Le verdure fanno bene alla salute

Le verdure fanno bene alla salute. Lo sanno tutti  che se ne dovrebbero mangiare almeno 5 porzioni al giorno, associandole  alla frutta, altro elemento benefico per il nostro organismo. Gli esperti consigliano sempre di utilizzare prodotti freschi e di stagione, così da poter fare un pieno di vitamine e preziosi nutrienti. Dobbiamo però fare attenzione a come cuociamo le verdure, per non perdere tutti i benefici. E dobbiamo anche prestare molta attenzione a come tagliare le verdure. Perché altrimenti potremmo distruggere non solo il gusto, ma anche la salute. Secondo NPR’s, che cita diversi studi scientifici, anche il modo con cui tagliamo le verdure può rovinarle dal punto di vista della salute e del gusto. Per questo dobbiamo sapere come si devono tagliare bene, per non buttare via tutto il bene che fanno.  Tagliare male le verdure ne modifica il sapore, perché tutto dipende da come viene rotta la struttura cellulare e da quanti liquidi contenenti vitamine e minerali vengono rilasciati. Anche la consistenza può essere modificata da come tagliamo le verdure. Alcune diventano più molli! Tagliare finemente cipolla, aglio e porro è importante, per evitare di rovinarne il sapore. Così come lo stesso dovremmo fare con broccoli, cavoli e cavolfiori. I pomodori tagliati a fette sono in grado di sprigionare tutto il loro sapore fresco che subito ci fa venire in mente l’estate. Lo sapete che affettare le verdure aumenta il contenuto di polifenoli, dall’effetto antiossidante e che danno un sapore amaro al cibo? Succede soprattutto tagliando lattuga, sedano e bietola.Gli antiossidanti così rilasciati, però, si possono danneggiare. Gli esperti inoltre consigliano di tagliare le verdure e refrigerarle, perché le temperature basse aiutano molto.

Lo street food

Lo street food non è solo una semplice moda, ma un vero e proprio modo di unire antichi sapori della nostra tradizione culinaria con l’innovazione proveniente da paesi stranieri. Il trend è in crescita, ogni giorno il cibo da strada raggiunge quartieri e aree più o meno frequentate delle nostre città e non solo. La cucina “on the road” è diventata un vero e proprio format se si pensa a chef stellati come Chef Rubio, James Oliver e Koldo Royo, che hanno consacrato l’arte del cibo da strada tramite le loro trasmissioni televisive.Secondo gli ultimi dati della Coldiretti, un italiano su due acquista alimenti mentre si trova in giro per la città Le occasioni di gustare il cibo di strada si moltiplicano sempre di più grazie alla presenza di “Food Truck” o “Api”, appositamente modificati per il commercio itinerante. Il business dello street food è in continua crescita soprattutto nelle località balneari, turistiche e nelle grandi città. Gli amanti dello street food più del 69% preferisce il cibo locale arrosticini, arancini, piadine, fritture di pesce…, il 17% opta per specialità internazionali hamburger e hot dog, mentre il 14% predilige cibi etnici come falafel e kebab. Ecco alcuni piatti tipici considerati i capisaldi dello street food, e alcuni dei luoghi dov’è possibile riscoprire sapori antichi che  si uniscono  con l’innovazione di tendenze bio, vegan, gluten-free. suggerimenti I Covaccini (Firenze). La tipica schiacciata toscana è uno dei piatti più ricercati dagli amanti dello street food. Uno dei migliori luoghi per gustare questa delizia a Firenze è Amici di Ponte Vecchio, posto proprio a lato del famoso ponte fiorentino, la cui specialità è il covaccino con stracchino e salsiccia, prodotto con ingredienti a Km 0. La frittatina di pasta (Napoli). “Du frittur” Non solo la patria della pizza, ma anche delle friggitorie dove è possibile assaporare le famose zeppole, i panzarotti, la frittura di pesce e la pizza fritta. Di indubbio gusto è la frittatina di pasta, uno dei fiori all’occhiello dello street food napoletano, ricchissima di bucatini, piselli, prosciutto cotto, provola e besciamella. Frutti di Bosco (Milano). Il capoluogo lombardo sembra non essere il luogo ideale per trovare fragole, mirtilli, more e lamponi, e invece non è così. La tendenza bio che invade Milano con “Api” e furgoncini è una delle realtà più in voga. Nella città è possibile comprare frullati, macedonie, frutta fresca e bevande rinfrescanti.  Esempio è Straberry, un’Ape che gira per la città vendendo frutti prodotti a km 0 e coltivati nel pieno rispetto dell’ambiente, utilizzando l’energia solare di ultima generazione. Focaccia di Recco (Genova).  Quando si parla di cibo da strada specie in Liguria si pensa subito alla Focaccia di Recco. Con la sua pasta sottilissima che sprigiona un sapore paradisiaco grazie al suo formaggio fresco, è infatti spesso piena di stracchino. Una delle più richieste è anche la focaccia con le cipolle.

