Quante pagine si potrebbero scrivere sulle api… ma per iniziare è bene partire da alcuni concetti quasi scontati:le api (operaie) pungono!Le api mangiano e producono il miele! Tutte le api nascono larva ma solo una diventerà regina! E grazie a questi piccoli esseri, un recente studio apre nuovi orizzonti per la cura del cancro al seno. Un team di ricercatori australiani e statunitensi guidato da Ciara Duffy dell’Harry Perkins Institute of Medical Research, ha individuato nel veleno delle api una risorsa contro questa malattia: Il veleno delle api induce la morte delle cellule tumorali nel cancro al seno triplo negativo, difficile da trattare, con un effetto minimo sulle cellule sane. Il cancro al seno è la seconda causa più comune di morte per cancro tra le donne, attualmente non esistono trattamenti mirati clinicamente efficaci. Questa ricerca australiana però potrebbe cambiare radicalmente la situazione. Utilizzando il veleno di 312 api mellifere e di bombi di Perth, nella Western Australia, Irlanda e Inghilterra, il team di ricerca ha scoperto che questo distrugge le cellule cancerogene, anche quelle più aggressive.Uno studio del 1950, pubblicato su Nature, aveva già rivelato che il veleno delle api era in grado di ridurre la crescita dei tumori nelle piante; la scoperta di oggi fornisce un altro meraviglioso esempio di come la natura fornisce delle incredibili risorse per curare le malattie umane. In futuro, saranno necessari nuovi studi per valutare formalmente il metodo ottimale di somministrazione, nonché le tossicità e le dosi massime tollerate.
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E’ arrivata la primavera
Spalanca le finestre con l’arrivo della bella stagione, apri le tende e viziati con una colazione servita su piatti colorati e decorati finemente con tazze e tazzine sfiziose: leggerezza e gusto vanno di pari passo. Un servizio di piatti colorati è ideale per la tavola di tutti i giorni e per le cene informali, per i brunch domenicali o le grigliate in giardino con gli amici.
Le giuste armonie
I tovaglioli vengono spesso utilizzati con disinvoltura e, a volte, con noncuranza ma la loro funzione è utile, se non indispensabile e’ quindi necessario donargli i giusti contenitori, che creeranno la giusta armonia in qualsiasi ambientazione e sulla tua tavola.
Giornata dedicata all’autismo
Il 2 aprile si celebra la giornata dedicata all’autismo, un disturbo che colpisce decine di milioni di persone in tutto il mondo. E la scienza lancia l’appello per dire basta a pregiudizi e informazioni errate.Voglio usare una metafora enologica: il vino lo possiamo versare in una bottiglia e nelle damigiane. Se con bambini ‘normodotati’ possiamo fare come con la damigiana, cioè versare il liquido in abbondanza, anche velocemente, con i bambini autistici dobbiamo farlo come con la bottiglia, cioè con maggiore cura, pensando bene quanto liquido ci sta dentro e dosando con calma. La regola indispensabile quando si ha a che fare con un bambino autistico? Non serve fare tanto e tutto insieme. Bisogna fare poco per volta. La cosa più importante è la serialità dell’apprendimento e la sua costanza. Gli autistici sono bambini e ragazzi molto delicati, perché sono spesso iper-sensoriali: il loro cervello è fatto in modo da percepire tutti gli stimoli udito, gusto, olfatto, vista insieme e questo genera in loro una grande confusione: è fondamentale non presentare attività in parallelo, per non mandare in tilt il loro cervello”¸ spiega Lucio Moderato, psicologo e psicoterapeuta.L’importante è fare una cosa alla volta: usare poche parole, solo quelle assolutamente necessarie. Aspettare con calma e pazienza la loro risposta, verbale o non verbale. Non affrettare mai il processo. Dire a un ragazzo una frase come ‘Mi ascolti? Allora, guardami in viso e ascoltami’ è un non-sense: sono troppe informazioni tutte insieme. Un bimbo autistico, anche lieve, non è in grado di fare due cose contemporaneamente. Essendo individui iper-sensoriali, cioè con uno sviluppo di tutti i sensi che è molto più ampio rispetto al nostro e che va in cortocircuito, gli autistici sono ragazzi molto delicati, spesso nervosi e agitati. Sanno essere anche violenti. Spetta a noi evitarle. Come? Cominciando a ripulire il mondo intorno a loro”. Per un autistico il mondo esterno ‘è troppo’: non a caso spesso tendono a mettere le mani sulla fronte o sugli occhi per ripararsi dalla luce oppure si mettono le mani sulle orecchie per attutire i suoni. Il lavoro dei genitori dovrebbe essere quello, almeno in casa, di ridurre l’intensità di tutti gli stimoli esterni”.Dunque la casa “va ‘bonificata’: via tutti gli ornamenti inutili, via i soprammobili, via i giocattoli, via le ceste piene di peluche. L’ideale per un autistico sarebbe vivere in una celletta monastica, mi si passi il paradosso. La cameretta dei bambini deve avere colori neutri, tenui, luce soffusa, mai troppo abbagliante e mai al neon. No ai giochi con suoni forti e ai display che emettono luce molto forte, ai giochi elettronici e digitali in genere”.
