Bere un bicchiere di vino impegna il nostro cervello più di ogni altro comportamento umano.Questa affermazione è spiegata da Gordon Shepherd, professore di neuroscienze ha indicato che da una serie di osservazioni sui vari meccanismi che si attivano quando stiamo per bere e beviamo poi un bicchiere di vino. “C’è una straordinaria gamma di sistemi cerebrali sensoriali, centrali e motori implicati nella degustazione dei vini”, ha sottolineato lo studioso. Oltre alle funzioni sensoriali più evidenti, come il gusto, l’olfatto e la vista, a rendere l’attività cerebrale particolarmente vivace durante la degustazione vi sono anche i movimenti fatti con la lingua, il lavoro della corteccia cerebrale che fissa i sapori nella memoria, il linguaggio particolare che viene utilizzato per identificare le caratteristiche dei vini e l’importanza del cosiddetto olfatto retro nasale, che crea nel nostro cervello il sapore. A tutto questo vanno aggiunti la componente biomeccanica legata alla deglutizione e gli effetti scaturiti dall’ingestione del fluido.