Cene d’estate

Qualche amico, un po’ di buona musica, tante candele alla citronella un terrazzo aperto sulla città vuota, o un giardino contornato da una siepe rigogliosa illuminata da lanterne di ogni forma e misura E’ la cena di mezza estate, un classico da celebrare con piatti semplici, golosi! Sicuramente la buona compagnia è quello che conta più di tutto, ma anche qualche piatto sfizioso contribuisce a rendere piacevole la serata. Ecco come fare! Non c’è nulla di più facile che possa capitare in una calda serata d’estate: basta un terrazzo o un giardino, e qualche amico rimasto in città ed è subito cena tutti insieme Tutto quello che vi occorre è la voglia di stare insieme, un po’ di buona musica in sottofondo e un buona bottiglia di  vino bianco ghiacciato. E ovviamente qualche  ricetta estiva fresca e  accattivante, e non troppo laboriosa da preparare: chi ha voglia di stare due ore dietro ai fornelli con questo caldo? Del resto non si tratterà mai di una cena elegante. Quello che conta è stare in compagnia: l’ideale sarebbe preparare una bella grigliata di carne o pesce, a cui tutti possono partecipare durante la cottura. Ma non sempre si ha a disposizione un giardino o un grande terrazzo che possa ospitare un barbecue. In questi casi allora, potete preparare qualche deliziosa pietanza, fredda è l’ideale considerando l’afa estiva. Soprattutto, piatti che si possano preparare in anticipo, come riso o pasta fredda, vitello tonnato, inalatone miste,da conservare in frigo e quindi tirar fuori al momento della cena, e poi via tutti a tavola a festeggiare queste calde notti d’estate.

Sbaglia a fare la differenziata: rischia il carcere

Piccolo errore potrebbe costar caro a 75enne svizzero: ha buttato il cartone nel cassonetto della carta. Il nuovo moralismo ecologista non fa sconti. A Neuchatel, in Svizzera, un uomo originario del Canton Ticino ha dovuto sentire il tintinnare delle manette per aver sbagliato a fare la raccolta differenziata.Un errore modesto, eppure duramente punito dalla legge: ha gettato un po’ di cartone nel cassonetto della carta. Per lui il rischio è stato di dover pagare dapprima 200 franchi, saliti poi a 260 e anche di farsi due giorni di carcere a causa dell’insolvenza.L’equivoco nasce dal fatto che in altre zone della Svizzera, ad esempio in Ticino, da dove arriva l’uomo, è possibile mischiare la carta con il cartone, ma non a Neuchatel.Di qui la multa, che però l’uomo  che vive con una pensione minima  ha rifiutato di pagare. Non so davvero come pagarla… Sono uno rispettoso della legge e dell’ambiente, mi sono semplicemente confuso”, ha detto.Le autorità, scaduto un certo periodo di tempo, hanno aumentato l’ammenda a 260 franchi che, in caso non venissero pagati entro una nuova data, si trasformerebbero in due giorni di galera.Quando il quotidiano Tio.ch ha pubblicato la notizia, i lettori si sono subito mobilitati per evitare il dispendio di denaro al povero e disattento sventurato concittadino. Il cittadino ha dichiarato certo, io avrei dovuto essere un po’ meno distratto.Stando a quanto riportato dal quotidiano a La Chaux-de-Fonds, le effrazioni di questo tipo sono assai comuni e la tolleranza resta zero: “Facciamo da 20 a 30 multe al mese”, spiega l’addetto comunale. Far rispettare la legge e invitare i cittadini a curare l’ambiente, sta diventando una priorità ma forse è il caso di fare in modo che ogni pena abbia una giusta proporzione…anche se in Svizzera non si scherza

 

 