Una tavola apparecchiata
Apparecchiare la tavola è un atto che compiamo quotidianamente, ma a cui dedichiamo particolare attenzione solo quando abbiamo ospiti. Tutti gli altri giorni è un’attività che eseguiamo in maniera frettolosa, prendendo spesso la prima tovaglia che capita e, a volte, anche piatti o bicchieri spaiati. In realtà basta poco per preparare bene la tavola tutti i giorni. Una tavola ben apparecchiata crea quell’atmosfera che farà esaltare il cibo che porterete a tavola, magari accompagnato a un buon bicchiere di vino e senza dubbio da una piacevole conversazione in famiglia. Può sembrare banale, ma una delle prime regole affinché la tavola sia ben preparata è quella della geometria: mettete i posti a tavola equidistanti tra di loro e allineate le sedie a ogni posto tavola Per la tavola informale non serviranno molto oggetti: piatti e stoviglie semplici sono sempre vincenti. Per tutti i giorni un coltello, una o due forchette e un cucchiaio, se serve, sono sufficienti. Un bicchiere per l’acqua e uno per il vino se lo desiderate. Non è necessario molto altro. Già con questa disposizione avrete una tavola accogliente.Non dimenticate saliera e oliera, da posizionare al centro della tavola in modo che siano comode a tutti, e la formaggiera se il menù ne prevede l’utilizzo. Il pane può essere messo tavola in cestini porta pane di stoffa o di vimini.Se volete dare un tocco in più, un’ulteriore coccola ai vostri familiari, un fiore o una candela possono essere una semplice ma sempre buona idea.
Preziosi contenitori
I piatti non sono solo dei contenitori per il cibo ma sono, bensì, parte integrante nell’arte di disporre con gusto le pietanze. La mise en place della tavola non dev’essere lasciata mai al caso, soprattutto se attendi degli ospiti a cena e vuoi trasmettere gusto, attenzione e personalità.Cercali da www.ferrinigift.it
Affrontare le difficoltà
Attraverso le difficoltà si arriva alle stelle. Seneca era consapevole di come le difficoltà fossero in grado di modellare il carattere di un essere umano. I diamanti si formano nelle viscere della Terra, sottoposti a pressioni incredibili; le specie animali sopravvivono adattandosi alle difficoltà del loro habitat; le fibre muscolari crescono solo grazie a micro-lacerazioni.A volte, tutto quello che desideriamo è avere una vita senza problemi, riuscire a raggiungere i nostri obiettivi senza troppa fatica, insomma: ottenere risultati senza alcuno sforzo. Tale desiderio è la peggiore condanna che possiamo augurare a noi stessi.Difficoltà, problemi ed ostacoli non vanno certo ricercati con il lumino, ma rifuggirli è un errore ancor più grave. La prossima volta che ti troverai ad affrontare un periodo difficile, un periodo in cui tutti i tuoi sforzi sembreranno essere vani, ricordati questa semplice storia. Un giorno un agricoltore, riposandosi sotto un’albero con accanto il suo cestino contenente la sua attrezzatura da lavoro al termine di una giornata sfiancante, si accorse di un bozzolo di una farfalla. Il bozzolo era del tutto chiuso ad eccezione di un piccolo buchino. Incuriosito, il contadino osservò attraverso il piccolo buchino, riuscendo ad intravedere la piccola farfalla che si dimenava con tutte le sue forze.Il contadino osservò a lungo gli sforzi dell’elegante bestiolina, ma per quanto la farfalla si sforzasse per uscire dal bozzolo, i progressi apparivano minimi. Così, il contadino, impietosito dall’impegno della piccola farfalla, tirò fuori dal cesto un coltellino da lavoro e allargò il buco del bozzolo, finché la farfalla poté uscirne senza alcuno sforzo.La piccola farfalla, aiutata ad uscire dal bozzolo, non aveva sviluppato muscoli abbastanza forti per potersi librare in aria. Nonostante i ripetuti tentativi, la fragile farfalla rimase a terra e riuscì a trascinarsi solo a pochi centimetri dal bozzolo, incapace di fare ciò per cui la natura l’aveva fatta nascere. Il contadino si accorse del grave errore fatto ed imparò una lezione che non dimenticò per il resto della sua vita: Attraverso le difficoltà la natura ci rende più forti e degni di realizzare i nostri sogni, a nessuno piacciono le difficoltà , ma se desideriamo davvero raggiungere i nostri obiettivi, dobbiamo allenarci e sviluppare i muscoli necessari per liberarci in aria: ecco, le difficoltà sono i nostri allenamenti, sono ciò che ci fortifica, ciò che rafforza le nostre competenze, la nostra resilienza, la nostra forza di volontà ricordatevi non esistono obbiettivi troppo ambizioni esistono persone che si arrendono
Svegliarsi la mattina… allodole o pipistrelli?
