Un tagliere di formaggi ben ideato e piacevolmente presentato può essere una soluzione per una cena veloce e informale ma allo stesso tempo gustosa e molto amata. Ecco le cose da sapere per poter mettere in tavola un tagliere di formaggi che soddisfi sia il palato sia la vista! Scegliete i formaggi “giusti”: diversificare è corretto, ma è bene farlo con metodo. Offrire diversi tipi di formaggi è una scelta vincente ma facciamo attenzione a lasciare comunque un “filo conduttore” tra di loro. Per esempio presentando una varietà a pasta dura o morbida che abbia un grado di dolcezza o piccantezza che vada aumentando o decrescendo. Si può anche decidere di offrire un solo tipo di formaggio prodotto da diversi caseifici, per scoprirne con calma le differenze, oppure diversi formaggi provenienti da un solo caseificio. Se optate per consistenze e stagionature, in questo caso formaggi provenienti da latte di base vaccino, pecora o capra e vi renderete conto che ogni assaggio sarà una scoperta di diversa di consistenza ed esperienze olfattive differenti. Disponete i formaggi dal più delicato al più forte: in questo modo gli ospiti potranno decidere da quale formaggio cominciare sapendo già a cosa vanno incontro. Sistemate i formaggi alla giusta distanza l’uno dall’altro: lasciate tra i formaggi spazio sufficiente per consentire agli ospiti di tagliarli agevolmente. Ogni formaggio deve essere servito con il proprio coltello. Aggiungete il miele, il pane o la frutta più adatti: consentite ai vostri ospiti di riconoscere e gustare le migliori combinazioni, quindi i componenti del tagliere devono essere disposti secondo le corrette associazioni. Servite i formaggi a temperatura ambiente: tirateli fuori dal frigo almeno mezz’ora prima di servirli al fine di poter apprezzare al meglio il loro gusto e il loro profumo. Accompagnateli inoltre da un bicchiere di ottimo vino
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Come mantenere in salute la lavastoviglie
Ci toglie dalla fatica e dall’incombenza di lavare piatti e bicchieri ma anche pentole e padelle appena alzati da tavola, la lavastoviglie è uno degli elettrodomestici più amati, utilizzati e, se impiegata correttamente, è anche ecologica. Le lavastoviglie di nuova generazione sono efficienti e intuitive, tuttavia non sono eterne né indistruttibili. Mantenerle “in salute” e allungare loro la vita con qualche attenzione in più può rivelarsi davvero utile. Pulite il filtro con frequenza 1-2 volte al mese per eliminare i residui di cibo Pulite anche le guarnizioni dello sportello, eliminando i depositi del detersivo e dei lavaggi Ogni 15 lavaggi a pieni carico, fatene uno a vuoto, versando nei cestelli 2 bicchieri di aceto: è utile per eliminare i cattivi odori, disinfettare l’interno della macchina e pulire lo scarico. Anche il bicarbonato e il succo di limone sono ottimi alleati: aggiungete mezzo limone al carico oppure un bicchiere d’acqua con due cucchiai di bicarbonato: anche in questo caso, si combatteranno i cattivi odori e l’igiene ne gioverà. Nonostante la classe energetica di appartenenza, anche una lavastoviglie che permette un basso consumo va utilizzata in modo adeguato per evitare sprechi. E’ sempre indispensabile leggere attentamente il manuale di istruzioni per avere sempre la certezza di selezionare il programma più adatto in base al carico. Inoltre, è molto importante sistemare le stoviglie in modo corretto per evitare che il lavaggio risulti poco efficace. Ciò significa, ad esempio, non sovrapporle mai, o metterle in strane posizioni
Bicchieri piccoli bevute piccole
Non è la prima volta che una ricerca sottolinea come le dimensioni delle stoviglie spingano a mangiare o bere di più. Ma quella della Cambridge University approfondisce il tema legandolo al consumo di alcolici, dichiarando che a bicchieri grandi corrispondono grandi bevute. Ovvero, se volete darvi una regolata con l’alcol, comprate dei bicchieri più piccoli, o il vostro cervello continuerà ad ‘ingannarvi’. Quando le dimensioni contano. Lo studio si è svolto sulla base di un test condotto nei bar. Ai clienti, inconsapevoli, è stato servito vino in calici di diverse dimensioni. Le vendite sono aumentate del 10% dove venivano usati bicchieri grandi. I calici piccoli misurano normalmente 125 ml, quelli grandi 175 ml. Durante il test venivano alternati con bicchieri da 300 ml, 370 ml e 250 ml. riscontrando un incremento delle vendite nei locali che utilizzavano bicchieri grandi. Naturalmente a pari quantità di vino. Bere in un bicchiere grande incoraggia ad ordinarne di più, ma perché. Secondo un’ipotesi degli scienziati avere davanti un calice grande induce a bere più velocemente. Il drink finisce e se ne ordina un altro. C’è tuttavia da dire che negli stessi bar, quando venivano di nuovo ridotte le dimensioni dei bicchieri, le vendite restavano regolari. Lo studio sulle ragioni e sulle dinamiche di questo fenomeno è ancora in corso. Si tratta di risultati che potrebbero cambiare le politiche di vendita nei locali pubblici, per ostacolare l’eccessivo consumo di alcolici. Se i bicchieri grandi incoraggiano a bere, quelli piccoli, in teoria, inibiscono il secondo, terzo, quarto giro. Il consumo smisurato di vino e alcolici porta a numerosi rischi per la salute, dai problemi di cuore all’obesità, per non parlare degli incidenti legati agli stati di ebbrezza. I medici da tempo invitano le persone, specialmente le più giovani, a ridurne il consumo. E i risultati di queste ricerche potrebbero dare un contributo.
