Nuove ricette per creare cocktail sorprendenti per il fine anno

Mai pensato al limoncello come ingrediente per i cocktail? No, vero, eppure è strano. Dopotutto parliamo di una delle eccellenze italiane. Secondo la tradizione, tale liquore “lemon” è nato agli inizi del Novecento e la sua paternità viene contesa tra sorrentini, amalfitani e capresi. Molto rinomato, infatti, è quello prodotto utilizzando il limone di Sorrento. E allora perché non inserirlo in uno dei nostri menu delle feste? Dopotutto tra pandoro e canederli, agnolotti e lasagne, pittule e anguilla, a tavola quest’anno va di moda la tradizione. Ecco allora Tre cocktail lemon per le vostre feste… un cocktail dalla semplice realizzazione ma caratterizzato da un gusto unico. Per realizzarlo occorrono 45ml di tequila, 15ml di Villa Massa, 20ml sciroppo di agave, 250ml di succo di lime e 5 foglie di basilico. Decorare con una foglia di basilico e una rondella di lime essiccato.Per chi ama sperimentare invece, Dioniso è uno dei cocktail creati da Leonardo Viviano. Questo contiene 10 ml di Villa Massa, 60ml di pisco acholado. E ancora 30ml di lime, 30ml di cordiale ananas & pepe, 20ml di albume e 3 foglie di basilico. Servire in una coppa, dopo averlo lasciato riposare per 5 minuti.Terminiamo con il Black Tie, il cocktail per chi ama osare creato da Andrea Arcaini. Un bartender di grande esperienza. Versare in uno shaker 30ml Villa Massa, 10ml di maraschino, 30ml di gin, 20ml di spremuta di pompelmo rosa, 30ml di spremuta di arancia, 5ml di spremuta di olive e 1 tea spoon di carboni attivi vegetali. Agitare con abbondante ghiaccio, filtrare in un bicchiere old fashioned e guarnire con olive.

Antibes

C’erano una volta Francis Scott Fitzgerald, la moglie Zelda, Hemingway, Picasso. C’era una volta Antibes, una pittoresca cittadina medievale a metà tra Cannes e Nizza, cuore della Costa Azzurra. E infine c’erano Gerald e Sarah Murphy, i proprietari di Villa America, che regolarmente ospitavano il gruppo di intellettuali in vacanza. A Villa America si dibatteva di letteratura, di amore, di pittura, mentre ci si godeva una cena all’aperto condita dal sapore di salsedine. Certo, tutto questo non prima che il padrone di casa avesse offerto agli ospiti un drink che puntualmente era frutto della sua creatività. E se a Villa America sono state partorite le idee per capolavori che sono passati alla storia Tenera è la notte e Fiesta per citarne alcuni il cocktail firmato Murphy non è da meno. Bailey Cocktail si realizza con :45 ml gin Mare 15 ml succo d’uva 15 ml succo di lime 1 cucchiaino di sciroppo 2 rametti di menta, uno per guarnire Pestare il primo rametto di foglie di menta sul fondo di un bicchiere, aggiungere il gin e lasciare riposare per un minuto o due. Aggiungere i succhi d’uva e lime ed casomai lo sciroppo semplice. Riempire il bicchiere con il ghiaccio fino all’altezza dei liquidi e mescolare vigorosamente. Versare in un bicchiere da cocktail e guarnire con il secondo rametto di menta

