Giornata mondiale del cocktail

Una ricorrenza importante, istituita in America per celebrare uno dei settori più importanti del food & beverage La prima definizione di cocktail risale al 1806, da un giornale statunitense, dove un giornalista cerca di spiegare ai lettori cos’è un cocktail e lo definisce un liquore fatto con distillati, acqua, bitter e zucchero in grado di soddisfare il corpo ed confortare la testa. Jerry Thomas pur non essendo un vero e proprio creatore di cocktail, viene riconosciuto come il fondatore della moderna mixologist, in quanto  spettacolarizza il mestiere del barman. E’ lui che da vita a quei gesti veloci, giostrando con attrezzature per bar come bottiglie speciali di sua invenzione, strumenti per mescolare i cocktail, tutti decorati con gioielli luccicanti, per dar vita a long drink colorati e stuzzicanti,  e per attirare l’attenzione del cliente con la gestualità del barman  Il successo del cocktail è inarrestabile.

Una sensazione di benessere

Quando siete nel vostro giardino avrete intorno a voi un’atmosfera che vi da quella sensazione di benessere e salute, che vi avvolge. I vostri angoli verdi, con vasi e fiori, con lanterne che di notte creano magiche atmosfere, con amache pronte per potervi cullare osservando cieli azzurri. E perché no, incontrare amici, servire tè, aperitivi, e organizzare cene in questo contesto renderà sicuramente migliore e più pregevole le vostre giornate e quelle  dei vostri amici o parenti…creare le giuste atmosfere.. fatti aiutare da www.ferrinigift.it

Menu di natale i piatti più gettonati

Che si fa durante le Feste natalizie? Ci si incontra con i parenti, si scambiano regali e, soprattutto, si mangia. La tavola apparecchiata di mille ghiottonerie con le famiglie e i gruppi di amici riuniti in allegra compagnia è il simbolo stesso del Natale e del Capodanno. Se in queste occasioni nel menù è sempre la tradizione a fare la parte del leone, è vero anche che quest’anno si registra qualche variazione nelle preferenze degli italiani a proposito dei loro piatti preferiti. In testa alla classifica dei cibi più amati spiccano le lasagne, seguite dal panettone e dai tortellini, mentre i grandi esclusi sono arrosto e cotechino. Le usanze cambiano, ma la passione per le tradizioni e per la buona cucina italiana non conosce tramonto. Per conoscere i segreti del menù natalizio dei nostri connazionali, è stato realizzato un sondaggio, storico marchio dei grissini di Milano, che ha classificato gli hashtag delle più popolari prelibatezze natalizie pubblicate su Instagram, dato che è sempre più diffusa l’abitudine di condividere sui social media le golosità che ci si concede a tavola.A trionfare nel menu natalizio 2.0 sono le lasagne, squisite e semplici da preparare. Al secondo posto si colloca il panettone, tipico dolce milanese da sempre associato alla tradizione gastronomica del Natale. In terza posizione i tortellini, storico piatto emiliano amatissimo in tutta Italia. Fuori dal terzetto di testa, invece, è il pandoro, dolce di origine veronese, che scivola al quarto posto con 109.000 hashtag. La quinta posizione è occupata dalle lenticchie, piatto tradizionale e di buon auspicio e grande protagonista della tavola di San Silvestro. Al sesto e settimo posto troviamo rispettivamente la frutta secca e il torrone. L’ottavo posto va ai grissini, uno dei prodotti agroalimentari italiani più noti all’estero e molto apprezzato nelle occasioni di festa per la sua versatilità come spezza appetito, con l’aperitivo o con l’antipasto, In coda alla Top 10 troviamo gli struffoli, dolci tipici della gastronomia meridionale, e il baccalà con Escono a sorpresa dalla Top10 alcune portate molto tradizionali, come il bollito e l’arrosto. Anche il capitone, tipico piatto della tradizione natalizia partenopea, sembra aver perso un po’ del suo appeal presso il popolo dei social, che gli ha riservato 37.794 post dedicati. A seguire troviamo i mandarini, e il cotechino, gli affettati fanno registrare un calo di popolarità sulle tavole natalizie con. In coda alla classifica si piazzano i datteri,l’abbacchio e il cappone

