Un repertorio di 871 varietà tra frutta, ortaggi, cereali, foraggi originari e razze animali. Il patrimonio della terra in Toscana può essere scoperto, conosciuto e consultato grazie a un’app. L’agricoltura, dunque, diventa digitale. Si chiama Agrodiversità toscana il nuovo strumento che mappa il patrimonio di tutte le 871 specie locali presenti in Toscana, per entrare in contatto con i coltivatori custodi delle razze e delle varietà. L’applicazione digitale è una vetrina di ricerca e di promozione a favore della biodiversità toscana: consente, infatti, di trovare i punti di interesse geolocalizzati sulla mappa, scorrere gli elenchi delle varietà e delle razze, leggerne le caratteristiche, le peculiarità e trovare la lista e i contatti degli agricoltori custodi. La Toscana ha un’esperienza ultraventennale in questa materia. Grazie al sistema di tutela della biodiversità agricola sono state messe a registro 871 varietà di frutta, ortaggi, cereali, foraggi autoctoni e di razze animali Un patrimonio che ora potrà essere conosciuto e consultato grazie a un applicazione digitale.. L’app è stata realizzata dall’ente Terre regionali toscane con la collaborazione della software house fiorentina Lenis ed è disponibile gratuitamente su Play Store e Apple Store.
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Snack soffiati e salutisti.
Essere o non essere mangiatori altezzosi? Questa la vera domanda che anima il cuore di generazioni tormentate dal cibo. Stare sempre sugli attenti, impegnati a fare le pulci a quello che ingerisce il prossimo, o abbandonarci alle esperienze più triviali? Come gli snack per esempio. Con quel fascino morboso e segreto che le polemiche salutiste non fanno che enfatizzare.Potete mangiarli con aria pensierosa e contrita, teorizzando castronerie come lo “snack gourmet”; senza nascondersi dietro un dito, non disdegnando di tanto in tanto qualche calorica schifezzuola. Dopo le chips di mela, anche quest’anno sembra aprirsi una nuova strada nel settore degli snack. Che saranno trasformati da nuovi metodi di cottura e soprattutto da nuovi ingredienti. Secondo gli esperti del settore dopo la frutta quest’anno sarà la volta dei cibi soffiati ed essiccati, dalla pastinaca all’etnica jicama. Ovvero pop-corn, ma in versione salutista.
Dagli scarti vegetali materiali ecologici
Gli scarti di frutta e verdura da oggi si possono convertire in plastica biodegradabile. Ogni anno in Europa si producono 25,8 milioni di tonnellate di spazzatura plastica, di cui solo il 31% finisce in discarica, mentre il resto si disperde in natura andando a impattare negativamente sull’ambiente e l’ecosistema inquinando sempre di più mari e fiumi. Il 95% del valore degli imballaggi di plastica viene perso a causa dell’utilizzo usa e getta dei contenitori in plastica. Alla ricerca di sostituzioni ecosostenibili alle plastiche che conosciamo, il team dell’Istituto Italiano di Genova sugli smart materials ha sperimentato e brevettato diverse tecnologie che permettono, già da ora, di ottenere bio plastiche ecologiche che azzerano l’impatto ambientale, arrivando dagli scarti del mercato ortofrutticolo e risultando quindi totalmente biodegradabili. Prestazioni analoghe alle plastiche convenzionali per contenitori e imballaggi che normalmente utilizzano polimeri inquinanti che impiegano fino a 5.000 anni prima di smaltirsi completamente, mentre in futuro potrebbero essere realizzate con gli scarti di carciofi o lattughe, carote o caffè. “Le procedure per la realizzazione di questi materiali sono estremamente semplici e riproducibili per questo ci auguriamo che queste tecnologie raggiungano in breve tempo processi di produzione su larga scala”
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Facciamo un pic nic …..terapeutico
Esistono due forme di “depressione” legate in qualche modo alle vacanze. Quella di chi è appena rientrato e deve fare i conti con il ritorno alla quotidianità e quella di chi non è mai partito e magari ha passato le ferie ad annoiarsi a casa. Bastano un´area verde e un minimo di organizzazione per dare la svolta a una giornata noiosa. In entrambi i casi, abbiamo un eccezionale rimedio da suggerire: si chiama picnic, non è un farmaco, agisce e ha sorprendenti facoltà terapeutiche! Del resto la stagione dei picnic si apre in primavera, con il consueto weekend lungo di Pasqua, per poi continuare fino a settembre inoltrato. La fine dell’estate è uno dei momenti migliori per riunire la famiglia o qualche amico, armarsi di cestino e coperta e uscire all’aria aperta. La filosofia del picnic esclude quindi piatti elaborati o grandi invenzioni culinarie. In fondo quello che conta è stare in compagnia immersi nel verde e nel relax, beneficiando dei piccoli piaceri che la vita ci riserva: qualche chiacchiera, la fresca ombra di un albero, osservare le nuvole, ascoltare i suoni della natura…Certo è che se per il tuo picnic non ti accontenti di un menu a base di semplici piatti freddi panini, tramezzini, insalate di pasta o di verdura, frutta… insomma cose da preparare velocemente a casa, incartare e mettere nel cestino già pronte all’uso ma se volete dare vita ad una vera e propria grigliata, dovete scegliere con cura la location. Ricordate che non in tutti i parchi o le aree verdi è possibile accendere un fuoco.
