Ottobre sa d’autunno.

Esci sul terrazzo di prima mattina e senti l’odore dell’umidità e delle foglie secche e ingiallite già precipitate al suolo che ne sono ricoperte. La terra assume quell’odore tipico delle cantine del vino dei vecchi casolari di campagna. Nell’aria si distingue l’odore acre dei primi camini accesi e della legna bruciata. L’aria si fa pungente….ma non fredda…non abbastanza per ricordarti l’inverno. Le sere d’autunno quando guardi il  cielo e non ti viene in mente di cercare il sole…perché il cielo ad ottobre ha un altro colore e non è quello del sole. Ti senti l’aria più fresca a volte più pungente e stringi le braccia su di te e le strofini energicamente per creare calore. E ci sono anche particolari profumi, d’autunno quel profumo che  ti fa pensare al bosco, alle castagne, ai funghi, al silenzio di una passeggiata in un castagneto con il cesto in braccio e le scarpe un po’ fangose, fiduciosi però di poter accendere il camino e godersi seduti sul divano delle favolose castagne arrostite e vedere  il contrasto caldo freddo che forma aloni sui vetri sprigionato da una caffetteria. A Ottobre è cambiata la stagione…  è arrivato l’autunno

 

 

Olioterapia

Con olio, aceto, pepe e sale sarebbe buono uno stivale”  recita un proverbio. Alzi la mano chi in casa non ha dell’olio d’oliva. I suoi mille usi lo rendono una preziosa fonte di salute per il nostro organismo. Oltre ad essere il simbolo della dieta mediterranea, il famoso oro verde è un vero elisir di bellezza sfruttato in campo cosmetico in quanto, grazie alla presenza di polifenoli, rallenta i processi di invecchiamento cellulare. L’autunno è dunque il periodo perfetto per familiarizzare con le tradizioni care al mondo contadino in quanto corrisponde al momento della raccolta delle olive, un’occasione d’oro per vivere un’esperienza rilassante e rigenerante. Dall’Umbria all’Emilia Romagna il benessere si fa ghiotto. L’olio viene infatti utilizzato in trattamenti di varia natura e, allo stesso tempo, è interprete di innumerevoli ricette che invitano a sperimentare questo prezioso ingrediente tanto sulla pelle quanto con il palato. Il fascino autunnale del paesaggio umbro si ammira dal Castello di Petroia: questo antico castello, adagiato tra le valli di Gubbio e avvolto da una natura pura fatta di querce secolari, lecci, cipressi, ippocastani etc., rappresenta una vera oasi di tranquillità, la dimensione ideale per ritrovare il perfetto equilibrio psico-fisico. La pace della campagna è terapeutica: al fine di vivere un’esperienza magica e rilassante, gli ospiti sono invitati ad accomodarsi davanti al camino centenario per degustare dell’ottimo olio extravergine d’oliva “Oro de Petroja” su una bruschetta di pane o ancora dei cioccolatini fatti a mano all’olio d’oliva. Se non è abbastanza, si può sperimentare un massaggio a base di olio d’oliva caldo, quel che ci vuole per rigenerarsi e dire addio allo stress. L’olio d’oliva, nelle sue mille vesti, è di casa anche alle Terme della Salvarola, un indirizzo caro a tutti coloro che intendono ritrovare energia e bellezza sulle colline di Modena. Il must d’autunno è il pacchetto “L’oro della natura”: al fine di raggiungere il rilassamento più profondo, l’ospite viene guidato in un bellissimo viaggio polisensoriale che inizia con uno scrub all’olio d’oliva e zucchero di canna e prosegue con un massaggio olistico all’olio d’oliva e miele che va a nutrire e rivitalizzare i tessuti. Il risultato? La pelle risulterà più liscia e vellutata.

 

