Paese che vai, carnevale che trovi: se la caratteristica principale di questa festa è divertirsi e travestirsi, è pur vero che ogni paese festeggia secondo usi e costumi del tutto propri. Carnevale, infatti, è collegato direttamente alla Pasqua, che cade sempre, ogni anno, la domenica dopo la prima luna piena di primavera. Prima di Pasqua vi è per cinque settimane la Quaresima, e prima di questa la settimana di Carnevale! Il termine “carnevale” è legato alla Quaresima , infatti, durante questo periodo vi è il divieto di mangiare carne e ” carnevale ” deriva proprio dal latino ” carnem levare ” ovvero “togliere la carne” dalla dieta! Uno dei Carnevali più famosi insieme a Venezia, in Italia è sicuramente il Carnevale di Viareggio, tanto famoso che ogni anno il giorno di Martedì Grasso torna in diretta televisiva nazionale sui canali Rai, per irrompere nei teleschermi di tutta Italia con la spettacolare allegria dei suoi carri allegorici. Ogni anno, una parata di ospiti illustri, di politici, di personaggi dello sport e dello spettacolo, si reca a Viareggio per ammirare la propria effige in cartapesta, così come ad ogni Corso Mascherato di ogni edizione del Carnevale, centinaia di migliaia di persone hanno decretato e decretano il successo della manifestazione. Il Carnevale di Viareggio riempie un mese intero di feste diurne e notturne, con sfilate di carri mastodontici, feste rionali, veglioni in maschera e rassegne di ogni genere.
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Dolce Carnevale…
Carnevale è la festa più allegra dell’anno, che viene celebrata con travestimenti, scherzi e cibi gustosi. Sapete perché si festeggia in questo modo? Nonostante sia una ricorrenza cristiana, continuano a sopravvivere alcune tradizioni pagane..Il termine Carnevale deriva dal latino carnem levare, cioè togliere la carne, e sta ad indicare il banchetto che si teneva il martedì grasso. L’ultimo giorno di carnevale precede l’inizio del periodo di Quaresima, cioè i 40 giorni che anticipano Pasqua, che si cominciano a contare a partire dal mercoledì delle Ceneri.Proprio perché il Carnevale precede il periodo di astinenza e digiuno della Quaresima, il martedì grasso si festeggia banchettando con lasagne, dolci ed altri piatti abbondanti. In Italia, ogni regione vanta le sue ricette gastronomiche tipiche, ma sarà con i dolci in particolare che verranno celebrati questi giorni di festa. Ogni città ha le sue tradizioni, l’importante sarà che ogni “gustosità” sia fritta e preparata in casa. Il dolce simbolo del Carnevale e diffuso in tutta Italia è la pasta tagliata a nastri e fritta. La ricetta rimane invariata in tutte le regioni ed è solo il nome che cambia: in Sicilia, Piemonte, Lombardia e Campania vengono chiamate “chiacchiere”; in Liguria sono le “bugie”; “cenci” in Toscana; “fiocchetti” in Romagna e “frappe” nel Lazio. A seconda del luogo di produzione verranno aromatizzate con Marsala, acquavite, acqua di fiori d’arancio e ricoperte di zucchero a velo o di miele, cioccolato e mascarpone zuccherato, una dolce ….delizia
Lo spettacolo della sabbia che si illumina…
Affascina i turisti di tutto il mondo, lasciando sempre tutti a bocca aperta. E’ lo spettacolo offerto dalla spiaggia di Vaadhoo, alle Maldive: qui, di notte, la spiaggia s’illumina di mille piccole luci blu trasformando le onde in un immenso cielo stellato. Stiamo parlando dell’atollo di Huvadhu e questa è una magia tutta naturale. Merito della bioluminescenza del fitoplancton, ovvero di particolari microrganismi che vivono in quelle acque marine e si depositano sulla battigia, accendendo la spiaggia con migliaia di lucine azzurre, talmente luminose da sembrare dei led. Definire Vaadhoo come uno dei più romantici della Terra è riduttivo: questo fenomeno è in grado di incantare grandi e piccoli, che non perdono l’occasione di camminare su questa spiaggia per lasciare con i piedi dei «segnali luminosi». Questa magia non succede tutte le notti, ma capita più volte all’anno, in particolare in estate.
