Sulla spiaggia della Rossa ogni tanto qualcuno cerca il personale a cui pagare l’ombrellone e i lettini, senza sapere che sono lì gratis per chiunque. La Rossa è l’unica spiaggia davvero pubblica dell’isola d’Elba, una delle poche in Italia gestite direttamente da un comune, in questo caso quello di Porto Azzurro: otto anni fa decise di farsi carico della concessione demaniale Il comune di Porto Azzurro lo può fare perché la Rossa non è una spiaggia ambita dagli stabilimenti balneari . Non si può dire che sia la più bella dell’isola, trovandosi in prossimità di uno degli incroci più trafficati di Porto Azzurro, ed essendo compresa nell’area del porto dove non si potrebbe fare il bagno. C’è pure un cartello di divieto, ma sono state messe delle boe a quattro metri dalla battigia: entro quel limite se qualcuno vuole rinfrescarsi non viene punito. L’acqua è limpida e sicura, almeno così dicono
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La perla Blu
Conosciuta come la Perla Blu del Marocco, Chefchaouen si trova al Nord del paese. Le costruzioni, i tetti, le strade, i vasi, la città è totalmente blu. Fu nel 1900 che la città fu colorata di blu quando il Marocco vide uno smisurato afflusso di ebrei. Per gli ebrei il colore blu rappresenta il cielo, il mare, ché ricorda il paradiso e Dio. Inoltre è anche una loro tradizione dipingere le cose in blu. Qualcuno pensa che sia dovuto al Mar Mediterraneo, o invece alla necessità di respingere le zanzare, ma nella fede ebraica il blu è importante perché nell’epoca in cui gli ebrei cercarono aiuto dalle persecuzioni nel XV secolo, ricoprirono la città di questo colore. Ognuno può scegliere la interpretazione che preferisce.
Un tuffo nel passato
Spumoso e vellutato, ci fa fare un tuffo indietro con gli anni ci accompagna nei ricordi della nonna che preparava l’uovo sbattuto per merenda, e da li ritorna il fascino del “fatto al momento” in tutta la sua delicatezza: la sua storia incantevole, la ricetta originale e la soluzione dei 3 passaggi cruciali per imparare come fare lo zabaione. Quali che siano le sue origini, questa crema, considerata rinvigorente, oltre che deliziosa, si diffuse in tutta l’Europa, si preparava con “alcool” diversi Moscato, Porto, Marsala, e arrivò nelle grandi guide di cucina. In casa, per usanza e tradizione, si usa il mezzo guscio di uovo come misura per il vino e il Marsala: è più prudente, tuttavia, dosare precisamente le quantità, perché il rapporto tra tuorli e vino cambia il risultato: di più rende difficile montare la crema, di meno produce una consistenza molto spumosa, diversa dalla ricetta classica. Ecco la ricetta 120 g zucchero semolato ,100 g vino bianco secco ,100 g Marsala secco 4 tuorli Sbattete i tuorli con lo zucchero in un recipiente con il fondo stondato, dotato di manico; unite il vino e il Marsala e mescolateli con la frusta. Spostate il recipiente su un bagnomaria caldo, con l’acqua sotto il bollore. Cuocete il composto montandolo energicamente con la frusta per 7-10 minuti, finché non sarà soffice, chiaro e ben spumoso servitelo in delle ciotoline magari accompagnato da dei deliziosi biscottini
Carnevale feste, sfilate, maschere, e dolci …
Il Carnevale è spesso considerato come un periodo di divertimento e eccessi prima del periodo di penitenza e digiuno della Quaresima, quindi è un’occasione per la gente di divertirsi e godersi la vita prima di concentrarsi sulla riflessione spirituale. I dolci di Carnevale sono una deliziosa tradizione culinaria che varia da regione a regione e da paese a paese. Ecco alcuni esempi di dolci tradizionali di Carnevale: Chiacchiere: Conosciute anche come frappe o bugie in toscana come Cenci sono strisce di pasta fritta e ricoperte di zucchero a velo. Frittelle: Sono dolci preparati con una pastella a base di farina, latte, uova e lievito, spesso arricchite con uvetta o scorza di agrumi e poi fritte. Castagnole: Sono delle piccole palline di impasto fritto, spesso arrotolate nello zucchero a velo. Ravioli dolci: A differenza dei ravioli salati, questi sono farciti con una crema dolce come la crema pasticcera o la marmellata e poi fritti o cotti al forno. Struffoli: Tipici della tradizione napoletana, sono delle palline di pasta fritte e poi immerse in miele caldo e spolverate di confetti colorati. Zeppole di San Giuseppe: Anche se tradizionalmente associate alla festa di San Giuseppe, le zeppole sono spesso consumate durante il periodo di Carnevale. Sono fritte e ricoperte di zucchero a velo o farcite con crema pasticcera. Questi sono solo alcuni esempi, ma ci sono molti altri dolci tradizionali di Carnevale che variano da regione a regione.

