Dormire al lavoro

Dormire durante il turno di servizio significa violare i principi di buona fede e di correttezza nell’esecuzione delle prestazioni previste nel contratto di lavoro, che, evidentemente, chi è immerso nel sonno non può svolgere. In Giappone se fai un pisolino mentre sei al lavoro, nessuno ti licenzierà Infatti prendersi una pausa per un riposino è considerato onorevole e dignitoso, oltre che tradotto come un segno di rispetto per l’azienda e i datori di lavoro visto che i dipendenti quando sono svegli hanno un rendimento superiore alla media mondiale, concesso quindi un pisolino in poltrona o appoggiati sul tavolo….

Glicine è arrivato il momento di potarlo

l glicine è una delle piante più amate nella decorazione dei giardini: un rampicante estremamente forte e longevo, con una fioritura copiosa e eccezionale, che trasforma pergolati e muri in una pioggia fiorita, con quelle infiorescenze anche lunghissime a forma di grappolo che possono avere varie sfumature dal bianco al viola. È anche una pianta che non ha bisogno di particolari cure: una volta che ha preso possesso del terreno nel vostro giardino  e che si trova in una posizione sufficientemente soleggiata, l’unica cura di cui ha bisogno è quella della potatura, che si effettua due volte all’anno in estate e in inverno. La prima si effettua tra luglio e agosto per accorciare i rami più recenti e dare ordine alla chioma, così che poi fiorirà meglio. L’altra invece si effettua a fine inverno, quando non c’è più rischio di gelate, soprattutto di notte. Ogni volta che intervenite su delle piante rampicanti, vi renderete conto che in pochi mesi sono in grado di avvinghiarsi a qualsiasi supporto trovano. Quindi dovete sfruttare questa loro straordinaria capacità e guidare i rami nella direzione che volete. Una volta tagliato e pulito tutto, prendete i rami che rimangono sparsi e separati dalla pianta principale, e con dei lacci legateli lungo i supporti del gazebo, tralicci e simili, lungo i rami più vecchi, o dentro un vaso di vetro da collocare sopra un tavolo. Così la pianta assumerà la forma che volete e coprirà la superficie desiderata.

Un cuore che batte

La parola giapponese ikigai è un termine giapponese che non ha una vera e propria traduzione nella nostra lingua. Il suo significato letterale è “ragione per alzarsi la mattina” racchiude un enorme significato. Definisce, infatti, il motivo per cui vivere, il “senso della vita”. Per questo, i ricercatori della Tohoku University in Giappone hanno realizzato uno studio approfondito su oltre 45.000 adulti di un’età compresa tra 40 e i 79 anni, chiedendo loro se avessero un ikigai. Poi, per sette anni hanno seguito e monitorato il loro stato di salute. Il 95% degli intervistati che riferivano di avere dato un significato alla propria esistenza erano vivi sette anni dopo l’indagine iniziale contro circa l’80% di coloro che non avevano dichiarato alcun buon motivo per vivere. La mancanza di ikigai, secondo i ricercatori, sarebbe in particolare associata con la morte a causa di malattie cardiovascolari. Non serviva una ricerca scientifica per dimostrarlo, ma il nostro cuore, per battere ogni giorno ha bisogno di un motivo. Allora forza, diamo un ikigai anche al giorno che nascerà domani

Un po’ di giardinaggio Zen

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Risistemavo un po’ di cose ed ecco che mi passa per le mani questa simpatica fontana, perfetta per un po’ di giardinaggio Zen. Purtroppo però la tentazione è irresistibile e così apro internet e mi metto alla ricerca di informazioni su questo genere di giardino. Lo sapevate che sembra si tratti di un’invenzione completamente occidentale? Il termine “giardino zen” appare per la prima volta nel libro One Hundred Kyoto Gardens di Loraine Kuck, del 1935 e in Giappone non compare prima del 1958, quando viene riadottato dagli stranieri, essendo ormai un termine molto in voga.