Capodanno cinese… l’anno del Gallo
Secondo il calendario cinese il 2017 è l’anno del Gallo. Cosa dovremmo aspettarci per i prossimi dodici mesi? Il 28 gennaio 2017 si festeggerà il Capodanno cinese e da quel momento in poi si entrerà in una nuova fase. L’anno del Gallo è considerato di buon auspicio. Cerchiamo dunque di comprendere meglio le novità che potrebbero arrivare nelle nostre vite, almeno secondo la tradizione cinese. La festa più importante del calendario cinese è proprio il Capodanno. Per calcolare la data del Capodanno cinese ci si basa su un antico calendario lunare. Le celebrazioni del Capodanno cinese non durano un solo giorno ma si estendono su più giorni. Quest’anno si festeggerà dal 28 gennaio al 2 febbraio. Il secondo giorno della festa è il momento in cui si va a fare visita ad amici e parenti per celebrare insieme l’inizio del nuovo anno e per scambiarsi gli auguri. Il Capodanno cinese viene celebrato con feste, sfilate e regali. Il rosso è il colore portafortuna ed entra a fare parte sia delle decorazioni per le feste che dell’ abbigliamento. Il Gallo è uno dei 12 animali dello zodiaco cinese. Le caratteristiche primarie di chi è nato sotto questo segno sono la lealtà e la puntualità. Di solito proprio come questo animale chi è nato sotto il segno del gallo tende ad alzarsi presto la mattina e non ha bisogno della sveglia. Per essere precisi il 2017 è l’anno del Gallo di Fuoco. Ogni segno zodiacale è infatti accompagnato da uno dei cinque elementi: terra, metallo, acqua, fuoco e legno Secondo l’oroscopo cinese pare che l’anno del Gallo non sarà molto fortunato proprio per chi è nato sotto questo segno. Per contrastare la sfortuna, sempre secondo la tradizione cinese, chi è nato sotto il segno del Gallo dovrà affidarsi al colore rosso, a partire dall’abbigliamento. Ma se proprio non volete credere agli oroscopi, ricordate che siamo noi i maggiori artefici della nostra fortuna.
Non sono pranzi per “bambole”
Sono piccolissimi piatti preparati con pinzette e mini utensili in micro cucine che funzionano con la fiamma di una candela. Sono preparati con ingredienti selezionati: delle vere specialità in miniatura. Anche se somigliano a piattini giocattolo che i bambini potrebbero servire alle loro bambole, sono preparati con gli ingredienti migliori e con tutta la cura che serve per una ricetta da grandi chef.I «mini food» o «tiny food» o «tiny cooking» sono piccolissimi piatti preparati con pinzette e mini utensili in micro cucine che funzionano con la fiamma di una candela. La tendenza è nata in Oriente, e precisamente in Giappone, e sta conquistando i social, soprattutto Instagram, dove sono postate centinaia di fotografie di queste specialità lillipuziane.Dolci, ma anche primi piatti, verdure, carne e pesce, tempura, pancake. Online si trovano molti video che mostrano le fasi della preparazione (ed è forse questo l’aspetto più divertente) di questi piatti. Dalla loro parte sono sicuramente deliziosi e non fanno sicuramente ingrassare.
La temperatura ideale..
L’inverno è ormai alle porte e il freddo comincia a farsi sentire. Cresce la voglia di starsene al calduccio sotto le coperte in un comodo divano a guardare la tv piuttosto che uscire a far festa ogni sera. Coloro che amano questa tipica atmosfera invernale dovrebbero sapere qual è la temperatura più salutare da tenere in casa. Che si abbia il riscaldamento autonomo o centralizzano, non importa, bisogna conoscere le devastanti conseguenze che derivano dalle temperature troppo elevate. Per molti essere cullati come neonati in una morbida nube di calore artificiale è una sensazione impagabile. Ma, aldilà delle devastanti conseguenze ambientali e salutistiche che derivano dalla dipendenza da riscaldamento, qual è la temperatura ideale da tenere in casa? L’OMS ci dice che in casa dovremmo avere una temperatura di 21° C, ma in realtà si sta bene, coprendosi di più, anche a 19.L’unico locale in cui la temperatura può essere mantenuta sempre a 20° è il living poiché vi si trascorre la maggior parte del tempo. La cucina, generalmente l’ambiente più caldo data la presenza di forno e fornelli, può avere una temperatura di 18°. Si scende a 16° in camera da letto per prevenire diversi disturbi, anche circolatori. Il letto dovrebbe essere a non meno di 80 cm dalla fonte di calore e che la stanza dovrebbe essere sempre arieggiata per qualche minuto al mattino o prima di coricarsi, mantenendo un’umidità del 45-50%.
Arriva la befana….
