, sale, passata di pomodoro e pasta per prepararsi un salutare piatto di pasta asciutta, ecco inoltre cosa non farsi mancare secondo l’esperta: Verdure fresche che resistono più tempo in frigo come il cavolo, la verza e le carote, legumi secchi da abbinare a pasta, riso o alle verdure per un pasto bilanciato, formaggi che si conservano a lungo come il Parmigiano, farine integrali per preparare torte o anche focacce e pasta fresca sfruttando l’opportunità per imparare magari anche nuove ricette. Infine, non sottovalutate i surgelati, purché non abbiano panature, salse, o aggiunte di sale: verdure e pesce mantengono tutte le loro proprietà nutrizionali.
Conservare i formaggi
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Custodire in casa e nel modo giusto il formaggio influisce decisamente sul gusto e sull’aroma del prodotto. Di norma, i principali nemici del formaggio sono : l’eccesso di caldo, la mancanza di aria e infine l’essiccamento. Tuttavia, se non si possiede una cantina dove poter appendere una moscaiola come ai vecchi tempi, con le caratteristiche ideali per la conservazione di pezzature più consistenti, è utile sapere qual è il miglior modo di conservare i diversi tipi di formaggio nel frigorifero di casa. I formaggi freschi devono essere conservati nella parte più fredda del frigo, quelli stagionati e a pasta cotta vanno riposti nella zona meno fredda; tutti gli altri tipi di formaggio dovrebbero essere conservati nell’apposito scomparto Mai conservare il formaggio nel congelatore poiché perderebbe quasi tutte le proprietà. Mai utilizzare la pellicola trasparente: meglio la carta oleata per alimenti oppure la carta da forno, avendo cura di farla aderire bene alla parte tagliata. Per i piccoli pezzi di formaggio, lo scompartimento delle verdure è un ottimo posto: ricordate di avvolgerli sempre con cura nella carta e separarli tra di loro Prima di servirlo, togliere il formaggio dal frigo mezz’ora prima, per fargli recuperare la temperatura ambiente. Per alcuni formaggi tipo il Gorgonzola è molto importante conservarli nel modo giusto dato che si tratta alimenti “vivi” e in continua maturazione. Tenetelo nella vaschetta salva- freschezza, oppure avvolgetelo in fogli di alluminio. Se viene conservato per troppo tempo, assume un gusto davvero molto deciso: in questo caso potete utilizzarlo per insaporire salse o creme come panna e besciamella e condire pasta e timballi al forno. La mozzarella: lasciarla immersa nel suo liquido, anche dopo l’apertura, Lo stracchino: va consumato nel giro di due o tre giorni poiché inacidisce molto in fretta.
Le nuove tendenze green
Come per moda e food, anche il giardinaggio ha le sue tendenze, eccovi quella dei micro giardini. Non confondeteli con i bonsai giapponesi, gli alberi in miniatura che con il loro mistero hanno conquistato tutto il mondo, i micro giardini sono veri e propri mini prati con diverse specie di fiori e piante, naturalmente di dimensioni ridotte. Dedicarsi alla esecuzione di micro giardini, è una medicina naturale per corpo e anima. Il contatto con la vegetazione infatti, riduce lo stress, aiuta i livelli di concentrazione e rende più felici. Dopo l’orto in casa, la tendenza che vedeva protagonisti gli ortaggi da auto produrre sui terrazzi, ecco che i micro giardini entrano nelle case degli appassionati di giardinaggio. I micro giardini, possono essere realizzati con qualsiasi tipo di pianta, dalle erbe aromatiche alle piante grasse, ma ovviamente le piante tropicali sono quelle più ambite. Per realizzare un micro giardino è necessario acquistare un terreno apposito. Questo terreno prende il nome di Pacfal ed è più leggero del classico terriccio, non richiede molta acqua, non necessita di fertilizzanti e soprattutto contrasta la produzione di batteri delle piante. Poi resta da pensare al contenitore dei micro giardini e qui c’è davvero da sbizzarrirsi. Vasi di vetro, piccole serre miniaturizzate, barattoli, lattine e addirittura lampadine della luce. Una grande passione per il green e la costanza potranno portarvi alla realizzazione di micro giardini bellissimi, eventualmente anche da preparare su richiesta per altre persone o, più semplicemente, da regalare come segno di amicizia.
