Il disturbo noto come autismo fu identificato dallo psichiatra Leo Kanner. In un articolo del 1943 descrisse i casi di una decina di bambini che secondo lui presentavano caratteristiche comuni. Il primo di loro, Donald, sembrava per esempio completamente disinteressato al mondo e alle persone che lo circondavano, non giocava con gli altri bambini, non rispondeva al suo nome se veniva chiamato, aveva una mania per gli oggetti ruotanti, e scoppiava in bizze incontrollabili se la sua routine quotidiana veniva in qualche modo alterata. A più di sessant’anni da quella definizione ci sono ancora molte incertezze sulla classificazione del disturbo, e soprattutto sulle sue cause. Il DSM V, l’ultima edizione definisce i disturbi mentali, parla di disturbi dello spettro autistico per descrivere i diversi gradi di gravità in cui si può presentare I sintomi dell’autismo compaiono di solito prima dei tre anni, riguardano inizialmente difficoltà di linguaggio e di comunicazione, e un’apparente difficoltà di contatto emotivo, sia con i genitori sia con i coetanei, ma le sfumature e i quadri di presentazione possono essere anche assai diversi, il che rende spesso anche assai difficoltosa la diagnosi. Il colore dell’autismo è il Blu Blu sono le immagini scelte per celebrare il 2 aprile la Giornata Mondiale dedicata alla Consapevolezza dell’Autismo. Il colore dell’autismo il Blu. Come il colore che Picasso utilizzò per connotare le sue tele in un periodo cupo e travagliato della sua esistenza. Blu. Come il mare quando si va troppo in giù – la profondità –, o come la notte quando si mangia i contorni di tutte le cose. Di Autismo non si muore ma è difficile vivere. E tutti dobbiamo fare la nostra parte, piccola o grande che sia.
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