Per una casa sempre pulita…

Ci sono alcune strategie generali che si possono utilizzare per mantenere la casa pulita: Pianificare: stabilire un piano settimanale o giornaliero per le pulizie e seguirlo magari aiutandosi con un calendario che giornalmente vi ricorderà le cose da fare. Saper delegare: assegnare compiti specifici ai membri della famiglia per dividere il carico di lavoro. Fare le pulizie quotidianamente: dedicare alcuni minuti ogni giorno per mantenere la casa in ordine, invece di dover fare grandi pulizie settimanali. Utilizzare i prodotti giusti: utilizzare detergenti e disinfettanti adatti per ogni superficie e situazione. Organizzare: tenere in ordine gli oggetti e gli spazi per evitare di accumulare troppa sporcizia e disordine. Sfruttare la tecnologia: utilizzare aspirapolvere, lavapavimenti e altri elettrodomestici per semplificare il lavoro. Fare attenzione alle zone critiche: prestare particolare attenzione alle aree della casa che si sporcano più facilmente, come il bagno e la cucina, dotatevi di cestoni e bauli per tenere la biancheria in ordine. Sfruttare i rimedi naturali: utilizzare ingredienti naturali come aceto, bicarbonato di sodio e limone per pulire e disinfettare la casa.

Ecco come fare la pizza fatta in casa senza lievito.

Buona e gustosa  ugualmente, anzi alcuni la trovano addirittura più buona dell’originale, di sicuro è più leggera. Ma cosa sostituisce il lievito? Il bicarbonato. Ne basta un cucchiaino e il gioco è fatto. Per preparare la deliziosa e leggerissima pizza fatta in casa, senza lievito, bisogna versare in una ciotola la farina, il bicarbonato, lo zucchero e mescolarli, per poi aggiungere un bicchiere d’acqua con un pizzico di sale e qualche cucchiaio d’olio. Dopo aver lavorato il tutto e ottenuto un impasto, va tenuto a riposo per un’ora, steso all’interno di una teglia oleata e fatto riposare per un’altra ora. Quindi si condisce la pizza con la salsa di pomodoro e si inforna e, poco prima di fine cottura, si aggiunge anche la mozzarella a pezzetti. Ecco tutti i passaggi. Farina 00 400 g Passata di pomodoro 300 ml Mozzarella 200 g Zucchero 2 cucchiaini Bicarbonato di sodio 1 cucchiaino Acqua 200 ml Olio extravergine d’oliva qualche cucchiaio Sale 1 pizzico Basilico q.b. Preparazione Setacciate la farina in una ciotola e aggiungete bicarbonato e zucchero. Versate l’acqua, lolio e aggiustate di sale. Impastate per 15 minuti e poi coprite e tenete da parte per un’ora. Tagliate la mozzarella a pezzetti. Ungete una teglia con poco olio e stendete l’impasto e fate riposare per un’ora. Condite la pizza con la salsa di pomodoro e infornate a 190° per 10 minuti. Aggiungete la mozzarella e fate cuocere altri 5 minuti. Buon appetito!

La pizza è calda, appiccicosa, deliziosa e… pericolosa

Calda o fredda, rossa o bianca, farcita o semplice, se ne parla in tanti termini, ma probabilmente mai di pizza pericolosa. E invece, il piatto forte del Bel Paese che fa impazzire anche gli americani è anche questo. Sembra infatti che ben 2.400 cittadini statunitensi siano finiti in ospedale a causa della pizza. Perche’ parliamo di pizza pericolosa La Commissione sulla sicurezza dei prodotti dei consumatori degli Stati Uniti mette in guardia gli americani. La pizza è calda, appiccicosa, deliziosa e… pericolosa. Ebbene sì, non bisogna mai dimenticare che anche le cose migliori della vita possono essere rischiose. E non stiamo parlando di pericoli legati alla linea o al colesterolo, come si potrebbe intuire. Ma di veri e propri rischi per la salute, con conseguenze anche importanti. Nella sua ultima serie di dati, la CPSC esplora ogni tipo di danno impensabile. Ne deriva una stima per molti versi sorprendente. Ad esempio, sembra che migliaia di persone siano state vittime di lesioni legate alla pizza. Dunque i motivi principali per cui la pizza ha inviato persone al pronto soccorso sono stati i tagli e le ustioni. la sicurezza alimentare. Quando parliamo di “sicurezza alimentare” di solito intendiamo il modo in cui la carne e i prodotti vengono gestiti nei ristoranti e nei negozi di alimentari. Non ci verrebbe mai in mente di pensare ad una pizza pericolosa, capace di provocare ustioni e lesioni. E invece, in America, molte persone si sono ferite tagliando o afferrando e mordendo un pezzo di pizza bollente. Altre scivolando e cadendo mentre trasportavano pizze, oppure entrando e uscendo da pizzerie,un dato buffo, ma non troppo,è innegabile che pensare alla pizza come un alimento capace di ferire può apparire buffo. E alcuni potrebbero ritenere i risultati di questa ricerca inverosimili. In realtà, se pensiamo a quante persone mangiano la pizza, questo numero di incidenti appare persino basso.

