Da quando è stata creata ha attratto milioni di persone, in Italia e nel mondo. C’è chi la consuma una volta al mese, chi una volta l’anno e chi tutti i giorni, chi la usa per fare dolci, chi la spalma sul pane chi sulle fette biscottate per fare colazione, chi la mangia a cucchiaio. Parliamo della Nutella, la celebre crema Ferrero spesso demonizzata per i suoi presunti effetti negativi sulla linea. Una cosa è certa: la Nutella non è un semplice alimento ma un vero fenomeno di costume. C’è chi la ama e chi la odia. Dagli anni ’60 in poi il consumo di Nutella ha fatto registrare un’impennata straordinaria in Italia, in Europa e nel mondo intero. Perché la Nutella piace a tutti, o quasi? Ferrero non ha mai rivelato a nessuno la ricetta della Nutella, crema di nocciole prelibata. Di prodotti simili ne sono stati fatti a centinaia ma mai nessuno è riuscito ad uguagliare la mitica Nutella. Sebbene l’azienda di Cuneo debba gran parte della sua fortuna alla Nutella, è innegabile che tale crema sia finita spesso nel mirino dei salutisti e di quelli che stigmatizzano la vendita e il consumo di alimenti contenenti l’olio di palma. Sì perché tra gli altri ingredienti, la Nutella vanta anche l’olio di palma, nei cui confronti sono state promosse delle vere e proprie crociate. Nonostante gli haters, Ferrero continua a produrre serenamente la Nutella con l’olio di palma.
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Siete pronti domani si celebra il carbonara Day
Il 6 aprile di sei anni fa i pastai di Unione Italiana Food con il supporto dell’International Pasta Organisation hanno lanciato una iniziativa social per raccogliere ricette e variazioni sul tema della carbonara, tra i piatti di pasta più amati e cucinati nel mondo: era nato il Carbonara Day. Il «Carbonara Day», gioia di tutti i buongustai, è ricco di iniziative. Il piatto ha una natura conviviale visto che, in base a una ricerca commissionata dai pastai dell’Istituto Piepoli, per più di 9 italiani su 10 pari al 95% si mangia sempre in compagnia. Secondo il sondaggio, che ha coinvolto un campione di 500 persone rappresentative della popolazione maggiorenne, per 8 italiani su 10 un piatto di pasta alla carbonara in particolare è una questione di cuore: il 62% la condivide con la famiglia, il 20% con il partner. Solo il 13%, con punte tra gli uomini giovani di età inferiore ai 35 anni, la degusta con gli amici. Durante la giornata del 6 aprile, in diretta sui canali social WeLovePasta con i pastai di Unione italiana food e lo chef Monosilio, è in calendario una maratona social con un invito a condividere la ricetta con gli hashtag #CarbonaraDay e #CarbonaraSharing.
La giornata dei calzini spaiati
In tempo di covid la Giornata dei calzini spaiati cerca di pensare anche a chi è solo, come un calzino nel cassetto, rimasto senza il suo gemello. Sulla pagina Facebook dedicata, a suon del motto si spai chi può! potete trovare una colorata locandina che invita tutti a colorare un po’ i piedi, la giornata, il mondo, il cuore per condividere valori come l’Amicizia e il Rispetto per gli altri , e prosegue, al lavoro, a scuola, a casa mettete calzini diversi e FOTOGRAFATEVI!!!. Gli organizzatori hanno anche pubblicato alcuni consigli per sfruttare al meglio la giornata. Come il Calzino Puzzle, da realizzare con i compagni di classe. O L’albero dei calzini gentili, che si può creare tirando un filo tra due alberi e appendendo calzini colorati dentro ai quali inserire pensieri e storie su amicizia e diversità. Non mancano le canzoni da cantare a squarciagola ballando con i piedi spaiati e in vista, come La ballata dei Calzini Spaiati e Il Paradiso dei calzini
Diverso è bello
Anche voi stamani avete aperto il vostro cassetto e avete visto i vostri calzini tutti spaiati? Ecco, la leggenda delle lavatrice che si mangia i calzini probabilmente è vera. Ma grazie alla Giornata dei calzini spaiati non è più un problema. Nata una decina di anni fa in una scuola elementare di Udine grazie all’idea della maestra Flapp. L’iniziativa viene celebrata ogni anno il primo venerdì di febbraio e ha l’obiettivo di sensibilizzare sull’autismo e altre diversità, lanciando un messaggio di solidarietà e appartenenza. Così come un calzino spaiato non smette di assolvere alla sua funzione, lo stesso vale per una persona diversa da ciò che convenzionalmente consideriamo “normale”. Per partecipare non servono altri requisiti se non quello di indossare due calzini diversi, più colorati e stravaganti sono e meglio è, e condividere sui social le proprie foto con l’hashtag #calzinispaiati2022.
