A lungo accusata di fare ingrassare, in difesa della pasta si sono ultimamente levati diversi scudi: spaghetti, penne, linguine se consumati senza esagerazioni e all’interno di una dieta sana non sono i responsabili dei chili di troppo messi su. È una conclusione che in fondo molti avranno tratto da soli, ma il continuo additare i carboidrati, soprattutto gli zuccheri semplici, ma anche quelli complessi di pane, pasta, riso, come corresponsabili dell’epidemia di sovrappeso e obesità, ha confuso un po’ le acque. Il British Medical Journal Open, è l’ultimo in ordine di tempo a prendere le difese della pasta. Gli studiosi hanno preso in esame le ricerche già condotte sul tema, selezionando quelle considerate più affidabili in cui due o più gruppi di persone scelte a caso avevano seguito una dieta che comprendeva la pasta oppure no Dalle varie ricerche è emerso che chi la mangiava in media tre volte alla settimana, consumandola all’interno di una dieta a basso indice glicemico, non solo non ha acquistato più peso degli altri, ma è rimasto stabile o è persino leggermente dimagrito A differenza di altri carboidrati, come il pane bianco o i cereali da colazione, la pasta ha un moderato indice glicemico, cioè contribuisce più lentamente all’innalzamento dei livelli di glicemia nel sangue. Al contrario di quanto si tende a credere, il motivo per cui non contribuisce a fare ingrassare può essere che, con il suo indice glicemico piuttosto basso rispetto ad alimenti come il pane bianco, prolunga il senso di sazietà. In sostanza, dopo un buon piatto di pasta si tende ad avere fame più tardi. Restano alcune considerazioni da fare prima di buttarsi su un piatto di spaghetti nella speranza di dimagrire.Una porzione normale di pasta non supera i 70-80 grammi, e a contare molto è come la si condisce. Quanto alla pasta integrale, non è detto che sia migliore, a parte il fatto di essere più ricca di fibre.
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Rosa è il colore del nuovo cibo…degli dei
Non è dato a sapersi se diverrà l’alimento più desiderato dagli amanti dei dolci: verosimilmente, però, il cioccolato rosa sarà presto il più fotografato. La nuova varietà, il primo nuovo tipo di cioccolato introdotto da 80 anni a questa parte, da quando cioè fu lanciato quello bianco, è stata ottenuta nell’arco di 13 anni di esperimenti dalla Barry Callebaut, azienda di Zurigo specializzata in cacao e ricavati, che ne tiene per ora segreta la ricetta. Sono i suoi creatori a raccontare il sapore: meno dolce di quello del cioccolato al latte, con una nota acidula e un profumo delicato di frutti rossi.Nessun estratto naturale, additivo o colorante è però stato aggiunto, per ottenere aroma e colore della quarta varietà ufficiale di cioccolato dopo fondente, al latte e bianco: il Ruby Chocolate deve il suo rosa totalmente al tipo di fava di cacao da cui è estratto, che racchiude lo stesso pigmento ed è raccolta in Costa d’Avorio, Brasile ed Ecuador. La composizione delle nuove stecche è ancora top secret, anche se alcuni sostengono che possa derivare unicamente dalle fave di cacao a differenza del cioccolato al latte, e di quello bianco, che contengono grandi quantità di latte e burro di cacao, rispettivamente. Un po’ di pazienza. Il cioccolato rosa è stato esibito il 5 settembre in Cina nel corso di un evento esclusivo. Al momento se ne sta predisponendo la vendita ai grandi distributori di tutto il mondo: per averlo al dettaglio e assaggiare questa nuova curiosità alimentare occorreranno 6-18 mesi, a seconda dei Paesi e degli accordi.
