La cucina cinese storia e curiosità

La cucina cinese è la somma di ben 8 cucine che, nel corso dei secoli, sono evolute e si sono modificate non poco. Le origini della cucina vedrebbero la luce durante l’età della pietra cinese, quando la coltivazione del riso e la produzione di spaghetti entrambi tipici esempi di cucina cinese sono noti da ritrovamenti archeologici. Con il passare dei secoli e la scoperta di nuove materie prime per cucinare e nuovi metodi di cottura, la cucina cinese si modificò a poco a poco e nacque l’uso delle bacchette, per esempio, realizzate con diversi materiali e adoperate come utensili per mangiare. Per chi dispone di poche risorse economiche, un pasto è unicamente un piatto di pasta o di riso, condito con un pugno di verdure o qualche boccone di carne. Tuttavia, in occasione delle feste o di visite da parte di ospiti, anche i cinesi meno abbienti convertono tutte le loro possibilità in banchetti ricchi di pietanze, colori e gusto .Durante un tipico pasto cinese si condividono i piatti, che vengono di solito messi in comune e fatti girare sul tavolo. Si mangia con l’aiuto di bacchette oppure, in caso di pietanze brodose, con l’aiuto di cucchiai di legno o di porcellana. La tavola è un simbolo dello status sociale e deve essere sempre rotonda; non sono mai presenti coltelli a tavola perché tutto ciò che deve essere tagliato, viene tagliato in cucina. La successione cronologica dei piatti segue una ricerca di equilibrio a partire dai cinque sapori di base dolce-salato-acido-amaro-piccante. Il la bevanda più consumata e amata ed è molto gradito per le sue virtù digestive e decongestionanti. La birra e l’alcol di riso sono consumati in occasione delle feste e di solito durante un pasto abituale nessuna bevanda viene proposta o messa in tavola: si disseta con una zuppa o una pappa.

Sorbetti golosi

I sorbetti sono dessert al cucchiaio freschi e leggeri, che di norma andrebbero serviti tra una portata e l’altra ma molto spesso vengono offerti come fine pasto. Si preparano con tanta frutta fresca o erbe aromatiche, come la menta e uno sciroppo di zucchero. Si passano nella gelatiera, o, se non l’avete, in una ciotola che terrete in freezer, ricordandovi di rompere il composto con i rebbi di una forchetta sino a che non otterrete la giusta consistenza del vostro sorbetto. Un idea sfiziosa potrebbe essere quella di  preparare un sorbetto alla birra e menta. Iniziate a lavare bene le foglie di menta  e asciugatele con un panno, ora preparate lo sciroppo di zucchero: mettete l’acqua in un tegame, aggiungete lo zucchero, lasciate sciogliere bene e portate a ebollizione. Unite allo sciroppo le foglie di menta e lasciate bollire per altri 5 minuti. Spegnete il fuoco, lasciate raffreddare l’infuso di menta a temperatura ambiente e rimettetelo in frigorifero a macerare per almeno 4-6 ore. Una volta passato questo tempo filtrate l’infuso con l’aiuto di un colino. Otterrete un liquido di colore giallo a cui dovrete unire la birra  ben fredda e il succo di limone. Montate a neve ben ferma i due albumi in una planetaria o con le fruste di uno sbattitore e incorporateli dolcemente al liquido di menta e birra,mescolando con l’aiuto di una frusta. Versate il composto ben freddo nella gelatiera e lasciate mantecare per almeno 30 minuti  fino ad ottenere un sorbetto cremoso. Servite all’istante guarnendo la coppa da sorbetto con delle foglie di menta fresca!

