La ricetta per realizzare i pomodori gratinati è facilissima: una volta svuotati dalla polpa la stessa viene spezzettata, mescolata a pangrattato, parmigiano grattugiato, aglio e basilico. Con il composto si riempiono i pomodori e si cuociono in forno. Con semplicità e in meno di un’ora, porterete in tavola un piatto stuzzicante, perfetto come antipasto, contorno a secondi di carne e di pesce, o da proporre agli amici all’ora dell’aperitivo. Il pomodoro è l’ortaggio simbolo dell’estate, e per quanto sia reperibile tutto l’anno il sapore del pomodoro maturato al sole, è sicuramente impagabile. È quindi questo il momento migliore per comperare e gustare i pomodori, tanto più che sono molto ricchi in vitamina C e betacarotene.
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La tartara
Questo piatto è popolare nella cucina francese e in altre tradizioni culinarie in tutto il mondo. È il preferito di coloro che apprezzano la freschezza e la consistenza degli ingredienti crudi combinati con sapori decisi. La tartara, , è una preparazione a base di carne cruda, solitamente bovina, triturata finemente e condita con una varietà di ingredienti che possono includere cipolla: la quale aggiunge un tocco di piccantezza e aromaticità capperi conferiscono un sapore salato e leggermente amaro. Tuorlo d’uovo crudo: Lega gli ingredienti e aggiunge cremosità. Mostarda Porta una nota agrodolce. Salsa Worcestershire: aggiunge un sapore e una leggera nota piccante. Sale e pepe: Insaporiscono la carne. Olio extravergine d’oliva: lega gli ingredienti e aggiunge sapore. La tartara è un piatto molto versatile che può essere servito come antipasto, secondo o anche come piatto unico. Si sposa bene con diverse guarnizioni, come crostini di pane, patatine fritte o insalata.
La bellezza a domicilio
Possedere del tempo libero, spesso, è un lusso. Il lavoro non lascia molto spazio d’azione. Una volta fuori dall’ufficio, stanchezza e pigrizia prendono il predominio sulla palestra, sull’estetista etc., si preferisce infatti il divano. E se l’insegnante di yoga, il parrucchiere e lo chef venissero a casa? Il discorso, allora, potrebbe prendere un’altra piega. A nessuno piace tralasciarsi: le donne, principalmente, hanno a cuore la cura della loro immagine. Come riuscire a combinare l’esigenza di farsi una ceretta o una piega con un lavoro che ti lascia poco tempo ? Semplice, rivolgendosi a Madame Miranda, piattaforma web dedicata ai trattamenti Hair & Beauty on-demand. Avete capito bene, ad arrivare a casa ma anche in ufficio, in casa al mare o in montagna, saranno parrucchieri, make-up artist, visagiste, nail-artist etc. pronti a offrirvi la massima professionalità, puntualità e igiene. Quando? Sempre. Tutti i giorni, sarà possibile regalarsi una coccola. I prezzi? Per un trucco natural beauty si spendono 30 euro, per una depilazione total body 70 euro e per una piega dai 25 ai 35 euro in base alla lunghezza dei capelli. Il servizio, al momento, è però disponibile solo nella città di Milano.

Avete mai sentito parlare del Mukbang?
Probabilmente no. A meno che non studiate i food trend. Tuttavia è interessante conoscere le evoluzioni, e talvolta gli spostamenti, del rapporto uomo-cibo: una relazione accentuata negli ultimi dieci anni, un fenomeno che non sembra destinato a esaurirsi, a dispetto delle profezie. Il Mukbang è una tipologia di video sul food nata in Corea del Sud. Ha come soggetto una persona che mangia, o sarebbe meglio dire si rimpinza, in streaming: il protagonista manda in streaming mentre mangia abbondanti piatti di cibo, parlando con il pubblico. Il cibo è coprotagonista e sempre inquadrato molto bene. Il tipo in questione conversa masticando rumorosamente. Si vedranno spesso microfoni ben posizionati, per soddisfare al meglio l’unico senso sollecitabile in streaming oltre alla vista: l’udito. Si consideri che per alcuni questi suoni, una specie di piacevole rilassamento mentale. Le ragioni del successo del genere sono diverse, alcuni lo considerano soddisfacente perciò appagante e questo li limita nel consumo del cibo, altri lo considerano un modo per stimolare l’appetito. Certo il fenomeno non rispecchia un rapporto sano con i piatti proponendo un consumo smodato e talvolta impassibile, dove il piacere è altrove. Resta centrale che molti intervistati abbiano dichiarato di non sentirsi più soli, di sentirsi insieme anche se solo virtualmente.