Patate fritte
Anche preparare le patatine fritte è un’arte: il giusto taglio, il giusto olio, la giusta cottura…le variabili necessarie ad ottenere una patatina fritta perfetta sono molte: vediamo come fare per non sbagliare! Iniziamo a scegliere quale patata: bianca, gialla o rossa? Possono essere utilizzate tutte, purché fresche e della tipologia giusta. La scelta dell’ olio: le posizioni sono molte e spesso in forte disaccordo. I puristi amano friggere in olio extravergine di oliva, altri preferiscono l’olio di arachidi o di semi. Il gusto del fritto cambia in relazione all’olio utilizzato, ovviamente, una cosa fondamentale: la temperatura dell’olio non deve superare mai i 180°. Aiutatevi con un termometro alimentare per misurarla correttamente. Per una buona frittura occorre molto, moltissimo, olio. Gli alimenti devono essere totalmente tuffati e non troppi tutti insieme, ognuno deve avere il proprio spazio di cottura: piuttosto, friggeteli a gruppi, uno dopo l’altro, la friggitrice è comoda, ma la verità è che basta una buona padella di ferro con i bordi alti. Come tagliare le patate: quello classico, a bastoncino, è il migliore, purché non siano troppo sottili, altrimenti il rischio di bruciarle è altissimo. Un centimetro di spessore è l’ideale per avere patatine croccanti fuori e morbide dentro. Per cambiare, potete anche provare a tagliarle a chips, sottili sottili con una mandolina, e passarle nella farina di riso prima di friggerle. Una bontà, ma occhio alla cottura! Ma c’è anche un segreto: una volta tagliate, lasciate a bagno nell’acqua fredda per 5 minuti, quindi scolate e asciugatele perfettamente prima di friggerle. Salatele solo dopo la frittura.
Convertirsi al raw food
State pensando di convertirvi al raw food, ma vi mancano i fondamentali? Dal blender ai germogli, ecco i primi cinque passi verso un mondo senza pentole Demi Moore, Cher, Uma Thurman, Mel Gibson, Robin Williams,: l’elenco dei convertiti illustri al crudismo in inglese raw food o living food è in continuo aumento. E se leggendolo vi siete detti “se lo fanno loro posso farlo anch’io”, siete quasi pronti per mettervi alla prova. Ma prima di buttare la batteria di pentole di casa, leggete qui. Nessun animale selvatico sulla terra si alimenta di cibo cotto. Il calore cambia la struttura molecolare del cibo, rendendolo più povero di nutrienti e più complesso da digerire. In questo modo le scorie da smaltire aumentano, gravando su reni, polmoni, pelle e sistema linfatico fino a provocare uno stato di intossicazione dell’organismo. Il crudista “puro” mangia solo cibi crudi, fermentati, germogliati o disidratati ad una temperatura non superiore ai 42° C. La sua dieta è costituita per il 70-80 per cento da frutta, più un 10-20 per cento di verdura e un 2-3 per cento di noci e semi. Diventare crudisti al 100 per cento, però, non è necessario: già un aumento della quota di frutta e verdura crude, e una limitazione dei cibi più nocivi come carne, dolci e latticini basterebbe per ottenere benefici importanti.
E’ in arrivo il conta..morsi
Così come esistono i conta passi per chi vuole avere sempre la situazione sotto controllo quando si allena, a breve potrebbe esserci anche un conta morsi che tiene aggiornato chi è a dieta di quanti bocconi butta giù.Il conta-morsi si indossa come un orologio e riconosce il movimento del polso. Tanto incredibile quanto di notevole aiuto per la dieta Il professor Eric Muth e Adam Hoove rispettivamente professore di psicologia e di Ingegneria Elettrica presso la Clemson University hanno sviluppato un Bite Counter un conta morsi che sembra un normale orologio. Una volta indossato e attivato è in grado di riconoscere il movimento del polso che indica quando si sta portando un boccone alla bocca. Molto preciso I test di laboratorio, spiegano i due professori, hanno mostrato che il “conta morsi” offre una precisione di oltre il 90% a prescindere se si stia mangiando un primo piatto, una verdura o della carne, e dagli accessori usati per mangiare. Inoltre potrebbe essere molto utile anche per tenere traccia delle calorie ingerite se abbinato a un conta-calorie.