Frittata che passione

Quando si pensa ad un piatto semplice viene subito in mente la frittata, che proprio semplice non è. Quante volte non siete riusciti a girarla? Quante volte l’avete cotta troppo o troppo poco, quante volte è finita a terra durante il tentativo di girarla al volo? Insomma, la frittata è un’arte un piatto a cui difficilmente si resiste. Immaginate di tornare a casa, la sera, stanchi e provati, decisamente non avete molto spirito per mettervi ai fornelli. Aprite il frigo e adocchiate le uova, un po’ di cipolla, magari qualche spezia e la cena è fatta. E mentre sbattete le uova vi state già godendo il profumo, la morbidezza e la bontà di questa pietanza. A differenza della omelette, la frittata si cuoce in entrambi i lati e le uova non devono rimanere “bavose”. Il bello della frittata è che ci si può aggiungere praticamente di tutto: formaggio, verdure, pasta, salumi, spezie. La tradizione la vuole con cipolla bianca soffritta in olio d’oliva

 

Idee a colazione

Quali sono le cose da mangiare più strane con cui avete fatto colazione? Ci hanno sempre ripetuto che la colazione è il pasto più importante della giornata, e noi italiani siamo dei veri esperti di colazioni. Caffè, tè, cappuccino accompagnati da brioches, paste di ogni forma e dimensione, ripiene di marmellata, crema o cioccolato: più o meno, la classica colazione del nostro Bel Paese si svolge così, anche se da regione a regione qualcosa cambia Quando ci rechiamo all’estero a volte restiamo sorpresi nel trovare, come alimenti per la colazione, alcuni cibi che da noi consideriamo più adatti al pranzo oppure alla cena o quantomeno ad uno spuntino pomeridiano ecco due esempi di colazioni strane. Cominciamo con un alimento considerato in Cina come una vera squisitezza, Si tratta di un piatto a base di uova di anatra, gallina o quaglia che vengono tenute per parecchi mesi in una mistura di cenere, sale, argilla e bucce di riso. Questo processo dona al tuorlo un colore marrone scuro, con una texture cremosa ed un odore solforoso e all’albume un aspetto gelatinoso, di colore marroncino trasparente. Le Century eggs sono consumate da sole oppure come ingrediente per altri piatti, sia per la colazione che per gli altri pasti. Chi si reca presso la repubblica Dominicana non può andarsene senza aver provato almeno una volta il Mangù, un classico della cucina locale che non può mancare in una colazione che si rispetti. È un piatto a base di platano, tanto da essere divenuto una vera icona nazionale. I platani vengono bolliti e poi schiacciati, conditi in seguito con cipolle rosse saltate precedentemente cotte con aceto di sidro di mele. Viene aggiunto inoltre del formaggio fritto, del salame dominicano simile alla nostra mortadella più che al salame, accompagnano il tutto uova o avocado.

Arriva la cipolla che non fa piangere

Arriva una divertente scoperta per chi ama cucinare, direttamente dal paese del Sol Levante. Quante volte, infatti, abbiamo maledetto la cipolla mentre la tagliavamo perché ci faceva lacrimare gli occhi? Un’azienda giapponese è riuscita a creare una cipolla che non fa piangere. Le cipolle sono infatti composte da ossidi e acidi che, quando entrano in contatto con l’aria, reagiscono con le mucose dell’occhio producendo l’odiosa lacrimazione Soluzione? Usare le radiazioni! Così ha fatto la compagnia House Foods, che ha manipolato tramite le radiazioni il principio chimico della cipolla che genera la lacrimazione. Gli scienziati hanno irradiato con alcuni ioni direttamente il bulbo centrale della cipolla, diminuendo gli acidi. Ma l’intuizione non ha raggiunto il successo desiderato: i ricercatori hanno ricevuto il premio Ignobel, dato alle scoperte più ridicole. La commercializzazione non verrà quindi attuata, per la pace degli chef che non avevano più voglia di lacrimare tagliando le cipolle.  