Giornata internazionale del bacio
Ci sono diverse giornate dedicate al bacio. Quella di oggi, chiamata International Kissing Day, è stata istituita per ricordare il bacio più lungo della storia. Si festeggia oggi l’International Kissing Day, la Giornata mondiale del bacio e, anche se la pandemia da coronavirus ha ridotto molto questo tipo di effusioni, quella di baciarsi resta il modo più dolce e naturale per esprimere il proprio amore e rinforzare una relazione. Perché si sa baciare aiuta a vivere meglio con effetti anche sulla salute: baciarsi riduce l’ansia e lo stress, abbassa la pressione sanguigna e migliora il sonno. Ma come è nata la festa di oggi. In realtà esistono diverse giornate dedicate al bacio. Quella di oggi, chiamata International Kissing Day, è stata istituita per ricordare il bacio più lungo della storia, quello tra una coppia thailandese che durante una competizione si è baciata per 46 ore 24 minuti e 9 secondi. Un record superato dalla stessa coppia con un altro bacio durato ben 58 ore, 35 minuti e 58 secondi. Nel 1990 il Regno Unito ha invece dichiarato il 6 luglio la Giornata internazionale dal bacio, data che viene anche ricordata come la Giornata del bacio rubato in alcuni paesi del mondo. Comunque sia e dovunque siate, abbracciatevi e con immenso sentimento, baciate colui o colei a cui volete veramente bene…in questo momento ne abbiamo un gran bisogno tutti…..
Giornata dedicata all’autismo
Il 2 aprile si celebra la giornata dedicata all’autismo, un disturbo che colpisce decine di milioni di persone in tutto il mondo. E la scienza lancia l’appello per dire basta a pregiudizi e informazioni errate.Voglio usare una metafora enologica: il vino lo possiamo versare in una bottiglia e nelle damigiane. Se con bambini ‘normodotati’ possiamo fare come con la damigiana, cioè versare il liquido in abbondanza, anche velocemente, con i bambini autistici dobbiamo farlo come con la bottiglia, cioè con maggiore cura, pensando bene quanto liquido ci sta dentro e dosando con calma. La regola indispensabile quando si ha a che fare con un bambino autistico? Non serve fare tanto e tutto insieme. Bisogna fare poco per volta. La cosa più importante è la serialità dell’apprendimento e la sua costanza. Gli autistici sono bambini e ragazzi molto delicati, perché sono spesso iper-sensoriali: il loro cervello è fatto in modo da percepire tutti gli stimoli udito, gusto, olfatto, vista insieme e questo genera in loro una grande confusione: è fondamentale non presentare attività in parallelo, per non mandare in tilt il loro cervello”¸ spiega Lucio Moderato, psicologo e psicoterapeuta.L’importante è fare una cosa alla volta: usare poche parole, solo quelle assolutamente necessarie. Aspettare con calma e pazienza la loro risposta, verbale o non verbale. Non