Sorridere è contagioso e non costa nulla. Grazie al sorriso, e non solo, la felicità è più contagiosa della negatività. Lo è sia nella vita quotidiana che sul web. Quando vi sedete su una comoda poltrona e aprite il giornale,o quando sotto il sole in immersi nel verde del vostro giardino andate a leggere notizie sul vostro telefono risulta essere più costruttivo leggerne una buona che una negativa. Ecco perché amiamo così tanto darvi delle buone notizie su ciò che succede nel mondo. Vorremmo solo sentire parlare di tragedie, di guerra e di morte? Parlarne è importante perché non possiamo nascondere ciò che succede di negativo nel mondo. Sia la negatività e la sofferenza che la felicità e la positività fanno parte del nostro mondo e della nostra vita. Quindi pensiamo che, oltre alle notizie negative, sia importante diffondere delle notizie positive che possano ridarci speranza nell’umanità. I ricercatori ora confermano che le buone notizie sono importanti e che hanno un impatto positivo su chi le legge. In un nuovo studio della University of Pennsylvania i ricercatori hanno monitorato 7000 articoli pubblicati nel corso di tre mesi e hanno scoperto che le storie che si concentravano su buone notizie erano più lette e condivise online rispetto alle notizie negative. Inoltre, secondo i ricercatori dell’Università di Tubingen, chi legge notizie positive è più propenso a condividerle e in questo modo contribuisce a diffondere felicità. Anche le notizie negative tendono a diffondersi e ad essere condivise in questo modo, ma secondo gli esperti le persone di solito preferiscono leggere, condividere e diffondere buone notizie. Condividere buone notizie è un semplice passo per rendere il mondo migliore e per ispirare gli altri ad entrare in azione compiendo qualcosa di positivo. Quando leggiamo una buona notizia, dunque, condividiamola tra i nostri contatti e spargiamo la voce. La felicità è più contagiosa della negatività: questa è davvero una buona notizia. Ci aiutate a condividerla?
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Coltivare le amicizie
Prendete in mano carta e penna e scrivete una lista di tutti quei vecchi amici che non sentite da 6 mesi o più. Cosa staranno mai facendo? Dove si troveranno mai in questo momento? E come si sentiranno? L’unico modo per saperlo è…facendovi sentire. Lo potete fare in un sacco di modi diversi: una semplice telefonata, un messaggio, un’email, una cartolina, o, perché no, una lettera come ai vecchi tempi. Un biglietto scritto a mano, una cartolina o una lettera che sia, ha più valore di uno sbrigativo messaggio su WhatsApp in cui chiedete solo “come va?”. Le amicizie, quelle vere, vanno curate e fatte crescere col tempo. Non lasciate che il tempo ve le porti via.
Imparate a fregarvene
Imparare a fregarsene è spesso una delle armi segrete delle persone felici e longeve. “Fregarsene” non vuol dire affrontare la vita con superficialità. Vuol dire dare importanza alle cose e alle persone che vi interessano veramente e non dare peso a ciò che non contribuisce alla vostra felicità. Sedetevi ad un tavolo e prendete carta e penna. Fate una bella lista di tutto ciò che siete soliti fare e che non vi rende felici. Ecco alcuni esempi: fare regali per le feste ricordate esempio di Natale,Pasqua… o di compleanno,a parenti lontani o a vecchi colleghi d’ufficio; lasciare che l’opinione di persone di cui non vi importa influenzino le vostre scelte; partecipare ad eventi o feste di compleanno di persone che non vi interessano particolarmente; comportarsi in maniera eccessivamente corretta con persone che in fin dei conti non se lo meritano; uscire con coppie con bambini quando voi siete single e i bambini neanche vi piacciono; leggere libri e giornali solo perché gli altri vi reputino una persona colta. E’ difficile, se non impossibile, togliere dalla vostra vita tutte quelle cose che vi rendono infelici o di cui non ve ne frega niente. Il trucco sta nel trovare un giusto equilibrio. Saprete voi meglio di noi quello che può essere eliminato dalla vostra vita senza che ci “rimettiate la faccia” o senza che vi perseguitino i sensi di colpa. Una volta fatta un po’ di pulizia nella vostra agenda rimarrete gradevolmente sorpresi dal tempo e dal denaro che avrete risparmiato e che potrete finalmente dedicare a voi stessi e a ciò che realmente vi importa!