Scopri chi sei anche dal cono gelato

In questi giorni di caldo estremo, ci si trova spesso a scegliere di sostituire uno dei pasti con un buon gelato, fresco, dolce e bello al punto da far scordare, almeno per qualche minuto, la percezione di caldo opprimente. Di gelati ce ne sono di vari tipi, si passa da quelli confezionati a quelli freschi o allo yogurt, dai gusti alla frutta,ai classici, a quelli stravaganti, tutti mangiabili in modi diversi. C’è chi preferisce la coppetta e chi, specie se sceglie di consumarli al posto del pranzo o della cena, opta per un cono o una brioche. Inutile dire che la scelta del tipo di gelato che si preferisce mangiare può dire molto sul carattere di una persona. Ecco allora qualche curiosità sulla differenze tra chi preferisce il cono alla coppetta e chi a pranzo predilige un piatto di pasta o un insalatona  piuttosto che un gelato, magari tra gli amanti della brioche e quelli che, invece, preferiscono il cono. La brioche. Se il tuo gelato preferito è quello che si trova all’interno di una morbida brioche, sei la classica buona forchetta, amante del buon cibo e del divertimento. Allegra e sempre pronta a far festa, ti piace concederti i tuoi momenti di svago o, come li chiami tu, di meritato riposo. Un pasto dolce da consumare in compagnia, per te, è uno di questi. E gli amici sono ben felici di condividerlo con te che sei vista come una in grado di portare sempre il sole. Il cono. Del cono gelato ami la croccantezza del biscotto che giunge solo dopo aver gustato il gelato senza disattenzioni. Per te una pausa dolce è come un momento interiore, nel quale ti piace immergerti tra i tuoi pensieri, gustando in pieno ciò che hai davanti. Un modo di fare che hai anche nella vita, dove ti muovi sempre con estrema cautela, evitando di farti coinvolgere troppo se prima non sei certa della situazione nella quale ti trovi. Un atteggiamento che, nonostante la tua gentilezza, a volte ti fa apparire distante o troppo sulle tue

Gelato cosa c’è di nuovo

Il culto per il gelato in Italia può essere paragonato, per importanza, solo a quello della pasta. “Andare a prendere il gelato” per gli italiani è un rito quotidiano soprattutto nei caldi pomeriggi o nelle sere d’estate è un piacere da condividere con la famiglia e gli amici  che vi troviate al mare, in campagna, in montagna in città E così Mars Italia, proprio in questi giorni, ha annunciato il lancio di due stecchi dedicati ai suoi M&M’s, uno puramente al cioccolato, l’altro con arachidi, mentre in giro per l’Europa  fa capolino il cornetto Kinder Bueno. Pistacchio o cioccolato? Creme o sorbetti alla frutta? Ce n’è davvero per tutti i gusti, e non occorre dire che l’Italia è la regina indiscussa del gelato.Sbarcato ormai a livello mondiale, anche il servizio di consegne a domicilio Deliveroo ha raccolto dati importanti sulle preferenze del delizioso alimento. È emerso, infatti, che il gusto più richiesto dagli italiani è il pistacchio, e che le creme hanno la meglio sui gusti alla frutta. Non possono mancare poi il mango e l’avocado, ingredienti all’ultima moda e decisamente salutari.Ma ce ne sono di veramente folli. Si va da quello al ketchup Heinz, pensato da una gelateria artigianale irlandese come omaggio per il cantante Ed Sheeran, fan sfegatato della salsa al pomodoro, a quello al gusto ramen recentemente lanciato in Giappone dal marchio Baby Star, con il caramello faccia a faccia con i noodles al pollo. Una serie di esperimenti curiosi che da un lato strizzano l’occhio alle nuove frontiere del gelato gastronomico; ma che dall’altro continuano a lasciarci a bocca aperta.

Lo famo strano? Non a tutti i costi

Il gelato gourmet che nasce dalle origini di gusto tipiche della ristorazione è quello composto con materie prime e sapori che non fanno parte necessariamente alla tradizione del gelato artigianale, Alcuni esempi sentiti più volte sono il gelato al cacio e pepe, quello al parmigiano, per arrivare ad elaborazioni ardite come quello al coniglio, al capitone o alle uova e asparagi, definito come“gelato da ristorante”Il gelato gourmet che accosta un ampio numero di sapori rappresenta quell’ approccio secondo cui qualunque gusto variegato, potrebbe al limite definirsi gourmet, meglio se al suo interno si ritrova un numero elevato di gusti. Si tratta di un avvicinamento che spesso nasce da gelaterie che ricercano una diversità commerciale rapida, e noi lo chiamiamo “gelato miscuglio”Il terzo tipo di gelato gourmet è quello che ci appartiene di più, e in qualche modo si distanzia da entrambi gli altri approcci. Lo definiamo come ricerca all’interno del perimetro di gusto del gelato artigianale naturale da materie prime, condotta con un’attenzione superiore all’ accostamento dei sapori; una ricerca che mira a trasformare l’approccio al consumo da semplice degustazione in esperienza sensoriale da ricordare, dove tutti recettori dolce, amaro, acido, salato vengano stimolati con precise logiche e sequenze. Il gelato gourmet non deve essere inevitabilmente strano, agli asparagi o crudista: talvolta per definirlo d’autore sono sufficienti le materie prime, le creme dalla mantecatura ammirevole, la frutta rigorosamente di stagione, la temperatura e il modo di servirlo sembra preferibile anche meno freddo, e soprattutto un mestiere solido alle spalle che quasi diventa un’arte. Ultimo ma non per importanza c’è quello internazionalizzato, come l’ice cream che si può trovare a Londra o a New York, in posti dove la tradizione portata dagli chef made in Italy si mescola alla voglia di sperimentare e contaminare, miscelando miele, rosmarino, scorza d’arancia, basilico, peperoncino e caramello salato al burro d’arachidi americano. Semplicemente fantastico.

