Anche se l’estate piano piano ci sta lasciando, vale la pena godersi gli ultimi raggi di sole e le temperature piacevoli trascorrendo più tempo possibile all’aria aperta che sia al mare o in montagna. Anche l’autunno in realtà, con il suo clima mite e la suggestiva scenografia offerta dal foliage, rappresenta il periodo ideale per pianificare qualche gita week end fuori porta e recuperare equilibrio e vitalità. Se l’intento è quello di ristabilire un contatto diretto con la natura, perché scegliere il solito albergo quando è possibile vivere un’avventura insolita optando per il glamping? Questo termine, nato dall’unione di parole quali glamour e camping, sta a indicare una forma di turismo che permette di sperimentare vacanze innovative infondendo una piacevole sensazione di benessere. Nulla di spartano, anzi. Niente tende da montare o notti insonni trascorse su scomodi materassini ma alloggi ricercati immersi nel verde dove fare il pieno di libertà senza però rinunciare alle comodità di una struttura alberghiera.
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Metti una mattina d’inverno….insieme a un desiderio…
Metti una mattina d’inverno quando il gelo imbianca le strade e tutto quello che c’è intorno, metti anche un giardino ben arredato con comodi divani, poltrone, amache, mettici sopra un cielo azzurro illuminato da una luna piena o da un sole abbagliante e desidera……L’etimologia della parola desiderio è una delle più misteriose e suggestive della lingua italiana. Deriva dal latino “de-sidera”, composto dalla preposizione “de” che indica privazione e mancanza, e dal termine “sidus” che significa stella. Desiderare, quindi, significa letteralmente, “mancanza di stelle”, nel senso di “avvertire la mancanza delle stelle”, di quei buoni presagi, dei buoni auspici necessari nel corso della vita. Per estensione, il verbo desiderare, ha assunto anche l’accezione corrente, di sentimento intenso che spinge a cercare il possesso, il raggiungimento o l’attuazione di ciò che può appagare un bisogno fisico o immateriale. Anche in questi giorni, non smettiamo di desiderare le stelle spesso disseminate a contorno di un cielo azzurro infinito Non smettiamo di desiderare. In fondo, è una delle cose più belle per un essere umano.
Morte sesso e banchetti per far profumare il mare
Non esiste un singolo composto chimico in grado di spiegare, da solo, la quintessenza dell’odore di mare: quel mix di salato, frizzante, con un retrogusto di alga, zolfo e pesce avanzato. Questo bouquet di odori è il risultato dell’interazione di almeno tre principali molecole.Il DMS, è il responsabile del caratteristico odore di salsedine, la “puzza” di alghe percepita in certi momenti lungo le coste. Questo composto sulfureo conferisce un odore pungente alle alghe, alle paludi, ai tartufi, ad alcuni tipi di birra e formaggio Negli oceani, questo composto è prodotto dai batteri che digeriscono il fitoplancton. Quando il fitoplancton muore, libera in mare questa sorta di filtro solare, e i batteri che se ne nutrono producono il dimetil solfuro. Gli uccelli marini usano questa puzza per identificare le aree più ricche di pesce. Dictioptereni. Questi composti volatili sono i feromoni sessuali di alcune specie di alghe, usate dalle parti femminili per attrarre le controparti maschili. Sono responsabili del caratteristico odore di “alga secca” percepibile su alcune spiagge e in alcune cucine che usano le alghe marine come ingrediente .Bromofenoli. Il piacevole odore di mare tipico di bivalvi, molluschi e crostacei è dovuto soprattutto ai bromofenoli, composti chimici che in alte concentrazioni producono un aroma pungente di iodio. Gli animali di mare di cui ci nutriamo non producono questi composti da soli, ma grazie a vermi marini, alghe e altri organismi che vivono sui fondali.I salmoni del Pacifico, che passano parte della loro vita in acqua dolce e parte nell’oceano, presentano alte quantità di bromofenoli quando sono catturati in mare, e quasi nessuna se presi da torrenti. Ogni tentativo di aggiungere bromofenoli alla dieta di pesci di allevamento, per farli odorare di mare, ha funzionato finora soltanto a metà. Si profuma di mare se si viene dal mare.
Vacanze estive fanno rima con mare
Vacanza estiva fa rima con mare. Sette italiani su dieci partiranno infatti per spiagge e coste d’Italia, soprattutto ad agosto mentre all’estero vincono soprattutto le grandi capitali d’Europa. La fotografia scattata da Federalberghi per l’estate 2019 dice che saranno in viaggio 34,6 milioni di italiani.Le vacanze di quest’anno arrivano dopo il maltempo di maggio e un mese di giugno che non ha brillato. Luglio sembra invece promettere bene. La ripartizione dei flussi turistici dice infatti che agosto è sempre il mese leader delle vacanze, In Italia la tendenza è sempre la stessa: tutti al mare. Le località balneari si confermano la meta preferita per le vacanze estive e accolgono il 71% dei viaggiatori; al secondo posto ci sono le località d’arte col 9,5% delle preferenze e al terzo la montagna col 7% delle scelte. Per la scelta della località di villeggiatura gli italiani si lasciano guidare nel 42,9% dalla ricerca delle bellezze naturali del luogo, nel 32,7% dalla comodità di raggiungimento della località, nel 25% dalla voglia di relax. Nonostante i last minute e la ricerca del risparmio, la vacanza è qualcosa di molto pensato e meditato: nel 65,9% dei casi, infatti, gli italiani prenotano l’alloggio per la vacanza principale con due mesi e più di anticipo, mentre solo il 5,2% effettua la prenotazione dell’alloggio meno di un mese prima della vacanza.