Il simbolo dello street food
Secondo la ricetta originale, un hamburger perfetto all’americana deve essere preparato con carne tritata di manzo, pomodori, cetrioli, cipolla, meglio se appassita in padella, qualche foglia di insalata non condita e le immancabili salse, come maionese e ketchup, oppure le salse a base di senape e le specialità tipicamente Usa come la caesar suce o la BBQ sauce. Se non altro dalle preparazioni gourmet alle varianti col pesce fino a quelle vegane, l’hamburger ormai vive un epoca completamente nuova, fatta di migliaia di sfumature diverse, servito su un vassoio d’ardesia o su rustico tagliere è ormai protagonista indiscusso per cene speciali con amici
Una nuova era
Dopo anni in cui l’hamburger è stato anche simbolo di cattiva alimentazione, oggi se ne sono riscoperti il gusto, ma anche l’interesse. Basta scegliere bene gli ingredienti a partire dalla carne che deve essere controllata , verdure fresche, e eccellenti salse fatte in casa. Cosi come le materie prime di altissima qualità e con qualche trucchetto nella fase della preparazione si possono ottenere dei panini che nulla hanno da invidiare anche hai piatti gourmet

Mortadella Day
Oggi si celebra il Mortadella Day è questa la data scelta per festeggiare la regina dei salumi
La mortadella, realizzata con carni scelte di suino raffinatamente triturate, viene salata, aromatizzata con spezie, insaccata e cotta lentamente in stufe a irradiazione prima di diventare uno dei salumi più graditi da sempre, grazie al suo sapore rustico, delicato ma corposo, che la rende buonissima da sola e con il pane Così buona che sembra già completa da sola, in realtà si dimostra un valido ingrediente per primi e secondi piatti, e non solo panini e piadine. Interessante la proposta di servirla in ciotoline di ceramica trasformata in mousse: frullata con ricotta e un po’ di olio, diventa una salsa interessante per accompagnare un piatto di polenta passata sulla griglia. Immancabile negli aperitivi
Alta cucina
Un piatto che si presenta come un giardino, un altro che sembra realizzato per un gioco da bambini, un altro ancora racchiuso in una scatola di legno con tanto di orologio. Sono alcuni esempi intriganti dei livelli a cui è arrivata l’alta cucina vegana. Ne ha dato ampio panorama The Vegetarian Chance, il concorso di cucina vegetariana e vegana che coinvolge alcuni degli chef più affermati a livello internazionale, non necessariamente solo veg.L’evento, giunto alla quarta edizione, è nato da un’idea di Pietro Leemann, patron del ristorante joia di Milano e del giornalista Gabriele Eschenazi. The Vegetarian Chance si definisce “Festival internazionale” poiché il programma complessivo dura due giorni e comprende anche appuntamenti come show cooking, seminari e un mercato di prodotti bio. Gli otto chef finalisti hanno presentato le loro creazioni alla giuria, formata da chef stellati, un alimentarista, un ambientalista e giornalisti enogastronomici.La commissione ha valutato due piatti per ciascun concorrente: uno della tradizione e uno dell’innovazione. Il lavoro dei professionisti dei fornelli non è stato facile. Banditi tutti gli ingredienti di origine animale: latte e burro, ma anche addensanti come gelatine, e via dicendo. Le materie prime utilizzate dovevano essere biologiche, biodinamiche o anche spontanee. Con la sua zuppa di piselli, l’olandeseGijs Kemmeren ha vinto la competizione. Ma che zuppa! Niente di brodoso, ma una composizione in cui i piselli cucinati in vari modi erano in compagnia di sedano rapa arrostito, maionese di sedano dei prati, biscottini di segale croccante
Mangiare sano
In principio gli esseri umani erano vegetariani e raccoglitori. I cesti di vimini sono nati inizialmente per raccogliere per espletare una gestualità che metteva in contatto diretto, con tutti i sensi, l’uomo e la natura. Raccogliere gli elementi della terra nutriva significati mistici, spirituali, metafisici per la narrativa delle grandi religioni monoteiste, ma anche per le società nomadi o tribali, che ringraziavano madre terra per i suoi frutti. Si mangiava con le mani, che toccavano e conoscevano la natura. Si mangiava con la mente, perché l’intelletto era essenziale per riconoscere le erbe commestibili da quelle velenose. Si mangiava con l’anima, perché si rischiavano castighi o premi divini. L’interezza umana era in contatto con la terra. Mangiare cibo sano non è un sacrificio, bensì il modo più concreto per aiutare il proprio corpo a vivere in salute. Seguire una alimentazione sana non deve essere una penitenza, ma un modo di approcciarsi alla vita e di volersi bene: i benefici di una dieta salutare sono enormi sia per il corpo sia per la mente.

Petto o coscia
Un comfort food, uno tra quei piatti di casa che piacciono a tutti, che mettono sempre d’accordo adulti e bambini, il pollo arrosto è un grande classico della cucina nonché il modo in cui in assoluto noi italiani preferiamo mangiare il pollo (specie se contornato da patatine arrosto): è in testa con il 69% delle preferenze, seguito dalla cotoletta Lo rivela un’indagine che rappresenta la quasi totalità della produzione nazionale di carni bianche che, per celebrarlo, il 2 ottobre festeggia il Pollo Arrosto Day.Una giornata nazionale, come quella dedicata a tanti altri tra i piatti più amati, come la pasta o la pizza, è un’occasione per riassaggiare la nostra ricetta preferita con il pollo ma anche imparare a sceglierlo con attenzione, se già non lo facciamo: preferendo polli che non vivono costretti negli spazi angusti di un allevamento, ma all’aperto Per festeggiare la giornata Unaitalia offre tanti spunti con ricette che grandi chef e influencer che proporranno sui social “Tu di che parte sei? #pettocoscia?»: una sfida per scoprire questi due tagli, che si possono cucinare in tanti modi diversi e sempre squisiti.





