Il 6 gennaio è il giorno dell’Epifania “che tutte le feste si porta via”. Ogni regione ha le proprie usanze e leggende, ma la figura più popolare, di questa ricorrenza, è la Befana. Gobba e con il naso ricurvo, la vecchietta “che vien di notte, con le scarpe tutte rotte” non è così bella e rassicurante come Babbo Natale. Eppure anche lei arriva a cavallo della sua scopa magica per portare i regali ai bambini buoni. Una volta nella calza della Befana, appesa al camino, ci finivano per lo più frutta secca, agrumi, caramelle e biscotti. Il carbone era riservato esclusivamente a chi, durante l’anno, aveva fatto il monello. Un’altra leggenda ricollega, invece, la Befana (il cui nome è una storpiatura di Epifania, “manifestazione”) ai Re Magi che, non riuscendo a trovare la strada per arrivare alla capanna di Betlemme, chiesero informazioni a una vecchietta. Questa si rifiutò di aiutarli, ribattendo in modo scortese. Pentitasi della propria azione, la donna per riparare riempì un sacco di dolci e si mise in cammino, bussando a tutte le porte alla ricerca di Gesù e offrendo in cambio i doni che aveva portato con sé. La calza della befana nasce dall’ unione di due esigenze: le calze di lana, che venivano fatte a mano dalle nonne, erano non solo degli ottimi indumenti contro il freddo ma anche dei contenitori elastici e morbidi, capaci di contenere più dolciumi possibili. Un tempo c’era anche l’usanza di mettere ben in vista delle scarpe nuove, che la Befana avrebbe potuto prendere in caso di necessità – lei ha sempre le scarpe rotte – in cambio dei doni.
Post carinissimissimo!!!!Provvederò alle scarpe:-))))))
"Mi piace""Mi piace"