A volte il trucco giusto può salvare un piatto, una cena oppure l’umore in cucina: vediamone insieme alcuni tra i più utili! Acqua di cottura della pasta: quando scolate la pasta non buttatela via, è ricca di amido e ottima per sgrassare i piatti da lavare prima di metterli nella lavastoviglie. Uova: per mantenere più a lungo montati gli albumi, aggiungete verso la fine della preparazione qualche goccia di succo di limone. Cenci o chiacchiere: per averle fragranti aggiungete all’impasto due cucchiai di grappa e due di aceto. Pure’ di patate: se volete evitare di scottarvi le mani pelando le patate bollite, mettetele nello schiaccia patate con la pelle. Patate lesse: per evitare che al momento di condirle assorbano troppo olio, una volta lessate e ancora calde, spruzzatele con del vino bianco. Pasta: quando possibile non utilizzate lo scolapasta ma utilizzate la schiumarola per la pasta corta o il forchettone per la pasta lunga per trasferirla dalla pentola in cui l’avete cotta alla padella con il condimento. In questo modo la pasta tratterrà una piccola parte di acqua di cottura che, ricca di amido, servirà per amalgamarla perfettamente al condimento. Mele al forno: per cuocere le mele al forno senza che si raggrinziscano in superficie lavatele, asciugatele e ungetele con poco olio di oliva. Grattugia: ecco un metodo veloce per pulire la grattugia del formaggio: metterla in freezer per dieci minuti e poi sotto l’acqua e voilà, pulita in un batter d’occhio. Sostituire il burro nelle ricette: 100 grammi di burro corrispondono a 100 g di ricotta, 80 g di olio, 125 g di yogurt intero. Pastella per fritto senza uova: 100 g di farina 00, 1 cucchiaio di olio extra vergine, 130 ml di birra fredda, 1 pizzico di sale. Sostituire lo zucchero con il miele: 100 g di zucchero corrispondono a 80 g di miele. Birra ghiacciata in pochi minuti: avvolgete la lattina in un panno bagnato e mettete in freezer per 5 minuti. Evitare schizzi durante la frittura: mettete qualche stuzzicadenti nell‘olio. Assorbire l’odore del cavolo mentre cuoce: mettete 2 noci intere nell’acqua di cottura
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Yogurt un alleato in cucina e oltre
Lo yogurt, classico o vegetale, non è soltanto un alimento da gustare a colazione o a merenda, ma anche un valido alleato in cucina e per prendersi cura della propria bellezza in modo naturale. Preparazione del gelato: aggiungendo ¼ in peso di latte e altrettanto di panna allo yogurt cremoso, insieme a una piccola quantità di zucchero o miele, è possibile preparare un gelato senza dover ricorrere alla pastorizzazione ma procedendo direttamente al passaggio in gelatiera. Si ottiene un gelato cremoso e lievemente acido, perfetto da accompagnare a frutta fresca e, in particolari modo, ai frutti di bosco Formaggio fresco: lasciando scolare per una notte lo yogurt attraverso un telo a maglia molto stretta, si separa la parte di siero da quella più solida, ottenendo così una massa più densa ma pur sempre morbida. Questa sorta di formaggio, noto come labneh, è tipico del Medio Oriente e può essere lavorato a forma di palline e condito con erbe tritate o spezie prima di essere condito con un filo di olio di oliva. Il piatto è di solito servito come antipasto oppure in aggiunta a piatti di verdura.. Ghiaccioli: frullando la frutta di stagione con yogurt bianco, e in caso di necessità aggiustando la dolcezza con un cucchiaino di zucchero o di miele, si ottiene un composto perfetto per i ghiaccioli. Occorre colarlo negli appositi stampi e lasciarli solidificare in freezer per ottenere una merenda sana e leggera. Frappè e smoothies: per alleggerire la componente grassa e calorica dei frullati, siano essi frappè o smoothies, basta sostituire il gelato o il latte con lo yogurt bianco aggiungendo, casomai, due cubetti di ghiaccio nel bicchiere del frullatore. Lievitazione: l’aggiunta di yogurt all’impasto per la pizza favorisce la lievitazione e ne riduce i tempi grazie alla presenza dei microrganismi naturalmente contenuti. Preparazione yogurt: come un’araba fenice lo yogurt serve per produrre in casa altro yogurt, poiché risorge dalle sue ceneri dando luogo di volta in volta a un prodotto più saporito e di corpo più piacevole. Questi sono alcuni spunti per utilizzare lo yogurt in cucina, oltre ai più semplici e intuitivi che lo vedono protagonista di coppe di frutta al posto di un dolce a fine pasto o di una merenda Nel caso in cui la data di scadenza fosse superata da 2 o 3 giorni, assaggiando preventivamente il prodotto, lo yogurt è consumabile senza alcun problema, se è stato conservato correttamente. Se la data di scadenza fosse stata superata da più tempo non gettate via il vasetto: potrete usarlo per preparare un impacco esfoliante per il viso unendo un’albicocca schiacciata e un cucchiaio di crusca di avena; si massaggia su viso e collo e si lascia agire 15 minuti prima di sciacquare con acqua tiepida. Chi impiega l’henné come riflessante oppure per coprire i capelli bianchi, può aggiungere lo yogurt insieme a un cucchiaio di olio di mandorle e tè nero caldo alla polvere di henné: in questo modo i capelli riacquistano lucentezza e setosità.