I mercati rionali

Appena sorge il sole, tra le vie di una piccola realtà cittadina va in scena, come ogni giovedì, una vera e propria cornice teatrale. La scenografia è rappresentata da un mercato rionale ed i protagonisti sono due: i prodotti esposti ed i 5 sensi dell’essere umano: “La vista” della bella frutta fresca e delle verdure di stagione che si alternano le une alle altre così come i loro colori: l’arancione delle albicocche ed il rosso vivo delle fragole con il verde fresco e brillante delle insalate e della bieta. L’ascolto delle “grida” dei venditori che richiamano i clienti decantando ad alta voce le qualità della loro merce, alcuni anche in dialetto, strappando così un sorriso agli “spettatori” L’”odore” dei prodotti della terra, qui niente è confezionato o imbustato ma accomodato su grandi cesti, ed i profumi arrivano dal mare con il pesce, dalla montagna con ceste di  funghi porcini, palla pianura dalle cipolle al prezzemolo…La possibilità di toccare con mano la frutta o la verdura per capire se è fresca o troppo matura, oppure ottima per essere acquistata. Il gusto di un “assaggino” della merce appena aperta, o di quella che è avanzata poche ore prima e che per non sprecarla si regala per condividere insieme allo “spettatore” il “sapore” autentico di un formaggio prodotto tipico locale. Un circuito fatto di sensi caratterizza la spesa di ciascuno di noi al mercato e si differenzia dall’esperienza, che potremmo quasi definire più fredda, di un supermercato

Una grigliata alternativa

I barbecue sono un grande classico delle cene estive e dei pranzi all’aperto. Ma legare il concetto di griglia esclusivamente a carne e pesce è scontato, e demodé. Se volete organizzare una cena a base di griglia nel vostro giardino, e  gli ospiti sono vegetariani o vegani, o se semplicemente volete evitare l’abbuffata carnivora, potete stupire tutti con una grigliata vegan saporita, leggera e sfiziosa. Sia il tofu che il seitan si grigliano benissimo, sia sotto forma di spiedino che come fettina messa direttamente sulla brace. Ma occorre prima insaporirli perché acquistino un sapore particolare e deciso. Il tofu per esempio può marinare alcune ore in un composto di salsa di soia, aceto di mele, semi di finocchietto, prezzemolo fresco tritato, una puntina di miele. Assumerà una sfumatura agrodolce. Il seitan invece può essere marinato in succo di lime, olio di oliva, rosmarino fresco e sale. Mentre sono sulla brace, spennellateli con i relativi composti. Le verdure di stagione ovviamente non possono mancare. La grigliata classica prevede un accompagnamento di melanzane, zucchine, peperoni. Ma per aggiungere un tocco in più non dimenticate il cipollotto fresco messo sulla griglia intero, qualche asparago, delle pannocchie di mais, dei pomodori, dell’indivia tagliata in quarti e funghi. E alcuni tipi di frutta, come le pesche ben sode e tagliate a metà e l’ananas a fette. La frutta dovrà stare sul barbecue giusto un paio di minuti. Non trascurate di grigliare anche degli avocado tagliati a metà per pochi secondi.Le salse che accompagnano tutti questi ingredienti della griglia che potete anche assemblare sotto forma di spiedini. Una maionese vegan sarà perfetta. Così come dell’hummus per accompagnare le verdure. Oppure una salsa fatta con yogurt bianco limone, sale e olio di oliva. Ovviamente anche gli intingoli che avanzano dalla marinatura di tofu e seitan andranno benissimo per insaporire il resto della grigliata vegan.

Tagliare le cipolle senza piangere

Le cipolle fanno soffrire: fiumi di lacrime scorrono sul tagliare mentre si affettano questi ortaggi, tanto fastidiosi da preparare quanto utili nelle ricette di tutti i giorni. Esistono però dei modi per minimizzare l’effetto irritante del taglio della cipolla Innanzitutto, rendere l’operazione il più breve possibile è il primo metodo per evitare che i gas che si sprigionano dal taglio della cipolla arrivino ad irritare occhi e naso. Quindi, se per esempio la volete tagliare a dadini, sbucciatela, dividetela a metà, poggiatela sul tagliere lasciando la parte della radice per avere presa, ed effettuate tante incisioni verticali e poi due o tre orizzontali senza mai intaccare la radice. Procedete poi ad affettare la vostra mezza cipolla già ‘quadrettata’ e vi troverete con i dadini pronti in pochissimo tempo. Un suggerimento che arriva dalle nonne è quello di lasciare sempre la radice intatta o tagliarla per ultima, perché è da lì che arriva la maggior parte della sostanza irritante. Più semplicemente, tagliate la vostra cipolla come volete, ma utilizzate dell’acqua fresca per limitare la lacrimazione. Qualcuno suggerisce di effettuare l’operazione sotto l’acqua corrente, ma per evitare di sprecare acqua potete riempire una ciotola e immergervi la cipolla appena tagliata, lasciandovi dentro la metà su cui non state ‘operando’, e bagnando ogni tanto anche la lama del coltello che utilizzate. Altro metodo è semplicemente quello di aprire la finestra e appoggiarsi al davanzale col tagliere, in modo che l’aria fresca faccia dissolvere velocemente i gas irritanti. Ancora un trucco ‘old school’ è quello di sbucciare la cipolla, dividerla a metà, e lasciarla in una ciotola con acqua e aceto bianco per circa 10 minuti, procedendo poi al taglio normalmente. Anche indossare un paio di occhiali aiuta a proteggere gli occhi dalle sostanze urticanti.

