Si sa che l’estate è anche la stagione della nascita dei nuovi amori e della tenerezza. E perché non concedersi qualche attenzione e coccola in più a colazione? Scegliete ad esempio biscotti a forma di cuore con delle gocce di cioccolato, un bigliettino del buongiorno e un bicchiere di spremuta d’arancia. Il giusto mix per iniziare bene la giornata.. che ne dite!
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La sindrome del lunedì
La sindrome del lunedì è quella condizione che ti fa iniziare non bene la settimana. È una forma di depressione, causata dalla pausa del weekend, che ti fa sentire stanca, oppressa dagli impegni e molto irritabile. Come si può superare? Non alterare la tua routine del sonno. Combinare pasticci con l’orologio biologico durante il fine settimana può causare vari problemi e soprattutto influenza notevolmente il nostro ritmo corporeo e il tuo stato emotivo. In altre parole, svegliarsi il sabato e la domenica alle 11.00 e il lunedì alle 07.00 stare tutto il pomeriggio della domenica sul divano può portare a un inizio non così dinamico della settimana. Per evitare ciò, sarebbe utile mantenere la tua routine anche il sabato e la domenica. Socializza e rilassati. Interagire e comunicare con gli altri al lavoro può aiutare a sentirsi al sicuro, approfitta della pausa per un caffè con i colleghi e non rifugiarti nell’angolino a sbadigliare, questo significa affrontare il lunedì in modo più piacevole! Non ritagliare il lato sociale della tua vita solo fuori dall’ufficio. Cerca di apprezzare il tuo lavoro. Uno dei motivi alla base della sindrome del lunedì mattina potrebbe essere tornare a un lavoro magari dopo un bellissimo fine settimana, pensa invece che quel meraviglioso fine settimana al mare è frutto del tuo lavoro . Tornare invece a un lavoro che non ti piace ogni settimana può causare stress, depressione e irritabilità, distruggendo la creatività e la produttività. Se questo è il motivo per cui pensi di avere una sindrome del lunedì mattina, forse allora è meglio che inizi a pianificare una nuova carriera. Prova a cambiare il modo in cui guardi il lunedì. Esistono anche diversi studi che suggeriscono che i problemi di salute come ictus e attacchi di cuore sono più comuni il lunedì. Quindi, se vuoi una settimana sana, piacevole e felice, dovresti prima considerare di cambiare prospettiva il lunedì!
Alzarsi ogni mattina
Che tu ci creda o no, ogni mattina la vita bussa alla tua porta e chiede: cosa facciamo oggi? Niente risponde la pigrizia. Quello che abbiamo fatto ieri risponde l’abitudine. Dobbiamo proprio fare qualcosa aggiunge la noia? Ma per fortuna, ogni mattina, la vita non si dà per vinta. La vita insiste e persiste sempre. Per questo, torna a chiedere: cosa facciamo oggi? Tutto quello che è possibile, risponde la vitalità. Che tu ci creda o no, anche domani mattina la vita busserà alla tua porta e chiederà: cosa facciamo? E tu risponderai alzandoti difronte a una tazza di caffè... tutto quello che è meglio per noi….la vita è bella impariamo a godercela tutta…!
Non sopportare…… essi felice
Leggere di più aiuta sicuramente, tiene allenato il cervello ci accultura, ma molte sono le cose che fanno bene a noi stessi, sedersi fuori in giardino ad ammirare il paesaggio senza pensare alle erbacce da tagliare, trascorrere molto più tempo con la famiglia anziché al lavoro.Nella vita non dobbiamo sopportare ma dobbiamo goderci i bei momenti. Adesso tutti quei momenti provate a coglierli ed a ottenere piacere, Mangiate su piatti importanti, bevete su bicchieri splendenti,non aspettando l’occasione o l’evento importante fatelo tutti i giorni. Siate contenti anche quando spendete qualche soldo, siate orgogliosi, siate felici anche quando il vostro lavandino risplende dopo che lo avete accuratamente lavato, e non conservate i vostri profumi preferiti per le occasioni speciali, usateli anche quando andate a fare la spesa.Le parole “prima o poi” e “allora” cancellatele Ricordate che tutto deve essere ascoltato, visto e toccato proprio ora e non domani o chissà quando. Ogni giorno chiamate i vostri amici e i vostri figli, godetevi ogni singolo momento che condividete con loro .Fermatevi e rendetevi conto di quanta bellezza avete intorno Ogni giorno quando aprite gli occhi, ditevi che questo giorno sarà speciale..la vita non può essere una continua festa ma finché siamo qui finché siamo vivi dobbiamo ballare anche sotto la pioggia.