Per inciso si potrebbe dire che tutta la filosofia attribuita al giardinaggio zen, sia in realtà un’interpretazione puramente occidentale, del più ampio contesto della cultura del giardinaggio che sia ha in Giappone, dove esiste un’infinita varietà di modi per allestire, curare e gestire i giardini, alcuni dei quali influenzati dalla cultura buddista dei monaci zen.

Per di più sembra essere anche falso il mito che i monaci siano soliti meditare di fronte ai giardini (o per estensione di fronte ad un paesaggio), essendo più propensi a farlo di fronte ad un muro (Soto Zen) o al centro della stanza (Rinzai Zen).

Nonostante ciò si tratta comunque di una fantastica parte, seppur minima, della cultura del giardinaggio del paese del Sol Levante.

Curiosità … Giapponesi “il Sushi”

Il sushi è stato scoperto in Cina! Fu conosciuto in Giappone nell’VIII secolo: in origine era un modo per mantenere più a lungo il pesce collocandolo a fermentare tra strati di riso cotto e acidulato in aceto di riso. Nel tempo, il processo di fermentazione è stato man mano ridotto ed è nata l’abitudine di mangiare il pesce crudo. La prima volta dell’Occidente accadde nel 1953 quando il principe Akihito offrì del sushi ad alcuni ufficiali americani. Nei monasteri zen l’aglio, la cipolla, l’erba cipollina, lo scalogno e i porri sono proibiti poiché potrebbero scatenare  a causa del loro sapore deciso  dei desideri “troppo umani”. Le posate in metallo sono considerate un simbolo di violenza: per questo motivo a tavola si adoperano le bacchette di legno. In Giappone fare rumore mentre di mangia è considerato un apprezzamento del cibo: nella maggior parte dei locali pubblici giapponesi potrete godere di commensali molto rumorosi. Ogni anno il 4 agosto si celebra la cerimonia funebre delle bacchette di legno da pasto: si tratta di un omaggio a oggetti di uso quotidiano che hanno reso un buon servizio per lungo tempo. Il vero wasabi è una radice che cresce in zone semi-paludose, è quasi introvabile fuori dal Giappone ed è molto costoso. Il wasabi non andrebbe mai mescolato alla salsa di soia: è un’abitudine occidentale, non eseguita e non apprezzata nella vera cucina giapponese. Il sushi inteso come pesce crudo con riso, cioè nigiri si può mangiare con le mani ma non il sashimi, cioè i filettini di pesce crudi e divorare in un sol boccone. Intingere il sushi nella salsa di soia senza sfaldare il riso è un’arte per pochi.

Mongolfiere sulle Cameron Highlands a Pahang

La Malesia terra affascinante di leggende tropicali, può contare su paesaggi davvero unici nel loro genere. Distese sulle dolci alture della Malesia centrale come un morbido tappeto verde, le piantagioni di delle Cameron Highlands offrono un paesaggio meraviglioso da qualsiasi punto di vista le si osservi. Ma l’offerta di questa incantevole regione non si limita agli straordinari panorami: l’area è disseminata di sale da che offrono le varietà locali della bevanda e sentieri escursionistici che attraversano le verdi piantagioni. La stazione di montagna più famosa della Malesia è inoltre circondata da una immensa distesa di verde. Questi altipiani prendono il nome da William Cameron, il geologo ed esploratore britannico che nel 1885 tracciò la mappa della regione, e oggi sono il centro di produzione di più importante di tutta la Malesia