Sul terzo gradino del podio la pizza

Senza grandi sorprese, il terzo cibo più consumato del mondo, veste ancora il tricolore di Mameli: la pizza. Ma, il dato più curioso, è che non sono gli italiani il popolo che mangia più pizza al mondo. Ognuno di noi infatti sì “limita a soli 8 kg all’anno”, mentre gli americani ne consumano quasi il doppio: 13 kg pro capite all’anno. Sicuramente in questa statistica avrà contribuito in maniera determinante la forte matrice Italo americana dei nostri migranti. Ma resta comunque un dato considerevole la quantità maggiore di pizza consumata dagli statunitensi. All’interno infatti degli Stati Uniti d’America, la pizza si è giocata la vittoria finale testa a testa con hamburger e patatine, piatto “made in Usa”. Un piatto di pasta e una gustosa pizza sono tra i cibi più consumati al mondo, quindi anche nel paese più importante del pianeta!

Il cibo più consumato in tempo di covid

Quando parliamo di alimentazione e cibo, noi italiani non abbiamo nulla da imparare da nessuno. Abbiamo inventato la dieta mediterranea. Produciamo e coltiviamo in effetti tutti gli alimenti presenti sulla terra. La nostra cucina e i nostri vini sono da sempre tra le eccellenze mondiali. Ma, proprio parlando di classifiche mondiali, ecco che sono stati pubblicati i tre cibi più consumati al mondo. E, senza apparenti sorprese, 2 su 3 sono tipicamente tricolori: pasta e pizza. Al primo posto, però, il riso, che può vantare comunque delle ottime coltivazioni anche in Italia, specialmente in Piemonte, Lombardia e Veneto. Piatto tipico nazionale di paesi giganteschi quali Cina, India e Giappone, è tuttavia presente in quasi tutti i paesi del globo. L’intero continente asiatico, contando più di 1 miliardo persone, è risultato decisivo nella vittoria finale. In questi paesi va anche ricordato che il riso ha tantissime varietà, e spesso, costando molto poco, è l’alimento base sulle tavole dei ceti medio bassi. Negli ultimi anni, però, anche grazie a cuochi e chef rinomati, il riso ha conquistato gli europei e gli italiani. Nel nostro paese è molto apprezzato sia nella versione invernale del risotto, che in quella estiva del riso freddo ,ma in quest’anno di covid è stato toccato il record di consumo di pasta. Nel nostro paese è risultata anche molto gradita la versione integrale, sempre più inserita nelle diete per perdere peso. Ricordiamo che tutti i recenti studi in ambito alimentare, hanno confermato che assumere carboidrati fa bene al nostro corpo. L’importante è cercare di non abbinare il pane alla pasta e di non esagerare con sughi e condimenti.

Gatesgarthdale Beck

Gatesgarthdale Beck è il nome del ruscello che scorre ripido attraverso questo passo montano. Tra gli itinerari più elevati nel Lake District, Honister Pass non è solo un punto di passaggio, ma un luogo di grande bellezza che merita una visita apposita. Il paesaggio è tipico della regione: vallate erbose che si estendono su dolci colline e picchi rocciosi da cui godere panorami meravigliosi dell’affascinante Cumbria. Questo è anche un sito di interesse storico: l’ultima miniera di ardesia attiva d’Inghilterra si trova in cima al passo ed è possibile visitarla da qui si ricava  questa roccia metamorfica che adesso è divenuta un must in cucina dove  viene usata come piatto o vassoio per servire pietanze o come inserto decorativo in vassoi e oggettistica Un’ultima curiosità: sembra che Honister Pass detenga il record del Regno Unito per la più alta quantità di pioggia caduta in un periodo di 24 ore. Considerando il clima britannico in generale, qui deve piovere davvero tanto!