L’esplosione dei “senza”

Negli ultimi anni negli scaffali, sono aumentati in maniera esponenziale i prodotti “senza”, “Senza glutine”, “Senza lattosio”, “Senza carne”, “Senza latte”, “Senza zuccheri aggiunti”. Questi sono solo alcuni dei claims che da qualche anno hanno iniziato a popolare gli scaffali e che oggi guidano le scelte di acquisto dei consumatori. Questa tendenza è senza dubbio dovuta a diversi fattori: da una parte c’è una maggiore attenzione da parte delle industrie alimentari verso prodotti più salutari anche in virtù dell’aumentata sensibilità dei consumatori nei confronti di uno stile di vita più sano All’interno di questo parco consumatori, quindi, si possono distinguere tre tipologie di cliente: chi ha una intolleranza certificata e che quindi cerca prodotti che possano essere utili a creare piatti specifici per necessità, chi si considera sensibile a certi alimenti e che quindi predilige i prodotti “senza” a quelli tradizionali, e infine il life styler, ovvero chi sceglie questa tipologia di prodotti perché ritiene che siano una alternativa più sana. Quest’ultima categoria è da considerarsi il vero driver che spinge le aziende specializzate ad una continua ricerca che permetta di portare a scaffale prodotti sempre più buoni, di alta qualità e innovativi, che incontrino il gusto anche dei gusti più esigenti.

La notte di Halloween

La notte di Halloween è, ormai, una ricorrenza entrata a far parte anche della nostra cultura. I bambini attendono con ansia di poter indossare costumi da mostri. E i più grandi fanno lunghe maratone di film horror e party a tema. Ma quanto sappiamo davvero di questa festa? Molti di coloro che la festeggiano pensano sia un “prodotto” importato direttamente dagli Stati Uniti. E che zucche e mostri ne sianoil simbolo. In realtà sono tantissime le cose che non sappiamo della notte più spaventosa dell’anno. E sono tante le idee sbagliate legate alle origini della festa. Diversamente a quanto pensano in molti, le celebrazioni della notte di Halloween non sono nate negli States. Si tratta, in realtà, di una festa originaria dell’Irlanda che affonda, quasi certamente, le proprie radici nella cultura celtica. Prendeva il nome di Samhain e celebrava la fine dell’estate e l’inizio dell’anno celtico. Nel calendario cristiano, però, la festa coincideva con  quella di Ognissanti, il primo di novembre. Il giorno dedicato a tutti i Santi veniva chiamato All Hallows’ Day o Hallowmas. Il 31 ottobre diventava, dunque, la All Hallows’ Eve vigilia di Ognissanti che prese, il nome di Halloween. In quel periodo dell’anno si pensava che il legame tra il mondo dei vivi e quello dei morti fosse molto sottile. La festa si trasformava, dunque, in un modo per commemorare i defunti ed esorcizzare la morte in maniera goliardica.

Cos’è la tristezza?

Potremmo definire la tristezza come una reazione emotiva di passività e ritiro associata a un vissuto di perdita un oggetto, una persona cara, la  salute, scopi o valori esistenziali ecc.. Vivere un lutto, una mancanza, una privazione di qualche tipo è dunque direttamente connesso all’emozione della tristezza.Si tratta per altro di un’emozione primaria, dunque innata e adeguata agli aspetti più basilari della nostra sopravvivenza. Tuttavia, poiché le vicende della nostra vita di homo sapiens sono molto più complesse e sofisticate di quelle dei nostri antenati delle caverne, la tristezza può associarsi ad altri stati emotivi dando luogo a emozioni più ampie come il tradimento ad esempio quando si unisce alla rabbia o l’ansia quando si unisce alla paura.Può anche essere il primo gradino di un più complesso processo di lutto che porta la tristezza iniziale e sfumare in altre emozioni e in sentimenti e stati d’animo via via più vari. Rimpiazzare una perdita con qualcos’altro senza darci tempo di fare esperienza del vuoto e dell’assenza ci impedisce di risanare quella perdita condannandola a rimanere paradossalmente davvero incolmabile. Passare attraverso emozioni come la tristezza e il dolore psichico a esse associato ci rende invece più forti, ci aiuta a far tesoro delle piccole e grandi perdite o delusioni della vita e ci insegna che è anche grazie ad esse che possiamo andare avanti. In Giappone è l’arte del Kintsugi: “Quando i giapponesi riparano un oggetto rotto, valorizzano la crepa riempiendo la spaccatura con dell’oro. Essi credono che quando qualcosa ha subito una ferita e ha una storia, diventa più bella.”