Lo sappiamo bene il mondo si divide in due ci sono le allodole e i pipistrelli, cioè in persone per le quali svegliarsi presto è naturale, quindi non fan tardi la sera, ed altre invece che non andrebbero mai a dormire ma la mattina si sentono veri e propri cenci. Esistono anche persone che, nonostante la sera rimangono svegli fino a tardi, riescono a alzarsi senza alcun problema, in genere sono quelle che hanno bisogno di poche ore di riposo per sentirsi in perfetta forma.Quando si è giovani, che tu sia allodola o pipistrello, non cambia molto perché la fatica di alzarti la mattina a volte è forte tanto quanto il bisogno di sonno, che arriva a toccare le dieci/dodici ore, senza alcun problema. Il punto è che quando si lavora, quindi siamo un po’ più grandicelli, la sveglia è una realtà cui non si può fuggire ed il recupero delle ore di sonno un’utopia. Molti tra noi mettono la sveglia dieci minuti prima, così da avere la possibilità di riprendere il contatto con la realtà a poco a poco e prepararsi con calma. Ci sono persone che nonostante facciano fatica ad alzarsi la mattina, pur essendo allodole da sempre, amano la luce dell’alba, quando tutto tace e lo stesso vale per il momento di solitudine meritato, in cui preparano la colazione lentamente e se la godono senza troppa fretta.Ma il momento del risveglio rimane il momento più importante della giornata .Se ai avuto pensieri positivi gli ultimi minuti prima di addormentarti, hai riposato serenamente e ciò che devi affrontare durante la nuova giornata vi galvanizza tutto procede per il meglio.Al contrario, il vostro livello di energie, ed il vostro umore crollano tragicamente.Come sempre si leggono decine di metodi infallibili per svegliarsi colmi di energia per affrontare la giornata al meglio ma ognuno di noi può stilare la propria, personalissima, lista delle cose per rendere ogni risveglio fantastico e la giornata da affrontare un invito in paradiso.Sempre più spesso si legge che una corsa, anche breve, dopo essersi svegliati la mattina porti infiniti benefici. Ma non è per tutti, allora cerchiamo di sorridere al nuovo giorno e via…..
Meglio cambiare !
Era da un po’ che avevo voglia di cambiare i piatti, ormai tutti diversi e taluni anche un po’ rovinati, mentre navigavo su internet, ho deciso di farmi un regalo più ampio ed ho acquistato anche altri oggetti utili……ho cercato su http://www.ferrinigift.it
Le piante carnivore
Chi non avrebbe desiderato partecipare alle lezioni di erbologia della professoressa Pomona per imparare tutto sulle terribili piante carnivore?Ovviamente stiamo parlando di Harry Potter, ma se molte delle piante incontrate nel laboratorio di Hogwarts come il bobo tubero o il tranello del diavolo sono inventate, e a quelle vere come le mandragole sono attribuiti poteri magici inesistenti, le piante carnivore esistono davvero ce ne sono addirittura 600 specie! e si possono anche coltivare in giardino.E tranquilli, non sono pericolose per l’uomo, infatti, la carne che mangiano è principalmente quella di piccoli insetti: mosche, moscerini…Come mai sono carnivore? Sono diventate carnivore a causa dell’habitat in cui crescono: carente dei nutritivi di cui una pianta ha bisogno. Si tratta ad esempio di ambienti estremi come le torbiere o zone con suoli acidi privi di calcio, con una bassissima concentrazione di sostanze nutritive necessarie per la vegetazione, quali azoto, fosforo o potassio. Così si sono adattate a mangiare e a ricavare ciò di cui hanno bisogno per vivere dalla digestione delle proteine degli animali. Gli insetti vengono catturati per mezzo delle foglie che si trasformano in vere e proprie trappole.