In giro per ristoranti tipici…..Occidentali

Non sono molti i ristoranti Italiani che servono cibo Orientale sukiyaki o shabu-shabu ma se ne trovate qualcuno vicino alla vostra città fate questa bella esperienza culinaria, altrimenti se vi trovate in Oriente ecco alcuni interessanti suggerimenti  In uno yakitori-ya  ristorante che serve yakitori ci si siede gli uni accanto agli altri intorno al bancone e si osserva il cuoco mentre cucina le pietanze scelte sulla brace. In questo tipo di locali, la cosa migliore è ordinare diversi piatti e poi chiedere una porzione supplementare di quelli che sono piaciuti di più. Le ordinazioni possono causare un po’ di confusione, visto che una portata spesso comprende due o tre spiedini fate attenzione, perché il prezzo indicato sul menu generalmente si riferisce invece a un solo spiedino. Di solito i ristoranti di yakitori sono locali piccoli, spesso situati nelle vicinanze delle stazioni ferroviarie, e si riconoscono da una lanterna rossa appesa all’esterno, oltre che dal profumo di pollo grigliato. Sukiyaki e shabu-shabu Assai apprezzato in Occidente e molto richiesto dai turisti che visitano il Giappone, il sukiyaki consiste in un assortimento di sottili fette di manzo cotte in un brodo di shōyu, zucchero e sakè, e accompagnato da una varietà di verdure e tofu . Dopo la cottura, tutti gli ingredienti vanno intinti nell’uovo crudo, all’istante prima di essere gustati. Se preparato con manzo di alta qualità, come quello di Kōbe, è un’esperienza sublime. Lo shabu-shabu è un piatto di sottili fette di manzo e verdure, cotte mescolandole in un brodo leggero e poi intinte in una varietà di speciali salse agrumate con semi di sesamo. Entrambi i piatti si preparano direttamente al tavolo, in una pentola posta su un fornello: non preoccupatevi, il cameriere di solito vi aiuterà a iniziare e vi terrà d’occhio. Il segreto consiste nel procedere con calma: aggiungete gli ingredienti poco alla volta e gustate i sapori.I ristoranti che servono sukiyaki e shabu-shabu di solito sono arredati in modo tradizionale e talvolta sono identificabili grazie all’immagine di una mucca. Ordinare i piatti non è difficile. Basterà dire sukiyaki o shabu-shabu e indicare il numero di commensali.

Calda sana leggera….la zuppa

Fuori fa ancora molto  freddo, il vento  ci rincorre, la pioggia è ancora abbondante.Il momento ideale , per accendere il camino, ma perfettamente in tempo per una saporita zuppa calda. Salutari, perfette coi colori dell’autunno, le zuppe possono rappresentare un vero e proprio momento ristoratore, una cena nutriente e inusuale. Ma siamo alle solite: sbuccia le verdure, taglia le cipolle, lessa le patate; trita, sminuzza, passa, filtra; fai rosolare, poi bollire, sobbollire e ci passa la voglia, piuttosto ordiniamo una pizza. Tutte quelle sere in cui vogliamo una zuppa, ma non possiamo accettare di sporcare più di una pentola o di aspettare più di 15 minuti, lasciamoci soccorrere dalle zuppe pronte. Surgelate, in busta, in barattolo, dovremo far solo lo sforzo di aprire, versare, scaldare. Al limite, guarnire. Per zuppe gustose, leggere ma nutrienti, affidatevi alle marche più conosciute nei supermercati. Nella confezione Legumi e Cereali troverete cannellini, borlotti, lenticchie, ceci, uniti a farro e orzo; per riscoprire una ricetta tradizionale, assaggiate la Zuppa Orzo e Funghi, in cui l’orzo perlato è arricchito con champignon, porcini e patate a pezzetti; nella versione Legumi e Verdure troverete invece piselli, fagioli, fagiolini, miscelati a pomodori, patate, zucchine, carote, sedano, spinaci, verza, basterà anche solo arricchirle con un’ abbondante aggiunta di formaggio grana padano e la zuppa è servita.

