La spiaggia del Principe

La spiaggia si trova nei pressi del comune di Romazzino a circa mezz’ora di automobile da Olbia. Arrivarci non è difficile, una volta lasciata la macchina, si può scegliere se percorrere un sentiero breve e piuttosto ripido o uno leggermente più lungo ma comodo specie in caso abbiate passeggini al seguito, in entrambi i casi in una manciata di minuti vi si spalancheranno le porte di questo piccolo paradiso! La spiaggia del Principe è una sottile lingua di sabbia fine e bianchissima incastonata in una baia a forma di arco che con le sue rocce di granito rosa e la macchia mediterranea tutto intorno sembra proteggerla come una perla rara. Se non amate portare da casa ombrellone e sdraio non preoccupatevi, c’è la possibilità di noleggiarli in loco, per il resto non ci sono stabilimenti balneari, la spiaggia è libera.Una volta sistemati godetevi la natura e i toni azzurri del mare di uno dei tratti di costa più belli di tutta la Sardegna. L’acqua del mare si fa profonda gradatamente, la temperatura estiva è gradevole. Il granito presente sul fondo insieme ad una sabbia che non crea polvere, rendono il mare talmente trasparente da invogliare anche i più pigri a indossare la maschera per osservare da vicino la moltitudine di pesci che popolano queste acque. Il consiglio è di visitare il litorale approfittando delle prime ore del mattino , prima che si popoli troppo, del resto da una delle spiagge che spesso viene citata tra le più belle del mondo non ci si può aspettare altrimenti! Se avete scelto la Costa Smeralda per le vostre vacanze siete quel genere di persone che ama le cose belle! La zona costiera della Gallura offre infatti altre spiagge da non perdere come quella di Cala di Volpe, Cala Granu o ancora la spiaggia di Romazzino poco più a nord di quella del Principe. Verso l’entroterra invece una visita la meritano la cittadina di Arzachena, con le sue splendide chiese e gli stagni di Saloni dove trovano un habitat perfetto diverse specie di uccelli palustri e i fenicotteri.

 

 

Gusci di cozze e vongole come barriere

I gusci di cozze e vongole raccolti da ristoratori locali e cittadini, riutilizzati per costruire una barriera naturale che difenda da inondazioni e tempeste. È il progetto appena lanciato dalla cittadina di Hempstead, a Long Island, Stato di New York. Dove tutti gli abitanti si stanno impegnando nella raccolta differenziata degli scarti di frutti di mare per i quali sono stati disposti speciali bidoni. Una volta raccolte diverse tonnellate, usate per riempire centinaia di sacchi a rete, che da qualche giorno vengono collocati intorno all’area della Long Meadow Island. L’idea è quella di cercare di creare una sorta di barriera corallina: ripristinando in maniera artificiale ma con prodotti naturali quella che circondava l’isola, andata distrutta, nel tempo, da imbarcazioni e turisti. “I rischi legati ai cambiamenti climatici riguardano tutti coloro che vivono affacciati sul mare. Abbiamo già sperimentato nel 2010, con l’uragano Sandy, le terribili conseguenze di essere senza difese” dice Laura Gillen responsabile del progetto. Così ci stiamo organizzando con un occhi di riguardo anche all’ambiente che ci circondaNon basta: la nuova barriera servirà anche a rivitalizzare la vita marina, fungendo da habitat per piccoli animali e molluschi, che contribuiranno allo sforzo già in atto di depurarle dall’accesso di azoto riversato per anni in mare con il deflusso delle acque reflue: “Baie pulite significa un mare più vivo, persone più sane, cittadini più felici. A Long Island amiamo il nostro mare, ed è responsabilità ripristinare di tutti ripristinarne le risorse”.