Single e matrimoni

Siete sommerse da valanghe di inviti ai matrimoni di amici e parenti, ma voi siete single? Niente paura, abbiamo la soluzione a come sopravvivere a questa stagione. Se non sapete come affrontare questo momento, siete nel posto giusto. Uno dei primi consigli è quello di trovare un accompagnatore nella cerchia dei vostri amici o conoscenti, in modo tale da non sentirvi a disagio. Ovviamente, la cosa importante è di scegliere un single; chissà, magari scoppia il colpo di fulmine. Se ciò che più vi turba è rimanere sole e in disparte, cercate di circondarvi di amiche. Un consiglio è di chiedere agli sposi di inserirvi nel tavolo con le persone che conoscete, meglio! Anche se vi sentite come un pesce fuor d’acqua, perché siete circondate da amore e coppiette con gli occhi a cuoricino, non dovete scordare che si tratta pur sempre del matrimonio di una persona a voi cara. Quindi, il consiglio è di sorridere sempre, in modo da non fare la figura della “zitella acida”. Un altro vantaggio dell’essere single a un matrimonio è di godersi appieno la festa. Cosa vuol dire? Significa affrontare l’evento come fosse un qualsiasi party. Quindi, godetevi tutto dal buffet all’open bar, fino al momento in cui si aprono le danze. Se il matrimonio è in una città diversa, oppure, in campagna o al mare, avete l’occasione di viaggiare e conoscere un posto nuovo. Quindi, se siete single cogliete il lato positivo di questo matrimonio, perché avrete la possibilità di fare una piccola vacanza per staccare dalla routine e rilassarvi. Cogliete l’occasione per passeggiare prendervi un’ora di sole sulla spiaggia e fare delle bellissime foto ricordo. E poi ricordatevi.. da domani la sposa si renderà conto cosa vuol dire restare single ….a lungo!

Il bagno nelle foreste…shinrin-yoku

Anche noi esseri umani siamo parte integrante della natura, solo che la vita frenetica di oggi ce lo fa scordare troppo spesso. Ritrovare questo contatto può aiutarci a stare meglio. Oggi in particolar modo in occasione della Giornata Mondiale Della Terra. Si tratta del shinrin-yoku “bagno nel bosco”, una attività che prevede una profonda immersione nella natura.Non è un mistero che stare a contatto con gli alberi, i fiori le piante il verde abbia un effetto positivo sulla nostra salute, ma ora è scientificamente provato : il Professor Qing Li, da quasi trent’anni si occupa di shinrin-yoku e dei suoi benefici. Rispondete sinceramente: qual è stata l’ultima volta in cui avete camminato in un bosco, fermandovi ad ammirarlo sorpresi dai fiori sbocciati in primavera o incantati dai motivi disegnati dalla brina invernale su una foglia? E quante ore, invece, passate ogni giorno a guardare un video? Per millenni gli esseri umani hanno vissuto a stretto contatto con la natura, ma lo sviluppo degli ultimi secoli ha finito per alterare un equilibrio, generando in tutti noi una condizione di stress, che non ci fa bene affatto: negli ultimi decenni si sono moltiplicati esponenzialmente i casi di ansia, mal di testa, depressione, affaticamento mentale, dolori agli occhi e al collo, insonnia, frustrazione, irritabilità e scatti d’ira.Abbiamo assolutamente bisogno di ritrovare il contatto con la natura per stare meglio in tutti i sensi: la buona notizia è che basta trascorrere anche solo due ore immersi nel verde di un parco o in campagna per staccare la spina dalla tecnologia e rallentare i ritmi di vita. Questo aiuta a riportarci al momento presente, alleviando lo stress e favorendo il relax, ed entrare in sintonia attraverso tutti e cinque i sensi, significa iniziare ad attingere ai benefici che può offrirci. Un miglioramento della salute dello stato depressivo e di stress; un potenziamento del sistema immunitario, con aumento della produzione di proteine antitumorali e un valido aiuto nella perdita di peso, nonché infine un miglioramento dell’umore e un senso di energia e di benessere Ma che cos’è esattamente lo shinrin-yoku? Non è una forma di esercizio fisico e non è una semplice passeggiata. È un’esperienza di sollecitazione dei cinque sensi per educarsi all’ascolto dei suoni di un bosco, alla capacità di respirarne i profumi, di osservare la luce e le tonalità dei colori, alla sensibilità nello stabilire un contatto con le piante i fiori la terra.