Quanto tempo passi a guardare il telefono?
La circostanza tipo può essere questa: sei ancora in bagno a lavarti i denti dopo aver fatto colazione. Dai un’ occhiata al telefono, appoggiato vicino al lavandino, che vibra ogni volta che arriva una notifica. Sullo schermo appare la scritta “Oggi sei stato connesso al tuo iPhone per 30 minuti”. La cosa ti stupisce: è solo mattina, sei in piedi da poco, e forse non te ne sei neanche reso conto. Eppure subito dopo aver spento la sveglia, hai dato un’occhiata alle notifiche e alle chat di Whatsapp. Poi, seduto davanti a una tazza di caffè non hai perso occasione per dare uno sguardo ai risultati sportivi, o a controllare scrupolosamente le mail. E così hai speso quasi mezz’ora della giornata appena iniziata davanti allo smartphone. A rivelarlo spietatamente sul tuo telefono sono delle app, piuttosto utili per chi voglia sapere davvero quanto tempo passa ogni giorno davanti al piccolo schermo touch. Come funzionano? Ideata per dispositivi iOS, le applicazioni sono un modo piuttosto divertente e sorprendente per scoprire quanto tempo esattamente passiamo ogni giorno attaccati allo smartphone. Per scoprirlo, basta installare l’app e attivare il “tracciamento automatico”. L’app, senza essere notata, rileverà anche quali sono le applicazioni che ci hanno “preso” di più: quanto tempo abbiamo trascorso a digitare messaggi, quanto su Facebook, quanto su Instagram, quanto su Whatsapp.Tutto questo non per auto-commiserazione o per imporsi chissà quali astinenze da telefono, ma per provare ad avere un utilizzo più consapevole del telefono. “In media prendiamo in mano lo smartphone tra le 150 e le 200 volte al giorno. Le statistiche ci dicono che il 68 per cento delle volte lo facciamo in modo inconsapevole, senza un motivo reale” I numeri lo confermano, visto che si parla di noi Italiani come di “navigatori record”, connessi più che altro su smartphone e altri dispositivi mobili per una media di 2 ore e mezzo al giorno ciascuno, soprattutto le fasce tra i 18 e i 34 anni. E proprio contro gli utilizzi “in automatico”, ovvero senza un reale motivo, che facciamo del telefono, possono essere utile queste app.
Cos’è la tristezza?
Potremmo definire la tristezza come una reazione emotiva di passività e ritiro associata a un vissuto di perdita un oggetto, una persona cara, la salute, scopi o valori esistenziali ecc.. Vivere un lutto, una mancanza, una privazione di qualche tipo è dunque direttamente connesso all’emozione della tristezza.Si tratta per altro di un’emozione primaria, dunque innata e adeguata agli aspetti più basilari della nostra sopravvivenza. Tuttavia, poiché le vicende della nostra vita di homo sapiens sono molto più complesse e sofisticate di quelle dei nostri antenati delle caverne, la tristezza può associarsi ad altri stati emotivi dando luogo a emozioni più ampie come il tradimento ad esempio quando si unisce alla rabbia o l’ansia quando si unisce alla paura.Può anche essere il primo gradino di un più complesso processo di lutto che porta la tristezza iniziale e sfumare in altre emozioni e in sentimenti e stati d’animo via via più vari. Rimpiazzare una perdita con qualcos’altro senza darci tempo di fare esperienza del vuoto e dell’assenza ci impedisce di risanare quella perdita condannandola a rimanere paradossalmente davvero incolmabile. Passare attraverso emozioni come la tristezza e il dolore psichico a esse associato ci rende invece più forti, ci aiuta a far tesoro delle piccole e grandi perdite o delusioni della vita e ci insegna che è anche grazie ad esse che possiamo andare avanti. In Giappone è l’arte del Kintsugi: “Quando i giapponesi riparano un oggetto rotto, valorizzano la crepa riempiendo la spaccatura con dell’oro. Essi credono che quando qualcosa ha subito una ferita e ha una storia, diventa più bella.”