Foliage

Ubriacarsi di naturale bellezza, rincorrendo magie cromatiche e vegetazione, stringendo alberi dalle foglie multicolor e cercando la luce perfetta per uno scatto unico: i viaggi d’autunno hanno un sapore diverso, quando la luce si abbassa e mostra un mare calmo blu cobalto, ma senza milioni di sguardi sognanti alla ricerca di sole e tintarella. Del resto, questa è una stagione a metà, in equilibrio tra la fine dell’estate con i suoi paesaggi assolati e l’avvicinarsi dell’inverno, con panorami silenziosi di neve e freddo. Eppure adesso va in scena uno degli spettacoli più belli che la natura sappia donare. Lo chiamano foliage ed è il momento in cui le foglie degli alberi si preparano a volare via trasportate dal vento, per lasciare spazio poi alle nuove fioriture primaverili. Adesso, intanto, si accendono di sfumature incredibili che dal rosso acceso passano al giallo e toccano gradazioni di verde brillante e marrone. In contrasto con il cielo, sembra di essere di fronte al più bel quadro mai visto e, invece, questo fenomeno persino difficile da descrivere, si può vedere in diverse parti del mondo. Scarpe comode, borsa, macchina fotografica e voglia di scoprire scenari mozzafiato: non serve altro per volare in un mondo a parte. Dall’America fino all’Italia è tempo di assicurarsi un posto in prima fila, per osservare le foglie che si illuminano di tinte diverse.

Spritz Aperol

Prosecco, Aperol, soda, una fettina di arancia e tanto ghiaccio: in Italia è un grande classico dagli anni Cinquanta. Nel Triveneto, poi, è tradizione. Ma ci è voluta l’estate 2018 per far esplodere la popolarità dello spritz Aperol al di là dell’oceano. Il motivo lo spiega il New York Times, che racconta la brillante tattica di marketing ideata da Campari per esportare questo drink rifrescante nella Grande Mela. Esibito alla Fiera Campionaria di Padova per la prima volta nel 1919 dai fratelli Barbieri, l’Aperol incontra la ricetta tipica dello spritz veneto negli anni Cinquanta, andando a creare la ricetta che tutti conosciamo ai giorni d’oggi. Prima è diventato partner ufficiale del Manchester United, poi ha cominciato ad approdare in giro per il mondo come aperitivo estivo e trendy, divenendo “drink dell’estate” a Londra. Quest’anno tocca a New York. L’anno scorso la bevanda più alla moda tra i grattacieli della grande metropoli statunitense era il vino rosé, ma le mosse pubblicitarie che Campari pianifica da anni oltreoceano hanno portato lo spritz Aperol a surclassare tutti gli altri drink. Due anni fa hanno cominciato ad aprire a New York i primi baracchini arancioni che distribuivano l’aperitivo durante gli eventi estivi della città americana e di altri centri hip come Los Angeles e Palm Springs. Poi è stato il turno degli Hamptons, un quartiere chic di Long Island molto noto: per tutta l’estate 2017, degli scooter car trasformati in bar su ruote hanno distribuito gratuitamente spritz Aperol ai passanti.Per di più, Campari ha deciso di pitturare del tipico “arancione Aperol” un autobus locale che attraversa la tratta Manhattan-Hamptons e stamparci sopra la scritta “Sa allo stesso tempo di arancia e bollicine. E poi, si sa che è buono”.E ha funzionato. L’arancione dell’aperitivo italiano sembrerebbe essere ovunque negli Stati Uniti, in questa estate 2018. Ci sono addirittura dei bar che servono spritz Aperol alla spina, come una birra, o ghiaccioli al gusto Aperol. Con il suo basso contenuto alcolico e il suo particolare gusto amaro, quindi, questo “raggio di sole in un bicchiere”, come lo chiama Melanie Batchelor, sarebbe arrivato a New York per restare.