Il gelato arriva nel mondo del salato

Ai gamberi, alla maionese, al pesto genovese, al pomodoro e basilico, al formaggio alla senape. E’ scoppiata l’estate e arrivano immancabili le scuole dedicate, cooking-show e manifestazioni, ma anche singole gelaterie che presentano vaschette di gelato dai gusti anticonformisti. Ai gamberi & lime sulla zuppa thailandese, ai capperi sul tonno, alla senape sull’hamburger di asina: se ne assaggeranno di originali e stravaganti. Perché il gelato, dopo essersi imposto come prodotto anche d’inverno sorpassando le abitudini stagionali, ora ha superato anche un altro confine: quello tra dolce e salato.Nelle gelaterie e nei ristoranti spuntano gusti prima impossibili  prodotti con verdure, carni, pesci, formaggi ripescando un’idea meno nuova di quanto si possa credere. Infatti già negli anni ’60 Matteo Napoli, fondatore della “Gelateria Matteo” era noto per i suoi “gusti strani”: baccalà, pasta e fagioli, broccoli, cipolla e patate. E il collega Enzo Vannozzi nella storica gelateria di Viareggio aveva dato il via a una serie di creazioni golose, come il gusto ai petali di rose o agli zucchini, per citarne alcuni tra i cavalli di battaglia che gli valsero gli Oscar della Gelateria Negli ultimi anni l’interesse per gusti gastronomici è sempre più forte, anzitutto perché il gelato entra ormai nei menu dei ristoranti, superando un altro confine: quello tra street food e cibo da mangiare agevolmente a tavola, un sorbetto di fragola e peperone rosso alla salsa Worcestershire, molto eclettico perché buono da solo ma anche perfetto con una catalana di crostacei, un crudo di gamberi, o magari a cubetti in un cocktail Ecco ancora, allora l’hamburger di asina con formaggio piacentino, maionese d’acciuga e sorbetto di senape; il Pad Thai con sorbetto di lime e gamberi; il cous cous di pesce del Mediterraneo e sorbetto al pomodoro e basilico; la Focaccia di farina di grani antichi con tonno fresco del mediterraneo, crema di avocado e sorbetto di capperi di Pantelleria. Provare per credere!

 

Il gelato gourmet

Un gelato al cacio e pepe, oppure un gelato al sedano bianco di Sperlonga e, ancora, un gelatino ai capperi di Pantelleria. E poi gelati bio, vegani, cruelty free o semplicemente sublimi, grazie a materie prime di altissima qualità. Ecco gli ultimi trend del gelato, ricetta che un tempo era tra le più semplici e trasversali del made in Italy e che oggi è protagonista nelle cucine dei grandi chef.Salato, dolce, crudo, vegano: e fu così che il gelato divenne d’autore.Scoppia l’estate, il caldo, le serate con cielo azzurro, la voglia di stare all’aria aperta in giardino,a far tardi, la voglia  di mare, di vacanze, di spensieratezza. E di gelato. Ma non è più il gelato di una volta e soprattutto da merenda vecchi stile per tutti i gusti e i palati si sta mutando in raffinatezza per palati fini. Senza alcun limite alla fantasia.Il gelato si sta trasformando, rivoluzionando qualsiasi certezza, persino quella che si tratti certamente di un dolce. E una cosa è sicura: trascurate il derby storico tra coppetta o cono perché le sfide e le divisioni che riguardano il gelato saranno ben più significative Secondo i dati del Sigep le mode gastronomiche più trascinanti dell’estate  riguardano proprio lui, che nella versione più fredda si annuncia vegan friendly. In realtà quello che sta diventando oggi il gelato è qualcosa di innovativo rispetto alla sua versione tradizionale.Disceso in tantissimi modi, può essere salato, vegano, crudista, gourmet. Viene servito nei modi più bizzarri ed è corteggiatissimo dai professionisti della gastronomia di alto livello che su di lui hanno gli occhi puntati ormai da tempo, per tutte le possibili trasformazioni e riedizioni che si presta a subire.