Il mare attorno allo Stockholm Waterfront

Il mare attorno allo Stockholm Waterfront sembra alzarsi e avvolgere uno dei più importanti centri congressi sostenibili del Nord Europa.Non si può non notarlo, visto che caratterizza tutta la parte di città che lo ospita. La struttura nel suo complesso comprende una sala congressi con alloggi per 3000 delegati e un salone per banchetti per ospitare 2000 ospiti, un albergo a quattro stelle con 414 camere, metà delle quali hanno una vista incantevole sulla baia e sul Municipio di Stoccolma, un caffè,e un complesso di uffici con vista panoramica sull’acqua e sulla città.Una sfida far stare tutte queste funzioni su un lotto triangolare stretto tra edifici esistenti e il mare. Gli architetti dello studio svedese White Arkitekter sono riusciti a dedicare a ogni funzione richiesta un edificio che avesse un senso compiuto e che dialogasse con gli altri in grande armonia, come a costruire un puzzle volumetrico di grande effetto.Dal punto di vista della sostenibilità, il centro congressi si presenta come un esempio completo di Green Building, e ne ha ottenuto anche l’ attestazione ufficiale. L’aspetto esterno del centro i è la parte che suscita l’interesse, con la sua sezione superiore configurata in sinuosi contorni che si inseriscono in maniera decisa nei contorni circostanti. La pelle del guscio esterno è costituita profili in acciaio inox e montata a una distanza dalla parete che crea una camera d’aria attorno alla facciata, con un’importante funzione termica. La stessa pelle ha la funzione di controllo dell’illuminazione che nel nord Europa è molto forte.Le altre facciate in vetro agiscono come enormi canali solari, mentre la capacità di raffreddamento è garantita da sistemi di distribuzione a soffitto e a parete del fresco proveniente dall’acqua del vicino lago e dalle 250 tonnellate di ghiaccio sotterraneo. Nel totale, l’intero complesso, costituisce a oggi uno dei complessi direzionali a minore consumo e minore impatto ambientale in Europa.

 

 

Il paese più felice del mondo

Tra le prime quattro nazioni nella classifica del World Happiness Report Onu ci sono Norvegia, Danimarca, Islanda e Svizzera. Il Bel Paese guadagna una posizione, negli Stati Uniti la ricchezza è in crescita, ma la felicità è in calo. A pochi giorni dalla Giornata mondiale della felicità del 20 marzo, l’Onu ha divulgato la classifica dei Paesi più felici del mondo. Al primo posto c’è la Finlandia, che supera la Norvegia, al primo posto  lo scorso anno. L’Italia sale di una posizione, ma continua a restare in coda; sotto i livelli precedenti al 2010. Il World Happiness Report ha preso in esame 156 Paesi, esaminando aspetti come il Pil pro capite, le libertà, la fiducia, l’aspettativa di vita, le politiche sociali, la generosità e l’assenza di corruzione. Al primo posto troviamo la Finlandia dove anche gli immigrati sono più felici, all’ultimo il Burundi. Nella top four ci sono Norvegia, Danimarca, Islanda e Svizzera. Tre su quattro, esclusa l’Islanda, sono state al vertice gli anni scorsi. L’Italia conquista una posizione rispetto alla classifica 2017, passando dal 48esimo al 47esimo posto. Ma ampio rimane il divario rispetto al passato: “I quattro Paesi europei più colpiti dalla crisi, Grecia, Italia, Spagna e Portogallo, da tempo erano osservati speciali. Una nota positiva per lo Stivale viene dalla aspettativa di vita in salute: l’Italia, passata da 70 anni a 72,. Anche l’incidenza di obesità, depressione, uso di droghe, è rilevante negli Usa, che registrano una crescita maggiore di tutti e tre i fattori rispetto alla maggioranza degli altri Paesi. “Una crisi sociale è in atto negli Stati Uniti  legata a maggiori disuguaglianze e minore fiducia. Gli Usa stanno diventando sempre più ricchi ma sempre meno felici”. 

 

Frutti Esotici Strani

Pensate ai primi frutti esotici che vi vengono in mente: se la vostra lista di frutti esotici si ferma a mango e avocado, dovreste dare un’occhiata a questi strabilianti esempi di frutta strana, dalle forme molteplici dai colori straordinari. Si tratta di frutti esotici non sempre facilmente reperibili nei mercati rionali o al supermercato, ma comunque capaci di stupirvi per la loro varietà. Molti di questi frutti esotici vengono dall’Asia, America Latina e Africa: in comune hanno caratteristiche molto peculiari, forme e colori che non hanno nulla da invidiare a design ultra moderni. Limone mano di buddha.Il nome proviene ovviamente dalla sua forma tentacolare, ma questo frutto peculiare non è altro che una varietà di cedro che cresce su alberi di piccole dimensioni in Cina, Giappone e India. Un profumo lievemente agrumato e alcuni usano anche la sua buccia, che viene candita. Frutto curioso che oltre in Asia potete trovare ormai anche in USA. Mangostano Originario dell’Arcipelago delle Molucche: il Mangostano con una polpa ad arillo ovvero polpa tolta dalla bucccia suddivisa a spicchi molto cremosi e dal colore bianco. Il sapore? Fra i litchi e le pesche. Quandong La pesca del deserto australiano, pesca solo come forma, si badi bene, perché il sapore è quello del rabarbaro. Dagli aborigeni veniva usato per scopi medicinali e solitamente è un frutto pieno di vitamina C. La particolarità? I semi sono altamente infiammabili, perché contengono oli, e possono essere usati addirittura come carburante dagli artigiani locali. Ma ci sono anche noi-na (o sugar apple) Monster Fruit Durion  Jabuticaba Cetriolo Africano Fragole Bianche Possono sembrare una diavoleria moderna, ma le fragole bianche al sapore di ananas hanno una storia antichissima, anzi sono i capostipiti di tutte le fragole del mondo. Vengono dal Cile e negli altri paesi vengono chiamate appunto Pineberry. 

