Un bucato morbido senza ammorbidente

Avere il bucato morbido e profumato quando aprite il cassetto, senza l’uso dell’ammorbidente non è così difficile, specialmente per le casalinghe. Il bucato migliore si ottiene con il lavaggio a mano ma per comodità spesso usiamo alla lavatrice. Abitualmente per ottenere il bucato desiderato in lavatrice si adoperano durante il lavaggio prodotti specifici: sbiancante, smacchiante e ammorbidente. Il risultato potrebbe sembrare buono, ma in compenso c’è un aspetto che non possiamo affatto sottovalutare: questi prodotti sono chimici! Ecco che nasce la necessità di utilizzare dei prodotti 100% naturali che rispettino l’ambiente, ma anche noi stessi.Quando si pensa ad un bucato fresco e profumato, viene con sé anche l’idea di morbidezza. La prima alternativa agli ammorbidenti chimici, reperibili in commercio, è il bicarbonato di sodio. Ottimo rimpiazzo dell’ammorbidente classico. Versiamo nel cestello un po’ di bicarbonato miscelato con acqua prima di attivare il lavaggio. Il bicarbonato ha il compito di rendere l’acqua del lavaggio più dolce, quindi abbasserà il livello di calcio contenuto in essa. In questo modo il bucato non indurirà a causa del calcare e risulterà molto soffice.Un prodotto totalmente naturale da utilizzare al posto dell’ammorbidente è l’aceto. Fate attenzione a non metterlo direttamente nel cestello della lavatrice insieme ai capi da lavare. Così facendo eviteremo che l’aceto venga in contatto con il detersivo, altrimenti renderebbero nullo reciprocamente il proprio effetto.Quando alcuni capi risultano molto duri, molto spesso la questione riguarda la loro elettricità statica. Si possono prendere in questi casi dei piccoli accorgimenti per ridurla o eliminarla del tutto. Se mettete un foglio di alluminio accartocciato all’interno del cestello, potrete avere dei capi molto morbidi. La stessa cosa vale se inserite due palline da tennis. Altro consiglio, suddividere i capi naturali da quelli sintetici, è possibile così mantenere ogni singolo capo soffice.L’acido citrico è l’ammorbidente naturale per eccellenza. Il composto si prepara semplicemente mescolando 500 ml di acqua con 3 cucchiai di acido citrico. Potete versarlo direttamente nello scomparto destinato all’ammorbidente. In questo modo si sortirà lo stesso effetto, se non migliore, di un prodotto chimico.

Come pulire la lavatrice e la lavastoviglie

Per pulire il cestello della lavatrice ed eliminare i residui di calcare possiamo utilizzare l’aceto versandone un bicchiere nel cestello e un altro nella vaschetta del detersivo. Avviate la lavatrice e fate un ciclo di lavaggio a vuoto. Potete utilizzare l’aceto anche per pulire la vaschetta e, in caso di muffa sulle guarnizioni, preparate una miscela di acqua e aceto che eliminerà anche il cattivo odore.L’aceto è un’ottimo rimedio per pulire e donare nuova freschezza anche alla nostra lavastoviglie. Versate una tazza di aceto sul fondo di essa che dovrà essere vuota. Fate fare un ciclo completo di lavaggio ad alta temperatura. Una volta terminato potrete riempire la lavastoviglie e utilizzarla come d’abitudine. Un altro modo per pulire la lavastoviglie con l’aceto è quello di mettere, nel cestello inferiore, una ciotola con 3 bicchieri di aceto, facendo fare sempre un ciclo di lavaggio completo, con la lavastoviglie vuota, a un’alta temperatura.Tornerà ad essere splendente sgrassata e pulitissima