Sushi che passione…ora arriva anche gelato !

Per i patiti del cibo giapponese c’è una ghiotta novità, un dolce inganno per gli occhi e le papille gustative. Perché parliamo di inganno? Perché si tratta di piccole delizie che, nell’aspetto, imitano perfettamente gli uramaki, i nigiri, i gunkan, gli hosomaki, i California roll, insomma tutti i piatti iconici della cucina nipponica. Il pesce, il riso e le alghe, però, non c’entrano nulla. Un altro trend dei foodie dal palato più inclinato alle bizzarrie sui generis è il Sushi Ice Cream tra le gelaterie che lo sfornano con più frequenza, è da annoverare la Gelarto: è una gelateria situata a Manhattan, New York, considerata fra le migliori della Grande Mela e specializzata nella preparazione di delizie salutari e biologiche un’originale versione proprio delle specialità giapponesi. Gli ingredienti? Gelato alla crema e alla frutta e una serie di dettagli fondamentali per un’imitazione perfetta. Le alghe sono sostituite da strati di cioccolato fondente, le uova di pesce da semi di papavero e piccolissime scaglie di cioccolato bianco; il gelato alla fragola fa le veci del salmone e il tonno lascia il posto al gelato al lampone. Il riso e il formaggio spalmabile, invece, cedono il passo al gelato alla vaniglia oppure fior di latte. E il wasabi? Gelato alla menta. Alcune proposte fanno venire l’acquolina in bocca già dal nome: uramaki con umeboshi ripieni di mango e semi di sesamo tostato; uramaki al cocco e miele con croccante al cioccolato e nocciole; gunkan di cioccolato e wasabi con sfere di ace e rosa canina.!

Il gelato crudista

Il gelato sconvolto può essere proposto anche nella modalità crudista-vegana, sul trend di quella che non è solo una moda, ma una domanda crescente di benessere. Gli ingredienti del gelato crudista sono pochi, semplici, non trasformati, esattamente come madre natura li offre. E i veri protagonisti di questo gelato sono proprio loro, ancor prima del processo. Ogni gusto è composto da preziosi elementi che, non essendo cotti, conservano inalterate tutte le loro proprietà e i nutrienti. Anche il latte utilizzato, che è di origine vegetale, non viene pastorizzato. Preparato fresco ogni giorno, è usato per realizzare il gelato entro le 24 ore successive, assicurando la freschezza del prodotto e l’intensità del sapore. Dolcificato con zucchero di cocco, che contiene vitamine, minerali e fibre ed è a basso indice glicemico, in sostituzione dello zucchero bianco, il gelato crudista è perfetto anche per chi deve tenere sotto controllo la glicemia. Anche gli anacardi, frutta secca tropicale ricca di grassi buoni, vengono utilizzati nella preparazione, ma in un modo assolutamente inedito: è a questi che si deve infatti la straordinaria cremosità del gelato crudo. La sua realizzazione è tutta italiana e porta il nome di RawChocolate, famosissima pasticceria, cioccolateria e gelateria crudista.

La dieta quando arriva il sole

Mangiare bene non vuole dire privarsi del piacere della buona compagnia e della buona cucina ma occorre imparare a distinguere tra ciò che effettivamente può aiutarci a resistere alla calura e alle maggiori energie che spendiamo quando siamo a mare, da ciò che rappresenta solo calorie vuote. In spiaggia, quindi, se abbiamo voglia di qualcosa di buono, meglio preferire una bustina di cocco ad una granita, per esempio. Imparando ad affidarci a ciò che è più naturale, riusciremo a salvare la linea, sentirci meglio e anche a divertirci in compagnia. Attenzione ai gelati: anche in questo caso è giusto concederseli ogni tanto ma bisogna stare attenti a non farli diventare un’abitudine e non considerarli come il sostituto di un pasto. Infatti, un gelato in media è ricco di zuccheri semplici circa 50 g ma molto scarso in proteine e grassi, per cui non è un alimento saziante né particolarmente nutriente. Meglio considerarlo come uno spuntino, magari preferendo le tipologie non troppo elaborate.