 

 

 

Festeggiare il capodanno cinese

Per i cinesi è l’evento più importante dell’anno e adesso sta diventando un appuntamento fisso anche in Italia. Parliamo del Capodanno cinese, la Festa di Primavera con cui si celebra l’inizio del nuovo anno secondo il calendario cinese, che quest’anno cade il 16 febbraio, giorno in cui si lascerà l’anno del Gallo per entrare in quello del Cane. Celebrazioni con fuochi artificiali e danze si tengono in tutta la Cina, ma anche nelle Chinatown sparse per il mondo. A chiudere i festeggiamenti è la festa delle lanterne, festeggiata con una parata che sfilano portando luci colorate. Tanti i piatti che richiamano felicità, gioia e abbondanza, in cui nulla è lasciato al caso, dalla preparazione al modo in cui servirli. Come da tradizione, innanzitutto le tagliatelle di riso miantiao, che non devono mai essere spezzate, perché simbolo di longevità, quindi gli gnocchi di riso e i ravioli jau gok, di carne e verdure, la frutta prescelta ha colore dorato e forma rotonda a significare ricchezza e pienezza a forma di lingotto o sacchetto di monete, che rappresentano la ricchezza. Piatto forte della festa il pesce, da servire bollito, brasato o cotto al vapore. Nella scelta sono importanti sia la specie, sia la posizione del pesce nel piatto: la testa deve essere rivolta in direzione degli anziani o dell’ospite d’onore in segno di rispetto, che sarà la prima a cominciare a mangiarlo. Quindi i dolci: dalla torta di riso agglutinato, simbolo di un aumento di salario o di una promozione, alle palline di riso dolci, simbolo dell’unione in famiglia. Fulcro dei festeggiamenti rimane la Chinatown milanese per eccellenza, dove ogni anno si tiene la tradizionale e coloratissima parata, quest’anno prevista per domenica 18 febbraio: uno spettacolo tra dragoni di carta, ombrellini colorati, figuranti, musica e danze tradizionali. Menu speciali sono invece previsti in alcuni locali, come il Mandarin Oriental Hotel, dove ci sarà James Hu, cuoco del ristorante Yong Yi Ting del Mandarin di Shangai, proporrà un menu di quattro portate con merluzzo alla Shanghai, consommé di pollo con vongole e gelsomino, polpetta di astice, guancia di manzo con tartufo nero e abalone.

Lo yogurt alleato in cucina

Lo yogurt si è ritagliato negli anni un posto stabile nel nostro frigorifero; la sua storia mostra come da alimento medicamentoso sia via via diventato un ingrediente necessario in cucina. Spesso è consumato a colazione oppure a merenda ma, allargando la visione che ne abbiamo anche grazie al confronto con altre cucine, scopriamo che lo yogurt può avere molteplici funzioni. Ecco gli usi più comuni in cucina. Maionese light: si può alleggerire la maionese preparata in casa unendola allo yogurt bianco non zuccherato in pari quantità di volume; si ottiene una salsa spalmabile, con un contenuto di grassi inferiore e contraddistinta da una piacevole acidità. Dressing da insalata: emulsionando 100 g di yogurt bianco con un cucchiaino di senape in grani, un pizzico di sale e un cucchiaio di olio, si ottiene un ottimo condimento per insalate e pinzimonio. Tzatziki: la gustosa salsa tipica della cucina greca ha come ingrediente basilare lo yogurt greco compatto. Basterà aggiungere cetrioli, aglio, un pizzico di sale, olio di oliva e mescolare il tutto con una forchetta per ottenere la salsa fatta in casa. Cheesecake: il tipico dolce americano con una base croccante di biscotti e uno strato di crema di formaggio risulterà meno calorico e lo stesso piacevole sostituendo una parte di formaggio spalmabile con lo yogurt bianco. Zuppe: alcune minestre di verdura tipiche della cucina dell’est Europa hanno come ingrediente lo yogurt bianco, il bortsch ne è un esempio. L’aggiunta di un cucchiaio di yogurt compatto a fine preparazione dona una piacevole sensazione di freschezza e di acidità a un passato di verdura; eccellente anche su una vellutata di piselli e menta oppure su una crema fredda di zucchine e patate.Sostituto del burro: nella preparazione di dolci da forno, soprattutto nel ciambellone oppure nella torta morbida di frutta, lo yogurt sostituisce il burro o il latte senza inficiare la riuscita delle torte. Allo stesso tempo l’acidità e la presenza di fermenti lattici, in sinergia con il lievito in polvere, facilitano la lievitazione favorendo la crescita dell’impasto che risulta particolarmente morbido e spumoso

Mela, ti sbuccio o no?