Week end di primavera è ora di aria aperta

Finalmente la primavera è arrivata ed anche le condizioni meteorologiche sembrano pian piano migliorare. I primi raggi di sole caldi ci portano subito a sentir la voglia di trascorrere una giornata all’aria aperta, che sia al mare, al lago o in un prato. E quando si parla di una giornata da trascorrere in mezzo alla natura, è d’obbligo organizzare un picnic, per mangiare all’aria aperta e beneficiare dei raggi di sole e dei profumi che la primavera offre. Ma per organizzare un picnic perfetto, non bisogna lasciare tutto al caso. Ecco cosa non deve mancare! A prescindere dalla tipologia di cibo che deciderete portare, ci sono degli accessori che non dovranno mancare, necessari per consumare viveri e bevande in tutta comodità. Oltre a piatti, bicchieri, posate di plastica e tovaglioli di carta in abbondanza, sarà utile portare anche un contenitore con chiusura ermetica dove poter riporre gli eventuali avanzi, e qualche sacco per la spazzatura. Per non cedere alla sonnolenza pomeridiana, anche un thermos di caffè sarà di vostro gradimento! Ma l’elemento indispensabile che non potrà mancare per il vostro picnic perfetto è uno o più teli, possibilmente resistenti e della misura idonea al numero dei partecipanti. Necessari sia per apparecchiare e consumare tutte le pietanze, ma anche per potersi rilassare in tutta comodità dopo aver mangiato. Come preparare un picnic perfetto: cosa mettere nel cestino I veri simboli di un picnic sono soprattutto due: una coperta ed un cestino da picnic, solitamente di vimini, capiente e già accessoriato non il tipico kit da picnic. Ma al di là del tipo di cestino, quello che più ci interessa è anzitutto il contenuto! Sono infinite le idee di menù da picnic, ma tutte devono mantenere due semplici particolarietà : bontà e comodità. L’ideale è quindi, scegliere delle pietanze buone da gustare anche fredde e che si possono preparare con anticipo, ma anzitutto che siano pratiche da gustare anche con le mani. Quindi, via libera a panini, tramezzini, torte salate, frittate farcite, insalate di riso e di verdure.

Tagliatelle con alghe

Tagliatelle e bacon dal sapore tradizionale, ma fatti di alghe. E’ questa la rivoluzione di Seamore Food, una startup olandese che ha come obiettivo ricreare i cibi tradizionali sfruttando una risorsa ancora poco conosciuta: le alghe. L’azienda ha per ora lanciato sul mercato due prodotti. I sea pasta, delle tagliatelle preparate con Himanthalia, un’alga che cresce lungo le coste dell’Irlanda. Mentre I sea bacon è un prodotto, sempre a base di alghe che quando viene fritto ha lo stesso gusto del bacon di maiale. L’idea è nata durante una vacanza ad Ibiza dove Sean ha confuso le alghe che aveva nel piatto in pasta e da lì ha avuto l’illuminazione: ricreare i cibi tradizionali con ciò che offre il mare. Seamore ha aperto i battenti con un una campagna a inizio 2015 e a fine anno ha lanciato la pasta, mentre il bacon è arrivato l’anno successivo. Dall’azienda fanno sapere che sia la pasta che il bacon hanno un sapore molto simile a quello originale. Le alghe vengono infatti raccolte lungo le coste del nord Europa e rappresentano una risorsa totalmente rinnovabile. Inoltre, nel caso del bacon, nessun animale viene allevato e ucciso per produrre la gustosa pietanza. Lo scetticismo dei consumatori è il grande ostacolo che l’azienda deve ora superare. Se in Olanda o in Germania proporre ad una casalinga degli spaghetti di alghe può essere plausibile, in Italia sono in pochi quelli che accetterebbero la sfida di mettere in tavola delle tagliatelle verdi e che sanno di mare, come ammettono quelli di Seamore. Eppure le alghe sono un ingrediente largamente utilizzato nella cucina asiatica. In Italia si stanno faticosamente ritagliando una nicchia tra gli amanti del sushi e della cucina asiatica. Ma le alghe potrebbero rappresentare una risorsa per dare una risposta alla crescente domanda di cibo che proviene da una popolazione mondiale in costante crescita.

Si fa presto a dire insalata…

Asparagi, erbe spontanee, piselli, pomodori, zucchine, insalate, indivie, finocchi, carote, cipolle…in queste settimana c’è una presenza piuttosto variegata e abbondante di prodotti di stagione di buona qualità, spesso anche locali. Ma oltre a questi “grandi classici” possiamo curiosare tra le pieghe della biodiversità stagionale alla ricerca di qualche sapore più ricercato e meno banale. Bruscandoli, s-ciopeti, rosoline, tarassaco, barbe … le erbette e i germogli di primavera fanno bella mostra della loro freschezza sui banchi dei fruttivendoli e, per chi le sa vedere, anche in campagna. Molte di esse spuntano infatti spontaneamente  in quegli angoli di verde dove la Natura può ancora manifestarsi liberamente senza l’intervento domatore dell’uomo: come le siepi lungo i fossi, nei giardini,dove si possono trovare i bruscandoli; i prati lasciati a erba, dove si raccolgono tarassaco e s-ciopeti; i campi incolti in attesa di essere lavorati, dove crescono rigogliose le rosoline. Altre erbe commestibili  vengono fatte crescere appositamente da accorti agricoltori che, vista la crescente richiesta in questo periodo dell’anno, si sono ingegnati nel seminarle per tempo: come le barbe di frate, e i carletti. Del resto è sempre più difficile prendere una cesta e andare a avere tempo per andare a cercarli e coglierli in libertà nella campagna…