Gli effetti del tè
Il tè è una bevanda popolare in tutto il mondo. Esistono diverse varietà di tè, tra cui tè verde, tè nero, tè oolong e tè bianco, che differiscono principalmente per il grado di ossidazione delle foglie di tè durante il processo di creazione. Ecco alcune delle proprietà principali del tè: Antiossidanti: Il tè è ricco di antiossidanti, come polifenoli e catechine. Questi composti aiutano a combattere lo stress ossidativo nel corpo, riducendo il rischio di danni cellulari e contribuendo alla prevenzione di malattie. Caffeina: Il tè contiene caffeina, un composto che può aumentare temporaneamente la vigilanza, migliorare la concentrazione e stimolare il sistema nervoso centrale. La quantità di caffeina varia tra le diverse varietà di tè, con il tè nero generalmente contenente più caffeina rispetto al tè verde. Salute del cervello: Gli antiossidanti e altri composti presenti nel tè potrebbero avere benefici per la salute del cervello, inclusa la protezione contro il declino cognitivo e il rischio di malattie neurodegenerative. Effetti sulla digestione: Il tè può avere effetti positivi sulla digestione, aiutando a ridurre l’infiammazione nel tratto gastrointestinale e favorendo una migliore funzione digestiva. Supporto per la perdita di peso: Alcuni studi suggeriscono che il tè verde potrebbe aiutare nella perdita di peso, grazie alla sua capacità di aumentare il metabolismo e bruciare i grassi.
Lampascioni
Una gita in Puglia ci porta in una terra piena di sapori incredibili e uno tra i più caratteristici, poco conosciuti al di fuori dei confini del tacco dello stivale, è quello dei lampascioni, una pianta la cui parte commestibile è il bulbo che si trova a una profondità che varia di 10 ai 20 centimetri. E’ una verdura dal sapore amarognolo che rimanda a un’antica tradizione dalle radici povere per necessità. I lampascioni sono un contorno perfetto per carni alla brace, ma trovano spesso una loro giusta collocazione anche tra gli antipasti. Puliteli e incideteli a croce sulla parte inferiore, lasciateli per qualche ora in acqua fredda perché perdano un po’ del loro gusto amarognolo e fateli bollire in acqua salata per un’ora circa. Sgocciolateli, metteteli in un piatto e pressateli lievemente con una forchetta, quindi conditeli con olio, aceto, sale, pepe e prezzemolo.

Fortunato chi…
Fortunati coloro che abitano di fronte al mare; quelli che se hanno voglia di profondità si tuffano tra quelle onde immense eterne con l’anima, quelli che se hanno un momento di nostalgia lo condividono silenziosamente con il vento e le correnti salate dell’inverno, quelli che se il cielo non basta più hanno l’azzurro immenso del mare anche in terra.
Una vita piatta
Se cerchi un compagno un amico che voglia una vita piatta e un amore poco impegnativo, stai lontano da chi ama il mare; se, oltre al mare, ama i tramonti i cieli stellati, attento davvero, stai a debita distanza. E se, oltre al mare e ai tramonti, i cieli stellati, ama anche i libri, allora scappa. Non hai idea di quanto sei a rischio.
Svegliarsi bene
Svegliati, guarda l’orizzonte e riempi i tuoi occhi.
Appena alzati al mattino, prima del caffè, occorre nutrirsi di speranza