Spritz Aperol

Prosecco, Aperol, soda, una fettina di arancia e tanto ghiaccio: in Italia è un grande classico dagli anni Cinquanta. Nel Triveneto, poi, è tradizione. Ma ci è voluta l’estate 2018 per far esplodere la popolarità dello spritz Aperol al di là dell’oceano. Il motivo lo spiega il New York Times, che racconta la brillante tattica di marketing ideata da Campari per esportare questo drink rifrescante nella Grande Mela. Esibito alla Fiera Campionaria di Padova per la prima volta nel 1919 dai fratelli Barbieri, l’Aperol incontra la ricetta tipica dello spritz veneto negli anni Cinquanta, andando a creare la ricetta che tutti conosciamo ai giorni d’oggi. Prima è diventato partner ufficiale del Manchester United, poi ha cominciato ad approdare in giro per il mondo come aperitivo estivo e trendy, divenendo “drink dell’estate” a Londra. Quest’anno tocca a New York. L’anno scorso la bevanda più alla moda tra i grattacieli della grande metropoli statunitense era il vino rosé, ma le mosse pubblicitarie che Campari pianifica da anni oltreoceano hanno portato lo spritz Aperol a surclassare tutti gli altri drink. Due anni fa hanno cominciato ad aprire a New York i primi baracchini arancioni che distribuivano l’aperitivo durante gli eventi estivi della città americana e di altri centri hip come Los Angeles e Palm Springs. Poi è stato il turno degli Hamptons, un quartiere chic di Long Island molto noto: per tutta l’estate 2017, degli scooter car trasformati in bar su ruote hanno distribuito gratuitamente spritz Aperol ai passanti.Per di più, Campari ha deciso di pitturare del tipico “arancione Aperol” un autobus locale che attraversa la tratta Manhattan-Hamptons e stamparci sopra la scritta “Sa allo stesso tempo di arancia e bollicine. E poi, si sa che è buono”.E ha funzionato. L’arancione dell’aperitivo italiano sembrerebbe essere ovunque negli Stati Uniti, in questa estate 2018. Ci sono addirittura dei bar che servono spritz Aperol alla spina, come una birra, o ghiaccioli al gusto Aperol. Con il suo basso contenuto alcolico e il suo particolare gusto amaro, quindi, questo “raggio di sole in un bicchiere”, come lo chiama Melanie Batchelor, sarebbe arrivato a New York per restare.

 

Elisir all’albicocca

Morbide, succose e profumate, le albicocche sono tra i frutti protagonisti dell’estate. Di colore arancione intenso, al momento dell’acquisto scegliete frutti con la buccia liscia e vellutata, con un buon profumo dolce.Il colore deve essere arancio intenso, con lievi sfumature rosse. Controllate che non vi siano ammaccature o parti verdi, indice di una scarsa maturazione. Quelle ben mature hanno una polpa leggermente cedevole al tatto ma soda, che si stacca facilmente dal nocciolo interno. A differenza di altri frutti, le albicocche una volta staccate dalla pianta non migliorano in aroma e sapore, il succo dell’albicocca è ricco di vitamina C, carotenoidi, potassio e magnesio per dare una sferzata di energia. Le albicocche sono inoltre una fonte di ferro, indispensabile per contrastare la stanchezza, e di silicone, un potente tonico per cute e capelli. Per un favoloso succo frulla le albicocche, le carote, la pesca e l’arancia in una centrifuga, quindi aggiungi la tintura di echinacea e il chaga in polvere o in alternativa, versa in un frullatore o robot da cucina e aggiungi l’echinacea e il chaga versa in un bicchiere e servi immediatamente!!

 

I drink dell’estate saranno tutti con la schiuma

Nell’ultimo periodo si è assistito a un incredibile aumento di richieste per i drink guarniti con la schiuma. Il motivo di questo boom sta nel fatto che la schiuma, oltre a essere molto coreografica, dona cremosità, frizzantezza e freschezza a cocktail e liquori, rendendo migliore la percezione di gusto e la consistenza. Quindi, consapevoli che quest’estate i cocktail con schiuma diventeranno un must delle serate mondane siciliane,  ecco alcune caratteristiche di una schiuma perfetta. Attenzione all’abbinamento. È importante rendersi conto che ogni tipologia di drink vuole la sua schiuma. Quelle a base di latte, per esempio, sono l’ideale per i liquori più densi, mentre le schiume all’uovo si sposano perfettamente con i cocktail a base di whisky. Poco ghiaccio. Molti amano abbondare con il ghiaccio per rafforzare l’effetto freschezza della schiuma. In realtà è sempre meglio ridurne l’uso al minimo, o evitarlo proprio, per non correre il rischio di “slavare” il drink. Un po’ di creatività. Spezie, essenze e aromi  aggiunti con saggezza e equilibrio nella schiuma  possono diventare una marcia in più capace di regalare ai cocktail colori e sapori unici.