Stessa spiaggia…stesso mare…. ma con qualche novità
Per quest’anno non cambiare stessa spiaggia stesso mare recita un famoso tormentone estivo. Ebbene sì, le vacanze sono dietro l’angolo. E se anche stavolta avete deciso di restare fedeli alla tradizione, assicuratevi almeno che il vostro stabilimento sia davvero al passo con i tempi.Da questa estate infatti, alcune spiagge italiane si doteranno di una tecnologia che promette di rendere più agevole il lavoro dei bagnini e più gradevole il soggiorno dei clienti. In una parola, diventeranno “intelligenti”. Merito di due fratelli che hanno dato vita a due start app veramente fantastiche. Il servizio si alimenta con l’energia solare grazie ad un minipannello installato sulla punta dell’ombrellone e sfrutta il wireless presente nelle strutture. In questo modo Smart Beach ci “coccola”, dandoci la possibilità di ordinare cocktail e caffè al bar, pagare ed anche ricaricare il nostro smartphone, sempre restando comodamente sdraiati.Il sistema di ordinazioni chiamato GetEat, ad esempio, utilizza un adesivo con Qr Code attaccato allo stelo dell’ombrellone. chiamato Open your beach, ricorda Fabio Traini Si tratta di uno strumento che permette ai bagnini di programmare l’apertura e la chiusura automatica degli ombrelloni. Inoltre, grazie a una scheda programmabile, gestisce automaticamente il processo in caso di pioggia o vento eccessivo.Il bello di questo nostro servizio è che il dispositivo può essere adattato su qualsiasi tipo di ombrellone, In vista dell’estate dunque, anche la tecnologia è pronta per scendere in spiaggia con noi. E sono già diverse le strutture che, ad oggi, hanno iniziato ad utilizzare i servizi Smart Beach, dovrebbero essere almeno una trentina le strutture della costa adriatica tra Marche, Abruzzo ed Emilia. In più, si pensa di esportare il progetto all’estero.
Anche il vino diventa vegan
Il vino è un alimento adatto ai vegani? Dipende. Perché nel processo di produzione, and esempio per la chiarificazione e la stabilizzazione, si possono usare albumina, caseina, colla di pesce, gelatine animali ecc. Per questo alcuni produttori che non adoperano nessun prodotto di origine animale nel processo di produzione del vino sono certificati “VeganOK”. Nel 2016 le aziende vinicole vegane sono aumentate del 35% per un giro d’affari reputato di circa sei milioni di euro.Le aziende vitivinicole certificate VeganOk si localizzano in Toscana 28%, Abruzzo 20% e Piemonte 17%, con una buona presenza di vini del Trentino e della Sicilia. Per quanto riguarda le denominazioni di appartenenza, le etichette certificate VeganOk sono 54% Igt, 17% Doc/Dop e 1% Docg.Quasi la metà dei vini vegani sono anche biologici o biodinamnici. Quindi riportano una doppia certificazione.Il marchio di autocertificazione VeganOk é riconosciuto e approvato da Associazione Vegani Italiani. Per quanto riguarda il vino, oltre alla fase di produzione, non è consentito l’uso di colle, inchiostri, lubrificanti o qualsiasi altro prodotto di origine animale. I consigli per l’abbinamento suggeriti dal produttore non devono contenere indicazioni che fanno attinenza a cibi di origine animale.
Non è un pesce d’Aprile
Non è un pesce d’aprile. La stazione spaziale cinese Tiangong-1 cadrà sulla Terra la mattina di Pasqua. L’ora italiana prevista per la collisione sono le 11.26, ma le ultime stime hanno una finestra d’incertezza molto ampia, pari alle 12 ore. Per l’Agenzia Spaziale Italiana non è possibile escludere che precipiti sul territorio italiano anche se la probabilità è bassa Tra le regioni che potrebbero essere coinvolte troviamo la Liguria, l’Emilia Romagna, la Toscana, le Marche, l’Umbria, l’Abruzzo, il Molise, il Lazio, la Campania, la Puglia, la Basilicata, la Calabria, la Sicilia e la Sardegna. L’Italia è coinvolta nel monitoraggio attraverso l’Asi che terrà sotto controllo con radar e telescopi. Il raggio del possibile impatto include, non solo il nostro Paese, ma anche zone di Stati Uniti, Brasile, India e Cina.La stazione spaziale Tiangong 1, primo modulo sperimentale cinese, è stata lanciata nel 2011 dal centro spaziale di Jiuquan nel deserto di Gobi. Per quanto riguarda l’ atteggiamento da tenere, la comunità scientifica ritiene poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici. Per questo sarebbero più sicuri rispetto ai luoghi aperti. Meglio stare lontani dalle finestre e porte vetrate e stare sui piani più bassi degli edifici perché i pezzetti potrebbero causare danni sui tetti degli edifici. Alcuni pezzi di grandi dimensioni potrebbero sopravvivere all’impatto e contenere idrazina. Se si dovesse vedere un frammento, meglio tenersi a una distanza di almeno 20 metri e segnalarlo immediatamente alle autorità competenti.