Il bicarbonato di sodio

Il bicarbonato di sodio deve essere la prima cosa da mettere in valigia, la prima da controllare prima di andare a fare la spesa, la prima da regalare alla tua amica che ha deciso di andare a vivere da sola e da adesso anche la prima a cui pensare per pulire le scarpe. Con il bicarbonato di sodio ci puoi fare lo scrub per viso e corpo, puoi usarlo per sbiancare i denti ma anche per rendere i capelli leggeri e voluminosi. Senza contare l’appagamento della tua anima da casalinga disperata quando lo usi per pulire tappeti, moquette e oggetti che non si possono lavare in lavatrice, rimuovere i cattivi odori in frigorifero, lavastoviglie e lavatrice, per non parlare della contentezza della nonna e tua quando lo usi per lavare per bene frutta e verdura o per agevolare la lievitazione di una torta. Giusto per farcelo amare un po’ di più, ecco che wellandgood ci svela un altro uso tattico e geniale del bicarbonato. Ovvero, pulire le scarpe senza usare la candeggina, le scarpe bianche che tanto abbiamo usato questa estate Tutto ciò di cui hai bisogno è solo una manciata di bicarbonato di sodio, del detersivo per il bucato e un po’ di olio di gomito. La ricetta miracolosa, recuperata da Twitter, vale anche per infradito e sandali di gomma.Come pulire le scarpe senza candeggina usando il bicarbonato Ingredienti.Bicarbonato di sodio,Detersivo per bucato,Spazzolino da denti Risciacqua le scarpe,Strofina le scarpe o i sandali con lo spazzolino usando il bicarbonato .Lascia riposare le scarpe per una notte.Risciacquale di nuovo con acqua Metti le scarpe in lavatrice con programma delicati e acqua fredda e lascia asciugare naturalmente.

Aceto non solo per cucinare

L’aceto non è solo un ottimo condimento per gli alimenti, ma può essere adoperato anche per le pulizie di casa sterilizza, deterge, elimina il calcare e non solo. Scopriamo tutto quello che possiamo fare con l’aceto.L’aceto è il prodotto dell’acidificazione dell’acido etilico in acido acetico, che dà all’aceto la sua azione antimicrobica.È un ingrediente economico e facile da trovare. Oltre che per uso alimentare è uno dei prodotti più utilizzati per sostituire, in maniera naturale, i detergenti e, insieme a bicarbonato, sale e limone è la base di tante ricette per detersivi fai da te. Di solito, per le pulizie, si usa l’aceto bianco e, chi dovesse trovare troppo forte il suo odore, può aggiungere qualche goccia di olio essenziale, per renderlo più gradevole. Volete creare un prodotto per pulire il bagno in casa del tutto naturale? Basterà mescolare il detersivo per lavare i piatti con acqua e aceto. Le superfici saranno pulite e disinfettate in modo rapido e non saranno utilizzati prodotti chimici aggressivi. L’aceto è anche un ottimo metodo per liberare lavandini e scarichi intasati, senza servirsi dei prodotti chimici in commercio.Utilizzando mezzo litro di aceto insieme ad un bicchiere di bicarbonato, si creerà una reazione chimica, che eliminerà gli ingorghi nelle tubature.Se avete una macchia su una parete delle vostra casa, create un composto di aceto ed acqua e spruzzatelo sulla chiazza sporca e vedrete che l’alone andrà via.Risciacquate poi il tutto con acqua calda. Il cestino della nettezza emana sempre dei cattivi odori e non sapete come fare ad eliminarli? Immergete un pezzo di pane nell’aceto e poi lasciatelo per una notte nel vostro cestino. La mattina successiva, il cattivo odore sarà svanito.L’aceto vi aiuterà inoltre a eliminare ogni traccia di polvere e di sporco dal pavimento.Aggiungete una tazzina di aceto ogni 5 litri di acqua. Ricordate però di non utilizzare questa soluzione su marmo o parquet.

Spiedini di tonno

Gli spiedini di tonno fresco orientali,facili e veloci, sono un antipasto finger food di ispirazione giapponese da servire con due saporite salsine.Preparate la salsa orientale: tagliate finemente il cipollotto, oppure tritatelo, e disponetelo in una ciotolina con lo zenzero e la salsa di soia. Mescolate e mettete da parte.Realizzate l’altra salsa: stemperate il wasabi con l’aceto di riso, unite lo zucchero, mescolate e disponete in una ciotolina.Mondate, lavate e sbucciate il cetriolo, quindi tagliatelo a pezzi spessi 1 cm. Tagliate a cubotti le fette di tonno fresco.Disponete i semi di sesamo in un piatto, mescolateli e passatevi i cubotti di tonno: non rivestiteli completamente, ma impanate solo i bordi. Ponete sul fuoco una padella antiaderente e, quando sarà ben calda, scottate leggermente il tonno sui lati ricoperti di sesamo, rigirandolo di tanto in tanto. Formate gli spiedini alternando sullo stecco di legno il tonno ai pezzi di cetriolo, e serviteli accompagnandoli con le salse, disposte in due ciotoline per ogni commensale.