Alzati prima e trasforma la tua vita
Ti sembra di iniziare la giornata come se stessi sempre in ritardo? Di corsa per far uscire i ragazzi mentre ricordi a tuo marito che avete un impegno per cena, tutto mentre ti prepari per la giornata che ti aspetta? Non sei sola. Per la maggior parte di noi, una volta che si inizia in questo modo, è difficile assestarsi a un buon ritmo per il resto della giornata. Quindi, vediamo in che modo mettere la sveglia 30 minuti prima e alzarsi effettivamente dal letto invece che premere “snooze” una o due volte può trasformare la tua vita. Innanzi tutto, resettando il modello di sonno potresti ritrovarti semplicemente ad essere una persona più simpatica. Numerosi studi hanno riscontrato che le persone mattiniere mostrano tratti caratteriali come l’ottimismo, la piacevolezza e la coscienziosità. I nottambuli, invece, sono spesso dotati di creatività e intelligenza ma sono più inclini a depressione, pessimismo e nevrosi. Secondo gli esperti ciò è dovuto al fatto che chi va a letto e si alza prima è più in sintonia con i ritmi della terra, di conseguenza sperimenta un sonno più ristoratore.Secondo il biologo di Randler, chi si alza presto è più probabile che si senta “responsabile di far succedere le cose” nella propria vita. La ricerca condotta da Randler ha inoltre rivelato che le persone mattiniere sono più proattive e più inclini a prevedere i problemi e ridurli al minimo in modo efficace. Interessante, no?Alzarsi 30 minuti prima significa avere quel momento di quiete, quel momento incredibilmente fruttuoso per pianificare la giornata, sbrigare qualche incombenza e prepararsi fisicamente e mentalmente per qualsiasi cosa ci aspetti. Se parti in vantaggio sul resto del mondo, avrai meno difficoltà a fare e rispettare la tabella di marcia. Molte persone di successo si alzano la mattina presto per fare ginnastica prima di iniziare la giornata, sostenendo di sentirsi così rinvigoriti non solo nel corpo ma anche nella mente. Studi confermano tale tesi, sostenendo che allenarsi di prima mattina stimola la produttività, aumenta i livelli di energia e migliora il benessere a lungo termine. Che tu faccia del leggero stretching sul tappetino da yoga in camera da letto, esca per correre nel parco, segua un mini-allenamento di 15 minuti nel soggiorno o ti fermi in palestra prima di andare a lavoro, fare attività favorisce il rilascio endorfine, aumenta l’apporto di ossigeno al cervello e ti regala un senso di soddisfazione generale che ti accompagnerà per il resto della giornata, Aggiungi una sane e nutriente colazione….. E allora…..buongiorno sia !!!
L’Epifania tutte le feste….le porta via!
Nella storia popolare italiana la Befana è una dolce vecchietta che nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, a cavallo di una vecchia scopa, passa sopra i tetti delle case. E mentre tutti dormono si cala dai camini riempendo le calze di doni, caramelle, dolciumi se i bimbi durante l’anno si sono comportati bene, altrimenti troveranno solo carbone, aglio, e cipolle . Ed i bimbi per la vecchina preparano un bicchiere di vino e un mandarino o un’arancia in un piatto. Il mattino dopo per chi è stato più cattivello oltre ai regali e al carbone i bambini troveranno il pasto consumato e l’impronta della mano della Befana sulla cenere sparsa nel piatto Si dice anche che la Befana rappresenti l’anno appena trascorso che chiude, con la sua venuta, il lungo periodo delle feste, portando con sé tanti regali come buon auspicio per l’anno che verrà. E per rafforzare l’antica credenza c’è un noto proverbio che recita: “L’Epifania tutte le feste porta via”.Ma qual è l’origine di codesto modo di dire? Il proverbio popolare a sfondo religioso si riferisce al viaggio che i Re Magi, Melchiorre, Baldassarre e Gaspare, intrapresero da Oriente per arrivare a Betlemme.Volevano portare a Bambin Gesù oro, incenso e mirra. L’oro per onorare la sua regalità, l’incenso per ricordare la sua divinità e la mirra per sottolineare la sua umanità, ma non sapevano come arrivarci. Ecco perché picchiarono alla porta di una vecchina e la invitarono a unirsi a loro, però rifiutò.Anche senza il suo aiuto i Re Magi il 6 gennaio arrivarono a Betlemme e omaggiarono Gesù e la vecchietta, pentitasi di non essere andata con loro, dopo aver preparato un cesto di dolci, uscì di casa e si mise a cercarli. Ma inutilmente, non incontrò né mai più i tre sapienti né il Prescelto.E così cominciò a bussare ad ogni casa che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù. Da quel giorno sono passati millenni ma la Befana non si arrende, cerca ancora il bambino speciale… porta con sé i doni ma anche la fine delle feste… E se doveste incontrarla, indicatele la strada!