Emozioni
La nostra esistenza è colma di emozioni. Le emozioni ci piacciono, le andiamo a cercare, ne parliamo ,con gli amici, con i parenti, le riviviamo col ricordo; la televisione,i libri, i giornali, i gossip, le feste, i riti religiosi ecc. ci favoriscono in questo senso, perché si presentano come occasioni per vivere direttamente o indirettamente emozioni. I giornali vendono di più se raccontano una storia d’amore di un personaggio famoso e il telegiornale ha più ascoltatori se c’è una disgrazia che suscita forti emozioni.Le emozioni e i sentimenti assumono un ruolo importante nella nostra attività mentale e sociale.Si possono definire come delle reazioni psicologiche e fisiche provate da una persona, che si manifestano intensamente e che sono in genere in relazione ad un qualche evento. Proviamo paura di fronte ad un pericolo, proviamo gioia se superiamo un esame, proviamo una emozione di tristezza se ad un amico capita una disgrazia, proviamo una emozione di malinconia durante una serata trascorsa in solitudine.I sentimenti si presentano come delle reazioni emotive meno intense delle emozioni stesse, ma più stabili e durature. I sentimenti si formano gradualmente, spesso in occasione dei nostri rapporti con gli altri, come nell’amicizia e nell’amore.Riflettendo sulla specifica esperienza emotiva quotidiana è possibile capire due aspetti fondamentali, utili per diversificare le emozioni:certe emozioni che proviamo sono piacevoli, come l’euforia che si prova dopo aver vinto qualcosa, mentre altre emozioni sono decisamente spiacevoli, come lo spavento che si prova quando alla guida della propria auto si sente che si sta sbandando a causa del bagnato su una strada pericolosa.certe emozioni sono di intensità debole e altre di intensità forte: è possibile essere seccati per un’offesa di poco conto, essere un pò irritati, o essere molto arrabbiati per un’offesa personale rivolta in presenza di altre persone.
Le bugie nemiche di noi stessi
E perché lo si fa specialmente con le persone che si amano? Siamo tutti bravi a mentire, ma a nessuno piace essere ingannato. C’è chi mente per un proprio vantaggio personale, chi per coprire un errore, chi magari solo per il piacere di farla franca… Televisione, pubblicità, giornali e persino amici e parenti per non parlare del partner ci mentono di continuo, e la consapevolezza che, chi ti stà a fianco, magari la persona che più ti fidi, e ami, mente, ti colpisce ancor di più al cuore. Indipendentemente dal motivo per cui diciamo una bugia, gli scienziati ritengono che una bugia si componga di due parti: quando mentiamo dobbiamo creare la falsità e anche nascondere la verità. Essere bugiardi dunque richiede un duplice sforzo. Il che, tanto per dire, spiegherebbe perché le persone che mentono impiegano più tempo a rispondere a una domanda. Mentre altri studi ci svelano che secondo uno studio condotto dagli psicologi del dipartimento di comunicazione del Michigan , le persone mentono in media tra una e le due volte al giorno. Tendiamo a dire bugie soprattutto quando siamo sotto pressione e non abbiamo tempo di pensare alle conseguenze del nostro comportamento. Secondo Shaul Shalvi, «Quando le persone devono rispondere in fretta, davanti al capo in ufficio, davanti ad un partner che fa domande incalzanti, tentano di fare tutto il possibile per assicurarsi un profitto, anche se ciò li porta a mentire. Le bugie alleviano e liberano dall’ansia sul momento, ma non a lungo termine.