La top 5 dei cibi più taroccati

Dal Parmigiano Reggiano, importato dall’estero e spacciato per italiano, all’ olio extravergine d’oliva colorato artificialmente, passando per le mozzarelle di bufala prodotte con cagliate surgelate dell’est Europa. Il mercato delle truffe alimentari è sempre più in crescita e produce un fatturato di milioni di euro l’anno.La Cina è la capitale mondiale della falsificazione, mentre al secondo posto c’è la Germania.Ecco i cibi italiani più contraffatti:1° posto: Olio extravergine d’oliva E’ un prodotto irrinunciabile sulle nostre tavole e viene molto apprezzato anche all’estero Ma si presta, forse più di ogni altro, al “taroccaggio”. I motivi? E’ molto duttile e può essere facilmente “aggiustato ad arte” con qualche trucco come la miscelazione con altri oli superando indenne i test di qualità. Così capita spesso che oli importati da Spagna, Tunisia e Grecia vengano rivenduti come extravergini dop prodotti in Italia. 2° posto: Vino Anche il fenomeno della contraffazione dei vini italiani è in forte crescita. Sempre più pseudo vini a base di preparati in polvere vengano spacciati per alcuni dei migliori Doc e Igp italiani: dal Barolo al Chianti. Un’altra truffa molto comune è  aggiungere zucchero al mosto in Italia è proibito! per ottenere un vino a più alta gradazione.  Capire se una bottiglia è falsa non è cosa facile: spesso la bottiglia è la stessa, l’etichetta pure, ma il contenuto è un’altra cosa! 3° posto: Aceto balsamico Il pregiato aceto balsamico modenese che necessita di un lungo e complesso processo produttivo è uno dei prodotti più taroccati al mondo. Ogni anno sono migliaia i litri di “oro nero” che vengono sequestrati perché oggetto di contraffazione. E i falsari dell’aceto diventano sempre più fantasiosi, come nel recente scandalo dell’aceto balsamico preparato all’estero con del normale aceto di vino colorato con il caramello.4° posto: Parmigiano Reggiano La contraffazione del parmigiano avviene soprattutto all’estero, dove ne vengono esportate circa 43.500 tonnellate l’anno. Un classico esempio di falso parmigiano è quello sequestrato di recente in Russia: sulla confezione di formaggio c’era la dicitura, in cirillico, “L’oro dell’Europa”, quindi la scritta Parmesan, peccato che il contenuto fosse una volgare imitazione del parmigiano nostrano, con ingredienti tutt’altro che genuini. 5° posto: Pasta Sul podio dei cibi contraffatti non poteva mancare la pasta. La farina di grano duro può essere infatti miscelata con altre farine di qualità inferiore e meno costose, o farine ottenute da cereali destinati all’alimentazione animale. Discorso a parte per la pasta all’uovo: per ottenere la tipica colorazione tendente al giallo possono essere utilizzati coloranti artificiali o farina di mais. Oppure capita che le uova fresche vengano sostituite con uova in polvere, congelate o addirittura scadute!