Doomsday Clock: due minuti alla mezzanotte

Dopo le recenti dispute sulle dimensioni dei rispettivi “pulsanti nucleari” c’era da aspettarselo: giovedì 25 gennaio 2018 le lancette del Doomsday Clock, l’Orologio dell’Apocalisse, che metaforicamente indica quanto siamo vicini a distruggere la civiltà umana con le nostre stesse mani, sono state di nuovo spostate in avanti. Questa volta, di 30 secondi: siamo ora a due minuti dalla mezzanotte, cioè dal punto di non ritorno. La decisione del Bulletin of the Atomic Scientists, un’organizzazione non profit che con la rivista omonima tratta temi legati alla sicurezza globale e alla politica internazionale, pubblicata senza interruzioni dal 1947 dopo “Hiroshima e Nagasaki” è legata alle attuali minacce nucleari tra Corea del Nord e Stati Uniti, oltre che al progresso rapido e inesorabile dei cambiamenti climatici. L’Ultimo aggiornamento risaliva a gennaio 2017, quando le lancette erano state portate a due minuti e mezzo dalla mezzanotte a causa sia della ripresa della corsa agli armamenti nucleari, sia per il peso, giudicato “preoccupante”, di un’imponente campagna di disinformazione e di fake news in fatto di scienza del clima. Con l’ultimo scatto in avanti ci troviamo più vicini all’Ora X di quanto non lo siamo mai stati dal 1953, anno in cui le lancette furono portate alle 23:58 per la corsa ai test atomici di USA e URSS. Mentre una catastrofe globale è da molti dipinta come sempre più vicina, c’è una scuola di pensiero che vorrebbe liberarsi di questo simbolico “conto alla rovescia”, che parte dal presupposto che il mondo stia inesorabilmente avanzando verso un futuro scuro. Bulletin, che svolge un ruolo prezioso di “ponte” tra scienziati, politici e attivisti, il Doomsday Clock è visto da alcuni come una metafora povera del livello di minaccia globale, anche perché fu inizialmente impostato a 7 minuti dalla mezzanotte, e soprattutto per ragioni estetiche

 

Il Venerdì nero

Il “venerdì nero” viene l’indomani del Ringraziamento la festa che si celebra il quarto giovedì di novembre negli Usa e in Canada ed è il giorno in cui, secondo una tradizione consolidatasi negli anni Sessanta, i negozianti americani propongono sconti speciali allo scopo di favorire lo shopping e dare il via alle spese natalizie. L’origine della sua definizione è legato all’epoca quando  i registri contabili dei negozianti si compilavano a penna, usando inchiostro rosso per i conti in perdita e quello nero per i conti in attivo. E nel venerdì dopo il ringraziamento, grazie a queste promozioni, i conti finivano decisamente in nero.Secondo un’altra tesi. Il “nero” sarebbe causato dal traffico sulle strade e dalla congestione nei negozi, provocata da migliaia di americani attirati da sconti  validi soltanto quel giorno anche dell’80 per cento. La prima volta che se ne parlò, sembra essere stato nel 1961 quando a Philadelphia il venerdì dopo il Ringraziamento fu davvero trafficato. Il Black Friday è visto da diversi analisti finanziari come un indicatore statistico della propensione ai consumi e alla spesa negli Stati Uniti. È l’inizio ufficiale dello shopping natalizio e può essere utilizzato come metro per stimare l’andamento di tutta la stagione natalizia. Il venerdì nero è così importante che alcune grandi catene anticipano i loro saldi anche nel giorno del Ringraziamento. Esite anche un Cyber Monday lunedì cibernetico: cade il primo lunedì successivo al Black Friday e viene dedicato agli sconti sui negozi online, sebbene ormai anche questi ultimi dedichino ai loro utenti offerte lampo durante il venerdì nero.Negli ultimi anni, per favorire oltremodo i consumi, il Black Friday si è trasformato nella settima del Black Friday, con sconti e offerte speciali