Cara griglia..ma come ti pulisco??

Le giornate di sole non sarebbero le stesse senza la cara e vecchia grigliata. Amici, buon cibo, birra e risate sono sinonimo del tipico barbecue in compagnia: il modo migliore per passare le giornate della bella stagione, magari in giardino C’è un solo, unico, grande svantaggio per ogni barbecue che si rispetti: la pulizia della griglia. Che si tratti di barbecue in muratura o a pietra lavica, la griglia si riempie di residui di cibo, carbone e grasso incrostato, la pulizia della griglia sarà un gioco da ragazzi ! Preparate una tazza di caffè, versatelo in una bacinella e poi immergetevi griglia e utensili da barbecue. Lasciate in ammollo per circa un’ora, strofinate e risciacquate con acqua tiepida. L’acido del caffè scioglierà il grasso che sarà più facile da rimuovere: pinze e griglia torneranno scintillanti facilmente. Seguite questi consigli per utilizzare i fondi del caffè anche per le pulizie in casa! Cipolla,Tagliate una cipolla a metà e sfregatela sul barbecue caldo: questo allenterà lo sporco da cottura ed il grasso, rendendo facile la pulitura del grill. Per evitare di scottarvi, usate la cipolla infilzata su di una forchetta. Carta alluminio Se proprio non avete cipolle di riserva, perché le avete usate tutte per la bruschetta, spruzzate dell’aceto sulla griglia e poi strofinate con dei fogli d’alluminio appallottolati per raschiare via lo sporco. Spatola e “olio di gomito”Mentre la griglia è ancora calda, utilizzate una spatola robusta per togliere tutti i residui all’istante. Quando il barbecue è ancora caldo, è più facile rimuovere i residui di cibo e olio. Il semplice sapone Pulire il barbecue con il “metodo classico” è forse il modo più facile. Dopo aver cucinato, una volta che si è raffreddata la griglia, tuffatela in acqua calda e sapone e lasciate agire per un paio d’ore, poi lavate con una spugna e asciugate. Pulizia a vapore Colmate una bacinella larga ma poco profonda con acqua e mettetela sulla griglia. Riscaldate quel tanto che basta per portare l’acqua ad ebollizione, e poi chiudete il coperchio del barbecue: il vapore creato scioglierà lo sporco e il grasso, rendendo più facile la rimozione. Pulire il tagliere Per essere sicuri che tutti gli eventuali germi di carne cruda siano stati eliminati dal tagliere, strofinatelo con sale e limone e lasciate asciugare. Lavatelo, poi, come di consueto .Prevenire l’odore di fumo Un ultimo consiglio: per non affumicare le tende ed evitare di dover arieggiare tutta la casa dopo un barbecue troppo vicino alla finestra, lasciate una spugna assorbita di aceto bianco vicino al barbecue. Questo bloccherà il fumo che invaderà il giardino o del balcone in casa, lasciando così gli ambienti domestici privi del fastidioso odore di bruciato.

 

Il lato sexy delle verdure

Cipolla e cicoria. Al massimo potrebbero far pensare a un contorno. E invece dovremmo prefigurarci incontri bollenti sotto le lenzuola. Chi avrebbe mai immaginato il lato sexy della cicoria, erba amarognola, o addirittura della cipolla? Anzi, per incontri galanti di solito si evitano entrambe: la prima resta tra i denti mettendo a rischio sorrisi seducenti, la seconda… beh, gli incontri ravvicinati proprio non li aiuta. Eppure la Coldiretti le definisce Eco-Viagra. a stimolare l’eros sarebbero anche delle verdure “insospettabili” come ad esempio la cicoria, fonte dell’ormone maschile androstenedione . Il suo consumo almeno due volte alla settimana riaccende le passioni che col passare degli anni tendono ad assopirsi.  Lo stesso discorso vale per il peperone che, soprattutto se appena colto, può essere considerato afrodisiaco grazie anche alla notevole presenza di vitamina C che ne fa un prodotto con spiccate caratteristiche antiossidanti, utili per la fertilità. Un altro alleato per performance erotiche sarebbe la cipolla rossa, che vanta un elevato contenuto di ossido nitroso, lo stesso principio attivo contenuto nel viagra. Certo bisognerebbe approfittare di momenti in cui la dolce metà è molto raffreddata… Difficilmente si riesce infatti a credere gli “effetti collaterali” sull’alito, possano essere azzerati dallo strofinare sui denti foglie di salvia, oppure masticare prezzemolo, o chicchi di caffe‘, menta o chiodi di garofano.  Ma per chi ha la fortuna di un partner affetto da anosmia sarà festa grande! Cipolle a go go con buona pace di chi si incontra per strada o in ufficiofrutta-la_boqueria-small-400x300