Quando assaporiamo un bel frutto, come una mela, una pera o anche verdure come i pomodori, siamo abituali ad eliminare la buccia, perchè è dura da masticare, oppure ha un sapore diverso, o ancora perchè nella salsa quelle bucce che girovagano sono brutte da vedersi o da avvertire sotto il palato.In natura lo scopo della buccia è quello di difendere la morbida polpa dall’attacco degli insetti e dall’ambiente circostante, questa peculiarità fa sì che la buccia sia anche la parte del frutto più ricca di sostanze antiossidanti e protettive. Nella buccia delle mele si trova più del 50% della vitamina C totale, mentre per i flavonoidi la percentuale sale addirittura al 95%, nella buccia delle carote i flavonoidi presenti sfiorano l’85% del totale, e nei pomodori la maggior parte dei licopeni sono contenuti proprio nella buccia! Questi dati scoraggerebbero vivamente di togliere la buccia a frutta e verdura, ma d’altro canto esistono diversi elementi che ne consigliano invece l’eliminazione, quali la possibile presenza di pesticidi e lo sporco dell’ambiente. Come fare allora per gustare un frutto completo di buccia? E’ fondamentale scegliere frutta biologica con una provenienza sicura, frutta che va SEMPRE lavata accuratamente sotto acqua corrente ed casomai spazzolata per eliminare i residui di terra e prevenire rischi igienici. Le patate meritano un discorso a parte, la loro sottilissima buccia è ricca di vitamina E lo strato di polpa subito sottostante è invece ricco di vitamina C. Di contro la buccia può presentare tracce di solanina, una sostanza tossica che si sviluppa quando la patate viene esposta alla luce solare, il consiglio è di mangiare con la buccia solo patate biologiche novelle che non presentino striature verdi sulla buccia,. l problema “buccia si buccia no” si ripresenta anche quando si parla dei cereali, che quando vengono raffinati perdono totalmente il rivestimento che è l’unica parte del cereale ad essere ricca di acido ferulico, un valido rivale di tumori ed infezioni, sarebbe proprio il caso di abituare il nostro palato al gusto particolare dei cereali integrali ed utilizzare in massima parte questa tipologia di alimento.

Le bontà a tavola dell’inverno

Il passaggio dai autunnali ai mesi invernali porta con sé un po’ di spossatezza e di malinconia: anche la diminuzione delle ore di luce e il sensibile cambio di temperatura contribuiscono ad uno stato psico-fisico un po’ in difficoltà. La salute vien mangiando, si dice, ma viene mangiando principalmente le cose giuste, nel momento giusto! L’inverno è una stagione ricca di moltissimi alimenti che possono aiutarci ad affrontare il cambio di stagione con la giusta carica: vediamone alcuni che non dovrebbero mancare nell’ alimentazione in questo periodo! Pera: ricca di potassio, fosforo e una miniera di fibre. la pera è ipocalorica ed è amica rei regimi alimentari controllati! Zucca: la regina dell’autunno, di cui sentiamo la mancanza per tutto il resto dell’anno! La zucca è ipocalorica, può essere cucinata in tantissimi modi ed è buona anche con un pizzico di sale soltanto e ammorbidita in forno. Grande alleata delle diete, è depurativa, diuretica e un toccasana per la funzionalità intestinale. Radicchio: il re dell’autunno! Il radicchio è ipocalorico, ricco di vitamine e sali minerali e primo attore indiscusso di condimenti  e primi piatti i kiwi sono un tesoro dell’autunno e bisogna sfruttare della loro stagionalità perché è un frutto davvero eccezionale. pesce azzurro: facile da digerire, ipocalorico, ricco di Omega 3, selenio, iodio, fosforo e potassio, il pesce azzurro è presente nei nostri mari in tantissime varietà, come alici, acciughe, sardine, sgombro, ricciola, aringa, pesce spada, tonno.