Arrivano gli alcolici in polvere

L’americano Mark Phillips si era stancato di portare pesanti bottiglie di alcolici durante le sue gite in campeggio. L’uomo così, esasperato, ha deciso di inventare il Palcohol, alcool in polvere, creando un sistema per liofilizzare gli alcolici e poterli confortevolmente portare in giro. In questo modo si può trasportare alcol senza sovraccaricarsi, evitando inoltre il rischio che le bottiglie possano rompersi. Il Palcohol può anche essere utilizzato per trasformare un cocktail analcolico in alcolico senza problemi, vi sono diverse polveri con gusti e gradazioni a piacimento. Tutti gli alcolici più bevuti si trovano in polvere. Appresa la stravagante idea, un’azienda, la Lipsmark, aveva deciso di sviluppare la proposta e metterla sul mercato, La sua idea è semplice: vendere bustine da sciogliere in acqua per ottenere superalcolici e cocktail. Palcohol sta facendo discutere molto negli Stati Uniti: organizzazioni contro l’abuso di alcol e alcuni politici hanno sollevato dubbi e perplessità sulla sicurezza del prodotto, avviando iniziative per impedire che sia messo in commercio Sul sito di Palcohol spiegano che al momento della messa in vendita saranno disponibili sei diversi drink. Ma in realtà le basi per le bevande sono soltanto due: “V”, una polvere ottenuta restituendo polvere la vodka, e “R”, ottenuta dal rum. Alla base R è per esempio possibile associare parti liquide di Coca-Cola e lime per un Cuba libre, oppure si può sciogliere V nel succo d’arancia per farsi uno Screwdriver. Le altre quattro versioni si ottengono mescolando una delle due basi con altre polveri per farsi un Cosmopolitan, un Mojito, un Margarita e un Lemon drop. A queste versioni è sufficiente associare acqua per ottenere il cocktail.. ma il tutto si sta rivelando difficile per questioni legislative. Voi cosa ne pensate?

Bicchieri piccoli bevute piccole

Non è la prima volta che una ricerca sottolinea come le dimensioni delle stoviglie spingano a mangiare o bere di più. Ma quella della Cambridge University approfondisce il tema legandolo al consumo di alcolici, dichiarando che a bicchieri grandi corrispondono grandi bevute. Ovvero, se volete darvi una regolata con l’alcol, comprate dei bicchieri più piccoli, o il vostro cervello continuerà ad ‘ingannarvi’. Quando le dimensioni contano. Lo studio si è svolto sulla base di un test condotto nei bar. Ai clienti, inconsapevoli, è stato servito vino in calici di diverse dimensioni. Le vendite sono aumentate del 10% dove venivano usati bicchieri grandi. I calici piccoli misurano normalmente 125 ml, quelli grandi 175 ml. Durante il test venivano alternati con bicchieri da 300 ml, 370 ml e 250 ml. riscontrando un incremento delle vendite nei locali che utilizzavano bicchieri grandi. Naturalmente a pari quantità di vino. Bere in un bicchiere grande incoraggia ad ordinarne di più, ma perché. Secondo un’ipotesi degli scienziati avere davanti un calice grande induce a bere più velocemente. Il drink finisce e se ne ordina un altro. C’è tuttavia da dire che negli stessi bar, quando venivano di nuovo ridotte le dimensioni dei bicchieri, le vendite restavano regolari. Lo studio sulle ragioni e sulle dinamiche di questo fenomeno è ancora in corso. Si tratta di risultati che potrebbero cambiare le politiche di vendita nei locali pubblici, per ostacolare l’eccessivo consumo di alcolici. Se i bicchieri grandi incoraggiano a bere, quelli piccoli, in teoria, inibiscono il secondo, terzo, quarto giro. Il consumo smisurato di vino e alcolici porta a numerosi rischi per la salute, dai problemi di cuore all’obesità, per non parlare degli incidenti legati agli stati di ebbrezza. I medici da tempo invitano le persone, specialmente le più giovani, a ridurne il consumo. E i risultati di queste ricerche potrebbero dare un contributo.

L’ora dell’aperitivo

L’ora del giorno in cui i colori iniziano a farsi più tenui è il momento della giornata in cui si ha voglia di sentirsi leggeri. Quale miglior occasione per sedersi in giardino e  dedicare a questo momento magico un cocktail da consumare in compagnia. Ma anche da soli. Ecco un suggerimento da abbinare a snack e patatine  In un calice  baloon, con abbondante ghiaccio, versar e 5 cl di Vermouth bianco, una bottiglietta di bitter rosso e completare con uno spruzzata di soda. Far fuoriuscire gli olii essenziali della scorza di limone sopra al drink, passare la scorza anche sul bordo del calice e usare la stessa come decorazione. Aggiungere la menta e servite…sarà un successo