Pasta e… dieta
Spesso si sente dire che la pasta è un alimento che non deve essere presente all’interno della dieta, poiché questa fa ingrassare, ma in realtà la sua caratteristica negativa è assolutamente sbagliata, perché i carboidrati devono comunque far parte della nostra dieta sana. Grazie al suo basso indice glicemico i picchi di zucchero nel sangue sono minori rispetto quelli causati dai carboidrati raffinati è senz’altro un alimento da aggiungere alla nostra dieta. A darne conferma è lo studio condotto dal St. Michael’s Hospital, in Canada: stando a quanto ha riferito la ricercatrice di origini italiane, Dott. Chiavaroli, non è la pasta a far aumentare il grasso corporeo. Anzi, grazie ad una dieta accurata si è visto un calo del peso leggero nelle persone coinvolte in questa ricerca. Dai controlli, difatti, è emerso che mangiando in media 3,3 porzioni di pasta a settimana, invece di altri carboidrati, sono riusciti a perdere mezzo chilo in 12 settimane. Naturalmente, è importante consumare questo alimento insieme ad altri cibi a basso contenuto glicemico, così da poter capire se davvero vi è un calo di peso. E voi avete già fatto una dieta dove la pasta è stata completamente eliminata?
I benefici dello zenzero
Lo zenzero è una spezia antichissima, utilizzata sia in cucina che in medicina. Oltre alle molteplici proprietà benefiche, lo zenzero è molto versatile se si desidera aggiungere un tocco speciale alle pietanze: è fantastico sia con carne e pesce, nei dessert, nelle tisane o in un cocktail rinfrescante. Si trova sotto forma di polvere, esiccato, fresco, candito e come olio o succo. Tuttavia, si consiglia di non assumerne più di 4 grammi al giorno! Ecco tutte le proprietà benefiche di questa spezia eccezionale: Lo zenzero tende ad accumularsi nei tratti gastrointestinali, quindi è l’ideale per mantenere efficiente la salute di stomaco e intestino, facilita la distensione degli addominali. È un alleato importante delle donne ai primi stadi di gravidanza, e riduce i rischi di malformazioni infantili. Lo zenzero è famoso per le sue proprietà anti-infiammatorie: è l’ideale per alleviare crampi mestruali, emicranie, dolori muscolari, mal di schiena. Le radici di zenzero contengono potenti antiossidanti in grado di prevenire la formazione di cellule tumorali; in particolare riducono il rischio di tumore al colon, ma possono prevenire anche altri tipi di tumore, come quello ai polmoni, alla pelle, al pancreas e alla prostata. Grazie allo zinco, al cromo e al magnesio che stimolano la circolazione sanguigna, lo zenzero è particolarmente indicato per curare influenza, febbre e raffreddore. Lo zenzero aumenta il senso di sazietà, riducendo il desiderio di assumere cibo in più. Inoltre, lo zenzero ha un ridotto apporto calorico ed è una sostanza termogenica, ovvero ha proprietà che aumentano il calore corporeo stimolando il metabolismo a bruciare calorie e grassi più rapidamente. Lo zenzero è anche un efficace afrodisiaco, poiché aumenta la circolazione sanguigna e accresce l’emotività stimolando il desiderio sessuale.
L’Italia è sempre più veggy.