Come rendere delizioso il minestrone
Buono, sano e versatile, il minestrone è una di quelle portate che permettono di seguire un’alimentazione equilibrata senza rinunciare al gusto. E’ un vero condensato di benessere ed è perfetto per grandi e piccini. Non è, verosimilmente, il piatto preferito di molti bambini ma, grazie agli infiniti modi in cui è possibile personalizzarlo, riesce ad accontentare anche i palati più esigenti l ’approfondimento ha fornito anche alcuni interessanti consigli per preparare un minestrone più sfizioso e diverso d al solito. La possibilità di utilizzare gli ingredienti più svariati rende il minestrone un piatto in grado di soddisfare ogni palato. Ma se anche con la scelta delle componenti più originali si dovesse incontrare la resistenza dei più piccini, bisognerà giocare di fantasia. Senz’altro l’aggiunta di pasta o riso aiutano a renderlo più appetibile ai bambini. Ma potrebbero non bastare. In tal caso si potrà rendere il piatto ancora più saporito e divertente frullando il tutto e decorandolo, ad esempio, con del formaggio semiduro tagliato con forme simpatiche. Può essere arricchito con dei noodles o con uovo in camicia, o ancora con polenta o polpettine di pane. Può essere, inoltre, servito in un cestino di parmigiano e sesamo o può essere proposto in interessanti varianti regionali con i prodotti tipici della tradizione. Un minestrone lombardo per esempio può essere preparato con riso carnaroli e zafferano. Quello trentino può essere arricchito con speck e mela verde. In Toscana è delizioso con del pecorino e del prosciutto di cinta senese. Nel Lazio stupisce con guanciale, pecorino e stracciatella d’uovo. In Campania delizia il palato con la mozzarella di bufala e il pomodoro. In Abruzzo, infine, diventa ancora più ricco e nutriente grazie a farro integrale e lenticchie.
Si al cioccolato ..ma attenzione
Il cioccolato non rappresenta per forza un’insidia per la linea, né tantomeno un pericolo per la salute. Al contrario: la giusta varietà, consumata in determinate fasce orarie e quantità, può avere effetti benefici e aiutare persino a dimagrire. Parola di Serena Missori, endocrinologa e nutrizionista, lancia una serie di consigli per la Pasqua che coniugano salute e cioccolato. Sì al cioccolato, ma bisogna saperlo scegliere. La varietà fondente dal 70% in poi, con poco zucchero aggiunto, aromatizzato all’arancia, al peperoncino, alla cannella, alla vaniglia, con la granella di cacao, è l’ideale per concedersi un peccato di gola. Serenità e altri benefici. La Pasqua coincide spesso con l’arrivo della primavera che porta con sé cambiamenti umorali, squilibri della serotonina e tanta voglia di dolci, che è compensatoria. Approfittando delle uova pasquali, possiamo trarne il massimo beneficio senza troppe ripercussioni sulla linea: il cioccolato fondente è un’ottima fonte di serotonina, nota come ‘ormone del buonumore’, e svolge un’importante azione antiossidante. Il cioccolato fa dimagrire, ma all’ora giusta. Il momento migliore per consumarlo va dalla mattina al pomeriggio, per avere una sferzata di energia costante, un umore allegro, un ‘boost’ al metabolismo che può aiutare il dimagrimento. Occhio a quantità e cibi associati. La quantità ideale di cioccolato deve essere compresa fra 30 e 70 grammi, a seconda del proprio metabolismo, e dell’attività fisica svolta. L’esperta invita a ricordare anche di non associare cibi troppo ricchi di grassi alla cioccolata, perché questa ne contiene a sufficienza. Quindi nei giorni delle uova pasquali sarebbe opportuno ridurre l’introito di creme, formaggi, burro, fritti e intingoli.