Equinozio di primavera addio all’inverno

Conto alla rovescia per l’addio all’inverno, con l’equinozio di primavera previsto il 20 marzo. Quest’anno l’equinozio di primavera è infatti in anticipo di qualche ora rispetto allo scorso anno perché il 2020 è un anno bisestile. L’evento astronomico, che segna l’inizio ufficiale della primavera nell’emisfero settentrionale e dell’autunno nell’emisfero meridionale, accade quando “il Sole nel suo moto apparente tra le stelle lungo l’eclittica, ovvero la proiezione in cielo dell’orbita della Terra, incrocia da Sud verso Nord l’equatore celeste ovvero la proiezione in cielo dell’equatore della Terra” dice l’astrofisico Gianluca Masi,. “Lo scorso anno l’equinozio di primavera  si è verificato il 20 marzo alle ore 22,58 italiane, quest’anno cadrà il 20 marzo alle ore 4,50 italiane, ma quando nel 2024 avremo di nuovo l’anno bisestile l’equinozio di primavera sembrerà ancora più in anticipo rispetto a quest’anno perché sarà alle 4,07 italiane”.Se la data oscilla tra il 19 e il 21 marzo questo accade proprio per ‘colpa’ degli anni bisestili che hanno introdotto un giorno in più ogni 4 anni grazie alla riforma del calendario voluta da papa Gregorio. L’equinozio di primavera si verificherà il 20 marzo fino al 2047 mentre nel 2048, a causa di questi slittamenti, cadrà il 19 marzo e da quell’anno in poi si alternerà tra il 19 e 20 marzo, finché nel 2102 non tornerà a essere il giorno 21 marzo.L’equinozio di primavera corrisponde ad una uguale durata del giorno e della notte perché quando il Sole si trova all’equinozio rimane 12 ore sopra l’orizzonte e 12 ore sotto.

E arrivata la primavera

La primavera  assicura una sferzata di energia, quella del sole e dell’aria fresca ricca di ossigeno in grado di ricaricare l’organismo un po’ spento dai lunghi mesi invernali, ma prima di tutto di ricaricare le ossa della giusta dose di vitamina D La primavera però non è sempre tutta rosa e fiori e mai detto fu più azzeccato!!, ma anche pollini e allergie: sono moltissime infatti le persone che soffrono del ‘mal di primavera’, che si presenta puntualmente allo sbocciare dei fiori con problemi come insonnia, stanchezza, irritabilità e allergie. Con il cambio di stagione e l’inizio della primavera è facile sentirsi stanchi e soprattutto appesantiti. Purtroppo, durante il cambio climatico, soprattutto quando si passa dal freddo dell’inverno al caldo della bella stagione, il primo a risentirne è l’organismo, Inizia la giornata con un bicchiere di acqua e limone: rinforza il sistema immunitario, ha un effetto positivo su tutto l’organismo e garantisce una sferzata di energia.In più, scegli una colazione a base di frutta fresca: sazia e garantisce l’energia essenziale che serve per bruciare i grassi in eccedenza e per partire con il serbatoio pieno per affrontare la giornata. Se ti piace il dolce puoi aggiungere pane, burro e marmellata; se invece preferisci il salato, fatti tentare da salmone o prosciutto cotto, ricchi di proteine. Passeggiare all’aria aperta, soprattutto fuori città, in campagna, montagna, al mare o al lago, dove l’aria è pura, aiuta la tua pelle a recuperare luminosità ed energia: in questo modo i pori si dilatano, immagazzinano ossigeno e il rinnovamento cellulare è garantito.In primavera, così come fai il cambio di guardaroba, devi occuparti anche del cambio del tuo beauty case perché la tua pelle ora ha altri bisogni: necessita di cure diverse e più di tutto di creme più fresche e leggere rispetto a quelle invernali, più ricche e corpose. Si dice che in primavera l’amore ‘folleggi’ nell’aria, perché sbocciano i fiori e anche l’amore. Indipendentemente dalla stagione dell’amore che stai vivendo, poco importa che sia una bella giornata di sole e che tu stia sotto temporale e grandine, trasforma questo periodo in un’occasione per rinnovare la routine di coppia. Se il rapporto è quello giusto e la coppia è solida, puoi scoprire che c’è una nuova vitalità tutta da vivere.E se invece ti ritrovi nel ‘film’ sbagliato, allora è arrivato il momento di cambiare la rotta del tuo viaggio. Fatti aiutare dagli amici e cerca di sfruttare al meglio i momenti di ilarità e serenità che riesci a concederti: sono indispensabili per il tuo benessere!