Svesti la frutta
Da quando i sacchetti dell’ortofrutta sono diventati a pagamento il mercato dei consumatori si è orientato ad acquistare frutta e verdura confezionata in vaschette di plastica, polistirolo o cartoncino. Forse è sfuggito a molti che anche questi imballaggi sono a carico dei compratori, nonostante il costo non sia “visibile”, ma anzi il confezionato alla fine è un po’ più caro Oltre all’aspetto economico bisogna considerare l’impatto ambientale delle vaschette e del film plastico di copertura che ha un peso notevole. Partendo dal problema della sostenibilità del packaging utilizzato per frutta e verdura, è nata la campagna social “Svesti la Frutta” #svestilafrutta, lanciata dal portale greenMe.it. I promotori si sono chiesti quanto abbia “senso imballare frutta e verdura che già per natura, grazie alla buccia, hanno una loro protezione”, e invitano a lottare in maniera attiva e social contro l’abuso degli imballaggi in plastica. L’obbiettivo è educare l’opinione pubblica, i produttori e i supermercati per favorire un’inversione di tendenza che rispetti l’ambiente e limiti gli sprechi.Partecipare alla campagna “Svesti la Frutta” è molto semplice. Ogni qualvolta il consumatore si trovi davanti a un prodotto imballato in maniera assurda e senza senso una mela, una banana, un’arancia etc..) può scattare una foto e caricala sui social Facebook, Twitter, Instagram usando l’hashtag #svestilafrutta, taggando @greenMe_it e inserendo anche il nome del supermercato o del negozio. Il problema della plastica (oggi tra l’altro è la giornata mondiale dell’ambiente) è già un’emergenza, come ricordano in molti, e purtroppo,si prevede che entro il 2050, nei mari nuoteranno più bottiglie che pesci.
Alternative gustose in cucina
Ecco alcuni interessanti trucchi in cucina: cuoci le verdure a pezzi più grandi per conservarne di più i benefici: pezzi più grandi o l’ortaggio intero significa minore perdita di nutrienti durante la cottura. E non dimenticare di cuocere le patate con la buccia, per trattenere più fibre. Il bonus extra? Meno lavoro per sbucciare e tagliare! Sostituisci i dolciumi con uno snack di muesli al cioccolato Preparare degli snack di muesli in casa è più semplice di quanto credi. Metti in una ciotolina frutta secca e semi (come noci brasiliane, mandorle e semi di girasole) insieme alla tua frutta disidratata preferita e qualche scaglia di cioccolato fondente. Et voilà: hai appena creato uno snack salutare perfetto da sgranocchiare di fronte alla TV. Se ti organizzi e lo metti in una bustina di plastica da cibo, puoi anche tenerla in borsa per tirarti su durante la giornata. Sostituisci parte dello zucchero nei dolci con le verdure Ti piace la torta alle carote, ma perché fermarsi qui? Aggiungere della zucchina grattugiata al pan di spagna lo renderà incredibilmente soffice, mentre una purea di barbabietola è eccellente nei dolci al cioccolato. Le verdure non solo aggiungono dolcezza e vitamine in modo naturale, riducendo le calorie, ma mantengono i tuoi dolci umidi e freschi più a lungo. Provare per credere! Sostituisci il purè di patate con quello di fagioli bianchi Lo sapevi che i fagioli in scatola contano come porzione di frutta e verdura giornaliera delle cinque raccomandate? Con i fagioli bianchi puoi fare un cremoso purè, schiacciandoli e ripassandoli in padella con olio, aglio e un po’ di burro per ammorbidire. Abbandona il bianco per il sorprendente integrale Sai già che pane, pasta e riso integrali contengono il doppio delle fibre rispetto al tipo bianco, ma sapevi che ci sono anche altri cereali integrali altrettanto buoni? Ormai li trovi dappertutto: quinoa, kamut, farro
Le carote, ortaggi facili che piacciono a tutti
Le carote si coltivano con facilità e danno sempre ottimi risultati. Nel Nord Italia si seminano tra marzo e giugno mentre al Centro e al Sud si possono anticipare le operazioni a febbraio per terminarle a maggio. Lavorate il suolo vangandolo fino a 25 cm di profondità e asportando tutto quello che può essere di ostacolo allo sviluppo delle radici sassi, residui di altre piante,…; si tratta della più importante attenzione che dovrete riservare a questo tipo di pianta facile. Le carote sono da sempre considerate un ortaggio sano e amico del benessere principalmente grazie al beta carotene, che combatte la formazione dei radicali liberi, ma la carota è un vero e proprio toccasana per diverse ragioni E’ un alimento utile alla vista, alla pelle, al cuore e ai denti.