Piante da appartamento
Sono ormai alcuni mesi che le piante verdi sono rinchiuse tra le mura domestiche, protette dal freddo e dai rigori invernali. Sono entrate a far parte dell’arredamento e, in alcuni casi, ci si dimentica quasi di averle. Le esigenze di queste piante sono davvero minime ma, ora che la primavera si avvicina, dopo mesi di riposo, è necessario prestare loro le cure di fine inverno, oltre alla consueta annaffiatura, per ottenere piante rigogliose e di aspetto invidiabile. Tra le più importanti cure di fine inverno, si deve controllare il substrato. Complice l’acqua spesso troppo calcarea del rubinetto di casa, soprattutto sulla superficie del terriccio potrebbe essersi formata una crosta dura e biancastra. In questo caso, ogni anno bisogna eseguire un’operazione semplice e sbrigativa di rinnovo della terra. Per prima cosa con una zappetta o paletta da giardinaggio, si rompe la crosta superficiale e la si rimuove. Poi, sempre con la paletta, si toglie anche la terra sottostante ormai esaurita, polverosa e priva di elementi nutritivi. Infine bisogna muovere la terra rimasta nel vaso, che risulta sicuramente compressa e dura. Quindi si aggiunge terriccio nuovo, morbido e fertile, con cui colmare il vaso fino alla zona del colletto della pianta; è importante non rimanere troppo bassi, col rischio di lasciare scoperte alcune radici, né troppo alti fino a soffocare il fusto alla base.Se, invece, la pianta si trova nello stesso vaso, con la stessa terra, da due o più anni, è necessario procedere alla sostituzione di tutto il terriccio, con eventuale rinvaso. Il vaso deve essere sostituito solo se la pianta è cresciuta a dismisura e le sue dimensioni o volume sono ormai ben più grandi del contenitore rendendola, oltretutto, poco stabile. Di norma, il volume della chioma deve essere di pochi centimetri più ampio della circonferenza del vaso. La sostituzione completa della terra è un’operazione un pochino più impegnativa… il consiglio è di eseguirla sul terrazzo, stendendo fogli di giornale per terra. Il terriccio utilizzato per le piante verdi d’appartamento, che si può acquistare in sacchi, è solitamente già concimato. Tuttavia, tra le cure di fine inverno, nel momento precedente la ripresa vegetativa, è sempre consigliabile aggiungere alla terra un po’ di concime micro granulare a lenta cessione, fornirà gradualmente per alcuni mesi gli elementi nutritivi necessari alla pianta per crescere sana e con una chioma folta.
Piante grasse resistenti, e dalle forme meravigliose
La ritenzione idrica non è un problema per le piante grasse, del resto potremmo però essere più gentili e chiamarle con un nome davvero appropriato…In botanica questo tipo di piante si chiamano “succulente”, perché i loro tessuti sono inzuppati di acqua, per cui hanno un aspetto… molto ‘carnoso’ e un po’ cicciotto! Nel fusto delle piante succulente ci sono dei capienti vacuoli, organuli cellulari presenti delle cellule vegetali, dove l’acqua e le sostanze nutritive rimangono accumulate diventando dei veri e propri serbatoi che rilasciano l’acqua nei momenti di siccità. Per questa caratteristica è più corretto definire le piante grasse come piante succulente, in quanto hanno trasformato nel tempo i loro tessuti, foglie, fusto, radici, per adattarli a sopravvivere a lunghi periodi di siccità e per contenere una grande quantità di liquidi. E l’acqua del resto…non è… grassa!
Come avere sempre piante rigogliose
Per avere sempre delle piante belle e rigogliose è necessario prestare alcuni accorgimenti importanti. Difatti, nel caso notaste un repentino cambiamento è basilare individuare il problema ed agire rapidamente. Tutte le piante, come del resto gli esseri umani, per continuare a crescere e a mantenere il loro aspetto sano e rigoglioso hanno la necessità di determinate condizioni e se queste dovessero iniziare a mancare si potrà notare dalle sue foglie. Troppo o troppo poco sole, troppa o troppo poca acqua e certi parassiti sono alcuni dei fattori scatenanti che fanno passare una pianta da rigogliosa a malaticcia nel giro di pochissimo tempo. Ma per ristabilire la loro vitalità non è necessario investire troppo tempo o denaro, ti sveleremo alcuni accorgimenti necessari e molto facili per impedire alle vostre piante di ammalarsi. Scopriamo insieme come capire di cosa ha bisogno la pianta attraverso le sue foglie: Uno dei problemi che può affliggere le piante è proprio dovuto dall’acqua. Abitualmente è abbastanza evidente quando una pianta non è sufficientemente idratata ma non è da sottovalutare il caso contrario, cioè quando ne riceve troppa. In questo caso le foglie appariranno giallognole e avvizzite, che sono proprio i sintomi più comuni di un eccesso d’acqua. In questo caso è consigliabile trapiantare la pianta in un suolo o vaso con un maggiore drenaggio ed essere più misurati con l’innaffiatoio. Nel caso in cu la pianta inizi ad afflosciarsi e ad assumere un aspetto sofferente, la causa potrebbe essere la mancanza di luce solare. Difatti, il sole aiuta la pianta a produrre il nutrimento di cui ha bisogno per crescere. Quindi è bene cercare di metterla con un’esposizione adeguata alla luce del sole, sistemandola in una stanza o in un posto più luminoso. La pianta potrebbe avere bisogno di un aggiunta di minerali per recuperare la vitalità alle foglie. L’ingiallimento sui bordi o un leggero scolorimento della superficie della foglia sono i sintomi della carenza di uno o più minerali, recuperabili con un compost fai da te. Inoltre, come spiega la North Carolina, le piante hanno bisogno anche di micronutrienti come il boro, il rame, il ferro ed il cloruro. Per questo basterà spargere intorno alla pianta una manciata di erba tosata per soddisfare il suo fabbisogno.