Il gelato arriva nel mondo del salato

Ai gamberi, alla maionese, al pesto genovese, al pomodoro e basilico, al formaggio alla senape. E’ scoppiata l’estate e arrivano immancabili le scuole dedicate, cooking-show e manifestazioni, ma anche singole gelaterie che presentano vaschette di gelato dai gusti anticonformisti. Ai gamberi & lime sulla zuppa thailandese, ai capperi sul tonno, alla senape sull’hamburger di asina: se ne assaggeranno di originali e stravaganti. Perché il gelato, dopo essersi imposto come prodotto anche d’inverno sorpassando le abitudini stagionali, ora ha superato anche un altro confine: quello tra dolce e salato.Nelle gelaterie e nei ristoranti spuntano gusti prima impossibili  prodotti con verdure, carni, pesci, formaggi ripescando un’idea meno nuova di quanto si possa credere. Infatti già negli anni ’60 Matteo Napoli, fondatore della “Gelateria Matteo” era noto per i suoi “gusti strani”: baccalà, pasta e fagioli, broccoli, cipolla e patate. E il collega Enzo Vannozzi nella storica gelateria di Viareggio aveva dato il via a una serie di creazioni golose, come il gusto ai petali di rose o agli zucchini, per citarne alcuni tra i cavalli di battaglia che gli valsero gli Oscar della Gelateria Negli ultimi anni l’interesse per gusti gastronomici è sempre più forte, anzitutto perché il gelato entra ormai nei menu dei ristoranti, superando un altro confine: quello tra street food e cibo da mangiare agevolmente a tavola, un sorbetto di fragola e peperone rosso alla salsa Worcestershire, molto eclettico perché buono da solo ma anche perfetto con una catalana di crostacei, un crudo di gamberi, o magari a cubetti in un cocktail Ecco ancora, allora l’hamburger di asina con formaggio piacentino, maionese d’acciuga e sorbetto di senape; il Pad Thai con sorbetto di lime e gamberi; il cous cous di pesce del Mediterraneo e sorbetto al pomodoro e basilico; la Focaccia di farina di grani antichi con tonno fresco del mediterraneo, crema di avocado e sorbetto di capperi di Pantelleria. Provare per credere!

 

Chiacchere …non facciamo errori

Non è Carnevale senza chiacchiere. Crostoli, frappole, bugie, galani, nastri, cenci, chiamatele come volete, sempre quelle sono. I nastrini di pasta fritti, o al forno per i salutisti, il colore dorato e quelle belle bolle in superficie.Già, le bolle. Peccato che spesso, quando le facciamo a casa, delle famose bolle non se ne veda mancol’ombra, e anzi, una volta scolate dall’olio di frittura, ci troviamo sotto i denti della pasta per nulla croccante e pure bruciacchiata.Non vi vergognate a dirlo, è capitato a tutti. Ecco allora alcuni consigli .Usare la cosiddetta farina “di forza” adatta alle lunghe lievitazioni contribuisce a un extra di bolle e fa pure assorbire leggermente meno olio in cottura.  La scorza grattugiata di un limone aiuta l’aroma, senza contare che l’acido citrico contenuto negli oli essenziali renderà ancora più croccanti le vostre chiacchiere. Sbagliare lo spessore della pasta: la pasta non va stesa sottile, ma sottilissima. Lasciate perdere la macchina tira-pasta, anche all’ultima tacca. O se la usate, sappiate che dovrete comunque poi andare anche di matterello per assottigliare la pasta, e non di poco. Avete presente la pasta strudel, che in pratica è un velo di cipolla? Ecco, una cosa del genere. Non friggere alla giusta temperatura Pensate di avere tribolato abbastanza con il matterello? Aspettate, perché il bello deve ancora venire. Le chiacchiere vanno fritte, si sa.Allora, qual è la temperatura giusta per friggere? L’ideale è sui 175 gradi, temperatura facilmente controllabile con un termometro da cucina. Al di sotto di questa temperatura le chiacchiere rischiano di impregnarsi d’olio, mentre a temperature superiori brucerebbero subito. Fate attenzione adesso, perché qui viene la parte più difficile. Dovrete friggere infatti le chiacchiere inserendone poche per volta nell’olio caldo, e  farle friggere solo qualche secondo per lato. Appena raggiunta una lieve doratura, sono da girare sull’altro lato. Fatelo velocemente, altrimenti, in pochi secondi, dal biondo dorato passeranno al bruno bruciato .Quando sono fritte anche dall’altro lato, scolatele immediatamente,  non siete fan degli spiriti? Peccato, perché aggiungere un alcol nelle chiacchiere può fare la differenza. Chi mette il rum, chi la grappa, chi il vino bianco, chi il Marsala. Basta che sia alcol, unire all’impasto un goccio dello spirito che preferite, qualsiasi esso sia, è un trucco da non tralasciare:  l’alcol infatti fungerà come una sorta di lievito istantaneo, contribuendo anche alla formazione delle famose bolle spolveratele ancora tiepide, con zucchero semolato o a velo, se preferite.