Primi passi per degustare un buon vino…
Anche se non siamo dei sommelier stellati ecco alcuni suggerimenti per imparare a gustare e riconoscere un buon bicchiere di vino…Il bicchiere va riempito per un terzo. Poi prendete il calice per lo stelo, portatelo all’altezza degli occhi e inclinalo contro un fondo bianco per farne risaltare meglio la tonalità, Ora fate ruotare lentamente il bicchiere in modo da “avvinarne le pareti”: gli archetti che si formano sul vetro ti svelano la viscosità e il grado alcolico: più gli archetti sono lenti e stretti, più il vino è strutturato e alcolico. Odorate il vino a bicchiere fermo. Inspirate lentamente e intensamente, allontanando il naso dopo qualche secondo per non assuefarti. La prima impressione del bouquet è basilare Quindi fate roteare il bicchiere con un movimento lento e ampio, in modo da sprigionare tutte le sostanze volatili, e avvicina nuovamente il naso a intervalli. I parametri da valutare sono: il profumo (può essere pieno, nobile, pronunciato, delicato, sottile, tenue, sfuggente, ed è descritto per analogia con i profumi della natura, per esempio aromatico, fruttato, speziato, erbaceo, tostato, minerale, etereo…); l’intensità definisce quanto fortemente vengono percepiti gli aromi; la persistenza quanto “resta” nel naso; la complessità cioè il numero dei profumi; la qualità è un giudizio sul bouquet, da “comune” fino a “eccellente” si beve!!! È arrivato il momento di assaggiare il vino. Prendete un sorso e trattenetelo un po’ in bocca per consentire alle papille e al palato di avvertirne il sapore, l’intensità, le sensazioni tattili: il vino può essere più o meno dolce, morbido se lascia una sensazione vellutata o spigoloso, più o meno astringente per via dei tannini, fresco o acidulo, strutturato o leggero in base alla sua apparente corposità o peso.
Soluzioni facili per contrattempi
Ciò che serve per risolvere i piccoli problemi quotidiani o affrontare alcuni casi d’emergenza è alla portata di tutti ma spesso non lo sappiamo. Ecco una guida per la realizzazione di un vademecum un po’ particolare ma dai sicuri risultati.sei a cena ma non riesci a togliere il tappo di sughero dalla bottiglia perché si è incastrato…immergi un panno in acqua bollente e avvolgilo intorno alla parte alta della bottiglia. Il calore espanderà il vetro e il tappo uscirà oppure cadrà nel vino. Devi appendere un quadro ma il pensiero di pestare le dita con il martello ti fa desistere…invece di rinunciare prendi un pettine di plastica ed un martello ed infila il chiodo tra i denti del pettine così avrai salve le dita. Per essere sicura di appenderlo perfettamente orizzontale usa un bicchiere con dell’acqua come ‘bolla’, appoggialo sulla cornice e controlla che il livello dell’acqua, fai un segno sul muro con una matita poi procedi a fissare il chiodo. devi fare una scampagnata e le scarpe da montagna si sono indurite…forse dopo l’ultima gita non le hai asciugate e la tomaia si è irrigidita. Prendi della crema idratante e spalmala sulle scarpe, tempo qualche minuto torneranno morbidissime. Sei in campagna o in montagna per un pic nic e le lattine si sono scaldate…bagna una salvietta e avvolgila intorno alla bibita e lasciala per un po’ al sole. Dopo poco tempo l’evaporazione rinfrescherà la lattina.
Lettere d’amore….