 

Come pulire i vasi trasparenti

Non ci sono centrotavola più belli dei vasi trasparenti in vetro, con acqua fresca e fiori appena recisi. Specialmente in estate, rendono la casa più colorata, allegra ed accogliente. Dopo pochi giorni, tuttavia, quegli adorabili fiori renderanno il nostro vaso sicuramente meno attraente. In alcuni casi si formerà uno sgradevole anello di sporcizia in corrispondenza dell’acqua. In altri, il vetro si appannerà, a causa dall’accumulo dei depositi minerali prodotti dalla pianta. Vediamo come risolvere questi problemi. I vasi trasparenti in vetro necessitano di qualche accortezza per mantenere la loro brillantezza. Innanzi tutto, consigliamo di cambiare l’acqua dei fiori almeno una volta al giorno. Detto questo, il processo sarà più lento, ma il vaso tenderà comunque, inevitabilmente, a sporcarsi. Ecco allora qualche suggerimento su come pulirli. Il metodo più semplice è senz’altro l’immersione in acqua tiepida e sapone. Lasciamo in ammollo qualche secondo e aiutiamoci con una spugna o uno scovolino a setole morbide per pulire bene all’interno. Ovviamente l’uso dello strumento di pulizia dipenderà dalla forma del vaso. Se i depositi di sporcizia fossero particolarmente ostinati, anziché semplice acqua e sapone si possono utilizzare altre soluzioni. Esistono in commercio, ad esempio, delle pasticche effervescenti specifiche. Basterà riempire il vaso oltre il segno dell’acqua con acqua tiepida pulita e una o due pasticche. Lasciare agire per sciogliere i depositi di sporcizia. Un’altra soluzione molto efficace fai-da-te è il bicarbonato di sodio e l’aceto. Anche questo mix produrrà una leggera effervescenza utile allo scopo. Quando la sporcizia si è talmente solidificata da non riuscire ad essere rimossa con questi metodi, ci sono altri trucchetti. Possiamo creare una pasta di sale ed aceto da applicare sull’accumulo di sporco. Lasciare agire per una ventina di minuti e poi strofinare finché il deposito non viene via. Molto efficace è, infine, il mix riso, acqua saponata e aceto. Riempiamo il vaso con acqua calda, due cucchiai di riso e due di aceto. Agitiamo un po’ e lasciamo agire l’intera notte per poi risciacquare e procedere alla pulizia. Una volta pulito bene l’interno, dobbiamo però pensare anche all’esterno. Possiamo utilizzare un semplice spray per pulire i vetri oppure prodotti naturali come aceto e limone. In ogni caso, suggeriamo di usare la carta di giornale per pulire l’esterno, al posto dei classici panni

Estate mare e buon pesce

Estate voglia di mare a tutti costi anche a tavola e chi può rinunciare ad un’ottima frittura di paranza, una zuppa, un risotto, che emanano spesso un buon odore di pesce a tavola. Tuttavia, ciò non avviene, a volte, durante la cottura o la preparazione. Capita infatti che in cucina si diffonda un odore veramente sgradevole e persista nel tempo. Se poi non abbiamo avuto cura di chiudere le porte, si diffonderà anche nel resto dell’abitazione. I motivi per cui durante la cottura viene generato un odore di pesce poco gradevole sono molteplici. In primis, può dipendere dalla qualità del pesce stesso. Se il pesce non è fresco, infatti, il suo odore sarà molto forte e tutt’altro che piacevole. Al contrario, molti tipi di buon pesce fresco, ancora crudo, sono quasi inodore. Altra causa è il metodo di cottura. Ovviamente una frittura o un guazzetto genereranno maggior odore nell’aria di un pesce al cartoccio. Infine, il persistere di sgradevole odore di pesce in cucina dopo la cottura di un buon menu di mare, dipende dalla pulizia. Questo tipo di prodotto, infatti, impone che pentole, piatti, piastrelle siano lavate benissimo. Ogni minimo residuo deve essere eliminato e sgrassato, utile l’impiego dell’aceto e del limone, anche assoluti o diluiti in acqua calda. A volte può capitare che, anche dopo un’accurata pulizia, il cattivo odore persista. In questo caso assicuriamoci, innanzi tutti, di aver gettato anche l’immondizia… se non dovesse essere questa la causa, possiamo far bollire un po’ di acqua ed aceto nella stanza. Ovviamente apriamo bene le finestre e facciamo circolare l’aria. Un’altra possibilità è far bollire acqua e olio di lavanda o di limone. Oppure, cucinare al forno qualche buon dolce o fragranti biscotti, il cui aroma si diffonderà rapidamente, coprendo gli ultimi residui di odore di pesce.