 

La fine del Carnevale …il martedì Grasso

Considerato il culmine dei festeggiamenti carnevaleschi, il Martedì grasso è l’ultimo dei sette giorni grassi che caratterizzano la spensierata e allegra settimana di Carnevale. L’aggettivo “grasso” si riferisce ai bagordi e alle abbuffate a cui ci si abbandonava in questa data, tra cenci, frittelle, e dolci tipici di ogni regione, trattandosi dell’ultimo giorno utile di godimento prima dell’arrivo del Mercoledì delle Ceneri, avvio della Quaresima cristiana e quindi di un lungo periodo di astinenza dai piaceri del palato. I programmi dei più famosi Carnevali d’Italia riservano al Martedì grasso un rilievo particolare, concentrando in questa giornata l’apice dei festeggiamenti e, in molti casi, la conclusione ufficiale dell’edizione, accompagnata da spettacolari gran finali. Il Martedì grasso in Toscana a Viareggio è il giorno più importante per la tradizione locale dei grandi Carri allegorici animati. Sfilano infatti tutti i carri di prima categoria in diretta su Rai Tre. Chiude i festeggiamenti un grande spettacolo pirotecnico finale. A Venezia il Martedì grasso è una giornata intensa di eventi, con concorsi, sfilate, spettacoli, rassegne, teatro. A sera si svolge il tradizionale concerto rock in Piazza San Marco. Il Martedì grasso del Carnevale di Fano dopo tre domeniche di “getto di dolciumi dai carri di cartapesta, segna la celebrazione di chiusura dei festeggiamenti con il tradizionale “Rogo del Pupo”. A Ivrea il Martedì grasso scandisce le ultime ore di Battaglia delle Arance, prima della gran finale ufficiale del Carnevale con l’abbruciamento degli Scarli e la Marcia Funebre del Carnevale, intonata dai Pifferi e Tamburi. Insomma in ogni città si festeggia fino a tarda notte per poi iniziare il conto all’arrovescia dei quaranta giorni che ci conducono alla Pasqua…buona serata a tutti

FILE - In this Saturday, Jan. 23, 2016 file photo, a reveler strikes a pose during the Banda de Ipanema carnival block party in Rio de Janeiro, Brazil. Rio's over-the-top Carnival is the highlight of the year for many local residents. Hundreds of thousands of merrymakers will take to Rio's streets in hundreds of open-air "bloco" parties. (ANSA/AP Photo/Felipe Dana)

 

Paese che vai… carnevale che trovi….

Paese che vai, carnevale che trovi: se la caratteristica principale di questa festa è divertirsi e travestirsi, è pur vero che ogni paese festeggia secondo usi e costumi del tutto propri. Carnevale, infatti, è collegato direttamente alla Pasqua, che cade sempre, ogni anno, la domenica dopo la prima luna piena di primavera. Prima di Pasqua vi è per cinque settimane la Quaresima, e prima di questa la settimana di Carnevale! Il termine “carnevale” è legato alla Quaresima , infatti, durante questo periodo vi è il divieto di mangiare carne e ” carnevale ” deriva proprio dal latino ” carnem levare ” ovvero “togliere la carne” dalla dieta! Uno dei Carnevali più famosi insieme a Venezia, in  Italia è sicuramente il Carnevale di Viareggio, tanto famoso che ogni anno il giorno di Martedì Grasso torna in diretta televisiva nazionale sui canali Rai, per irrompere nei teleschermi di tutta Italia con la spettacolare allegria dei suoi carri allegorici. Ogni anno, una parata di ospiti illustri, di politici, di personaggi dello sport e dello spettacolo, si reca a Viareggio per ammirare la propria effige in cartapesta, così come ad ogni Corso Mascherato di ogni edizione del Carnevale, centinaia di migliaia di persone hanno decretato e decretano il successo della manifestazione. Il Carnevale di Viareggio riempie un mese intero di feste diurne e notturne, con sfilate di carri mastodontici, feste rionali, veglioni in maschera e rassegne di ogni genere.carnevale_viareggio_lime_edizioni