Alimenti scaduti ecco quando non sono più da consumare
Oltre la data di scadenza, gli alimenti possono subire un’alterazione dal punto di vista nutrizionale. Nel primo caso si tratta di cibi freschi, ad alto contenuto di acqua, che sull’etichetta riportano la dicitura “da consumarsi entro”. Le etichette sono affidabili, ma lasciano sempre un margine di consumo. Quindi è importante fidarci delle nostre sensazioni o impressioni giudicando un alimento dall’odore, dal colore e anche dalla compattezza. la Dottoressa Laurenti, spiega quali alimenti possono essere un pericolo per la nostra salute e quando è il caso di non consumarli. Lo yogurt, ad esempio, a meno che non ci siano evidenti segni di alterazione, non rappresenta un rischio, quello che si può perdere sono le proprietà nutritive legate ai lattobacilli. Ma questo, secondo uno studio francese, avverrebbe addirittura dopo tre settimane. Da evitare, invece, sono il consumo di latte massimo due giorni dopo la scadenza. Se la confezione del formaggio fresco che avete nel frigo si è gonfiata, al suo interno è in corso un’alterazione batterica; se ha fatto la muffa, toglierla può non essere sufficiente. Questa a volte può entrare nella pasta del formaggio, e nei casi peggiori può produrre micotossine liposolubili. Anche con l’uovo è meglio non rischiare, se affonda nell’acqua è ancora buono ma sconsiglierei di consumarlo oltre i due giorni dalla scadenza. Nel caso della spremuta d’arancia, dopo due ore la vitamina C si perde rapidamente a causa dell’ossidazione, e potrebbe accadere anche nelle macedonie non consumate subito, a seconda della varietà di frutta. Anche le verdure in busta sono abbastanza deperibili, infatti dopo la data di scadenza In linea teorica, tutti gli alimenti a basso contenuto di acqua, oltre la data di scadenza indicata e conservati correttamente, sono innocui per la salute. L’unico discapito è quello di perdere le sostanze nutritive e alterare il sapore originale dell’alimento.
Grigliata vegetariana
Chi l’ha detto che grigliata è solo il sinonimo di carne alla brace? Se hai abbracciato un’alimentazione vegetariana e sei ghiotto di verdure, ti suggeriamo qualche ricetta per realizzare la tua grigliata verde. Soddisferai il tuo palato e desterai curiosità e appetito anche a chi vegetariano non è. Lava e taglia le melanzane a fette dello spessore di circa 1 centimetro. Lava il radicchio e separa le foglie, lasciandole asciugare su un panno pulito. Taglia anche il formaggio a rondelle: per questo tipo di cottura sono perfetti tutti i latticini a pasta dura come il gruviera, la scamorza bianca o affumicata, il pecorino e i formaggi di latte di capra. Altri, più morbidi e meno stagionati, non sono adatti per il barbecue perché potrebbero sciogliersi. Disponi le fette di formaggio, le melanzane e le foglie di radicchio sulla piastra ben calda, sala e cuoci per dieci minuti ambo i lati, girando di tanto in tanto. Al momento di servire, condisci tutti gli ingredienti con una generosa dose di olio extravergine a crudo. Ti consigliamo un nettare pugliese, dai sentori caldi, speziati e leggermente piccanti. Patate alla brace Prima di tutto realizza la salsa aromatica per le patate, amalgama bene l’alloro tritato, l’olio, l’aglio, il sale e il pepe assieme. Lava, sbuccia e taglia le patate a rondelle dell’ altezza di circa due centimetri e spennellale con il condimento realizzato poc’anzi. Quando la griglia è ben calda, disponici sopra le patate e cuoci per una mezzora, girandole di tanto in tanto, finché saranno morbide e dorate. Servile ancora caldissime con a fianco altra salsa e qualche foglia di alloro per profumare ancora di più. Puoi aggiungere al menu della tua grigliata vegetariana altri alimenti come i wurstel del tofu, altre verdure da fare alla brace come peperoni e zucchine, indivia, da accompagnare ad insalate verdi e croccanti di rughetta e pomodori ciliegino o datterino. Per rendere il pranzo ancora più sostanzioso puoi proporre dei piatti di legumi assortiti, fagioli borlotti e cannellini, ceci e lenticchie portafortuna