affrettare mai il processo. Dire a un ragazzo una frase come ‘Mi ascolti? Allora, guardami in viso e ascoltami’ è un non-sense: sono troppe informazioni tutte insieme. Un bimbo autistico, anche lieve, non è in grado di fare due cose contemporaneamente. Essendo individui iper-sensoriali, cioè con uno sviluppo di tutti i sensi che è molto più ampio rispetto al nostro e che va in cortocircuito, gli autistici sono ragazzi molto delicati, spesso nervosi e agitati. Sanno essere anche violenti. Spetta a noi evitarle. Come? Cominciando a ripulire il mondo intorno a loro”. Per un autistico il mondo esterno ‘è troppo’: non a caso spesso tendono a mettere le mani sulla fronte o sugli occhi per ripararsi dalla luce oppure si mettono le mani sulle orecchie per attutire i suoni. Il lavoro dei genitori dovrebbe essere quello, almeno in casa, di ridurre l’intensità di tutti gli stimoli esterni”.Dunque la casa “va ‘bonificata’: via tutti gli ornamenti inutili, via i soprammobili, via i giocattoli, via le ceste piene di peluche. L’ideale per un autistico sarebbe vivere in una celletta monastica, mi si passi il paradosso. La cameretta dei bambini deve avere colori neutri, tenui, luce soffusa, mai troppo abbagliante e mai al neon. No ai giochi con suoni forti e ai display che emettono luce molto forte, ai giochi elettronici e digitali in genere”.
Giornata Nazionale del Gatto
Neri, tigrati, rossi, grigi, bianchi, di razza e non, piccoli o grandi, famosi interpreti di film e cartoni animati come ‘Gli Aristogatti’ o Sfigatto e Ben Stiller in ‘Ti presento i miei’. E non si può dimenticare il ‘first cat’ della famiglia Clinton: oggi 8 agosto si celebra la Giornata mondiale del gatto: d’obbligo allora esaltarne le qualità e scoprire qualche curiosità in più sui gattini che sono dei veri supereroi con veri superpoteri e sanno come migliorarci e salvarci la vita: i felini ostacolano lo stress, la depressione e migliorano l’umore; in più riducono il rischio di infarto e di ictus senza contare che la natura li ha dotati di qualità eccezionali: ecco perché dovremmo tutti avere un gatto. gli Anglosassoni lo consideravano una creatura fatata dei boschi al pari di gnomi, elfi, ninfe e folletti. Nella mitologia nordica, Freya era la dea dell’amore e della bellezza, spesso raffigurata su un carro trainato da gatti, la si invocava per incantesimi d’amore o di passione ed era legata all’intuizione e alla divinazione. In Egitto era considerato un dio, anzi una dea, la Dea Bastet! Gli antichi egizi lo chiamavano “miao” e inizialmente lo utilizzarono per eliminare i topi dai granai, ma, col passare del tempo, non ci fu casa, tempio o edificio che non registrasse la presenza di almeno un gatto tenuto peraltro con ogni cura. Insieme al cane è l’animale da compagnia più diffuso nel mondo.
