La dieta con pollo e verdure è un percorso alimentare che permette di perdere peso, ma anche di fare qualcosa di buono per la propria salute prevenendo una malattia grave come il diabete.Questo regime vede al centro dell’attenzione una carne dalle proprietà straordinarie. I nutrizionisti sono molto chiari in merito: la carne di pollo è un vero e proprio super food. Contraddistinta dalla presenza di proteine altamente digeribili, fibre, vitamine del gruppo B, si caratterizza anche per il contenuto di minerali, in particolare ferro e zinco.Un ipotetico menu della dieta con pollo e verdure può prevedere una colazione a base di biscotti integrali accompagnati con una tazza di tè o una di caffè. Come spuntino va benissimo un frutto, mentre per pranzo si può portare in tavola del petto di pollo alla griglia (100/120 grammi) accompagnato con verdure lessate o con un’insalata fresca.Per cena, invece, si può scegliere sempre del petto di pollo, accompagnando questa straordinaria carne con una verdura diversa. Il fabbisogno di carboidrati può essere soddisfatto con una fetta di pane integrale.Da seguire per un numero limitato di giorni – si tratta comunque di un regime restrittivo – la dieta con pollo e verdure chiama in causa un alimento estremamente benefico rappresenta un ottimo elisir per la prevenzione del diabete grazie soprattutto al suo carico glicemico nullo.Come ricordato tra le righe di un documento pubblicato nel 2015 e firmato da diversi esperti italiani, alcuni dei quali attivi presso la Nutrition Foundation , il suo consumo, soprattutto se associato a quello di verdure, ha effetti positivi sulla riduzione del rischio di diabete di tipo II, la carne di pollo ha anche il vantaggio di essere economica.La dieta che la vede protagonista indiscussa assieme alle verdure va ovviamente seguita eliminando alcolici, bevande zuccherate, dolci industriali e iniziata dopo aver chiesto il parere del proprio medico curante
Tag: carne bianca
L’ascesa dei Vegetariani
Una rivoluzione silenziosa sta cambiando le abitudini alimentari dell’Occidente. Negli ultimi decenni, e sempre più velocemente negli ultimi anni, cresce il numero di persone che si definiscono vegetariane. In Italia sono oggi cinque milioni, di cui 400mila vegani, persone cioè che non mangiano nemmeno i prodotti di derivazione animale come uova e latte. Essere vegetariani non è solo una scelta di etica. Molti, certo, arrivano a questa decisione per un reale sentimento animalista: sono il 44% del totale, secondo i dati Eurispes. Ma la maggior parte, quasi una persona su due, sceglie di essere vegetariano per stare meglio in salute. Non solo mangiare frutta, verdura, pesce e legumi assicura un superiore apporto di vitamine e di altre sostanze benefiche, ma evitare il consumo di carne riduce al minimo la possibilità che nel corso della vita sorgano alcuni tipi di patologie. Tra queste soprattutto il cancro al colon, legato al consumo di carni rosse e lavorate, cibi che secondo le associazioni mediche dovrebbero essere assunti in quantità molto ridotte, non oltre il mezzo chilo a settimana, e anche meno: perché non è ancora chiaro se esista una soglia minima al di sotto del quale si può stare sicuri, e nel dubbio i vegetariani preferiscono farne proprio a meno. Inoltre, il consumo di carni rosse, specie quelle di manzo, bufalo e vitello, ricche di acidi saturi, facilitano l’insorgere della coronaropatia, un grave disturbo cardiovascolare legato al tipo di dieta, e la cui rilevanza potrebbe ridimensionarsi qualora si limitasse il consumo di carne, o almeno si sostituisse la carne rossa con quella bianca.
Qualche attenzione alimentare per diventare più longevi
A differenza della carne bianca, la carne rossa è spesso sotto accusa per gli effetti che può provocare sulla salute.. Non va eliminata del tutto ma mangiata con moderazione: non più di due volte a settimana. Per quanto riguarda le carni bianche meglio preferire i prodotti che vengano da aziende a conduzione familiare. Sembra che chi segue un regime vegetariano unito a piccole porzioni di pesce ogni giorno viva di più! Occorre ricordare però che il pesce può essere esposto a alti livelli di mercurio. Preferire sardine, acciughe e merluzzo. Per la dieta mima-digiuno che allunga la vita di dieci anni: bastano cinque giorni ogni sei mesi. Legumi. Sono la base della dieta . Sono un’ottima fonte di fibre, bisognerebbe mangiarne almeno mezza tazza al giorno per fare il pieno di vitamine e minerali. Pane Preferire quello di farina integrale o fatto con la pasta madre. Alimento base, è però del tutto diverso da quello che siamo abituati a mangiare noi, per lo più costituito al 100% di cereali frumento, orzo e segale ricchi di nutrimenti. In altre zone è realizzato con batteri che digeriscono glutine e amido. Un processo, che si verifica durante la lievitazione, che dà alla pasta madre un sapore aspro, rendendo il pane in grado di abbassare il carico glicemico dei pasti ai quali è abbinato. Zucchero I “longevi” consumano un quinto dello zucchero “aggiunto” che consumiamo noi. Per ridurlo preferire il miele ed evitare di dolcificare bevande, tè e caffè.
Il nostro umore dipende anche dalla dieta che seguiamo.
A suggerirlo è uno studio condotto dai membri della Binghamton University i quali hanno condotto un sondaggio online anonimo, chiedendo alle persone di tutto il mondo di completare il questionario Food-Mood Grazie al sondaggio gli esperti hanno scoperto che l’umore nei giovani adulti sembrerebbe dipendere dal cibo, e lo stesso vale per l’umore dei soggetti più anziani. spiegano infatti gli autori dello studio, i quali aggiungono che un altro dato degno di nota è che l’umore dei giovani adulti sembra essere sensibile all’accumulo di sostanze chimiche del cervello:Il consumo regolare di piatti di carne porta all’accumulo di due sostanze chimiche cerebrali note per migliorare l’umore.In altre parole, i giovani adulti che mangiavano carne (rossa o bianca) meno di tre volte a settimana e che facevano sport meno di tre volte alla settimana mostravano un significativo disagio mentale.Al contrario, l’umore degli adulti più maturi sembrerebbe essere più sensibile al consumo regolare di fonti di antiossidanti. Con l’invecchiamento si registra un aumento della formazione di radicali liberi (ossidanti), quindi aumenta il nostro bisogno di antiossidanti.I radicali liberi causano disturbi nel cervello, e ciò aumenta il rischio di disagio mentale. Inoltre, la nostra capacità di regolare lo stress diminuisce, quindi se consumiamo cibi che attivano la risposta allo stress come caffè pasta e pane è più probabile che proviamo angoscia mentale.