Calda sana leggera….la zuppa
Fuori fa ancora molto freddo, il vento ci rincorre, la pioggia è ancora abbondante.Il momento ideale , per accendere il camino, ma perfettamente in tempo per una saporita zuppa calda. Salutari, perfette coi colori dell’autunno, le zuppe possono rappresentare un vero e proprio momento ristoratore, una cena nutriente e inusuale. Ma siamo alle solite: sbuccia le verdure, taglia le cipolle, lessa le patate; trita, sminuzza, passa, filtra; fai rosolare, poi bollire, sobbollire e ci passa la voglia, piuttosto ordiniamo una pizza. Tutte quelle sere in cui vogliamo una zuppa, ma non possiamo accettare di sporcare più di una pentola o di aspettare più di 15 minuti, lasciamoci soccorrere dalle zuppe pronte. Surgelate, in busta, in barattolo, dovremo far solo lo sforzo di aprire, versare, scaldare. Al limite, guarnire. Per zuppe gustose, leggere ma nutrienti, affidatevi alle marche più conosciute nei supermercati. Nella confezione Legumi e Cereali troverete cannellini, borlotti, lenticchie, ceci, uniti a farro e orzo; per riscoprire una ricetta tradizionale, assaggiate la Zuppa Orzo e Funghi, in cui l’orzo perlato è arricchito con champignon, porcini e patate a pezzetti; nella versione Legumi e Verdure troverete invece piselli, fagioli, fagiolini, miscelati a pomodori, patate, zucchine, carote, sedano, spinaci, verza, basterà anche solo arricchirle con un’ abbondante aggiunta di formaggio grana padano e la zuppa è servita.
Dispensa in ordine
Come il cambio dell’armadio, o del ripostiglio, ogni tanto occorre affrontare anche la questione dispensa: alzi la mano chi non ha stipato in fondo ai pensili della cucina degli alimenti che non tocca più da una vita, o chi nel congelatore non ha dei contenitori non ben identificati di cibi ormai irriconoscibili. Ebbene, ogni tanto occorre svuotare e ripulire, cercando però di ridurre lo spreco di cibo in favore di un più corretto consumo. Ci sono molti alimenti che sono ancora assolutamente commestibili anche dopo la data di scadenza suggerita e altri che naturalmente avranno perso consistenza, o croccantezza biscotti, cereali per la colazione ma si possono riutilizzare per fare dolci. Alcuni alimenti come cereali grano, farro, orzo o legumi secchi potrebbero avere dei piccoli ospiti sgraditi al loro interno: se ne avete un sacchetto da molto tempo, non importa tanto la sua data di scadenza i ceci secchi per esempio rimangono buoni per anni quanto la presenza di moscerini o minuscole larve al loro interno: svuotate l’intero sacchetto in uno scolapasta, e se non ci sono ‘ospiti’ riponete il prodotto in un barattolo ermetico. Una volta svuotata la dispensa e i vari ripostigli, come comportarsi per evitare di stiparla di nuovo sprecando altro cibo. Prima di tutto, evitando di comprare le confezioni formato maxi dei prodotti solo perché sono economiche, se non è una quantità che a casa consumate: il risparmio viene eliminato via dallo spreco, e diventa inutile. Poi, un gesto molto importante che dovreste compiere ogni volta che tornate a casa con la spesa, è quello di mettere i prodotti nuovi sul retro della dispensa, e quelli vecchi davanti, in modo da finire di consumarli prima di aprire nuove confezioni. Per quanto riguarda il frigorifero o i prodotti aperti, vanno chiusi con appositi laccetti in sacchetti, barattoli o contenitori, ideale sarebbe oltre che richiuderli con cura mettere una etichetta con la data di apertura; lo stesso vale per il congelatore: mettete un’etichetta con data e tipologia di alimento, visto che il congelamento lo renderà irriconoscibile. Conservare i cibi nel modo ottimale è la prima regola per non buttarli, e questo significa oltre che sigillarli alla perfezione, evitare di contagiare con altri alimenti: non mettete nella marmellata lo stesso coltello con cui avete tagliato il burro, non intingete i crostini direttamente nel formaggio cremoso, non inserite le patatine nella maionese per evitare che briciole e rimasugli facciano ammuffire il prodotto prima del tempo.