Chi vi regala tempo vi regala vita
Chi vi cerca per interesse non vi merita, perché il suo vero motivo non siete voi, ma quello che può ottenere da voi. Nella sua testa siete solo uno strumento, non un fine. Troverà mille modi per ottenere quello che vuole, e quando lo farà, rimarrete solo un numero sulla sua lista… Chi vi vuole bene non ha bisogno di voi, vi sceglie perché vi preferisce. Non vi sceglie per usarvi a proprio piacimento, ma per condividere assieme il suo tempo, ed aprirvi il suo cuore. I suoi gesti lo dimostreranno, perché il bene e i sentimenti sinceri si vedono, si sentono. Quando c’è il bene, non vi è nemmeno necessità, ma la volontà di coniugare verbi al plurale. Chi vi vuole bene davvero vi sceglie per come siete e accetta tutto di voi, le vostre qualità e i vostri difetti, ma soprattutto ama questi ultimi. Chi ci tiene veramente a voi non controlla l’ora in cui chiamate o le volte in cui avete bisogno della sua compagnia, perché per voi ci sarà sempre. Questo perché vi conosce e sa bene che, a volte quando abbozzate un sorriso, nascondete in realtà una sofferenza. La sua unica intenzione sarà di aiutarvi a guarire quel dolore. Chi vi vuole davvero bene vi regala sentimenti sotto forma di preziosi pensieri, senza aspettare di ricevere nulla in cambio. Non si muove per interesse, ma per il benessere che genera scambiare sorrisi e abbracci con voi. Anche quando vi arrabbiate, cerca di capirvi anche se avete torto, perché considera la vostra relazione più importante di un diverbio. Chi vi regala tempo vi regala vita Il regalo migliore che una persona può farvi è condividere con voi il suo tempo. Regalarvi i suoi minuti, le sue ore ed i suoi secondi, perché facendolo vi regalerà parte della sua vita. E questo, chi vi vuole bene lo sa benissimo. Quei caffè in momenti poco opportuni, quella visita lampo durante la pausa al lavoro, quella chiamata o quel buongiorno su WhatsApp…dettagli che dimostrano il bene e l’apprezzamento di chi li fa. Chi vi vuole bene davvero non solo ve lo dice, ma ve lo dimostra.Un minuto è più che sufficiente per farvi sapere che siete importanti per lui o per lei, a volte perfino un secondo, se carico di buoni sentimenti, servirà a lasciare un’impronta indelebile nel vostro cuore.
Giornata della terra 2019
Earth Day 2019: il 22 aprile, che quest’anno coincide con Pasquetta, si celebra la Giornata della Terra!
La Giornata della Terra 2019 ha forse quest’anno un significato ancora più importante: grazie a Greta Thunberg, giovane attivista svedese, i ragazzi di tutto il mondo sono scesi in piazza per manifestare contro il cambiamento climatico, le plastiche nei mari e negli oceani, l’aria inquinata e tutti gli altri problemi di natura ambientale che stanno annientando il nostro Pianeta. Proteggere la Terra significa salvaguardare il nostro futuro e la Giornata mondiale della Terra nasce proprio per sensibilizzare sul tema. Oggi, questa manifestazione coinvolge oggi circa 1 miliardo di persone, ed è celebrata con numerose iniziative ed eventi in ogni angolo del pianeta.
Carbonara day
Il 6 aprile, è il Carbonara Day, sul web gli utenti impazziscono alla ricerca delle infiniti interpretazioni, salvo poi proteggere sulla versione ortodossa.Su Facebook, Instagram e Twitter la mobilitazione è già cominciata e si preannuncia un successo almeo pari allo scorso anno: il #CarbonaraDay, evento mediatico creato dai pastai di Unione Italiana Food, ha mobilitato sui social 270 milioni di pasta lover. Anche l’edizione 2019 parte con ottime premesse con cuochi, blogger, esperti e appassionati pronti a seguire il #CarbonaraChallenge. Un evento virtuale in cui condividere opinioni, foto e consigli a proposito di questo piatto e, più in generale, sul rapporto tra tradizione e contaminazione in cucina.Non poteva che essere social un tema così amato dai millennials: la Carbonara è la loro ricetta del cuore, secondo un’indagine Doxa. Ed è anche il piatto di pasta più richiesto per quanto riguarda il food delivery. Dai loro dati la carbonara è la pasta più richiesta a domicilio con oltre 6mila chili consegnati. Con un dato interessante: la carbonara non è solo un primo, è diventato un “gusto”, nel senso che poi sposa anche polpette e hamburger, pizza e arancini, pollo e bruschetta. E, tra i formati di pasta, va a condire mezze maniche, rigatoni e spaghettoni, bucatini, tonnarelli, ma anche bigoli e linguine. Ma gli spaghetti restano al top.