Il Rapporto Italia, ovvero la ‘fotografia’ del nostro Paese che ogni anni viene ha preso in considerazione, tra i vari aspetti, le scelte alimentari. Evidenziando che gli italiani vegetariani e vegani hanno toccato quota 7% della popolazione dai 18 anni in su. Un trend che vede in aumento i vegetariani rispetto al rapporto dello scorso anno, mentre si riducono i vegani. Per la precisione, il 6,2% degli italiani si dichiara vegetariano. Lo 0,9% invece si dichiara vegano, e tra di loro, troviamo anche chi segue tipi di alimentazione ancora più rigidi: crudisti Ovvero, si smette di essere vegani e si torna a contemplare i derivati animali nella dieta, continuando ad escludere la carne. Tra le motivazioni riscontrate, tra gli italiani vegetariani dicono di essere convinti si tratti di una scelta salutare. Mentre per il 20,5% la motivazione deriva dall’amore per gli animali. Gli italiani si confermano infatti amici degli animali: sono 3 su 10 oramai a possedere un animale domestico. Si tratta principalmente di cani seguiti da gatti Seguono uccelli, conigli, tartarughe e infine pesci. C’è tuttavia una leggera inflessione, dovuta al fatto che mantenere un animale è considerato un piccolo lusso. Ma torniamo agli italiani vegetariani. Un istituto di ricerca ha fatto un indagine su Trip Advisor, per calcolare quanti ristoranti tra quelli recensiti offrissero menu a base di piatti vegetariani e vegani. Nel primo caso, ha rilevato il 23,4%, nel secondo il 17,2%. Percentuali alte, e in crescita. Tuttavia le recensioni non sempre riflettono quello che i vegetariani pensano: per molti è ancora complicato mangiare al ristorante o al bar. E’ anche difficile mangiare a cerimonie o feste, e sui mezzi di trasporto. Mentre nelle mense di lavoro l’opzione vegetariana/vegana è sufficientemente presente.
Il pepe nero
Nessun’altra spezia, al pari del pepe nero, spinse tanto la ricerca di nuove vie commerciali verso l’Oriente, tanto che per secoli rappresentò una merce di scambio di altissimo valore. Ad oggi la spezia più divulgata nella cucina europea, il pepe nero, con il suo sapore piccante e aromatico, era apprezzato già nell’Antico Egitto, tanto che alcuni grani di pepe furono trovati nelle tombe dei Faraoni. Conosciuto in Grecia già prima del IV secolo a. C. e consigliato da Ippocrate unito ad aceto e miele contro i dolori mestruali, nell’Impero Romano diventò sinonimo di ricchezza e merce di scambio. Apicio introduceva questa spezia in quasi tutte le ricette del suo De re coquinaria e sembra che durante l’assedio di Roma sia gli Unni che i Visigoti chiesero enormi quantità di pepe in cambio della salvezza della città.Il pepe raffigura nell’immaginario comune arguzia e vivacità tanto che parlare di una persona “tutto pepe” ne sottolinea il carattere vispo e mordace mentre “rispondere col sale e col pepe” significa fare polemica o comunque dimostrarsi decisi per farsi valere. Il pepe nero è davvero il re delle spezie e con i suoi grani piccanti e aromatici insaporisce moltissime pietanze nelle ricette di tutto il mondo. Con i grani interi si insaporiscano brodi, salami e salsicce, mentre macinati al momento aromatizzano con decisione carne e pesce ma anche la pasta pensiamo agli spaghetti cacio e pepe della tradizione culinaria romanesca, zuppe e risotti. Ottimo anche per dare un sapore più deciso ai formaggi e alle verdure dolci come finocchi, carote e piselli. Il pepe nero è così diffuso che compare anche nelle più famose miscele di spezie come il baharat, la creola e il curry.
I vantaggi della dieta mediterranea
I vantaggi della dieta mediterranea per la salute sono noti a tutti. Ricca di frutta e verdura, olio d’oliva e ben bilanciata fra carboidrati, proteine e grassi, offre all’organismo il corretto apporto di nutrienti. Recenti studi rivelano che questo regime alimentare garantirebbe inoltre dei benefici anche in termini di fertilità.La dott.ssa Jane Stewart, ha rilasciato la seguente dichiarazione. La dieta mediterranea è stata a lungo considerata un approccio salutare al cibo. Anche per una buona salute riproduttiva, dovrebbe essere raccomandata una dieta appropriata ed equilibrata.”La dieta mediterranea, inoltre “aumenta il tasso di successo della fecondazione in vitro del 70%“. Ad affermarlo sono i ricercatori dell’Università di Harokopio Gli studiosi ritengono che gli antiossidanti contenuti in frutta e verdura migliorino la qualità degli ovuli femminili. Non solo, proteggono anche l’utero e ciò è fondamentale poiché quando il rivestimento è danneggiato può essere più difficile rimanere incinta.Una corretta alimentazione aiuta dunque non solo a restare incinta in maniera tradizionale, ma anche in caso di fecondazione assistita. La dieta mediterranea aumenterebbe notevolmente le probabilità di avere un bambino attraverso la fecondazione in vitro. Secondo gli scienziati, adottare una dieta sana, ricca di frutta e verdura, cereali integrali, olio d’oliva e pesce, ha aumentato le probabilità di successo del trattamento di quasi il 70% per alcune donne L’effetto è stato particolarmente rilevato nelle donne sotto i 35 anni che hanno mangiato in questo modo per sei mesi prima di sottoporsi a un trattamento di fertilità.