Dove vanno le lettere d’amore quando tutto finisce? Quando si spegne la fiamma della passione, le parole sospirate nell’orecchio diventano echi lontani, la morte recide le vite legate a doppio nodo. Infilate nei libri, nascoste nelle cantine, o dentro una scatola o un bauletto, oppure tra le fotografie, c’è chi le recupera e le rivende tra mobili d’antiquariato. Al mercato del «Balon», a Torino tutto ha una seconda vita. Anche le parole d’amore. E un prezzo. La vecchia credenza, un oleografia, una collezione di bicchieri. E quelle righe a china nascoste in buste ingiallite. Il cartellino del prezzo è decorato da un cuoricino rosa disegnato accanto a quello che sembra quasi uno scherzo: «Lettere d’amore 1 euro»: una scatola di cartone che è lo scrigno di fogli emozioni e passioni d’altri tempi. Tesori di carta che nascondono un mistero. Ai tempi dei social, chi acquista queste passioni epistolari sopravvissute alle trincee delle guerre, ai chilometri delle migrazioni o, più semplicemente, al tempo che tutto fa dimenticare? Oggi, si fa tutto con Facebook». Maria Giovanna dopo averne scelta una con accuratezza, racconta: «Voglio farci un quadretto. Mi ricorda quando ero giovane. Sa, io ne ho ricevute tante». Amarcord di passioni e tenerezze che rimarranno nel cuore e nella testa di chi ancor oggi sa scrivere sulla carta i suoi sentimenti.
Domenica
La domenica è il giorno che ci ritroviamo tutti riuniti a tavola, durante la settimana turni di lavoro diversi non ci permettono di condividere insieme il bel momento che è il pranzo o la cena e spesso la domenica, si uniscono a casa mia insieme a noi anche parenti e amici. Dopo aver passato ore ed ore e ai fornelli – con grande felicità e divertimento, sia chiaro! – devo pure apparecchiare la tavola.Mentre sono intenta a sistemare piatti e bicchieri, operazione che richiede anche una certa attenzione, capita che non mi ricordo più dove sistemare il tovagliolo. “Va a destra o a sinistra”? mi chiedo… Accipicchia, le forchette vanno a sinistra, e i coltelli a destra, le posate per frutta e dolce sopra il piatto e il tovagliolo… dove diavolo lo metto? Ho chiesto aiuto al mondo del web e ho ricavato queste 7 regole che non sono niente male, naturalmente cerco sempre di personalizzare la mia tavola !!!!
- La tavola deve essere grande abbastanza, per far stare comodi tutti.
- La tovaglia si deve intonare ai piatti… mi sembra ovvio.
- Il centro tavola, mai troppo alto,
- I bicchieri vanno messi leggermente alla destra del piatto
- Il pane viene messo a tavola nei cestini appositi oppure nei singoli piattini alla sinistra del piatto.
- Sulla tavola ci devono essere sempre il sale e pepe. La formaggera o le salsiere si portano in tavola solo all’occorrenza. L’acqua va lasciata in bottiglia se minerale. Solo quella di fonte o di rubinetto, si servirà in caraffa.

Il Galateo a tavola….bicchieri
Stasera ho a casa un importante cena di lavoro Oggi ho chiamato Giulia la mia cara amica esperta di galateo. Avevo da porle una domanda che mi tormentava mentre allestivo la tavola : i bicchieri da acqua vanno capovolti o no? Giulia mi ha detto che il galateo prescrive di disporli sulla tavola rivolti verso l’alto se ci si trova in un luogo chiuso e i coperti vengono preparati non molto tempo prima dell’inizio del pasto. Se invece questo verrà consumato in un luogo aperto, sarà opportuno rivolgere i bicchieri da acqua verso il basso per ragioni igieniche. Grazie Giulia mi hai dato veramente un bell’aiuto
Spritz o cocktail………
“Ciao, per favore, vorrei uno spritz” Questa la richiesta che abitualmente i barman si sentono avanzare, fortuna che loro hanno tantissime ispirazioni per la loro preparazione e molti di essi sono diventati iconici proprio grazie ad essi. Ma per essere sicuri di presentarli con classe servono i bicchieri da cocktail giusti, anche io stasera che ho organizzato una festa a casa mia mi calerò nel ruolo del barman ho acquistato dei giusti bicchieri, dell’ Aperol Del Campari del Prosecco e poi via spazio alla fantasia…
Feste Sagre Birra e………
Gli italiani amano bere la buona birra, particolarmente se in compagnia di amici. Ovviamente per potere degustarla al meglio occorrerà riporla nel corretto bicchiere, ecco perchè i bicchieri da birra sono tantissimi e ciascuno non fa che esaltarne una particolare qualità, questi oggetti utilissimi ci faranno gustare al meglio questo delizia che seduce da tanti anni! A voi la scelta di quello che più soddisfa il vostro palato!