Anche frutta e verdura sanno che ora è

A rilevare i segreti è stata una nuova ricerca che ha scoperto che questi alimenti, dopo il raccolto, continuano a rimanere vivi per un certo periodo di tempo grazie al loro orologio biologico interno. Secondo gli scienziati della Rice University, frutta e verdura, così come gli altri esseri viventi che popolano il pianeta, hanno un loro ritmo circadiano in grado di adattarsi alle varie situazioni proprio come fa il corpo umano dopo un lungo viaggio, per recuperare il jet lag. Gestire questo orologio biologico delle piante, secondo gli scienziati, potrebbe però avere dei benefici per la salute dell’uomo, salvando a lungo le caratteristiche benefiche degli alimenti.Frutta e verdura non muoiono nel momento in cui vengono raccolte, ha detto Janet Braam. Essi rispondono al loro ambiente per giorni, e abbiamo scoperto che potevamo usare la luce per convincere a fare di più lotta contro il cancro con gli antiossidanti in determinate ore del giorno.Com’è possibile? Basata sui modi in cui le piante usano i loro orologi circadiani per difendersi dagli insetti affamati. La ricerca ha così scoperto che l’Arabidopsis thaliana o arabetta comune  inizia ad aumentare la sua produzione di prodotti chimici poche ore prima dell’alba, per contrastare l’attacco degli insetti, proprio nel momento in cui essi iniziano a nutrirsi.E il momento migliore per consumare le verdure sarebbe proprio durante quando esse, per difendersi dai parassiti, accumulano le sostanze chimiche, preziose per la salute umana. Per riuscire a dimostrare che i vegetali hanno questa capacità, il team di ricerca ha simulato dei cicli giorno-notte e di luce e buio per controllare il comportamento degli “orologi interni” di alcuni tipi di frutta e verdura, tra cui cavoli, carote, zucca, spinaci, lattuga, zucchine, patate dolci e mirtilli. Non possiamo ancora dire se tutte le condizioni di buio o luce accorciano la durata di conservazione di frutta e verdura, ha detto Braam. Quello che abbiamo dimostrato è che mantenere intatto l’orologio interno è vantaggioso nella resistenza agli insetti ma potrebbe anche produrre benefici per la salute. “È meraviglioso pensare che potremmo essere in grado di aumentare i benefici per la salute dei nostri prodotti semplicemente cambiando il nostro modo di conservarli.Tra i prodotti più salutari un antiossidante chiamato 4-MSO, un composto anti-cancro presente nei broccoli e in altri ortaggi.

L’ora della terra stasera alle 20:30

Earth Hour (Ora della Terra) è la grande mobilitazione globale del WWF che, partendo dal gesto simbolico di spegnere le luci per un’ora, unisce cittadini, istituzioni e imprese in una comune volontà di dare al mondo un futuro sostenibile e vincere la sfida del cambiamento climatico. È la dimostrazione che insieme si può fare una grande differenza. Dalla prima edizione del 2007, che ha coinvolto la sola città di Sidney, la grande ola di buio si è rapidamente propagata in ogni angolo del Pianeta, lasciando al buio piazze, strade e monumenti simbolo come il Colosseo, Piazza Navona, il Cristo Redentore di Rio, la Torre Eiffel, Il Ponte sul Bosforo e tanti altri luoghi simbolo, per manifestare insieme contro i cambiamenti climatici. E in Italia? Quest’anno sono oltre 400 i comuni coinvolti: centinaia di palazzi istituzionali, edifici e monumenti verranno spenti per un’ora per ricordare a tutti che quella contro i cambiamenti climatici è una battaglia che non possiamo permetterci di perdere! A Roma ci sarà l’evento principale sarà al museo delle Arti, ma in quello stesso momento, altri monumenti iconici del nostro Paese verranno spenti Sempre a Roma, a luci spente per il pianeta, ci saranno anche il Colosseo e la Basilica di San Pietro. In Toscana a Firenze al Piazzale Michelangelo, ore 20,30, sarà allestito un Osservatorio della volta celeste condotto dagli astronomi di Arcetri che, in collaborazione con l’Associazione Astronomica Amici di Arcetri, metteranno a disposizione dei visitatori i loro telescopi. Sempre al piazzale sono in programma una Milonga a lume di candela in collaborazione con la scuola di ballo Passion de Tango e un Punto di ristoro equosolidale in collaborazione con Il Villaggio dei Popoli e Altromercato Le giovani e le future generazioni hanno il diritto di ricevere in eredità un mondo pieno di vita e che non sia condannato a cambiamenti climatici catastrofici.