Il 6 gennaio è il giorno dell’Epifania “che tutte le feste si porta via”. Ogni regione ha le proprie usanze e leggende, ma la figura più popolare, di questa ricorrenza, è la Befana. Gobba e con il naso ricurvo, la vecchietta “che vien di notte, con le scarpe tutte rotte” non è così bella e rassicurante come Babbo Natale. Eppure anche lei arriva a cavallo della sua scopa magica per portare i regali ai bambini buoni. Una volta nella calza della Befana, appesa al camino, ci finivano per lo più frutta secca, agrumi, caramelle e biscotti. Il carbone era riservato esclusivamente a chi, durante l’anno, aveva fatto il monello. Un’altra leggenda ricollega, invece, la Befana (il cui nome è una storpiatura di Epifania, “manifestazione”) ai Re Magi che, non riuscendo a trovare la strada per arrivare alla capanna di Betlemme, chiesero informazioni a una vecchietta. Questa si rifiutò di aiutarli, ribattendo in modo scortese. Pentitasi della propria azione, la donna per riparare riempì un sacco di dolci e si mise in cammino, bussando a tutte le porte alla ricerca di Gesù e offrendo in cambio i doni che aveva portato con sé. La calza della befana nasce dall’ unione di due esigenze: le calze di lana, che venivano fatte a mano dalle nonne, erano non solo degli ottimi indumenti contro il freddo ma anche dei contenitori elastici e morbidi, capaci di contenere più dolciumi possibili. Un tempo c’era anche l’usanza di mettere ben in vista delle scarpe nuove, che la Befana avrebbe potuto prendere in caso di necessità – lei ha sempre le scarpe rotte – in cambio dei doni.
Il nuovo anno
Buon anno a tutti con il primo post del 2017 ! In realtà sarebbe stato più carino scriverlo esattamente il 1° gennaio, ma il 1° gennaio l’abbiamo passato oltre che a poltrire e a tavola a mangiare in compagnia di carissimi amici e parenti. Abbiamo lasciato alle spalle un anno che si è concluso… un anno legato a ricordi più o meno belli, nel quale abbiamo incontrato nuove persone e ne abbiamo perse delle altre, nel quale abbiamo provato esperienze che ci hanno cambiato in meglio e altre che magari ci hanno segnato. Un anno che, comunque sia, ha rappresentato per tutti noi un passo avanti nel nostro processo di crescita personale e nel quale, indipendentemente da ciò che è successo, abbiamo comunque dato il meglio di noi in base alle nostre conoscenze e alle nostre possibilità.
Quale migliore occasione, l’inizio di un nuovo anno, per chiudere un ciclo e cominciarne uno nuovo sicuramente più avvincente, più ricco, più positivo, certamente migliore di quello che si è appena concluso? E’ sicuramente un buon momento per fare appello alle nostre migliori risorse e capire a che cosa vogliamo dire basta (persone, comportamenti, situazioni, ecc.), che cosa invece ci è piaciuto dell’anno appena concluso e che vogliamo quindi tenere con noi anche in questo nuovo anno e magari addirittura migliorare e/o implementare….Si inizia… anno nuovo vita nuova
La fine dell’anno
La notte del 31 dicembre si avvicina ed è arrivato il momento di salutare il 2016.I mesi trascorsi possono essere stati belli per alcuni, oppure difficili per altri. Ma ciò che accomuna tutti è la speranza che questo nuovo inizio possa essere migliore di quello precedente. In entrambi i casi, l’augurio è che il 2017 sia un anno migliore di quello appena trascorso, e portatore di belle novità. Gli auguri di buon anno nuovo sono quindi l’occasione per rinnovare questa speranza anche ad amici clienti e conoscenti. Attraverso facebook, twitter, whatsApp ,telefonate, immagini e video si condividono con gli altri speranze e ambizioni per l’anno che sta per cominciare. Durante la notte di San Silvestro c’è chi si sofferma a fare bilanci e riflessioni su quanto fatto nel corso degli ultimi mesi. Si tirano le somme e si fanno considerazioni sul recente andamento della propria vita. Altri, invece, guardano al futuro, ed ogni nuovo inizio diventa l’occasione per voltare pagina e mettersi in gioco nuovamente, e questo è quello che faremo anche noi…..buon anno da tutti noi …..Ferrini Gift.
Se avete rotto le palle….
Capita spesso, quando andiamo ad addobbare l’albero di Natale, di accorgerci che palline e decori sono rotti o rovinati, oppure, più semplicemente, sono pochi per riempire tutto l’albero. La soluzione? Possiamo acquistare delle sfere di natale nuove oppure possiamo Realizziamo degli addobbi con le nostre mani, magari facendoci aiutare dai piccoli di casa! E’ un’idea che ci fa risparmiare soldi, può farci riciclare qualcosa che abbiamo in casa, diverte tutta la famiglia e rende più personale il nostro albero.
Per i progetti che abbiamo scelto occorreranno dei vecchi occhiali, bottoni di diverse forme e colori, palline di polistirolo, del feltro, tappi di sughero, delle stelline glitterate, degli steli innevati dei fiori, della carta, cartoncino e nastri colorati, dopo di che non resta che mettersi al lavoro magari rubacchiando qualche suggerimento anche dal web visitando magari siti che hanno ottimi suggerimenti da darci… buon lavoro!