La pizza più cara del mondo
Da che mondo è mondo, l’uomo ha sempre cercato di vantare ricchezza. “Questione di potere”, direbbe qualche sociologo, ma non è di certo una cosa passata di moda… anzi. E se nell’antica Roma, cibi raffinati, palazzi pregiatissimi e proprietà terriere erano un vanto, oggi la cosa non è cambiata poi di molto. Sembra che nessuno abbia mai dato retta al povero Seneca quando parlava di contegno e moralità, nelle sue lettere a Lucilio qualche anno prima della morte di Cristo, soprattutto dal dopoguerra ad oggi. Ultimo episodio di estrema sfarzosità è la pizza all’oro. Si avete letto bene: “44 euro per una pizza? E che è d’oro?”. Qualcuno commenterebbe così. La cosa più bizzarra è che la risposta è affermativa. La pizza più cara d’Italia, tra i vari ingredienti, ha anche una spolverata di polvere d’oro a 23 carati, assolutamente commestibile e utilizzata in cucina. A realizzarla, è il ristorante ‘Corte dei medici’ di Catania. La pizza ‘Antonius Musa’ vanta, tra i suoi ingredienti, anche caviale, uova di quaglia, uova rosse di salmone, panna acida e erba cipollina. Battuto, quindi, il record di una pizzeria di Milano, dove una particolare pizza ‘extralusso’ costa 35 euro In molti, sui social, non l’hanno presa bene, sostenendo che si tratti di un affronto alla povertà e alla tradizione popolare della pizza. I proprietari hanno risposto così: “Il mondo si rinnova e c’è chi interpreta la pizza in chiave più sofisticata”. Moralmente cosa spinge un uomo benestante a mangiare una pizza all’oro se non per il fine di vantarsi della pizza stessa? Non è di certo una prelibatezza l’oro, da quello che si dice in giro non ha un buon sapore e l’odore è del tutto inesistente; non ha delle qualità chimiche che lo rendono un toccasana per lo stomaco o l’intestino; non ha proprietà mediche o benefiche. E allora perché mangiare un metallo prezioso in genere usato in oreficeria? Vanto, né più, né meno. Insomma, andare a mangiare una pizza con la polvere d’oro non è molto diverso da portare degli anelli preziosissimi nelle dita, vantarsi della nuova macchina appena acquistata o ostentare la super villa con piscina. “E non mi meraviglio sentenziava appunto Seneca perché il difetto non sta nelle cose, ma nell’animo stesso. Ma questa è chiaramente……una opinione
Cosa mangiare quando fa freddo
Con un freddo come questi giorni, l’unica cosa che ci andrebbe di mangiare è la polenta. Ma non pensate che questo sia l’alimento che riuscirà a combattere la morsa del freddo. Pioggia, neve e gelo dettano la dieta per 3 italiani su 4 che si dichiarano pronti a modificare il carrello della spesa quando la colonnina di mercurio scende drasticamente, come sta avvenendo in questi giorni. Una vera e propria dieta anti-Burian che spinge ad acquistare più frutta, verdura e legumi ma anche tanto pesce soprattutto quello ricco di grassi. In queste ore è importante un’alimentazione ricca di sostanze antiossidanti, per rafforzare a tavola le difese immunitarie. E visto che le vitamine sono l’alleato migliore in questo periodo, arriva il manuale per sapere quali ne contiene ogni singolo alimento. Tra i cibi da inserire nella lista della spesa, segnalano le associazioni di categorie che stimano consumi in aumento per frutta e verdura