La chiave del successo? Svegliarsi presto
Non farà piacere ai dormiglioni, ma pare proprio che per diventare una persona di successo la prima cosa da fare sia quella di svegliarsi presto la mattina. Sfatato così il mito del business man che appena apre gli occhi, carbura subito il cervello e si mette a lavorare; confermato invece il vecchio adagio secondo cui il mattino ha l’oro in bocca. Un interessante sondaggio svolto da Laura Vanderkam, mette in luce i rituali che amministratori e imprenditori di successo svolgono come prima cosa della giornata, molte delle quali precedono addirittura la colazione. Innanzitutto, il 90% si sveglia prima delle 6: questo è un orario di massima perché’ sembra che ci sia qualcuno come il dirigente di PepsiCo che punti invece la sveglia addirittura alle 4. Sulla stessa linea, di Disney Bob Iger che però si concederebbe mezz’ora in più a letto. Più dormiglioni la maggior parte dei manager, la cui fatidica sveglia suonerebbe in media alle 5,30. Facile immaginare che ad un’ora la parola d’ordine sia una bella tazza di caffè. Non e’ così: la seconda cosa che le persone di successo fanno la mattina, e’ bere acqua preferibilmente con un limone spremuto. Dopo di ciò, il pensiero e’ rivolto alla forma fisica: essendo tanto impegnati durante il giorno, i manager a quel punto si prendono cura del loro corpo e vogliono tenersi in forma. Subito dopo, e’ il momento di riflettere su progetti professionali e anche su come organizzare quel poco tempo libero della giornata. E siccome le persone di successo hanno anche un cuore, dal sondaggio emerge che sfruttano le primissime ore della mattina pure per trascorrere un po’ di tempo con la famiglia. Per alcuni, e’ l’occasione per fare sesso con il proprio partner o comunque per condividere con lei una chiacchiera o una confidenza. C’è infine chi coglie uno spunto per un po’ di meditazione, o solo per gustare un caffè il primo di una lunga serie. A sorpresa, e’ solo in fondo alla lista delle cose da fare che ritroviamo il controllo al computer della posta e-mail in arrivo e, prima di uscire di casa, la lettura dei giornali. Insomma, si prendono qualche attimo: giusto il tempo per capire cosa sta accadendo nel mondo e per muoversi così nella ‘giungla’ lavorativa, già preparati.
La pausa pranzo è da intenditori
Insalata di salmone aromatizzata agli agrumi, pollo allo zenzero in insalata verde, farro biologico alle verdure, vellutata di cavolo, fagioli e ceci. Chi ha detto che a pranzo al lavoro si deve rinunciare a qualità e gusto? Grazie all’idea di due giovani imprenditrici, basta un click per ritirare direttamente in ufficio un pranzo buono anche per l’ambiente perché ogni piatto, dalla pappa al pomodoro alla macedonia, arriva confezionato in un packaging a bassissimo impatto ambientale. A lanciarsi nell’avventura del “delivery gourmet” sono due imprenditrici che hanno deciso di cambiare vita lavorativa, restando in Italia. Grazie al loro “Food on the road” è possibile, a Roma, ordinare la propria “schiscetta” di qualità e riceverla dopo due ore, con la possibilità di scegliere menù vegetariani o vegani, senza glutine o lattosio, nelle confezioni prodotte con materiali di origine vegetale, rinnovabili e totalmente compostabili nell’organico .”La filosofia che ci diversifica è quella della qualità, così seguiamo quattro direttrici per scegliere il cibo che sia buono e sano; che sia da filiera certa, preferiamo cibo biologico; prediligiamo il km zero”. Fondamentale anche la scelta del metodo di cottura: il sottovuoto a basse temperature. Il punto vendita aperto nel 2014 con wi-fi libero acqua gratuita, spazio cani e spazio bambini, oltre ai giornali sempre a disposizione. L’ attività si è guadagnata il premio come “formula innovativa” della Guida ai locali di Roma