 

Pop corn …al caramello

Pop corn canditi sono i classici pop corn, che possiamo fare in casa,  in una padella antiaderente e se non abbiamo padelle antiaderenti possiamo usare un’altra padella o un tegame, in questo caso abbiamo bisogno di un po’ d’olio, ne basta un cucchiaio. Mettiamo sul fuoco con solo 3 semi di mais. Quando scoppiano tutti e 3 vuol dire che l’olio è pronto, togliamo dal fuoco, mettiamo il mais e copriamo con carta stagnola, vi diamo un suggerimento per  arricchirli con del caramello. Sono un’idea singolare e sfiziosa per offrire ai bambini qualcosa di diverso in occasione delle loro feste di compleanno, e rendere così davvero unico il loro buffet e la loro magica festa. Questi deliziosi bocconcini di pop corn hanno una classica base di mais “scoppiato” che viene poi rivestito dal caramello, che potrete scegliere tra dolce o salato, in base ai vostri gusti. Una volta asciugato il caramello, questi pop corn diventano ricchi, golosi e super croccanti. I pop corn caramellati sono una ricetta americana, con la quale vengono spesso preparati i pop corn per le feste o per i sacchetti del cinema. Classico di questo Paese è arricchire di gusto tutto quello che si mangia, rendendolo una meraviglia per gli occhi come per il palato. A noi potrebbe sembrare anche un po’ di esagerare, eppure il sapore incantevole di queste ciuffetti croccanti di mais è davvero seducente. I pop corn caramellati sono una soluzione sfiziosa anche per sgranocchiare sul divano davanti a un cammino acceso o alla tv. Se vi piace l’idea potrete anche arricchirli con dei confettini colorati, prima che il caramello si asciughi completamente e non attacchi più.

 

 

I paesi dove si mangia meglio nel mondo

Un importante istituto di indagini ha chiesto ai suoi lettori su Facebook di scegliere, tramite un sondaggio, le mete gastronomiche ideali per i viaggiatori alla ricerca di esperienze del gusto autentiche. Ecco la lista dei Paesi in cui si mangia meglio nel mondo, con molte sorprese principalmente tra i contendenti del podio. Al primo posto della top ten, con rilevante stacco dal secondo e dal terzo, vi è Taiwan, che viene eletta come la regina del settore food a livello mondiale, dalle materie prime alla ristorazione passando per lo street food, l’isola si è aggiudicata la medaglia d’oro . La medaglia d’argento va ancora ad un Paese orientale, le Filippine. Terza in classifica, porta a casa la medaglia di bronzo, l’Italia, che si aggiudica anche la medaglia d’oro in Europa e tra tutti i Paesi occidentali, con 8 su 10 voti e una menzione d’onore per la varietà di ricette tra le Regioni. I piatti e gli ingredienti preferiti della nostra isola? Pasta fresca, olio extra vergine d’oliva, Parmigiano Reggiano, pizza, salsa di pomodoro e arancini. La classifica prosegue con un altro Paese orientale, la Thailandia, e un altro ancora, il Giappone, , la Malesia, e ancora Hong Kong e l’India, per ritrovare un altro Paese europeo, la Grecia, e terminare con il Vietnam. L’Oriente ha indubbiamente vinto la supremazia mondiale gastronomica, l’America non ha portato a casa voti, così come la Gran Bretagna, mentre resta sorprendente che nemmeno Francia e Spagna, abituate ad essere individuate come mete del gusto, non siano rientrate nella top ten.