del 40%, ci sono arance, clementine e kiwi, perché ricchi di vitamina C Per fare il pieno di vitamina A ottimi spinaci, cicoria, zucca, ravanelli, zucchine, carote e broccoletti. La vitamina B, che aiuta nel trasformare il cibo in energia, si trova soprattutto in cereali integrali, avena, carne rossa, verdure a foglia verde come cavolfiori, broccoli, spinaci, tuorlo d‘uovo e ceci. Perfetti pesce, latte e uova per un giusto apporto di vitamina D per sostenere il sistema immunitario. Frutta secca e olio extra vergine di oliva per la vitamina E. Legumi come fagioli, ceci, piselli, lenticchie, fave secche sono ideali per l’apporto di ferro. Quanto al pesce con il freddo disco verde alle specie con oltre al 10% di grassi come aringa, anguilla, sgombro; bene anche quelle semigrasse, come dentice, triglia, tonno, pesce spada, salmone, sarde. Insomma, per combattere il freddo c’è solo un modo, oltre al solito e ottimo rimedio del lettone pieno di coperte con tanto di borsa calda, una dieta corretta che potrà quindi produrre tutte le calorie necessarie per una passeggiata al freddo e al gelo, o semplicemente per pulire dalle abbondanti nevicate il vialetto di casa.
Per combattere l’avanzare dell’età ci sono modi e modi.
C’è chi si affida a trattamenti a base di ossigeno per scuotere pelle e distendere le rughe, e chi punta tutto su un regime alimentare quotidiano il più equilibrato e salutare possibile. Grandi! Ma per restare per sempre giovani esistono suggerimenti immediati da conoscere all’istante per sembrare 10 anni più giovane. Vediamone alcuni #AMICIZIA Coltivarla e alimentarla è provato contribuisca a ridurre la pressione sanguigna e i livelli di stress. Forti rapporti corrispondono a forti cuori.#BOSCO Da visitare e scoprire passeggiando 30 minuti al giorno. E come frutti: le bacche infatti sono ricche di vitamine e scarse di zuccheri e calorie. Perfette per mettere il cervello e l’umore in modalità spento. #CIOCCOLATO Ma anche dessert e dolcezze. Che la giornata abbia inizio nel migliore dei modi possibili: cominciando con una super colazione dolce, tranquilla rilassante ed energizzante. È questo infatti il pasto della giornata dove concedersi piccoli ma gustosissimi peccati di gola. Il motivo? Ci fanno sentire più felici all’istante.#DORMIRE Se non molto, almeno a sufficienza. Chiudere gli occhi e distoglierli dagli schermi dei pc e degli smartphone è necessario per lo stato di salute e brillantezza dello sguardo, al risveglio? Mente fresca e niente occhiaie. #ESTETICA Per sentirsi sempre giovani e al passo con le ultime tendenze in fatto di stile, è importante sperimentare. Estetista, manicure, parrucchiere per sempre!.#FAMIGLIA Chi più dei genitori sono i grado di far fermare il tempo? #GITA In macchina, con il vento tra i capelli e il ritmo della musica del cuore nelle orecchie. Un tuffo nel passato più divertente di sempre.#HEALTHY Abitudini sane e alimentazione equilibrata sono l’elisir di lunga vita. Abbinata a fitness costante, s’intende.#INTIMO Sembrerà banale, ma scegliere la biancheria intima giusta è il primo passo nella lotta alla gravità. Il reggiseno soprattutto#LIBERTÀ Almeno quattro uscite epiche in un anno. Concerti, ristoranti, sale da ballo, l’importante è uscire e divertirsi tanto.