Non sprechiamo il cibo.. l’arte del riciclo

Lo spreco di cibo interessa tutti gli alimenti e vi sorprenderà sapere quante cose buone si possono preparare con quelli che voi chiamate “avanzi”! Come riciclare il cibo di un pranzo? Ecco a voi alcune soluzioni per evitare gli sprechi realizzando nuove ricette facili, veloci e particolarmente gustose! Sebbene ci si impegni nelle dosi delle preparazioni e durante il momento della spesa, può capitare che rimanga del cibo e che restino degli avanzi, soprattutto dopo un pranzo importante o la celebrazione di una festività, o di un compleanno. Niente paura, con qualche trucchetto del mestiere è possibile riciclare gli alimenti e ottenere delle nuove ricette con l’aggiunta di qualche elemento essenziale, senza dover buttare via tutto evitando quindi di sprecare il cibo che al giorno d’oggi è molto prezioso. Hai esagerato con le dosi di spaghetti e dopo una bella mangiata hai degli avanzi? Nessun problema: puoi preparare delle ottime frittate di pasta. Basta aggiungere: 2 uova, formaggio grana padano grattugiato, un pizzico di sale, un cucchiaio di olio d’oliva o una noce di burro per ungere la padella. Se invece è avanzato il risotto del pranzo domenicale, puoi usarlo come impasto per le polpette. Aggiungi al riso: un uovo, della verdura bollita o grattugiata, qualche pezzetto di mortadella, del pangrattato. Forma dei piccoli bon bon e cuocili al forno o fritti nell’olio di semi. Con la stessa modalità puoi creare dei gustosi arancini siciliani con riso bollito, zafferano e pane raffermo. Se hai avanzato della pasta ripiena in brodo o asciutta come tortellini, ravioli e agnolotti, ci puoi fare la farcia per timballi e preparazioni al forno di sfoglia all’uovo.

Nuove tendenze: gli italiani vogliono la pasta… di verdura

Secondo un’indagine condotta da Agroter, in cima ai desideri degli italiani in fatto di prodotti vegetali ci sono gli spaghetti fatti con la verdura. Una singolare ricerca di Agroter sui prodotti vegetali mette in luce che i consumatori italiani compererebbero volentieri la pasta di verdura, ma che non la trovano nei negozi. Cosa vorrebbero gli italiani nel reparto ortofrutta del loro negozio di fiducia? I gusti cambiano e gli italiani sono incuriositi dalle novità. Tra i prodotti che vorrebbero acquistare, ma che non trovano nei supermarket e nei negozi alimentari, al primo posto ci sono gli spaghetti a base di verdure. A scoprirlo è stato Agroter, che ha chiesto a un campione rappresentativo quali prodotti ortofrutticoli compererebbe, ma che non trova nel negozio in cui normalmente compra frutta e verdura. In testa ai desideri degli intervistati ci sono dunque gli spaghetti a base di verdura preparazione che ha riscosso molto successo negli ultimi anni grazie all’accresciuta attenzione verso un’alimentazione più sana, dove trovano spazio i prodotti vegetali. La pasta di verdura la si trova spesso tra le proposte gastronomiche dei ristoranti vegetariani, vegani o semplicemente orientati a piatti leggeri e salutari. Si può anche facilmente preparare in casa, basta munirsi dell’apposito attrezzo a spirale che trasforma in spaghetti la verdura. Al secondo posto fra i desideri ortofrutticoli degli italiani che non trovano ancora risposta, ci sono le salse fresche di verdure e legumi Seguono poi, germogli freschi, flan di verdura , smoothies ed estratti , fino ai prodotti di noti per le loro proprietà benefiche, come frutti di bosco, frutta esotica e i cosiddetti superfood ovvero bacche di goji, curcuma e zenzero. Non c’è da stupirsi dei risultati dell’indagine, l’attuale tendenza in Italia è quella di declinare i piatti della tradizione in una versione più salutare, ecco allora che anche la pasta diventa vegetale e come si compra la pasta di cereali al supermercato, ci si aspetta di comprare anche quella fatta con le verdure.