Un tagliere di formaggi
Un tagliere di formaggi ben ideato e piacevolmente presentato può essere una soluzione per una cena veloce e informale ma allo stesso tempo gustosa e molto amata. Ecco le cose da sapere per poter mettere in tavola un tagliere di formaggi che soddisfi sia il palato sia la vista! Scegliete i formaggi “giusti”: diversificare è corretto, ma è bene farlo con metodo. Offrire diversi tipi di formaggi è una scelta vincente ma facciamo attenzione a lasciare comunque un “filo conduttore” tra di loro. Per esempio presentando una varietà a pasta dura o morbida che abbia un grado di dolcezza o piccantezza che vada aumentando o decrescendo. Si può anche decidere di offrire un solo tipo di formaggio prodotto da diversi caseifici, per scoprirne con calma le differenze, oppure diversi formaggi provenienti da un solo caseificio. Se optate per consistenze e stagionature, in questo caso formaggi provenienti da latte di base vaccino, pecora o capra e vi renderete conto che ogni assaggio sarà una scoperta di diversa di consistenza ed esperienze olfattive differenti. Disponete i formaggi dal più delicato al più forte: in questo modo gli ospiti potranno decidere da quale formaggio cominciare sapendo già a cosa vanno incontro. Sistemate i formaggi alla giusta distanza l’uno dall’altro: lasciate tra i formaggi spazio sufficiente per consentire agli ospiti di tagliarli agevolmente. Ogni formaggio deve essere servito con il proprio coltello. Aggiungete il miele, il pane o la frutta più adatti: consentite ai vostri ospiti di riconoscere e gustare le migliori combinazioni, quindi i componenti del tagliere devono essere disposti secondo le corrette associazioni. Servite i formaggi a temperatura ambiente: tirateli fuori dal frigo almeno mezz’ora prima di servirli al fine di poter apprezzare al meglio il loro gusto e il loro profumo. Accompagnateli inoltre da un bicchiere di ottimo vino
Idee a colazione
Quali sono le cose da mangiare più strane con cui avete fatto colazione? Ci hanno sempre ripetuto che la colazione è il pasto più importante della giornata, e noi italiani siamo dei veri esperti di colazioni. Caffè, tè, cappuccino accompagnati da brioches, paste di ogni forma e dimensione, ripiene di marmellata, crema o cioccolato: più o meno, la classica colazione del nostro Bel Paese si svolge così, anche se da regione a regione qualcosa cambia Quando ci rechiamo all’estero a volte restiamo sorpresi nel trovare, come alimenti per la colazione, alcuni cibi che da noi consideriamo più adatti al pranzo oppure alla cena o quantomeno ad uno spuntino pomeridiano ecco due esempi di colazioni strane. Cominciamo con un alimento considerato in Cina come una vera squisitezza, Si tratta di un piatto a base di uova di anatra, gallina o quaglia che vengono tenute per parecchi mesi in una mistura di cenere, sale, argilla e bucce di riso. Questo processo dona al tuorlo un colore marrone scuro, con una texture cremosa ed un odore solforoso e all’albume un aspetto gelatinoso, di colore marroncino trasparente. Le Century eggs sono consumate da sole oppure come ingrediente per altri piatti, sia per la colazione che per gli altri pasti. Chi si reca presso la repubblica Dominicana non può andarsene senza aver provato almeno una volta il Mangù, un classico della cucina locale che non può mancare in una colazione che si rispetti. È un piatto a base di platano, tanto da essere divenuto una vera icona nazionale. I platani vengono bolliti e poi schiacciati, conditi in seguito con cipolle rosse saltate precedentemente cotte con aceto di sidro di mele. Viene aggiunto inoltre del formaggio fritto, del salame dominicano simile alla nostra mortadella più che al salame, accompagnano il tutto uova o avocado.