Una particolare lavatrice

Presentata in Giappone una particolare lavatrice, dal cesto della biancheria per finire in lavatrice non usciranno solo panni sporchi ma i nostri amici…..gatti e  cani. La singolare invenzione è una macchina grande poco più di un forno, che permette il lavaggio, il risciacquo e l’asciugatura di cani e gatti in 33 minuti: e addirittura permette la messa in piega del nostro cane o gatto.La macchina, progettata negli USA, ha trovato una grande attenzione fra i possessori di animali già molto sensibili a questo genere di “attenzioni” nei confronti dei loro amici a quattro zampe, tanto da permettere alle compagnie di assicurazioni di investire sulla creazione di polizze apposite destinate a loro: per il momento il servizio di lavaggio è presente al “Pet World Joyful Honda“, dove è possibile usufruirne per il modico costo di  8 euro, con un notevole risparmio rispetto ad un classico lavaggio a mano.Nonostante le perplessità che l’invenzione potrebbe suscitare, i produttori assicurano che il sistema è assolutamente sicuro per gli animali domestici: la temperatura dell’acqua è infatti costante a 35 gradi, viene utilizzato uno speciale shampoo non irritante, e l’asciugatura dura solo pochi minuti, per rendere il pelo morbido e pulito, il tutto in circa mezz’ora. Ma i nostri amici, cosa penseranno davvero della “lavatrice” loro destinata? Sarà davvero uno strumento comodo e sicuro per loro, oppure soprattutto per i proprietari, che in questo modo  possono rendersi molto più facile il compito di effettuare la toelettatura dei loro compagni animali?

Il frutto più popolare del mondo è una verdura…

Il frutto più popolare è una “verdura“. Il frutto più popolare al mondo? È il pomodoro. Che per molti è… verdura. In realtà il problema è culturale: frutta e verdura sono definite in modo diverso nell’orto o in cucina. Oltre ai pomodori anche cetrioli, peperoni, zucca, piselli e melanzane sono frutti: crescono dai fiori e hanno semi. Secondo i botanici, infatti un frutto è la parte della pianta che si sviluppa da un fiore ed è anche la sezione della pianta che contiene i semi. Le altre parti delle piante sono considerate verdure e includono gambi, foglie e radici. Ma negli USA non è così: il pomodoro è stato classificato ufficialmente come verdura dalla suprema corte nel 1893, in quegli anni era stata approvata l’ennesima legge ingiusta sulle tariffe doganali, secondo la quale tutte le verdure importate negli Stati Uniti erano soggette di una tariffa molto, molto salata Una storia curiosa, non troppo nota. Resta da chiedersi come mai, tutt’oggi consideriamo ancora il pomodoro una verdura!

Sono arrivate le ciambelle di spaghetti

Non tutte le ciambelle riescono col buco. Un rischio che aumenta quando le ciambelle in questione non sono dolci e arrivano dalla patria del junk food. Ma, a volte, tocca ricredersi. Potere dello street food, con il sostegno della cucina tradizionale italiana.Il nuovo cibo da strada made in USA è una ciambella sì, però fatta di spaghetti fritti. Si chiama #spaghettidonuts .Il mondo culinario ci sorprende sempre di più. E mentre noi adottiamo sempre più metodi per mantenere la linea e non cedere alle tentazioni, ecco che arrivano nuove prelibatezze che ci mettono curiosità e alle quali non riusciamo proprio a resistere. Insomma, è sempre la stessa storia, vogliamo assaggiarle per forza! Ed ecco fatto Ciro e Eleonora si sono messi all’opera combina un piatto popolare napoletano, la frittata di spaghetti, con un cibo iconico americano: il donut. Nella tradizione napoletana, la frittata di spaghetti è un piatto preparato con la pasta avanzata unita alle uova e al formaggio e poi fritta. Secondo la tradizione, la frittata di spaghetti è rotonda e viene tagliata a fette.Da qui la domanda è: perché non cambiarle forma e renderla più particolare? I due coniugi si sono ispirati semplicemente alla comodità.Quando facciamo un picnic siamo solite portarci dietro un panino o un pezzo di pizza. Ma quando quest’ultima è calda può capitare che ci cada addosso tutto il ripieno e siamo nei guai, soprattutto quando dobbiamo stare fuori casa tutto il giorno.Secondo quanto riportato  gli Spaghetti Donuts sono stati creati proprio per questo tipo di occasione e sono un’ottima alternativa alla pizza perché sporcano molto, molto meno. La coppia lo definisce il cibo perfetto da mangiare durante un picnic o da portare al mare  in spiaggia; non è esageratamente grande quindi si può tenere con una mano, è perfetto sia per il pranzo che per un semplice snack e si può mangiare sia a temperatura ambiente che riscaldato.