 

 

Stravaganti ristoranti

Lo sapevate che il ristorante più piccolo del mondo è in Italia? Si chiama Solo per Due ed il nome dice tutto. Il ristorante ha un solo tavolo per due persone e tutto lo staff, dallo chef al cameriere, è dedicato a voi. Il locale è sito nella casa di campagna del poeta Orazio ed è l’ideale per una romantica serata a lume di candela. Ogni paese comunque ha i suoi locali tipici ma siccome la concorrenza è grande, il management cerca tutti i modi per attirare i clienti. Nascono così i ristoranti stravaganti, aperti in delle location assurde o con arredamento e servizio a tema. I paesi dell’Asia hanno l’offerta più fantasiosa un esempio è Dinner in the Sky” di Bruxelles vi offre l’occasione di assaporare i piatti della cucina belga sospesi per aria, ad alta quota. Il ristorante arriva solo a 22 coperti, con l’obbligo di usare la cintura di sicurezza (Ci mancherebbe altro). Un pasto a persona costa circa 800 euro. Scendiamo dal cielo per andare in mezzo al mare. L’Hilton Maldives Resort ha aperto nel 2007 il primo ristorante subacqueo del pianeta, a cinque metri sotto il livello del mare. I clienti possono ammirare gli animali marini dell’Oceano Indiano e la barriera corallina. Insomma uscire dall’ordinario è possibile…

 

La vendemmia

Profumo di mosto, moscerini che si concentrano nelle porte delle cantine. Donne e uomini, giovani e meno giovani che collaborano dalla mattina alla sera, cantando sudati, vestiti da “contadini”, “trafficando” nei campi, facendo la spola tra una cantina e l’altra, tra trattori carrelli cassette e ceste piene di uva. Bambini che lavorano fianco a  fianco con i nonni. Queste scene, così famigliari a molti, raccontano di una delle pratiche ancora tanto in uso che molti di noi hanno la fortuna di aver fatto da bambini e di fare ancora oggi, magari assieme ai propri figli: la vendemmia. Un culto, una tradizione che regge agli anni, che resiste alla meccanizzazione e che continua a riunire intere famiglie. La vendemmia altro non è che la raccolta dell’uva quando questa ha raggiunto la piena maturazione. Ma a dirla così è riduttivo, la vendemmia è la vetta di un lavoro durissimo, la sua fase finale, l’ultimo sforzo prima di vedere, di assaggiare il risultato: il vino. La raccolta viene fatta sia per l’uva da tavola che per quella da vino. Il vino, ossia la fase finale della vendemmia, è il frutto, oltre che di un duro lavoro, di una serie di processi chimici molto complessi, come, ad esempio la fermentazione. E per far si che il risultato finale (ossia il vino) sia eccellente è bene seguire scrupolosamente tutti gli aspetti della sua produzione, senza tralasciarne alcuno. Solo così si otterrà un vino di qualità.traube_des_blauen_spatburgunders

E’ arrivata l’estate

Eccoli qui, i giorni pigri, che annunciano l’inizio dell’estate, tanto sospirata. È finalmente tempo di vacanze: ritroveremo l’aria buona della casa di campagna, le passeggiate in bicicletta e lunghi pomeriggi di dolce far niente. Per molti questo è solo un ricordo d’infanzia, per altri più fortunati una piacevole realtà, per la maggior parte un sogno. Di certo, dopo l’inverno il desiderio di svago e di natura accomuna grandi e piccini, così come la voglia di pasti semplici e genuini, di insalate colorate da gustare all’aperto e di dolci da assaporare con tutta calma. Che la vostra idea di campagna sia un luminoso soggiorno affacciato su un bel terrazzo o una vecchia casa in pietra circondata da un giardino di rose e bossi, cercatevi il vostro “momento” di evasione e di ispirazione. Deliziatevi con uno dei tanti dolci che si possono realizzare e poi lasciar refrigerare per servire freschi, portate in tavola la freschezza del melone, invitate gli amici a condividere una serata a base di croccanti bruschette preparate con verdure di stagione. Quanto ai piccoli scolari, ormai vacanzieri per lo
ro, messi da parte i libri, trasformate  la casetta in giardino, quella che durante l’inverno si riempie di attrezzi e cianfrusaglie, in un magico rifugio dove rintanarsi per giocare, fare merenda e lasciare liberi i sogni.10-alimenti-dimagrire-estate-744x445