I cibi da appuntamento

Ben lontani dal cheeseburger disordinati i  migliori  cibi da appuntamento aiutano a mantenerci puliti, freschi e a nostro agio. Un piatto di pasta come ziti, penne o farfalle possono essere una grande scelta. Il fatto di “colpire” sicuri con la forchetta un boccone, potrebbe renderci più disinvolti. Evitiamo, in questo senso, tagliatelle e spaghetti: il rischio di macchiarsi è in agguato! Come poter sbagliare con il sushi. Bocconi ben presentati, puliti e di facile “presa”. Ma se non siete in grado di utilizzare le bacchette, lasciate stare. Uno degli aspetti più affascinanti dello stare a tavola, è saperci stare! La disinvoltura è sempre apprezzata. Attenti alla salsa di soia. E non scartate lo zenzero: è un ottimo digestivo e potrebbe salvare da possibili nervosismi. Quasi ogni ristorante ha un piatto con pollo nel menu. Il pollo fritto è il primo fra i migliori cibi da ordinare. Non lascia cattivo odore a proposito: evitate l’aglio! ed è buono. Cosa vuol dire che è buono? Semplice: mette di buon umore. Le tapas sono quella via di mezzo che può salvare. Immaginate di trovarvi a cena con un tipo noiosissimo. Il fatto di poter mangiare uno degli street food più famosi vi può aiutare. Tra la cena e l’aperitivo, i tempi dedicati alle tapas possono essere tranquillamente gestiti come preferite. Ma in caso vi trovaste a vostro agio, non c’è niente di meglio per condividere un cibo. Con un risotto non sbaglierete. Facile da mangiare anche se foste bambini. Tenetene conto se pensate di fare quattro salti dopo cena…Se optate per il messicano, evitate il burrito. E scegliete una quesadilla. È un antipasto by Mexico simile a una piadina. Viene servito farcito, ma già tagliato in fette ordinate. Se dovete usare le mani, almeno andate sul sicuro. Se siete fuori per un drink, invece di accompagnarlo a stuzzichini di indubbia preparazione, andate dritti al dolce. Una torta è simpatica, divertente e soprattutto dolce. Darete un’ottima impressione: amate lo zucchero e siete disposti ad andare fino in fondo… al contrario potreste utilizzare il dessert come arma per far capire che avete concluso la serata!

Strepitosi e intriganti Cocktail

Cocktail incentrati sulla ricerca di erbe, spezie e ricette perdute, dai nomi che ricordano i Tarocchi,  dai sapori scoperti, o riscoperti, che ci portano in un bicchiere i misteri di un mondo ermetico. Valeria Sebastiani nel creare le miscele per questo progetto ha vagato con la mente. Base di ogni sviluppo e variazione è  avere con precisione il senso della realtà che ci circonda. Da queste ispirazioni ha dato vita a cocktail strepitosi, così Le Stelle Base tequila, un blended di vermouth e Campari, il tutto infuso con un tea nero al caramello e lasciato riposare in botti di ciliegio. Berlo è una esperienza completa: comincia con una forte dolcezza data dal caramello, subito dopo arriva la parte alcolica per lasciare spazio al tannino del tea, all’amaro. Viene servito con delle sfere di ghiaccio In questo modo il drink mantiene intatte le sue proprietà mano a mano che il ghiaccio si scioglie. L’Appeso, morbido ma dalla spiccata alcolicità, è il loro tributo al classico Martinez. Con base gin, a sostenerlo hanno scelto un Vermouth dalle note erbacee decise. La componente dolce è data dalla rapa rossa con le sue spiccate note di terra e zuccherine. Ad amplificare questa sua caratteristica, l’aggiunta di un po’ di China Il risultato è un drink deciso e vellutato. Con Gli Amanti base gin e succo fresco di mandarini cinesi, un cocktail dissetante, le sensazioni sono molteplici: tra la parte acida e fresca dei mandarini cinesi e il dolce dello zucchero, viene servito con una crusta di cristalli di zucchero di Campari, così da giocare sia sul contrasto del gusto che di colori, dal giallo vivace al rosso rubino. Nel berlo la prima sensazione che arriva è il dolce dello zucchero  dei cristalli, subito dopo la freschezza del mandarino cinese, in ultimo la croccantezza dei cristalli e l’amaro del Campari. ! Infine La Luna, un drink che ricorda nel colore le note decise del tramonto, in riva al mare,  gusto fresco, dolce, dissetante con una nota speziata data dal pepe. Tra gli ingredienti principali un gin in cui vengono lasciate in infusione per 20 giorni bacche di pepe rosa e succo di papaya fresco. Attraenti, intriganti e molto buoni, meritano certamente una serata di relax seduti in giardino aspettando che pian piano arrivi la sera e lasci spazio alle ombre formate dalle candele sparse nei vialetti del giardino