La pasta che cuoce senza bollire

Siete pigri? Non siete bravi a cucinare neanche un uovo? Non sapete nemmeno far bollire l’acqua? Ecco la pasta che fa per voi. Barilla ha da poco lanciato «Pronto», la pasta «facile da preparare» che si cuoce senza far bollire l’acqua. Per risparmiare acqua, gas ma soprattutto tempo. Tuttavia, non la troveremo sugli scaffali dei supermercati in Italia. Gli spaghetti, le penne, le linguine, i fusilli «Pronto» sono stati pensati unicamente per il mercato americano, a quanto pare insofferente ai tempi troppo lunghi che occorrono per preparare un piatto di pasta. Cucinarli è semplicissimo: si butta la pasta in una padella o in una pentola, si versa un po’ d’acqua fredda sopra e la si lascia cuocere a fuoco alto per una decina di minuti. Il tutto, senza la noia di dover aspettare che l’acqua bolla. Inoltre, non dovrete nemmeno scolarla. La pasta assorbe tutta l’acqua, come per il riso. Alla fine, la si condisce a piacimento. «Al dente in pochi minuti», si legge sulle confezioni della linea «Pronto». Tuttavia, notano alcuni blog culinari americani  che non sembrano molto entusiasti del prodotto, il risultato di questa nuova «tecnica» è una pasta piuttosto scotta. «La scienza ha finalmente reso più semplice cucinare la pasta», scrive  con un tono d’ironia -The Daily Meal. «È un buon inizio, Barilla, ma avvertici quando inizi a metterci i gamberetti essiccati».

Correggere il caffè con il burro aiuta a dimagrire

La nuova “moda” alimentare ha spopolato negli Usa e in Gran Bretagna: brucia calorie, aumenta la concentrazione e lascia sazi fino allʼora di pranzo Mettere una “zolletta” di burro nel caffè al posto dello zucchero può aiutare a perdere peso. La nuova dieta degli atleti arriva dagli Stati Uniti e sta spopolando in tutto il mondo anglosassone. Il suo ideatore, Dave Asprey, assicura che il suo metodo per la colazione è in grado di bruciare calorie, aumentare la concentrazione ed eliminare il grasso corporeo in eccesso, lasciando sazi fino all’ora di pranzo. L’invenzione, ispirata alla tradizione tibetano-nepalese del con il burro di yak, è di Dave Asprey, che come quasi tutto il resto delle sue idee imprenditoriali lo fa precedere dalla parola Bulletproof. Bulletproof Coffee, quindi: a prova di proiettile. O di convinti colazionari. Chi opta per questa ricetta, infatti, non deve mangiare altro, perché ingerendo  le  necessarie  calorie viene soddisfatto dalla quantità di sostanza grassa sciolta nella tazza di dimensioni nord-americane, in genere. Se si supera lo shock iniziale, una simile ricetta promette di mantenere i livelli di energia e di contenere la fame fino alla pausa pranzo Le polemiche, però, non mancano.

Una pizza d’alta quota

Mai mangiata una pizza offerta dal comandante del vostro volo? Il comandante di un aereo di linea ha comprato pizze per tutti i passeggeri dopo che il volo aveva accumulato parecchie ore di ritardo. L’aereo di una compagnia Americana era partito da Washington, ma ha dovuto forzatamente atterrare in attesa che il brutto tempo nell’aeroporto di destinazione si calmasse. Nella prospettiva di diverse ore di ritardo, il capitano ha deciso di fare qualcosa di carino per i passeggeri, pensando bene di ordinare 160 pizze da consegnare ai presenti, pagando il tutto di tasca sua. L’ordine ha stupito anche il titolare della pizzeria, erano quasi le ore 22 e stava per chiudere. L’equipaggio del volo, una volta consegnate le pizze al portellone dell’aereo, si è occupato di distribuirle, sempre con il sorriso sulle labbra, a tutti i passeggeri che hanno risposto in maniera entusiastica e con grande appetito. L’aereo è poi riuscito a ripartire, giungendo a destinazione con più di cinque ore di ritardo. Ma c’è da credere che i reclami e le lamentele, a fronte dell’iniziativa del capitano, siano state davvero molto poche. Non appena le pizze sono arrivate, i passeggeri sono rimasti piacevolmente sorpresi del gesto del comandante. Certe volte non conta tanto l’oggetto in sé, ma il gesto che si compie nei confronti di persone di cui si ha la responsabilità.