Una casa più ecologica

Ogni giorno anche in casa entriamo a contatto di decine di sostanze nocive per il nostro organismo contenute soprattutto nei detersivi che quotidianamente utilizziamo durante le pulizie. Naturalmente questa situazione si aggrava se in casa vi abitano anche dei bambini, perciò occorre adottare delle piccole ma utili precauzioni, Ecco alcuni consigli per una casa più verde Vediamo adesso alcuni consigli pratici per riuscire ad avere una casa più verde ed eco sostenibile. Quando laviamo i vestiti e vogliamo anche disinfettarli non per forza dobbiamo ricorrere a sostanze chimiche. La natura infatti ci aiuta anche in questo fornendoci un disinfettante naturale, l’aceto. Semplicemente il migliore! Investiamo in una lavatrice ad alto rendimento ad alto volume per ridurre i costi di energia. Per rimuovere residui incrostati da piatti e padelle possiamo utilizzare mezzo limone o mezzo lime, anche se non si usa il detersivo per piatti. Inoltre durante la cottura un’alternativa più salutare sono le padelle in acciaio inossidabile. Devi pulire a fondo i ripiani della cucina ed il piano cottura? Beh, l’uso del bicarbonato di sodio aiuterà a scrostarli per bene, e se la sporcizia è davvero testarda prova a mischiare bicarbonato e aceto.Se avete la fortuna di possedere un piccolo giardino approfittiamone per coltivare alcune verdure, non solo saranno privi di pesticidi, ma cresceranno in modo naturale senza alcuna interferenza artificiale da parte dell’uomo. Per aiutare gli ortaggi a crescere possiamo utilizzare un nostro compost come ottimo fertilizzante fatto dello spreco di cibo generato dalla nostra cucina, che ordinariamente sarebbe cestinato e raccolto in un bidone.Utilizzate sempre dei cestini per raccogliere i materiali riciclabili durante la settimana. Poi rechiamoci all’isola ecologica più vicina a noi per smaltire il tutto. Cerchiamo anche di riutilizzare contenitori di vetro vuoti, scatole di plastica ecc. Per conservare alimenti secchi in cucina.

 

Le alghe in cucina

Minerali, vitamine e tanto benessere: le alghe sono insaporitori dalle infinite proprietà̀. Facile farle entrare nella nostra dieta: dalle zuppe ai piatti freddi, alle verdure. Con quel tocco esotico in più. Le più comuni in occidente sono le alghe nori e wakame, ma ce ne sono molte di più da scoprire e portare in tavola.Eccone alcune .Aramen È spesso usata come integratore nelle diete ipocaloriche perché il suo contenuto di iodio e selenio è una sferzata al metabolismo. La sua combinazione di minerali la rende utile nel controllare i valori della pressione alta. Come gustarla? Con il riso, il seitan e altri vegetali, per creare gustose e fresche insalate. Oppure saltata in padella con le verdure di stagione, con un filo d’olio extravergine e un pizzico di sale o qualche goccia di salsa di soia. HIJIKI È considerata dagli orientali l’alga della longevità per il contenuto di ferro, calcio, fibre e iodio. Da notare il suo apporto di pro-vitamina A, essenziale per proteggere la vista dall’attacco dei radicali liberi, soprattutto quelli indotti dai raggi ultravioletti. Come gustarla?Dopo averla ammollata in acqua tiepida, mescolarla con porri rosolati e carote julienne. Sfumare con aceto o aceto di prugne e un bicchiere di succo d’arancia. Lasciar stufare e alla fine grattugiarvi una buccia di un’arancia, servendo con il cereale lessato preferito. Palmaria palmata La più nota delle alghe rosse,è protagonista della cucina orientale grazie al sapore leggermente piccante. Si usa sia in modo topico sia orale per attenuare i sintomi di psoriasi ed eczema perché regolarizza il ciclo vitale delle cellule della pelle. Come gustarla? Negli spaghetti di soja con twist italiano, saltati in soffritto di aglio, peperoncino e alghe.