I prodotti vegetariani e vegani entrano nel paniere Istat

I prodotti per vegani e vegetariani entrano nel nuovo paniere Istat, usato come riferimento per la rilevazione dei prezzi e per il calcolo dell’inflazione. La scelta dell’istituto nazionale di statistica non stupisce, ma certifica il cambiamento nello stile di vita dei consumatori sottolineato già dal Rapporto Italia secondo i dati  presentati dall’Eurispes, gli italiani che non mangiano carne e pesce sono il 7,6%, di questi quasi la metà sono vegani. Un dato che viene confermato anche da un altro rapporto , che stima per i prodotti vegani un’impennata del 18% solo nell’ultimo anno, generando un fatturato di 357 milioni di euro .Non sono solo i prodotti vegetariani e vegani ad arricchire il paniere 2017. A rappresentare uno stile di vita nuovo ci sono 12 new entry nel settore beni e servizi  come i preparati di carne pronti da cuocere, i burger e i polpettoni. Infine, fanno il loro ingresso nell’ elenco dell’istituto di statistica anche due prodotti di grande tendenza negli ultimi anni: stiamo parlando delle birre artigianali e dei centrifugati di frutta e verdura comprati in bar e caffetterie. Per chi invece preferisce il fai da te, l’Istat inserisce nel paniere le macchine per fare centrifugati. Secondo l’istituto nel 2018 i prodotti alimentari assorbiranno il 16,5% della spesa del consumatori, in calo rispetto all’anno precedente. D’altro canto aumenteranno gli euro destinati alle  cene al ristorante e alle serate in pizzeria; i servizi di ristorazione incideranno, insieme a quelli alberghieri, per l’11,5% sulle uscite dei consumatori.

La spesa di stagione

La spesa di stagione a gennaio prevede prodotti gustosi, freschi e genuini visto che con molta probabilità saranno coltivati all’aria aperta, e non in serra. Inoltre questi prodotti sono in generale i più economici. Mangiare tanta frutta e verdura, soprattutto quella di stagione, è poi un modo per ritornare in forma dopo gli eccessi alimentari delle feste natalizie. Vediamo insieme qualche consiglio per scegliere i prodotti giusti da mettere nel carrello della vostra spesa di stagione in questo mese così freddo e uggioso. Il finocchio non può proprio mancare nel carrello della spesa di stagione a gennaio. È composto di acqua, da proteine e il da fibre. Conosciuto fin dall’antichità per le sue proprietà aromatiche, il finocchio è molto indicato per chi ha difficoltà digestive. È inoltre diuretico, carminativo, antiemetico, antispasmodico e antinfiammatorio. Una dieta a base di finocchio è ideale per tornare in forma dopo i numerosi pasti e le corpose cene natalizie. La cicoria è una pianta erbacea appartenente alla famiglia Asteraceae. Una verdura invernale che è molto utile per il fegato in quanto ne migliora le funzioni. Si possono preparare tante insalate o squisite pietanze con le cicorie. Qualche esempio? Le fave con le cicorie! Uno dei piatti tipici dell’arte culinaria pugliese. La barbabietola rossa è una pianta appartenente alla famiglia Chenopodiaceae che è ricca di zuccheri, sali minerali e vitamine. Ha proprietà dietetiche e salutari poiché assorbe le tossine dalle cellule e ne facilita l’eliminazione. E’ molto indicata per un’alimentazione sana Il mandarino è uno dei tre agrumi originali del genere Citrus assieme al cedro e al pompelmo. Dei tre è l’unico frutto dolce. Il mandarino ha notevoli proprietà terapeutiche poiché è ricco di vitamina C, fibre, carotene, ferro, magnesio e acido folico. I mandarini hanno un profumo agrodolce e aromatico. Sono consumati come frutta fresca o lavorati nella produzione di marmellate e frutta candita. Il kiwi è un frutto ricco di vitamina C potassio, vitamina E, rame, ferro e fibre. Questo frutto rende la pelle più elastica e riduce le rughe, diminuisce i trigliceridi nel sangue, protegge gengive e denti. In cucina si possono preparare tante ricette con il kiwi